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	<title>giappone Archivi - Players</title>
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		<title>Silent Hill 2 Remake: La desolazione dentro di noi</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2024/10/18/silent-hill-2-remake-la-desolazione-dentro-di-noi/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Stefano Cappuccelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Fri, 18 Oct 2024 10:44:25 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Videogiochi]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[Horror]]></category>
		<category><![CDATA[radio]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Silent Hill 2 Remake è un ottimo titolo, perfetto non soltanto per tutti/e coloro che per la prima volta si avvicinano alla serie, ma anche a tutti quei nostalgici a cui quelle atmosfere, quei suoni e quelle immagini tanto mancano, e perché no, a tutti coloro che come il sottoscritto sentono di vivere ogni giorno nella loro personalissima Silent Hill.</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/10/18/silent-hill-2-remake-la-desolazione-dentro-di-noi/">Silent Hill 2 Remake: La desolazione dentro di noi</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[
<p>Nel ormai immenso immaginario videoludico collettivo, esistono pochi scenari capaci di stabilire un’immediata connessione con colei o colui che gioca. Ciò può avvenire solo grazie a quel grande gruppo di sensazioni stimolate e/o evocate da immagini e suoni, tanto peculiari e profondi da rimandare instantemente a un determinato ambiente. Una carta d’identità. La cittadina di <strong>Silent Hill</strong> è senza dubbio uno di quei rari scenari.</p>
<p>Sorvolando sulla genesi concettuale della città, nonché del relativo franchise, possiamo senz’altro affermare quanto la comparsa di <em>Silent Hill</em> sia stata determinante nel definire una nuova forma di scenario orrorifico. Non che altri linguaggi non avessero già esplorato quei lidi ansiogeni; se pensiamo al cinema o alla letteratura appare chiaro quali e quanti possano essere i riferimenti stilistici dietro la serie. Eppure, quando parliamo di videogiochi, <a href="https://www.playersmagazine.it/2012/05/29/speciale-silent-hill-parte-1/" target="_blank" rel="noopener">Silent Hill</a> (questa intesa come luogo e non come opera) rappresenta una testa di ponte, l’introduzione di un nuovo canone estetico.</p>
<p>A differenza di altre opere, su tutte <a href="https://www.playersmagazine.it/2016/03/22/resident-evil-20-anni-vissuti-pericolosamente/" target="_blank" rel="noopener"><em>Resident Evil</em></a>, <em>Silent Hill</em> pone il/la protagonista in un limbo: una realtà costantemente in bilico fra il reale e l’irreale, il tangibile e l’intangibile, dove l’orrore non è soltanto materico – e quindi fisico – ma è, per l’appunto,<strong> sensoriale</strong>; emotivo. Un’astrazione personale delle proprie turbe. Il disagio e il buio celato dentro ognuno di noi che si proietta all’esterno. Da questo punto di vista <em>Silent Hill</em> rappresenta senza troppi forse <strong>una delle opere più potenti e viscerali</strong> che siano mai state realizzate.</p>
<p>Quando è stato annunciato il suo remake, come molti, sono saltato sulla sedia. Non voglio assolutamente parlare della deriva contemporanea del mercato videoludico, che attinge a grandi opere passate in mancanza di idee fresche: questa è per il sottoscritto una mezza cazzata. Piuttosto lo vedo come il tentativo di <strong>protrarre la vitalità di alcuni capolavori</strong>, svecchiandoli e rendendoli ancora più potenti attraverso le tecniche contemporanee [poi ci sarebbe l&#8217;enorme discorso della conservazione del videogioco&#8230; NdClod]. E nonostante i dubbi iniziali, dovuti a trailer decisamente poco invitanti, il risultato del sempre più chiacchierato <strong>Bloober Team</strong> è stato notevole a dir poco. Come sempre andiamo per gradi.</p>
<p><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="494c49" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #494c49;" fetchpriority="high" decoding="async" data-attachment-id="50977" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/10/18/silent-hill-2-remake-la-desolazione-dentro-di-noi/silent-hill-01/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-01-jpg.webp?fit=800%2C450&amp;ssl=1" data-orig-size="800,450" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="Silent Hill 01" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-01-jpg.webp?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-01-jpg.webp?fit=800%2C450&amp;ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-50977 not-transparent" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-01-jpg.webp?resize=800%2C450&#038;ssl=1" alt="" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-01-jpg.webp?w=800&amp;ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-01-jpg.webp?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-01-jpg.webp?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w" sizes="(max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p>
<h2><strong>Vieni a Silent Hill…</strong></h2>
<p>Il canovaccio narrativo è lo stesso. Stessi personaggi, stessi mob e stessi scenari. <strong>È un remake decisamente fedele;</strong> e lo dico a tutti coloro a cui preme sapere soltanto questo.</p>
<p>Ciò che questo remake però esalta, a mio avviso più dell’opera originale, è la <strong>tensione</strong> – e per estensione la sua gestione. <em>Silent Hill 2</em> fa paura, tanta paura. E non prova mai o quasi mai a terrorizzarti ricorrendo a bassi espedienti, come i jumpscare per esempio, che sono pochi e trascurabili. La vera ragione del perché <em>Silent Hill 2</em> risulti terrificante sta tutta nell’incredibile <strong>regia</strong> dell’opera, quindi la sua scrittura, le sue musiche, il suo level design. Come ho detto sopra, <em>Silent Hill</em> poggia interamente sulle suggestioni e le emozioni. Suggestioni alimentate costantemente da quella singolare serie di elementi propri del franchise, a partire dalla <strong>radio</strong> che attraverso un crescendo di suoni statici avverte della presenza nemica nei paraggi. Questo elemento, in particolare nelle prime fasi, può risultare un grande aiuto, se non fosse che contribuirà enormemente a costruire la <strong>tensione</strong>, divenendo un suono opprimente, quasi fastidioso, che non può essere banalmente modulato (non possiamo né abbassare né alzare il volume di quel suono), ma al massimo potrà essere disattivato, rendendoci però “sordi” alla presenza nemica.</p>
<p>Il tentativo di comprendere<strong> la natura distorta della città</strong>, che il protagonista del primo capitolo James ricordava tanto diversa, così come le amenità che ora la abitano, costituiscono solo parte dell’enorme <strong>alone misterico</strong> che ci avvolgerà non appena usciremo dalla toilette nel prologo. L’opera è criptica, così come lo è l’animo frammentato di James. Un purgatorio esistenziale. L’espiazione di un peccato mortale che comprenderemo atto dopo atto, man a mano che sprofonderemo nel dedalo psichico che la cittadina ci proietterà di fronte. Un dettaglio cardinale quello della <strong>proiezione</strong>, attorno a cui si costituirà l’intera esperienza di gioco.</p>
<p><em>Silent Hill 2</em> è un’opera tutt’altro che facile da metabolizzare. Il gioco ci pone costantemente dinanzi a dubbi che sfocheranno ulteriormente la nostra <strong>già labile comprensione degli eventi.</strong> Ciò nonostante, saremo comunque stimolati a continuare, a discendere questo complesso labirinto mnemonico; poiché l’attrazione per l’intreccio, per la diegesi degli eventi, è praticamente maniacale. In tal senso un ruolo apicale è svolto dai pochi personaggi che incontreremo, a partire da Maria. L’impatto che questa avrà nei confronti di James è qualcosa che ci percuoterà nel profondo. Ero perfettamente consapevole di Maria, così come dell’intera mitologia dietro <em>Silent Hill 2</em>, eppure, come se fossi completamente digiuno da ogni elemento, <strong>la sua comparsa in scena mi ha scosso enormemente</strong>. Lo sguardo attonito di James di fronte a quella figura, al suo modo di esprimersi tanto uguale ma al contempo tanto diverso da… [SPOILER! NdClod]
<p>La componente umana in Silent Hill è <strong>un contraltare a quella sovrannaturale</strong>, ammesso che di sovrannaturale si parli. Le amenità che da sempre distinguono il franchise sono pressoché note a chiunque, e Blooper Team riesce efficacemente a rievocare quel <strong>folklore</strong>, dando smalto a ogni singolo mob che infesta gli strati turpi della cittadina, fra cui il suo più iconico essere, una delle figure più prominenti dell’intera storia del videogioco: <strong>Pyramid Head</strong>. Il suo lento incedere, le sue movenze innaturali e a tratti meccaniche, il suo raggelante mutismo, nonché il suo intrinseco simbolismo. “IL” boss, per antonomasia; l’incubo definitivo.</p>
<p><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="1d1a15" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #1d1a15;" decoding="async" data-attachment-id="50978" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/10/18/silent-hill-2-remake-la-desolazione-dentro-di-noi/silent-hill-02/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-02-jpg.webp?fit=800%2C450&amp;ssl=1" data-orig-size="800,450" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="Silent Hill 02" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-02-jpg.webp?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-02-jpg.webp?fit=800%2C450&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-50978 size-full not-transparent" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-02-jpg.webp?resize=800%2C450&#038;ssl=1" alt="Pyramid Head, il celebre boss di Silent Hill. " width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-02-jpg.webp?w=800&amp;ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-02-jpg.webp?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-02-jpg.webp?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w" sizes="(max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p>
<h2><strong>Sentite anche voi le sirene?</strong></h2>
