<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?><rss version="2.0" xmlns:content="http://purl.org/rss/1.0/modules/content/" xmlns:wfw="http://wellformedweb.org/CommentAPI/" xmlns:dc="http://purl.org/dc/elements/1.1/" xmlns:atom="http://www.w3.org/2005/Atom" xmlns:sy="http://purl.org/rss/1.0/modules/syndication/" xmlns:slash="http://purl.org/rss/1.0/modules/slash/" xmlns:georss="http://www.georss.org/georss" xmlns:geo="http://www.w3.org/2003/01/geo/wgs84_pos#" > <channel> <title>sofia coppola Archivi - Players</title> <atom:link href="https://www.playersmagazine.it/tag/sofia-coppola/feed/" rel="self" type="application/rss+xml" /> <link>https://www.playersmagazine.it/tag/sofia-coppola/</link> <description></description> <lastBuildDate>Thu, 19 Oct 2017 08:10:52 +0000</lastBuildDate> <language>it-IT</language> <sy:updatePeriod> hourly </sy:updatePeriod> <sy:updateFrequency> 1 </sy:updateFrequency> <generator>https://wordpress.org/?v=6.7</generator> <image> <url>https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/10/Icona.jpg?fit=32%2C32&ssl=1</url> <title>sofia coppola Archivi - Players</title> <link>https://www.playersmagazine.it/tag/sofia-coppola/</link> <width>32</width> <height>32</height> </image> <site xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">24444452</site> <item> <title>L’Inganno: tutte le donne di Sofia Coppola</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2017/09/23/linganno-tutte-le-donne-sofia-coppola/</link> <dc:creator><![CDATA[Matteo Regoli]]></dc:creator> <pubDate>Sat, 23 Sep 2017 10:26:34 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Cinema]]></category> <category><![CDATA[cinema]]></category> <category><![CDATA[com'è L'inganno]]></category> <category><![CDATA[film]]></category> <category><![CDATA[L'inganno]]></category> <category><![CDATA[Recensione]]></category> <category><![CDATA[recensione L'inganno]]></category> <category><![CDATA[sofia coppola]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=27608</guid> <description><![CDATA[<p>Tornata a New York da Cannes con un premio per la miglior regia che forse non ha meritato del tutto, … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2017/09/23/linganno-tutte-le-donne-sofia-coppola/">L’Inganno: tutte le donne di Sofia Coppola</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Tornata a New York da Cannes con un premio per la miglior regia che forse non ha meritato del tutto, Sofia Coppola esce in Italia con il suo settimo film: L’Inganno, tratto dal romanzo A Painted Devil di Thomas P. Cullinan, che già aveva ispirato (nel 1971) il bellissimo e perverso <em>La Notte Brava Del Soldato Jonathan</em>, di Don Siegel con uno straordinario Clint Eastwood.<br /> Ma Sofia non vuole che si parli di remake. Lo ha detto chiaramente, la figlia di mister Francis Ford. Per lei <em>L’Inganno</em> non è un remake, casomai è un secondo adattamento di quello stesso libro che più di quarant’anni fa aveva attirato su di se le attenzioni del regista di <em>Fuga Da Alcatraz</em>. </p> <p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg"><img data-recalc-dims="1" fetchpriority="high" decoding="async" data-attachment-id="27609" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2017/09/23/linganno-tutte-le-donne-sofia-coppola/001-44/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg?fit=1400%2C787&ssl=1" data-orig-size="1400,787" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="001" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg?fit=834%2C469&ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-27609" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg?w=1400&ssl=1 1400w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg?resize=768%2C432&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/001.jpg?resize=1024%2C576&ssl=1 1024w" sizes="(max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p> <p>E già qui casca l’asino, perché cinematograficamente parlando definire <em>L’Inganno</em> un remake de <em>La Notte Brava Del Soldato Jonathan</em> non è solo lecito, ma addirittura ineccepibile: alcune scene sono identiche, alcune battute sono identiche, alcune inquadrature sono identiche (perfino il titolo originale, <em>The Beguiled</em>, è identico).