<p>Come per l’opera originale, un altro ruolo di assoluto protagonismo è svolto dall’<strong>ambiente</strong>. <em>Silent Hill 2</em> è l’incarnazione di una mestizia viscerale, una prospettiva costantemente desolata, umida, capace di evocare dentro ognuna/ognuno di noi le suggestioni più negative; un riflesso sottoforma di spazio e tempo del nostro più nero inconscio. I luoghi che visiteremo sono, giusto per ribadirlo, gli stessi: il Brookhaven Hospital, la Prigione, l’Hotel Lake View etc. <strong>Dei posti storici potremmo dire, consegnati per merito al gotha del videogioco</strong>, a cui il team polacco non manca mai di rispetto riproponendoli in una forma e sostanza rinvigorita. Ogni angolo di ogni metro quadro calpestabile trasuda <strong>abbandono e dolore</strong>. Un lavoro di level design certosino e senz’altro encomiabile, figlio dell’ormai rodata famigliarità del team in fatto di scenari horror (vedasi <a href="https://amzn.to/3Yak2uP" target="_blank" rel="noopener"><em>The Medium</em></a>, <a href="https://www.playersmagazine.it/2016/09/29/blair-witch/" target="_blank" rel="noopener"><em>Blair Witch</em></a> e <em>Layers of Fear</em>).</p>
<p>Un videogioco è pur sempre un videogioco, e senza un gameplay all’altezza anche l’opera meglio scritta e diretta può perdere attrattiva. Fortunatamente, su questo fronte, fatta eccezione per piccole sbavature a mio avviso risibili, l’opera si lascia giocare senza grandi difficoltà, proponendo una fluidità nei movimenti e un gunplay se non notevole, senz’altro buono. Più che sufficiente per permettere al/alla giocatore/giocatrice di godere dell’esperienza sin in profondità. Peraltro il gioco possiede<strong> un alto grado di accessibilità</strong>, quest’ultima non intesa esclusivamente come difficoltà, rompendo tutte quelle barriere a mio avviso abiliste, che ancora infestano il panorama videoludico.</p>
<p>Silent Hill non è stato e mai sarà Silent Hill senza le sue firme stilistiche più note: abbiamo la nebbia, la radio, il Pyramid Head… e <strong>le musiche</strong>. Fortunatamente, negli anni audio e musica stanno ritagliandosi uno spezio via via sempre più rilevante nella <a href="https://www.thegamesmachine.it/speciali/281295/antica-libreria-tgm-21-la-nascita-della-ludomusicologia-e-il-mito-di-koji-kondo-speciale/" target="_blank" rel="noopener">critica</a>, complice anche l’alto livello qualitativo di molti componimenti. A tal riguardo <em>Silent Hill</em> è da sempre ritenuto un punto fermo, grazie soprattutto (se non esclusivamente) al maestro Akira Yamaoka, che in questo remake è riproposto in tutta la sua grandezza. <em>Silent Hill</em> è ormai legato a doppio filo con il compositore giapponese, in quanto è anche merito suo se oggi il franchise è considerato angolare per un’ampia fetta di persone.</p>
<p><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="322a1d" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #322a1d;" decoding="async" data-attachment-id="50979" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/10/18/silent-hill-2-remake-la-desolazione-dentro-di-noi/silent-hill-03/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-03-jpg.webp?fit=800%2C450&amp;ssl=1" data-orig-size="800,450" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="Silent Hill 03" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-03-jpg.webp?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-03-jpg.webp?fit=800%2C450&amp;ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-50979 not-transparent" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-03-jpg.webp?resize=800%2C450&#038;ssl=1" alt="" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-03-jpg.webp?w=800&amp;ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-03-jpg.webp?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Silent-Hill-03-jpg.webp?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w" sizes="(max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p>
<p>Per cui, sì, <em>Silent Hill 2 Remake</em> <strong>è un ottimo titolo</strong>, perfetto non soltanto per tutti/e coloro che per la prima volta si avvicinano alla serie, ma anche a tutti quei nostalgici a cui quelle atmosfere, quei suoni e quelle immagini tanto mancano, e perché no, a tutti coloro che come il sottoscritto sentono di vivere ogni giorno nella loro personalissima <em>Silent Hill</em>.</p>
<p>Link <a href="https://amzn.to/4dUpwzN" target="_blank" rel="noopener">Amazon</a>.</p>
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		<title>Come petali nel vento: in Giappone anche il risparmio può essere romantico</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2023/03/26/come-petali-nel-vento-in-giappone-anche-il-risparmio-puo-essere-romantico/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Elisa Giudici]]></dc:creator>
		<pubDate>Sun, 26 Mar 2023 16:46:42 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Libri]]></category>
		<category><![CDATA[Garzanti]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[Toshikazu Kawaguchi]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Come petali nel vento è un libro molto ingannevole, o quantomeno lo è la sua confezione. Non è difficile immaginare &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/03/26/come-petali-nel-vento-in-giappone-anche-il-risparmio-puo-essere-romantico/">Come petali nel vento: in Giappone anche il risparmio può essere romantico</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[


<p>Come petali nel vento è <strong>un libro molto ingannevole</strong>, o quantomeno lo è la sua confezione. Non è difficile immaginare cosa abbia cercato di fare Garzanti creando una <strong>combinazione estremamente allusiva</strong> tra illustrazione di copertina [la trovate in fondo all&#8217;articolo, ndClod], palette di colori, titolo e breve blurb in copertina: <em>un segreto di famiglia che si tramanda di donna in donna. Perché l’indipendenza economica è la strada per la libertà.</em></p>
<p>L’allusione è a un <strong>Giappone letterario contemporaneo</strong>, veloce e un po’ zuccheroso che rimanda a gatti magici, caffè che raffreddano lentamente e inevitabili fiori di ciliegio, da titolo.</p>
<p>Forse è un po’ ingrato da parte mia cominciare la recensione di questo volume con una critica all’editore che me l’ha inviato scopo recensione, che anzi dovrei ringraziare perché di mio probabilmente mi sarei tenuta ben lontana da <a href="https://amzn.to/40jQA5k" target="_blank" rel="noopener"><em>Come petali nel vento</em></a>, proprio per il Giappone a cui allude.</p>
<p>Credo fermamente che quel che si guadagna con questa strategia sul breve &#8211; portare quel tipo di lettore che si <strong>aspetta dagli scritti giapponesi qualcosa di “molto dolce”</strong> (cito una recensione su GoodReads che mi ha fatto riflettere molto su quanto siano riusciti a nascondere sotto il tappeto gli editori italiani in questi anni) a comprare il volume &#8211; si perda sul lungo periodo.</p>
<p>Visto così com’è nella sua confezione, da lettrice appassionata di letteratura nipponica più sul genere “finisce che si chiudono in casa e si mangiano pezzo per pezzo a vicenda” (<a href="https://www.playersmagazine.it/2022/01/06/i-15-libri-del-2021-che-avreste-dovuto-leggere/i-terrestri/">spoiler</a>?), ammantata di tutto il mio snobbismo, io <em>Come petali nel vento</em> l’avrei evitato come la peste. Anzi, l’ho proprio aperto pregustando il piacere di potermi lamentare a ragion veduta in uno strale contro un certo di <strong>brandizzazione letteraria del “il mio bel Giappone”.</strong> Roba per cui Kawabata si sarebbe probabilmente suicidato una seconda volta.</p>
<p>Invece, con mia grande sorpresa, ho scoperto che Garzanti ha per le mani <strong>un romanzo molto fresco</strong>, di discreta qualità e soprattutto forte di una certa <strong>freschezza</strong>, perché non ricorre a davvero nessuno dei tanti stereotipi letterari giapponesi a cui siamo stati abituati negli ultimi anni di bestseller nipponici. Anzi, Hika Harada fornisce <strong>uno spaccato quotidiano molto verosimile e molto specifico</strong>, tanto che forse sarebbe servita una piccola guida a fine volume.</p>
<p>Per fare un esempio: in <em>Come petali nel vento</em> le persone non chattano sul cellulare e non si scambiano messaggi generici, ma <strong>usano Line</strong>, ovvero l’applicazione che in Giappone svolge il ruolo che WhatsApp.</p>
<p>Come petali nel vento è davvero un romanzo <strong>pensato per parlare a un pubblico giapponese</strong> in maniera molto <strong>diretta e pragmatica</strong>. Proprio per questo motivo, finisce per essere forse un po’ meno accessibile dei <a href="https://amzn.to/42G0nEx" target="_blank" rel="noopener">caffè di Toshikazu Kawaguchi</a>, ma più vibrante e autentico per chi vuole immergersi in un quotidiano nipponico credibile e non estetizzante.</p>
<p>Un ottimo molto per raccontarlo è <strong>partire dal titolo originale</strong>: 三千円の使いかた ovvero all’incirca il modo di usare 3000 yen. Questa somma equivale a circa 20 euro e viene data a inizio romanzo da nonna Kotoko alle <strong>due nipotine Miho e Maho</strong>. È Miho a ricordare l’aneddoto quando, ormai adulta, subisce lo shock di vedere una collega più anziana venire licenziata all’improvviso dall’azienda. Miho capisce che l’apparente sicurezza economica che dava per scontata in realtà non esiste. Attraverso un blog comincia così a <strong>rivalutare la sua situazione finanziaria,</strong> finendo per far ordine anche nella sua vita e nei suoi sentimenti.</p>
<p>Il modo in cui Miho e Maho usarono quei 3000 yen riflette molto il carattere delle due sorelle, che conosceremo poco a poco <strong>attraverso le loro scelte finanziare e di vita</strong>. La voce narrante di Come petali nel vento infatti cambia di capitolo in capitolo, permettendoci di conoscere meglio <strong>tre generazioni di donne di casa Mikuriya</strong>.</p>
<p>A differenza di quanto riporta la copertina non c’è nessun particolare segreto svelato. Hika Harada usa quello <strong>spunto finanziario un po’ da manuale di auto-aiuto</strong> come leva per rendere più coinvolgente e accattivante la storia per un pubblico più trasversale e ampio. Il romanzo pian piano si rivela essere <strong>un’analisi sentimentale della vita di tre generazioni di donne</strong> nipponiche di una stessa famiglia, virtuosa ma non priva di difetti.</p>
<p>La mentalità delle protagoniste viene esplorata attraverso i loro <strong>improvvisi timori economici,</strong> che finiscono poi per innescare in ciascuna donna un mettere a fuoco meglio i propri obiettivi di vita. Spesso nella rivalutazione viene coinvolto anche il proprio matrimonio e le relazioni interpersonali.</p>
<p>I capitoli più interessanti sono quelli che riguardano <strong>nonna Kotoko,</strong> che si riscopre <strong>desiderosa di lavorare a 73 anni d’età</strong> e non solo per assicurarsi maggior solidità finanziaria. Se da un parte si può attribuire la sua mentalità a un carattere nazionale tipicamente giapponese, dall’altra Hika Harada (che ha passato la cinquantina) si rivela capace di mettere a fuoco i bisogni e i patemi di una fascia d’età che in questo tipo di romanzi finisce spesso per essere idealizzata.</p>
<p>Meriterebbe un romanzo tutto suo poi <strong>l’unico personaggio maschile</strong> a conquistarsi un capitolo tutto per sé: l’affascinante <strong>scapolo d’oro</strong> vicino di casa di Kotoko. Yasuo conduce una vita <strong>priva di certezze economiche e radici,</strong> minimale e parca come il significato del suo nome suggerisce. Tira avanti saltando da un lavoretto all’altro, viaggiando molto, cavandosela anche senza radici affettivi profonde. Viene quasi da sospirare quando l’autrice finisce per rimetterlo sulla retta via del risparmio.</p>
<p>A mio modo di vedere chi interpreta questo libro come un manuale di risparmio o come un romanzo che dà utili consigli in questo senso fraintende Hika Harada, ma nel modo più lusinghiero possibile. Quello finanziario infatti è un <em>plot device</em>, uno <strong>stratagemma per rendere più accattivante un romanzo</strong> dal canovaccio molto comune, persino un po’ banale. L’escamotage però è così stuzzicante che finisce per essere la parte più intrigante di un libro di facile lettura, che si prende i suoi tempi, non così superficiale come potrebbe apparire.</p>
<p><em>Come petali nel vento</em> ha quel perfetto mix da lettura svelta e capace di suscitare dibattito ed emozioni che ti ritrovi nel fluire incessante di commenti su BookTok. Tuttavia a differenza di certi titoli cult di questo microcosmo letterario, ha <strong>una concretezza e una sostanza invidiabili.</strong> Hika Harada ha saputo mettere una quotidianità familiare fatta di piccole sorprese positive e negative e di un certo numero di tribolazioni che leggendolo <strong>fa sentire aria di casa anche dall’altra parte del mondo.</strong></p>
<p>Quelli narrati in <em>Come petali nel vento</em> sono i tipi di problemi che preoccupano tanti potenziali lettori. Sono introdotti e affrontati da Miho e dalle altre donne del romanzo <strong>senza facili soluzioni,</strong> ma al contempo in una cornice che li priva, almeno durante la lettura, della possibilità di ferire e fare male. Anzi, magari sotto sotto qualche soluzione il romanzo di Hika Harada la contiene anche.</p>
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<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/03/26/come-petali-nel-vento-in-giappone-anche-il-risparmio-puo-essere-romantico/">Come petali nel vento: in Giappone anche il risparmio può essere romantico</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Gli strani uccelli neri di Hiroko Oyamada siamo noi</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2022/08/29/gli-strani-uccelli-neri-di-hiroko-oyamada-siamo-noi/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Elisa Giudici]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 29 Aug 2022 05:10:36 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Libri]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[kombini]]></category>
		<category><![CDATA[Neri Pozza]]></category>
		<category><![CDATA[Recensione]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Neri Pozza ha portato in Italia due romanzi di Hiroko Oyamada, La fabbrica e La buca. Con influssi kafkiani e &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2022/08/29/gli-strani-uccelli-neri-di-hiroko-oyamada-siamo-noi/">Gli strani uccelli neri di Hiroko Oyamada siamo noi</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[
<p><em>Neri Pozza ha portato in Italia due romanzi di Hiroko Oyamada, La fabbrica e La buca. Con influssi kafkiani e incursioni nel fantastico, i due scritti mostrano come il lavoro si sia mangiato le nostre vite e il loro senso.</em></p>
<p>Una donna lascia il lavoro e si trasferisce in campagna con il marito, ottenendo una libertà mai conosciuta. Un’altra, dopo aver perso ben cinque impieghi, ne trova uno all’interno di una prestigiosa fabbrica in cui lavora anche il fratello, ritrovando una certa sicurezza economica, ancorché precaria. <em>La fabbrica </em>e<em> La buca</em> sembrano due romanzi distanti per contesti e tematiche, ma scorre in entrambi una vena sotterranea comune, che ritrae <strong>un mondo del lavoro che cannibalizza la vita dell’individuo,</strong> ma non come ci si aspetterebbe in un romanzo giapponese.</p>
<p>Moli di lavoro ingestibili, straordinari non pagati, mobbing, rigida gerarchia e inquadramento sociale: così per anni ci è stata raccontata la dimensione lavorativa giapponese e, di riflesso, quella sociale di un paese in cui <strong>l’impiego è un tassello centrale della definizione di sé.</strong> Anche lavori precari, socialmente degradanti e a tratti mortificanti (l’impiego al konbini di <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/04/18/la-ragazza-del-convenience-store-e-normale-non-essere-normale/" target="_blank" rel="noopener"><em>La ragazza del convenience store</em></a>, il turno notturno alla fabbrica di bento in <a href="https://amzn.to/3KqdzVj" target="_blank" rel="noopener"><em>Le quattro casalinghe di Tokyo</em></a>) hanno svolto negli anni una funzione chiave nel raccontare le identità anche di coloro che vivono ai margini, soprattutto donne, la cui condizione sociale si riflette proprio in un lavoro di basso livello. Hiroko Oyamada s’inserisce appieno in una rinnovata attenzione della letteratura giapponese per gli impatti profondissimi e talvolta disumanizzanti che il mondo del lavoro ha sull’organizzazione sociale giapponese. Lo fa però sottraendo all’equazione un elemento importante: il senso stesso del lavorare.</p>
<p>Il suo romanzo d’esordio <em>La fabbrica</em> (2013) può sembrare un incubo kafkiano con frequenti innesti di elementi surreali, ma facendo bene attenzione alle storie dei tre protagonisti è facile indovinare come poggi su un’esperienza diretta e personale. Hiroko Oyamada l’ha scritto quando ancora lavorava come <strong>precaria in una casa automobilistica giapponese.</strong> Nel romanzo sono tre i punti di vista attraverso cui esploriamo la storia e gli immensi spazi di una mai nominata fabbrica. Inizialmente il briologo, il correttore di bozze e la precaria protagonisti sembrano muoversi sugli stessi piani e negli stessi luoghi, ma più si prosegue la lettura e più la linea temporale viene abilmente frammentata, la geografia dell’immenso territorio che racchiude la fabbrica si divide in aree distinte. Al centro del complesso lavorativo (un vero e proprio microcosmo, un condominio di Ballard in cui nessuno impazzisce visibilmente ma tutti pian piano perdono ogni certezza) scorre un fiume, su cui passa un lunghissimo ponte. Il ponte è così lungo che arrivati al suo centro non si vedono più le due sponde del fiume, il nord e il sud della fabbrica. Due territori che pian piano si distinguono, così come il colori dei pass dei dipendenti.</p>
<p>Nella logica kafkiana della fabbrica tutti perseguono uno scopo, ma <strong>ogni lavoro viene via via svuotato di senso,</strong> lasciando i lavoratori sconcertati sulla loro presenza dentro l’azienda. La protagonista per esempio si ritrova a <strong>distruggere plichi di documenti con un’apposita macchina,</strong> per ore. Un lavoro tedioso e che potrebbe essere automatizzato facilmente, ma per cui la fabbrica destina tempo e risorse. Pian piano le storie dei tre protagonisti e i loro impieghi s’intrecciano e non è difficile immaginare un collegamento tra l’attività della donna e quella del correttore di bozze, che si ritrova tutti i giorni penna rossa alla mano a <strong>correggere testi la cui attinenza con il misterioso lavoro della fabbrica sembra sempre più labile.</strong> Lui, abile tecnico informatico, si ritrova ad affrontare un lavoro obsoleto e dalla valutazione difficile, che finisce per indurgli narcolessia. Questo però è il nord della fabbrica, dove si concentrano i lavoratori precari, troppo distanti dalle tantissime mense e ristoranti interni da poterne usufruirne, con stipendi risicati e lavori fisicamente impegnativi, anche se dal senso e dagli scopi sfuggenti.</p>
<p>A sud invece si muove Furufue, un briologo che viene convocato tramite la sua università a lavorare a un progetto di <strong>rinverdimento dei tetti della fabbrica tramite muschi.</strong> Un piano mastodontico, impossibile da affrontare per una sola persona, per giunta senza esperienza, alle cui perplessità viene sempre risposto di prendersi tutto il tempo necessario, anche una vita. Solo nelle fasi avanzate del romanzo qualcuno rinfaccia allo scienziato <strong>l’inutilità della sua presenza in fabbrica,</strong> senza però mettere in forse la stabilità del suo impiego e il suo trattamento economico ragguardevole.</p>
<p>La critica occidentale ha riconosciuto in <em>La fabbrica</em> un racconto kafkiano in cui <strong>il lavoro diventa una dimensione mentale e fisica totalizzante.</strong> Alcuni protagonisti lasciano ogni giorno i confini della fabbrica, ma il romanzo si svolge saldamente al suo interno, elidendo ogni spazio esterno dall’assurdo gigantismo del complesso in cui tutti lavorano a un qualcosa, ma nessuno sembra sapere esattamente cosa faccia. Il romanzo però fotografa anche con precisione un <strong>profondo cambiamento del mondo lavorativo giapponese,</strong> che fino a qualche decennio fa aveva come pilastro incrollabile quello di fornire un lavoro a vita alle persone, in cambio di fedeltà assoluta alla propria azienda. Il progressivo sfaldamento geografico e temporale di <em>La fabbrica</em> fotografa come Furufue faccia parte di quel mondo, tenuto in vita per la vecchie generazioni grazie alle nuove, riposizionate alla buona in <strong>una versione farsesca e precaria di quella realtà lavorativa alienante</strong> ma stabile, su cui era possibile costruire il senso della propria esistenza (o annientare completamente la propria individualità).</p>