<br /> La differenza fra i due film è essenzialmente una: <em>L’Inganno</em> è un film di Sofia Coppola, mentre <em>La Notte Brava Del Soldato Jonathan</em> fu diretto dallo stesso personaggio che diresse <em>Il Caso Scorpio E’ Tuo</em>; due modi di fare cinema completamente opposti, uno sporco, cinico, impulsivo, l’altro composto, garbato, elegante.<br /> Il punto è proprio questo, forse. <em>L’Inganno</em> è un film elegante, estremamente elegante, sempre elegante, fin troppo elegante. È elegante perfino nel volersi definire “un secondo adattamento”, troppo schizzinoso e signorile per un termine plebeo come “remake”.<br /> Ma andiamo con ordine.<br /> 1864. La guerra civile americana è agli sgoccioli, e un soldato nordista si ritrova ferito nei pressi di un piccolo collegio femminile sudista sperduto fra le fronde di una natura rigogliosa e incontaminata. Soccorso da una delle studentesse più piccole, il soldato verrà portato all’interno del collegio, dove gli sarà salvata la vita e, in attesa di una completa guarigione, gli sarà concesso di trovare rifugio dagli scontri che imperversano nei dintorni.<br /> Il film, come già detto, è un film di Sofia Coppola. Nel bene e nel male. </p> <p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg"><img data-recalc-dims="1" decoding="async" data-attachment-id="27610" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2017/09/23/linganno-tutte-le-donne-sofia-coppola/003-56/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?fit=1400%2C933&ssl=1" data-orig-size="1400,933" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="003" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?fit=300%2C200&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?fit=834%2C555&ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?resize=834%2C556" alt="" width="834" height="556" class="alignnone size-full wp-image-27610" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?w=1400&ssl=1 1400w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?resize=300%2C200&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?resize=768%2C512&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?resize=1024%2C682&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/003.jpg?resize=360%2C240&ssl=1 360w" sizes="(max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p> <p>L’analisi psicologica e caratteriale dei personaggi è sottile (un termine elegante – ancora questa parola – per blanda), c’è poca conflittualità (soprattutto in relazione al gruppo femminile) e si farà molta fatica a trovare traccia di profondità, che la si ricerchi sotto il punto di vista emotivo o sotto quello intellettuale.</p> <p>E’ un film d’ornamenti, un film di abiti d’epoca e decorazioni, di dipinti alle pareti, di merletti; è un film, come l’ho già definito altrove, da mignolo sollevato e bon ton, che bada molto all’apparenza e molto poco alla sostanza.<br /> Qualcuno lo ha definito un film femminista, ma è difficile capire il perché: le donne che la Coppola ritrae (sono sette, le inquiline del collegio, ma le uniche che abbiano una rilevanza ai fini narrativi sono la Kidman, la Dunst, la Fanning e la giovane Oona Laurence) sono esseri spregevoli, avvoltoi che ronzano intorno ad una preda, bimbe petulanti che si litigano un giocattolo.</p> <p>Il soldato è, ovviamente lo sapete, Colin Farrell. Ed anche all’apice della sua performance (nella scena che dovrebbe essere un climax, ma che a causa dei ritmi contemplativi tanto climax non sembra) il pubblico farà davvero fatica a trovare in lui delle antipatie. Il povero caporale John McBurney (che viene dall’Irlanda, per dare un’origine all’accento dell’attore) per la maggior parte del tempo non darà mai la sensazione di essere il vizio fatto carne arrivato a sconquassare gli equilibri della casa; è semmai il semplice oggetto del desiderio di queste raccapriccianti creature tutte risatine stridule e frecciatine glaciali, quasi sempre antipatiche, spesso e volentieri assurdamente inette (il personaggio della Dunst le supera tutte: non è neppure capace di decidere da sola se le piacciono o meno i funghi, e più di questo non posso dire).