<p><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="48273" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2022/08/29/gli-strani-uccelli-neri-di-hiroko-oyamada-siamo-noi/gpb_hirokoyamada-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/08/GPB_hirokoyamada-2.png?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="GPB_hirokoyamada-2" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/08/GPB_hirokoyamada-2.png?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/08/GPB_hirokoyamada-2.png?fit=834%2C469&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-48273 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/08/GPB_hirokoyamada-2.png?resize=834%2C469&#038;ssl=1" alt="Le copertine de La fabbrica e La Buca di Hiroko Oyamada, editi entrambi da Neri Pozza" width="834" height="469" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/08/GPB_hirokoyamada-2.png?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/08/GPB_hirokoyamada-2.png?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/08/GPB_hirokoyamada-2.png?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/08/GPB_hirokoyamada-2.png?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></p>
<p>Vittime principali di questo sistema sono le donne, come suggerisce <em>La buca</em> (2014). La protagonista del romanzo lavora duramente, <strong>organizzando la sua vita in funzione del lavoro,</strong> senza avere un particolare attaccamento allo stesso. Quando al marito viene offerto un impiego migliore in una zona rurale di cui è originario, è ovviamente lei a lasciare il lavoro e seguirlo, ritrovandosi in una realtà ignota: quella di una casalinga con pochi doveri giornalieri e un’immane quantità di tempo libero da riempire, in un’estate coronata dall’assordante frinire delle cicale. Nel passaggio chiave del romanzo, <strong>la protagonista finirà in una buca scavata nel terreno da un misterioso animale</strong> di cui nessuno sa il nome. Difficile non pensare all’entomologo di<em> La donna di sabbia</em> (1962) di Kobo Abe, a cui capitava la stessa cosa. La protagonista riemerge dal buco grazie a un aiuto inaspettato, ma la sua rovinosa caduta dal mondo del lavoro la fa precipitare in una dimensione dove la realtà è instabile e popolata di figure senza senso e forse nemmeno esistenti. Lo sguardo sul marito e sulla famiglia di lui, osservata al di fuori degli orari dettati da un’attività lavorativa normale, scoperchia aspetti inaspettati, segreti taciuti, somiglianze sinistre.</p>
<p>Liberata da una dimensione lavorativa opprimente, la protagonista si fa sempre più inquieta mentre <strong>mette a fuoco con più chiarezza la sostanziale estraneità del marito e della suocera dalla sua vita.</strong> Il lavoro non è la tematica centrale di <em>La buca</em>, che si concentra più sulle relazioni e i legami familiari, ma svolge un ruolo fondamentale. A differenza di <em>La fabbrica</em>, qui le attività svolte dai protagonisti della storia sono nebulose. Il lavoro d’ufficio della protagonista è volutamente caratterizzato solo dai suoi estenuanti orari, mentre a un certo punto la voce narrante si rende conto con stupore di non saper con precisione cosa facciano né il marito (in costante contatto coi colleghi tramite cellulare) né la suocera (la cui principale caratteristica è proprio amare il suo lavoro). L’epilogo del romanzo vincitore del premio Akutagawa e candidato al premio Locus per la narrativa fantastica è quindi quasi inevitabile, l’unica via per rientrare in <strong>un mondo provvisto di un senso artificiale, superficiale ma avvolgente:</strong> quello dato dal lavoro.</p>
<p><em>La buca</em> sembra un’espansione di un romanzo breve, un omaggio ad Abe e a Murakami, gli scrittori più kafkiani del Novecento giapponese. Io gli ho preferito <em>La fabbrica</em> perché più sviluppato e complesso, specie nella sua parte surreale o fantastica che dir si voglia. La scrittura di Oyamada sembra <strong>un bestiario di creature immaginarie che appaiono nella realtà</strong> e sconcertano i protagonisti. Nella fabbrica sembrano essersi sviluppate alcune specie autoctone misteriose, simili a quelle presenti all’esterno, eppure uniche nel loro genere. Tra di loro spicca uno stormo di grossi uccelli totalmente neri, simili a cormorani, che stanno tutto il tempo nel fiume, visibili dalla metà del ponte che attraversa le due parti della fabbrica. Sono <strong>volatili che non sanno volare</strong>, che vivono strenuamente in gruppo, indistinguibili, emettendo versi lamentosi e compiendo balzi. Non se ne scorgono mai gli amori, i piccoli, neppure il momento in cui si nutrono. Seppur mai esplicitato, si coglie qua e là un parallelo con <strong>la fauna umana della fabbrica,</strong> che finisce per somigliare a una massa di persone raggruppate in un luogo per svolgere funzioni talvolta paradossali, che sembrano spesso essere pensate per alimentare la continua presenza di persone nel complesso e la loro dipendenza dallo stesso, senza produrre nulla di tangibile per un mondo esterno sempre più lontano e irraggiungibile.</p>
<p>Il mondo del lavoro giapponese è fatto di tanti regolamenti e rituali che ne prolungano gli orari e dovrebbero aumentare la coesione sociale all’interno dell’azienda. Agli occhi del capitalismo occidentale, può risultare controintuitivo e anti-economico per come destini tempo e sforzi a riunioni di routine, attività extra-lavorative obbligatorie, servizi forniti da altri dipendenti ai lavoratori “principali”, integrandoli e intrappolandoli sempre di più in un mondo a misura aziendale. Negli ultimi decenni però è un discorso divenuto molto più familiare anche in Europa, per cui <em>La fabbrica</em> e <em>La buca</em> sono romanzi che, oltre alla loro “strana dimensione giapponese”, riescono a parlare quasi a livello subconscio di qualcosa di tanto angosciante quanto universale. La sensazione di essere intrappolati in logiche lavorative pianificate non per la produttività in sé, quanto per <strong>riconfigurare la nostra esistenza in funzione del lavoro</strong>, che manipola tanto la nostra mente da non potergli sfuggire, neppure quando siamo al di fuori dai suoi spazi e confini, anche quando ciò che facciano sembra più volto ad assicurarci la nostra fedeltà allo stesso più che a dare un risultato o un prodotto di qualche tipo. Non è forse un caso dunque che Sayaka Murata ne <em>I terrestri</em> (2018) equiparasse la società a un fabbrica di persone, a cui i protagonisti opponevano strenua resistenza, costretti a una dimensione radicale e distruttiva dell’esistenza pur di sfuggirgli.</p>
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<p><a href="https://amzn.to/3e3gSpt" target="_blank" rel="noopener"><strong>La fabbrica</strong></a> di <em>Hiroko Oyamada</em>, Neri Pozza, 2021, 207 pp., 18 euro. Traduzione di Gianluca Coci.</p>
<p><a href="https://amzn.to/3ABn8wi" target="_blank" rel="noopener"><strong>La buca</strong></a> di <em>Hiroko Oyamada</em>, Neri Pozza, 2022, 156 pp., 17 euro. Traduzione di Gianluca Coci.</p>
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<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2022/08/29/gli-strani-uccelli-neri-di-hiroko-oyamada-siamo-noi/">Gli strani uccelli neri di Hiroko Oyamada siamo noi</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Bob 84: La vendetta è mia &#8211; Il poliziottesco che guarda al Giappone</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2021/12/27/bob-84-la-vendetta-e-mia-il-poliziottesco-che-guarda-al-giappone/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 27 Dec 2021 16:26:24 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Cosa succede quando Vincenzo Filosa e Paolo Bacilieri si incontrano per realizzare un poliziettesco ambientato tra Milano e Tokyo negli &#8230; </p>
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										<content:encoded><![CDATA[
<p>Cosa succede quando Vincenzo Filosa e Paolo Bacilieri si incontrano per realizzare un poliziettesco ambientato tra Milano e Tokyo negli anni &#8217;80? Succede che la <a href="https://www.panini.it/shp_ita_it/fumetti-libri-riviste/panini-comics.html" target="_blank" rel="noopener">Panini</a> sforna uno dei <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8828701358/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8828701358&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=784ce5eaaf6b907b3876183674d1ce77" target="_blank" rel="noopener" data-wplink-edit="true">volumi più interessanti</a> (dal punto di vista dei contenuti) e strani (dal punto di vista editoriale) del 2021: <em>Bob 84 &#8211; La vendetta è mia.</em> </p>
<p>Partiamo dal primo punto. Filosa e Bacilieri sono <strong>due giganti del fumetto italiano</strong>. Il primo, Vincenzo Filosa, è stato tra i precursori della contaminazione nipponica del nostro fumetto, raggiunta attraverso il suo prezioso lavoro di divulgazione iniziato di rientro dalla sua esperienza in Giappone. Ora è traduttore, curatore della collana <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8876185518/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8876185518&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=ea2f917b013b3aae4552151e681ea33b" target="_blank" rel="noopener">Gekiga</a> di <a href="https://www.playersmagazine.it/?s=Coconino" target="_blank" rel="noopener">Coconino</a>, nonché apprezzato autore di graphic novel di successo come -tra i tanti &#8211; <em>Il mio viaggio a Tokyo</em> (<a href="https://www.playersmagazine.it/?s=canicola" target="_blank" rel="noopener">Canicola</a>, 2015) e <a href="https://www.amazon.it/gp/product/881713970X/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=881713970X&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=5c82b8ae0caead3668a70be06c29d1a2" target="_blank" rel="noopener"><em>Italio &#8211; Educazione di un reazionario</em></a> (Rizzoli, 2020).</p>
<p>Per Bacilieri si può serenamente scomodare<strong> l&#8217;ingombrante termine di maestro</strong>. Autore apprezzato in Italia e all&#8217;estero, il suo tratto plastico si adatta a qualunque declinazione del fumetto italiano: tra le sue opere più recenti si possono citare le copertine per <em>Dylan Dog: Old Boy</em>, <em>Fun</em> (Coconino, 2014) e <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8899524270/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8899524270&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=4f57a7904cb9c50e4ead47fcef57bca8" target="_blank" rel="noopener"><em>Tramezzino</em></a> (Canicola, 2018). </p>
<p>Bacilieri, <strong>milanesissimo</strong> fin nel profondo, e Filosa, <strong>calabrese d&#8217;origine</strong> e milanese d&#8217;adozione, condividono uno studio nel capoluogo lombardo ed è probabilmente lì che nasce<em> Bob 84</em>, un esperimento di contaminazione che è esperimento solo in teoria, perchè in pratica bastano tre pagine per rendersi conto che nel loro <em>Bob 84</em>, a fine lettura, non resterà nulla di intentato. </p>
<p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8828701358/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8828701358&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=784ce5eaaf6b907b3876183674d1ce77"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="46566" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2021/12/27/bob-84-la-vendetta-e-mia-il-poliziottesco-che-guarda-al-giappone/bob-84_5/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?fit=1495%2C2095&amp;ssl=1" data-orig-size="1495,2095" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="BOB 84_5" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?fit=214%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?fit=731%2C1024&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-46566" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?resize=499%2C699&#038;ssl=1" alt="Bob 84" width="499" height="699" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?w=1495&amp;ssl=1 1495w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?resize=214%2C300&amp;ssl=1 214w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?resize=731%2C1024&amp;ssl=1 731w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?resize=768%2C1076&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?resize=1096%2C1536&amp;ssl=1 1096w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_5.png?resize=1461%2C2048&amp;ssl=1 1461w" sizes="auto, (max-width: 499px) 100vw, 499px" /></a></p>
<p>Ventura è un reduce. <strong>Nel 1974 si è fatto scappare il killer che stava riportando in Italia dalla Svizzera.</strong> A lasciarci le penne è stato il suo collega e amico. Ventura è sopravvissuto, come un monito e una condanna, una rottura di palle per il suo capo in commissariato. Per il resto del corpo di polizia è un poveretto, un mitomane che si è sognato un assassino nella migliore delle ipotesi, o una psicopatico che ha seccato il suo compare. Catanzaro è il suo nuovo socio in una indagine che parte da una Milano anni &#8217;80 che più &#8217;80 non si può e si sposta da Roma, per fare luce sulla morte dell&#8217;attore Sean Flannery, fino a Tokyo, all&#8217;inseguimento di un fantasma. </p>
<p><em>Bob 84</em> è un tripudio di contaminazione, dai codici ai linguaggi, dalla trama al segno. Ventura e Catanzaro sono una coppia che più eterogenea non si può. Algido milanese il primo, uomo delle istituzioni, severo tanto fuori quanto dentro l&#8217;alcova familiare, tormentato e pignolo; Catanzaro al contrario è un viveur, <strong>pronto a prendersi tutto ciò che la capitale (a)morale d&#8217;Italia è disposta a dargli</strong>, soprattutto se accompagnato da un gran &#8220;culo a mandolino&#8221;.</p>
<p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8828701358/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8828701358&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=784ce5eaaf6b907b3876183674d1ce77"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="46565" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2021/12/27/bob-84-la-vendetta-e-mia-il-poliziottesco-che-guarda-al-giappone/bob-84_4/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?fit=1519%2C2119&amp;ssl=1" data-orig-size="1519,2119" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="BOB 84_4" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?fit=215%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?fit=734%2C1024&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-46565" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?resize=430%2C600&#038;ssl=1" alt="Bob 84" width="430" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?w=1519&amp;ssl=1 1519w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?resize=215%2C300&amp;ssl=1 215w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?resize=734%2C1024&amp;ssl=1 734w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?resize=768%2C1071&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?resize=1101%2C1536&amp;ssl=1 1101w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_4.png?resize=1468%2C2048&amp;ssl=1 1468w" sizes="auto, (max-width: 430px) 100vw, 430px" /></a></p>
<p>Nel loro lavoro di ricerca di un colpevole che sembra impalpabile come un&#8217;ombra si incontrano <strong>il poliziottesco italico dei &#8217;70</strong>, quello dove la mala è spietata, la polizia abbandonata a se stessa e sullo sfondo lo Stato gioca su entrambe le sponde, con <strong>il noir giapponese popolato di killer a pagamento</strong> e underground cittadini. </p>
<p>Questo connubio è basato su riferimenti precisissimi, che Filosa fissa e Bacilieri tratteggia. C&#8217;è soprattutto Milano che emerge nei disegni di uno dei suoi amanti più innamorati, non solo nella Torre Velasca che si staglia dietro il commissariato di Piazza San Sepolcro o nei neon di una piazza Duomo cyberpunk ante litteram, ma in<strong> quei dettagli che trasudano meneghinità</strong>: le doppie ante degli ascensori dei palazzi del centro, i parquet a spina di pesce, le VHS nelle edicole a pochi passi dal mitico Dischi Volanti. </p>
<p>Attraverso la mano guida di Filosa, però, non è meno dettagliata la Tokyo delle scene finali, dove ogni locandina, ogni grembiule e ogni ringhiera è esattamente al suo posto. <strong>Così come sono al loro post gli anni &#8217;80</strong>, inconfondibili nelle videocassette sotto i televisori, nei vinili, nelle riviste che spuntano nelle edicole, nei font dei quotidiani e persino nei punk che attraversano le strade. </p>
<p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8828701358/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8828701358&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=784ce5eaaf6b907b3876183674d1ce77"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="46564" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2021/12/27/bob-84-la-vendetta-e-mia-il-poliziottesco-che-guarda-al-giappone/bob-84_3/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?fit=1500%2C2024&amp;ssl=1" data-orig-size="1500,2024" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="BOB 84_3" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?fit=222%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?fit=759%2C1024&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-46564" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?resize=445%2C600&#038;ssl=1" alt="" width="445" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?w=1500&amp;ssl=1 1500w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?resize=222%2C300&amp;ssl=1 222w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?resize=759%2C1024&amp;ssl=1 759w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?resize=768%2C1036&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB-84_3.png?resize=1138%2C1536&amp;ssl=1 1138w" sizes="auto, (max-width: 445px) 100vw, 445px" /></a></p>
<p>La stranezza, dunque, dicevo, deriva da questa sortita editoriale uscita un po&#8217; in sordina e senza coordinate precise, <strong>perfettamente incorniciata nel formato pocket che unisce il fumetto nero e popolare italiano (su tutti, Diabolik) e il manga,</strong> ma che rimanda anche a una serialità che in questo caso non è prevista, almeno per ora (illusione mia, non alludo a nulla). </p>
<p><em>Bob 84 &#8211; La vendetta è mia</em> sarebbe <strong>un perfetto numero uno di una collana che tuttavia non esiste</strong>, ma di cui a questo punto sento un bisogno irrefrenabile, nonostante il prezzo (12 euro), non si esattamente quello del fumetto popolare da edicola. Ma <em>Bob 84</em> in fondo non lo è, non lo è quanto meno del tutto, è un fumetto che vive a cavallo tra i mondi: nell&#8217;anno in cui il multiverso è esploso nella cultura pop, il racconto a tinte nere di Filosa e Bacilieri non moltiplica i mondi, ma li unisce, li fonde, li fa convergere in un abbondante centinaia di tavole che solo tra le più interessanti tra quelle prodotte in questo 2021 in Italia. </p>
<p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8828701358/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8828701358&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=784ce5eaaf6b907b3876183674d1ce77"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="46567" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2021/12/27/bob-84-la-vendetta-e-mia-il-poliziottesco-che-guarda-al-giappone/bob84_cover/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB84_cover.jpg?fit=722%2C1000&amp;ssl=1" data-orig-size="722,1000" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="BOB84_cover" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB84_cover.jpg?fit=217%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB84_cover.jpg?fit=722%2C1000&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-46567" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB84_cover.jpg?resize=433%2C600&#038;ssl=1" alt="" width="433" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB84_cover.jpg?w=722&amp;ssl=1 722w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/12/BOB84_cover.jpg?resize=217%2C300&amp;ssl=1 217w" sizes="auto, (max-width: 433px) 100vw, 433px" /></a></p>
<p> </p>
<p> </p>
<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2021/12/27/bob-84-la-vendetta-e-mia-il-poliziottesco-che-guarda-al-giappone/">Bob 84: La vendetta è mia &#8211; Il poliziottesco che guarda al Giappone</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Le nevi dell&#8217;esilio &#8211; Nell&#8217;attesa di se stessi</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2020/11/17/le-nevi-dellesilio-nellattesa-di-se-stessi/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 17 Nov 2020 13:49:08 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Libri]]></category>