</p> <p>Il film quindi è molto ambiguo nei confronti della figura della donna e anzi spesso e volentieri calca la mano sull’importanza quasi necessaria che ha la presenza dell’uomo maschio sul mondo femminile. Poteva essere un thriller, doveva essere un erotico, con un po’ di coraggio sarebbe potuto essere benissimo entrambe le cose (se volete gustarvi un’opera del genere, recuperate lo splendido, scabroso e provocatorio <em>Lady Macbeth</em> di William Oldroyd) e invece non è niente di tutto ciò.<br /> Non c’è verve, non c’è tensione, non c’è pulsione. Ci sono i vestiti, tutti bellissimi, e magari ci sarà una candidatura agli Oscar nella categoria apposita (potrebbe arrivare anche nella fotografia). Ma siamo molto più dalle parti di <em>Marie Antoinette</em> che da quelle di <em>Lost in Translation</em>. </p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2017/09/23/linganno-tutte-le-donne-sofia-coppola/">L’Inganno: tutte le donne di Sofia Coppola</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">27608</post-id> </item> <item> <title>The Bling Ring: L’inutile celebrazione del nulla</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2013/09/25/the-bling-ring-linutile-celebrazione-del-nulla/</link> <dc:creator><![CDATA[Giulia Iselle]]></dc:creator> <pubDate>Wed, 25 Sep 2013 08:10:07 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Cinema]]></category> <category><![CDATA[cinema]]></category> <category><![CDATA[Recensione]]></category> <category><![CDATA[sofia coppola]]></category> <category><![CDATA[The Bling Ring]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=11119</guid> <description><![CDATA[<p>Cara Sofia, hai fatto un passo falso. 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Tra le <a href="http://www.amazon.it/gp/search/ref=as_li_qf_sp_sr_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&index=aps&keywords=Il%20giardino%20delle%20vergini%20suicide&linkCode=ur2&tag=playemagaz-21" target="_blank">tue vergini suicide</a><img decoding="async" style="border: none !important; margin: 0px !important;" alt="" src="https://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=playemagaz-21&l=ur2&o=29" width="1" height="1" border="0" /> e queste piccole dive da reality ci passa una talentuosa filmografia. Allora, sul finire dei Novanta, ti eri lasciata conquistare dall’opera di prima di uno dei migliori scrittori contemporanei – ricordo ancora di aver noleggiato il VHS da Blockbuster un pomeriggio di Ottobre, per darti un’idea di quanto ti sia fedele – questa volta, invece, ti sei lasciata sedurre da un effimero articolo su Vanity Fair sulla generazione social. E la delusione era annunciata.</p> <p><img data-recalc-dims="1" decoding="async" alt="" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/09/film-bling-ring.jpg?w=834" /></p> <p>Le prime erano delle “sfiorate”, vivevano una crisi esistenziale di un’altra epoca, camminavano sul sottile filo che separa la notte dall’alba. Queste sono inconsistenti, prive di qualsiasi valore se non quello dei dollari e maledettamente noiose. Qui, la vacuità regna sovrana, mentre non c’è traccia, invece, della malizia e della freschezza con cui avevi magistralmente dipinto quell’altra regina, <em>Maria Antonietta</em>. Quello che resta è la stessa frustrazione, compensata dalla brama dell’oggetto feticcio. <em>Bling Ring</em>, cronaca distaccata delle bravate della Hollywood Hills Burglars, la teen-gang che dall’ottobre 2008 all’agosto 2009 rubò più di 3 milioni di dollari (abiti, accessori e altro) dalle ville di personaggi famosi, da Paris Hilton a Orlando Bloom, rappresenta una punta di squallore nell’ideale percorso che hai fatto fin dagli esordi nella vacuità nell’upper class americana, nell’eterea e inconsistente leggerezza del mondo dell’apparire. Che sembra trovare una luce positiva solo nell’amore platonico di <a href="http://www.amazon.it/gp/search/ref=as_li_qf_sp_sr_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&index=aps&keywords=lost%20in%20translation&linkCode=ur2&tag=playemagaz-21" target="_blank">Lost in Translation</a><img decoding="async" style="border: none !important; margin: 0px !important;" alt="" src="https://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=playemagaz-21&l=ur2&o=29" width="1" height="1" border="0" />, che nasce però lontano dal suo naturale habitat.