		<category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category>
		<category><![CDATA[fantasy]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[letteratura]]></category>
		<category><![CDATA[Lian Hearn]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Sapere chi ciascuno di noi sia è molto complicato, anche (o forse soprattutto) per noi stessi. In primo luogo perchè &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/11/17/le-nevi-dellesilio-nellattesa-di-se-stessi/">Le nevi dell&#8217;esilio &#8211; Nell&#8217;attesa di se stessi</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>Sapere chi ciascuno di noi sia è molto complicato, anche (o forse soprattutto) per noi stessi. In primo luogo perchè per scoprirlo è necessaria un&#8217;abbondante dose di onestà intellettuale già solo per porsi una domanda gigantesca: chi sono io? Chiederselo, poi, è solo il primo passo, perchè dopo bisogna anche rispondersi. Pensare a chi o ciò che si è, e trovare parole che possano esprimere il concetto, sono solo l&#8217;inizio. Poi serve il coraggio di ascoltare la propria risposta e credersi, anche quando il risultato a cui si giunge è molto lontano da quello percepito dagli occhi altrui. Buona parte de <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B0895Z7FJS/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B0895Z7FJS&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=102e4e0d59ab938e3cf803fd2ec479d4" target="_blank" rel="noopener noreferrer"><em>Le nevi dell&#8217;esilio</em></a> ruota intorno a a questa spaventosa domande e alle risposte altrettanto terrorizzanti a cui <a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">vanno incontro Takeo e Kaede</a>.</p>
<p>Così come ne <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B081QPT49F/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B081QPT49F&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=7b8f7b1faa2609984541e7e793bfea3a" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Il canto dell&#8217;usignolo</a></em> erano state <strong>le circostanze e le trame politiche</strong> a portare i due giovani a conoscersi e ad amarsi, sono ancora interessi superiori ad allontanarli poco dopo aver conosciuto l&#8217;amore. La morte del nobile Iida, somministrata da Kaede, ma attribuita a Takeo per vox populi, ha ridisegnato il panorama di alleanze e complotti in cui il fittizio Giappone feudale tratteggiato da <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gillian_Rubinstein" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Lian Hearn</a> è immerso. Mentre la fedeltà di Takeo è stata reclamata dalla Tribù, Kaede deve fare ritorno alla casa natale per reclamare l&#8217;eredità a lei destinata dalla nobile Maruyama e scoprire in quanti siano davvero disposti ad accettare il dominio di una donna.</p>
<p>La vita ci cambia, ogni singolo giorno, e gli eventi di cui Takeo e Kaede sono stati testimoni hanno accelerato un processo reso indispensabile dai <strong>loro nuovi ruoli, speculari</strong> rispetto al volume precedente. Da ostaggio e  pedina di una guerra di potere a cui era estranea, Kaede è tornata ora a essere padrona del suo destino e protagonista del riassetto politico che attende il Giappone. Suo padre è ormai anziano e fortemente avverso ad Arai, l&#8217;uomo che ha salvato la vita a Kaede e che si appresta a dominare le Tre Terre. Presto dunque il potere di Kaede si estenderà su terre che faranno gola a molti, ma prima il suo dominio deve essere legittimato in una società che in quanto donna la considera al massimo un affascinante oggetto da collezione, proprio come il nobile Fujiwara, che vorrebbe legarla in matrimonio per aggiungerla alle già molte rarità in suo possesso.</p>
<blockquote><p>&#8220;E cosa vi aspettavate&#8221; disse Shizuka. &#8220;Sono gli uomini a scrivere la storia, i testi sacri, persino le poesie. Non potete cambiare il mondo. Dovete solo imparare a muovervi all&#8217;interno delle sue regole&#8221;.</p></blockquote>
<p>In una società maschile, in cui persino la scrittura ufficiale è appannaggio degli uomini, <strong>Kaede deve assumere caratteristiche maschili per essere riconosciuta e dunque obbedita</strong>. Lo farà sfruttando la fascinazione evidente di Fujiwara, pretendente ma anche maestro, e facendo ricorso a una durezza d&#8217;animo indispensabile per guidare i guerrieri del feudo. Destino bizzarro: per diventare ciò che si vuole essere, spesso bisogna rassegnarsi a perdere ciò che si è e ciò che si porta dentro. Solo nel finale di volume Kaede abdicherà alle decisioni frutto di necessità per rivendicare <strong>una propria volontà istintiva</strong>, ancorché coltivata nell&#8217;assenza, per reimpossessarsi del proprio destino, un gesto compiuto senza ricorrere al consenso dei signori a cui deve obbedienza e che rischia di essere percepito e interpretato come una sfida.</p>
<p>Opposto invece è il percorso di Takeo, da nobile erede a ostaggio della Tribù, che ne reclama i servigi e i talenti per <strong>appartenenza di sangue</strong>. La capacità di adattamento offerta da Takeo è simile per portata, ma opposta per direzione rispetto a quella di Kaede. Se la ragazza è disposta a imparare a essere un uomo con l&#8217;intenzione di rinnegare questa imposizione e sovvertire le regole appena possibile, Takeo impara ad essere un membro della Tribù per quieto vivere, perchè questo è ciò che ha accettato di essere, lo ha promesso, e non ci si oppone alle imposizioni. La sua riluttanza a rompere un patto, benché questo lo vincoli a un&#8217;esistenza che va contro ad ogni suo credo, è chiara fin dalle prime pagine, quando grazie ai suoi poteri potrebbe facilmente abbandonare il luogo in cui è costudito, eppure sceglie liberamente di farvi ritorno.</p>
<p>Ciò non significa che non ci sia un una lotta costante dentro Takeo, i cui valori mutuati sia dalla famiglia di sangue che da quella adottiva del nobile Shigeru <strong>lottano sottopelle con la sua nuova fedeltà</strong>, ma che il suo sia un approccio diverso rispetto allo stoicismo di Kaede si capisce dalla facilità con cui il dissidio interiore venga domato attraverso le attenzioni fisiche di Yuki, carceriera e poi compagna, e del monaco Makoto. Come si diceva nell&#8217;incipit, il gesto più coraggioso che si possa fare è quello di ascoltarsi: la natura di Takeo è triplice (occulto, Otori e membro della Tribù) e lo stridore tra il sistema di valori che queste tre identità richiedono è così acuto da spingere il giovane protagonista a tacerli del tutto per procedere affidandosi a un pilota automatico, fino al momento in cui le circostanze non lo costringeranno a mettere le sue identità una contro l&#8217;altra e infine trovare una risposta definitiva che guidi il suo agire.</p>
<blockquote><p>Appena levò le mani su di me, capii che non sarei stato smascherato perchè nessun saltimbanco avrebbe mai osato picchiare un guerriero Otori. Più di ogni altro gesto o discorso, quel ceffone dimostrava che ero Minoru, un semplice giocoliere.</p></blockquote>
<p>Come spesso avviene per il volume centrale di un&#8217;epopea, <em>Le nevi dell&#8217;esilio</em> è un capitolo di transizione nell&#8217;economia globale della Saga degli Otori. Rispetto alla densità di eventi del precedente, qui <strong>si ha un po&#8217; la sensazione di immobilismo, di una situazione di stallo</strong> con cui i personaggi sono costretti a convivere osservando i mutamenti interni più di quelli esterni, fino alla svolta di fine volume che prevedibilmente spianerà la strada agli eventi del <a href="https://www.edizionieo.it/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">terzo e conclusivo capitolo in arrivo a breve</a>. Sotto <em>Le nevi dell&#8217;esilio</em> matura tuttavia un&#8217;attesa ineluttabile, che costringe ad affrontare le risposte alla domanda iniziale che produce sempre, come ripercussione, un moto verso una nuova versione di se stessi, per sua natura nuovamente imperscrutabile.</p>
<p>Il cambiamento, tuttavia, scorre anche tra le pagine del libro e Kaede con un incedere lento, ma inesorabile, si conquista pagina dopo pagina un ruolo sempre più centrale, sottraendo a Takeo il cono di luce destinato al protagonista. D&#8217;altra parte è inevitabile <strong>quando dei due personaggi uno è artefice del proprio destino mentre l&#8217;altro si lascia guidare dagli eventi</strong>, reagendo solo nel caso in cui sia costretto a farlo. Non credo sia casuale che questa differenza emerga proprio nel contesto di un volume così focalizzato sui concetti di identità e ruoli come <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B0895Z7FJS/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B0895Z7FJS&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=102e4e0d59ab938e3cf803fd2ec479d4" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Le nevi dell&#8217;esilio</a></em>, le cui vicende esplicitano nella maniera più chiara possibile come la famosa &#8220;maturità precoce&#8221; delle donne non sia una qualche caratteristica intrinseca riservata dalla Natura al genere femminile, ma una necessità, una forma di adattamento a una pretesa sociale che non fa sconti alla donna fin dall&#8217;adolescenza, mentre al maschio concede una leggerezza di pensieri e azioni le cui conseguenze mostreranno effetti anche in età ben più avanzata.</p>
<p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B0895Z7FJS/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B0895Z7FJS&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=102e4e0d59ab938e3cf803fd2ec479d4" rel="attachment wp-att-42234"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="42234" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/11/17/le-nevi-dellesilio-nellattesa-di-se-stessi/le-nevi-dellesilio-copertina/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?fit=1000%2C1436&amp;ssl=1" data-orig-size="1000,1436" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Le nevi dell&#8217;esilio copertina" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?fit=209%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?fit=713%2C1024&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-42234" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?resize=418%2C600" alt="" width="418" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?w=1000&amp;ssl=1 1000w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?resize=209%2C300&amp;ssl=1 209w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?resize=768%2C1103&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?resize=713%2C1024&amp;ssl=1 713w" sizes="auto, (max-width: 418px) 100vw, 418px" /></a></p>
<p>&nbsp;</p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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<p>Grazie!</center></div></div></p>
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		<title>Seni e uova &#8211; Natsuko e le altre</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2020/09/09/seni-e-uova/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Cecilia Manfredi]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 09 Sep 2020 05:50:59 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Libri]]></category>
		<category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[Haruki Murakamiù]]></category>
		<category><![CDATA[maternità]]></category>
		<category><![CDATA[seni]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Seni e uova  è il settimo titolo proveniente dal Giappone che le edizioni E/O presentano al pubblico italiano, confermando il &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/09/09/seni-e-uova/">Seni e uova &#8211; Natsuko e le altre</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B08CHLPD79/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B08CHLPD79&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=2588e640cca6fb05bc5d215aa802a861" target="_blank" rel="noopener"><em>Seni e uova</em></a>  è il settimo titolo <a href="https://www.edizionieo.it/catalogue/reply/B4_I_fGDCZCW8ZaN6aQCUWs1gQkWu7Vt9kESKBPo6tzj2jGEy-Z_wmeAqsr2p7LFzjuGyPB7ylmIvNMy9mftdYtlg_1GYrYVZMPlqH_wvczu2P5a-tG86tTqVw2dbn4Ov4AaUcuz885Oin5QFK8gKN3vIlKET7DsJRfrYzlB4aLDBRDRriWHdgIniEu8iuNh/p1" target="_blank" rel="noopener">proveniente dal Giappone che le edizioni E/O</a> presentano al pubblico italiano, confermando il loro acume nel selezionare le uscite più interessanti di un mercato che altrimenti rimarrebbe distante per la vasta maggioranza dei lettori. La traduzione è stata curata da Gianluca Coci, che si era già occupato del racconto <em>Domenica dove?</em> della stessa autrice, apparso nel numero 1134 di <a href="https://www.internazionale.it/" target="_blank" rel="noopener">Internazionale</a>.</p>
<p>Il libro comprende due sezioni: la prima è ambientata nell&#8217;<strong>estate del 2008</strong> e proprio in quella stessa annata è stata pubblicata in patria come romanzo, valso a Kawakami il prestigioso premio Akutagawa; la seconda copre il periodo che va <strong>dall&#8217;estate del 2016 all&#8217;estate del 2019</strong> ed è stata aggiunta l&#8217;anno scorso all&#8217;edizione che ora le include entrambe.</p>
<p>Iniziamo a seguire Natsuko, la narratrice, mentre raggiunge la stazione dove arriveranno la sorella Makiko e la nipote Midoriko, provenienti da Ōsaka. Natsuko ha ventotto anni e da ormai un decennio si è stabilita a Tōkyō, dove svolge <strong>una serie di lavori saltuari e vive in un bilocale</strong> mentre cerca di concretizzare le sue ambizioni letterarie. Makiko, vicina ai quaranta, ha di recente sviluppato l&#8217;ossessione di rifarsi il seno, ed è proprio per organizzare l&#8217;intervento che si è decisa a fare questa trasferta di tre giorni nella capitale; la tredicenne Midoriko, invece, ha smesso di parlare con sua madre e sta vivendo male il periodo della pubertà. E c&#8217;è anche un cartone di uova che rischiano di andare a male — <strong>le uova di Čechov, e non dirò altro</strong>.</p>
<p>I ricordi del passato (l&#8217;infanzia e l&#8217;adolescenza di Natsuko, la fuga dal padre, la morte della madre e della nonna, i sacrifici di Makiko) e la realtà del presente (tre afose giornate estive) si intrecciano di continuo, così da rivelare <strong>l&#8217;aspra difficoltà che ha sempre caratterizzato la vita delle due sorelle</strong>, fatta di lavori umili e soldi che non bastano mai. Kawakami controlla in maniera eccellente le <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Analessi" target="_blank" rel="noopener">analessi</a>, che non confondono mai chi legge, e mantiene la sua opera sempre <strong>lontano dal misery porn</strong>: il suo sguardo non indulge mai agli stereotipi dolciastri della povertà.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/09/09/seni-e-uova/seni-e-uova-sarah_goodridge_beauty_revealed_the_metropolitan_museum_of_art/" rel="attachment wp-att-41888"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41888" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/09/09/seni-e-uova/seni-e-uova-sarah_goodridge_beauty_revealed_the_metropolitan_museum_of_art/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?fit=4966%2C4234&amp;ssl=1" data-orig-size="4966,4234" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="Seni e uova &#8211; Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?fit=300%2C256&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?fit=834%2C711&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-41888" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?resize=704%2C600" alt="" width="704" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?w=4966&amp;ssl=1 4966w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?resize=300%2C256&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?resize=768%2C655&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?resize=1024%2C873&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?resize=473%2C403&amp;ssl=1 473w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?resize=949%2C810&amp;ssl=1 949w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?w=1668&amp;ssl=1 1668w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Sarah_Goodridge_Beauty_Revealed_The_Metropolitan_Museum_of_Art.jpg?w=2502&amp;ssl=1 2502w" sizes="auto, (max-width: 704px) 100vw, 704px" /></a></p>
<p>Nella seconda sezione, che comincia otto anni dopo, la vita di Natsuko è molto cambiata: ha pubblicato una raccolta di racconti, che è arrivata a vendere sessantamila copie dopo essere stata menzionata in un programma televisivo, e ora sta preparando il suo primo romanzo. <strong>Nonostante una maggiore stabilità economica e una sofferta realizzazione professionale, Natsuko si sente sperduta</strong>, perché quello che adesso vuole davvero è avere un figlio, e averlo da sola, senza un compagno.</p>
<p>In Giappone, come in Italia, l&#8217;accesso alla fecondazione eterologa, ovvero con metà dei gameti proveniente da estranei, è impossibile per chi non ha partner del sesso opposto. <strong>Esistono modi di aggirare la legge</strong> (per esempio rivolgendosi all&#8217;estero), ma tutti comportano un grande stress psicologico e somme di denaro non trascurabili. Per Natsuko, che non è lesbica, potrebbe restare aperta la soluzione più semplice — la storia di una notte con uno sconosciuto — se lei non fosse ciò che potremmo definire una persona asessuale: le è capitato di innamorarsi, tuttavia <strong>non è mai stata interessata al sesso e i tentativi a riguardo si sono sempre conclusi nel disagio.</strong> Inoltre, sopra i trentacinque anni, non è detto che sia poi così immediato rimanere incinta con un metodo “naturale”.</p>
<p>A una prima parte vivida e asciutta, Kawakami contrappone una seconda parte speculare e più dispersiva in cui la linea narrativa, pur senza mai essere slabbrata, rinuncia a un po&#8217; di intensità per accompagnare Natsuko mentre entra in contatto con diversi nuovi personaggi e prende <strong>le misure del suo desiderio di maternità.</strong> L&#8217;interesse autoriale si sposta dalle condizioni esistenziali delle donne meno abbienti per allargarsi anche a chi ha un tenore di vita più agiato, per nascita o per matrimonio. Di nuovo, non è difficile individuare parallelismi tra la nostra società e quella giapponese, anche se è necessario tenere a mente che <strong>risultati finali in apparenza analoghi derivano da presupposti storici, culturali e sociali molto diversi.</strong> Altrettanto affascinanti sono alcune differenze nella maniera di concepire il genere, che vengono fuori con chiarezza durante il breve episodio nella sauna, nella prima parte.</p>
<p>Spiace l&#8217;appiattimento della ricchezza linguistica dell&#8217;originale, dove il dialetto di Ōsaka riveste un ruolo importante, ma allo stesso tempo la scelta di renderlo con il napoletano o il veneto, per esempio, sarebbe stata più alienante che utile.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/09/09/seni-e-uova/seni-e-uova-ariana-papademetropoulos/" rel="attachment wp-att-41889"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41889" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/09/09/seni-e-uova/seni-e-uova-ariana-papademetropoulos/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Ariana-Papademetropoulos.jpg?fit=1080%2C1350&amp;ssl=1" data-orig-size="1080,1350" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Seni e uova &#8211; Ariana Papademetropoulos" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Ariana-Papademetropoulos.jpg?fit=240%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Ariana-Papademetropoulos.jpg?fit=819%2C1024&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-41889" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Ariana-Papademetropoulos.jpg?resize=480%2C600" alt="" width="480" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Ariana-Papademetropoulos.jpg?w=1080&amp;ssl=1 1080w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Ariana-Papademetropoulos.jpg?resize=240%2C300&amp;ssl=1 240w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Ariana-Papademetropoulos.jpg?resize=768%2C960&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/Seni-e-uova-Ariana-Papademetropoulos.jpg?resize=819%2C1024&amp;ssl=1 819w" sizes="auto, (max-width: 480px) 100vw, 480px" /></a></p>