</p> <p><img data-recalc-dims="1" decoding="async" alt="" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/09/the-bling-ring-image02.jpg?w=834" /></p> <p>Anche l’attore di <a href="http://www.amazon.it/gp/product/B004DTM0O8/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B004DTM0O8&linkCode=as2&tag=playemagaz-21" target="_blank">Somewhere</a><img loading="lazy" decoding="async" style="border: none !important; margin: 0px !important;" alt="" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=playemagaz-21&l=as2&o=29&a=B004DTM0O8" width="1" height="1" border="0" /> girava a vuoto, con la sua Ferrari, non aveva uno scopo, faceva parte dello show biz ma ne era profondamente annoiato, saturo. Tanto da decidere di abbandonarlo nel finale. In quest’ultimo ci mostri l’altro lato della medaglia, ci mostri l’isola dei non famosi, la brama di appartenere al mondo luccicante di Hollywood. Johnny Marco non andava mai a fondo, nel rapporto con la figlia, con le donne, con la ex moglie, galleggiava su un materassino in una piscina, rimaneva in superficie. <em>Bling Ring</em> è la fiera della superficialità. La prima ora è di una noia mortale, un’ora di autoscatti con il braccio teso e le facce da Lolite provocanti sui divanetti di un famoso locale di L.A., marchettoni pubblicitari alle firme del prêt-à-porter, carrellate di facce di personaggi dello show biz internazionale che vediamo in tv, sui giornali e on line 24 su 24 (non è abbastanza?) stessa sequenza di incursioni notturne nelle ville di Beverly Hills che si ripete.</p> <p><img data-recalc-dims="1" decoding="async" alt="" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/09/The-Bling-Ring-emma-watson-34939720-1200-798.jpg?w=834" /></p> <p>La solitudine da relazioni 2.0 non lascia spazio ai rapporti d’amicizia, d’amore o di sesso, quello che lega i protagonisti sono gli oggetti, la Roba, come i tossici. Ma le bambine viziate e il ragazzino complessato non si sporcano le mani, non cercano emozioni estreme, non sono come le bad girl di <em>Spring Breakers</em>, nonostante la soundtrack di M.I.A. Non appartengono nemmeno a quel fenomeno recente delle studentesse universitarie che si prostituiscono per comprare l’ultimo bauletto Gucci. Queste preferiscono rubarlo alle loro star preferite. Sono frutto di una civiltà del possesso, “sei quello che hai”, l’espressione “minorenne” del capitalismo.</p> <p><img data-recalc-dims="1" decoding="async" alt="" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/09/The-Bling-Ring-15.jpg?w=834" /></p> <p>Ridicoli, Sofia, quei tentativi di approfondire alcuni risvolti psicologici (“sapevo di non essere bello – confessa l’unico maschio della banda – e soffrivo per questo”) è tutto di un piattume disarmante. Le colpe, giustamente, le attribuisci ai genitori, tutti diversamente assenti e agghiaccianti nella loro ingenuità.<br /> L’unica domanda che sorge spontanea è: era necessario dedicarci un’ intera pellicola da 90 minuti film? Non bastavano i reality su MTV? Hai dichiarato che trovi preoccupante “il bisogno di condivisione sui social network e la fascinazione degli adolescenti per le celebrità” – ti risponderei dicendo che c’è di peggio – e di essere stata “attenta a non glorificare i crimini di questa banda strafatta di bling culture per non trasformarli in idoli o eroi”. Peccato che tu ci abbia fatto un film.</p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2013/09/25/the-bling-ring-linutile-celebrazione-del-nulla/">The Bling Ring: L’inutile celebrazione del nulla</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">11119</post-id> </item> </channel> </rss>