<p>Si può leggere <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B08CHLPD79/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B08CHLPD79&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=2588e640cca6fb05bc5d215aa802a861" target="_blank" rel="noopener"><em>Seni e uova</em></a> se si ha poca familiarità con la cultura giapponese? A mio parere, sì. I<strong>l Giappone di Mieko Kawakami è moderno e quotidiano</strong>, lontano sia da scenari che a volte possono risultare ostici per noi occidentali del XXI secolo, sia dalle atmosfere del suo autore contemporaneo più celebre, Haruki Murakami, grande apprezzatore della scrittrice. Accosterei forse l&#8217;interesse del romanzo per le vite minuscole a un racconto di Ichiyō Higuchi, <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8878014885/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8878014885&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=c0cf21cc9434bd1be41b9ec41bd695d4">Acque torbide</a></em> (<a href="https://www.jouvence.it/" target="_blank" rel="noopener">edizioni Jouvence</a>, traduzione di Paola Cavaliere e Atsuko Azuma): il ritratto di Higuchi, da noi poco nota, appare addirittura sulle banconote da 5000 yen.</p>
<p>Oltre a irrobustire <strong>la mia fiducia nell&#8217;offerta editoriale di E/O e nel lavoro di Gianluca Coci,</strong> il meritato successo che sta riscuotendo Mieko Kawakami non può che farmi sperare di poter leggere presto, consueti tempi di traduzione permettendo, altri suoi libri e altri esempi di letteratura giapponese contemporanea.</p>
<p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B08CHLPD79/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B08CHLPD79&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=2588e640cca6fb05bc5d215aa802a861" rel="attachment wp-att-41890"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41890" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/09/09/seni-e-uova/seni-e-uova-coverjpg/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/seni-e-uova.-coverjpg.jpg?fit=1200%2C1862&amp;ssl=1" data-orig-size="1200,1862" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="seni-e-uova. coverjpg" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/seni-e-uova.-coverjpg.jpg?fit=193%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/seni-e-uova.-coverjpg.jpg?fit=660%2C1024&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-41890" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/seni-e-uova.-coverjpg.jpg?resize=387%2C600" alt="" width="387" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/seni-e-uova.-coverjpg.jpg?w=1200&amp;ssl=1 1200w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/seni-e-uova.-coverjpg.jpg?resize=193%2C300&amp;ssl=1 193w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/seni-e-uova.-coverjpg.jpg?resize=768%2C1192&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/seni-e-uova.-coverjpg.jpg?resize=660%2C1024&amp;ssl=1 660w" sizes="auto, (max-width: 387px) 100vw, 387px" /></a></p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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<p>Grazie!</center></div></div></p>
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		<title>Il canto dell&#8217;usignolo &#8211; Nostalgia di un Giappone che non c&#8217;era</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 23 Jul 2020 05:43:40 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Libri]]></category>
		<category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category>
		<category><![CDATA[fantasy]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>È impossibile parlare de Il canto dell&#8217;usignolo, il libro primo della saga degli Otori, senza parlare della sua autrice Lian &#8230; </p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>È impossibile parlare de <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B081QPT49F/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B081QPT49F&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=7b8f7b1faa2609984541e7e793bfea3a" target="_blank" rel="noopener"><em>Il canto dell&#8217;usignolo</em></a>, il libro primo della <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gillian_Rubinstein#La_Leggenda_di_Otori" target="_blank" rel="noopener">saga degli Otori</a>, senza parlare della sua autrice Lian Hearn. Nata Gillian Rubinstein in Inghilterra nel 1942, si è laureata ad Oxford dopo aver passato buona parte della gioventù in Nigeria. Il punto di svolta però è il trasferimento in Giappone dove è colpita da una vera e propria <strong>folgorazione per le tradizioni e le usanze</strong> del paese asiatico al punto da scegliere come pseudonimo Lian Hearn (riferimento a Lafcadio, giornalista e <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Lafcadio_Hearn" target="_blank" rel="noopener">scrittore irlandese a cui si deve la conoscenza del Giappone in occidente alla fine del 1800)</a> per l&#8217;ennesimo cambio di vita che la porta in Australia, dove inizierà la carriera da scrittrice, principalmente di libri per bambini.</p>
<p>Pensare oggi a un romanzo ambientato nel Giappone feudale, con con protagonisti orientali e intriso della cultura del Sol Levante, ma scritto da un occidentale, nel pieno delle istanze che stanno giustamente rivoluzionando la nostra percezione della diversità, dei simboli e delle parole, è francamente difficile. Per questo <strong><em>Il canto dell&#8217;usignolo</em> è inscindibile della sua autrice e dalla profonda devozione versa la materia d&#8217;origine</strong> che ne ha caratterizzato la gestazione, di cui il romanzo vuole essere un tributo, ma è anche altrettanto inseparabile da quello pseudonimo, Hearn, che è manifesto programmatico della volontà di diffondere cultura e conoscenza.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-3/" rel="attachment wp-att-41613"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41613" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-3/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?fit=1920%2C818&amp;ssl=1" data-orig-size="1920,818" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Il canto dell&#8217;usignolo 3" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?fit=300%2C128&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?fit=834%2C355&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-41613" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?resize=800%2C341" alt="" width="800" height="341" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?w=1920&amp;ssl=1 1920w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?resize=300%2C128&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?resize=768%2C327&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?resize=1024%2C436&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?w=1668&amp;ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p>
<p>Forse è proprio per questo motivo per questo che il Giapppone feudale de <em>Il canto dell&#8217;usignolo</em> è un Giappone che non c&#8217;era e che non c&#8217;è mai stato (<a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/17/ghost-of-tsushima-anche-un-tanuki-puo-sorprendere-tigre-dorme/" target="_blank" rel="noopener">ci ricorda qualcosa</a>), un versione <strong>quasi fiabesca dell&#8217;epoca feudale nipponica, per certi elementi al confine col fantasy,</strong> spogliata però della pesantezza dei dettagli storici, nonché di buona parte di quelli stereotipi che siamo abituati ad associare a quella ambientazione. Il risultato è un Giappone idealizzato, una terra scossa da una lotta tra clan di cui è facile percepire i confini, sia geografici che morali, in cui l&#8217;onore familiare e personale sono i valori che guidano le azioni di uomini e donne.</p>
<p>Per il giovane Takeo, difendere l&#8217;onore familiare vuol dire uccidere Iida e salvare così la vita al nobile Shigeru del clan degli Otori, l&#8217;uomo che gli ha dato una nuova famiglia e una vita, il cui imminente matrimonio potrebbe coincidere col disonore o peggio la morte. Tra Takeo e Iida c&#8217;è <strong>un pavimento che canta, l&#8217;opera di un abile artigiano che suona del canto dell&#8217;usignolo se sfiorata da un piede e consente a Iida di dormire sonni tranquilli.</strong> Se ciò avviene, tuttavia, è solo perchè il tiranno ignora le capacità del più giovane membro degli Otori, i cui talenti sovraumani come la capacità di ascoltare conversazioni a lunghissima distanza, muoversi senza generare rumori o sdoppiarsi alla vista altrui, verranno presta reclamati dalla Tribù, clan di suoi simili, insieme alla sua fedeltà.</p>
<p>Proprio come Lian Hearn, però, anche Takeo ha un passato lontano e un altro nome: Tomasu, il ragazzino che è stato costretto ad assistere alla morte della sua famiglia e di tutti gli abitanti del suo villaggio, colpevoli di appartenere agli <strong>Occulti, clan religioso fondato su valori di pace,</strong> considerato a tal punto una minaccia da Iida da non esitare a sbarazzarsi di loro personalmente.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-1/" rel="attachment wp-att-41614"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41614" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-1/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?fit=1280%2C545&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,545" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Il canto dell&#8217;usignolo 1" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?fit=300%2C128&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?fit=834%2C355&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-41614" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?resize=800%2C341" alt="" width="800" height="341" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?resize=300%2C128&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?resize=768%2C327&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?resize=1024%2C436&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p>
<p>Il pregio più evidente della scrittura di Hearn è l&#8217;utilizzo di un <strong>un linguaggio semplice, eppure efficace nell&#8217;evocare le atmosfere desiderate,</strong> unito a un preciso rispetto per il lettore. Quando è evidente che due personaggi sono stato colpiti da un provvidenziale colpo di fulmine, oppure di fronte a un incontro troppo ricco di significato per essere casuale, entrambi stratagemmi letterari con cui chiunque ha confidenza quasi a livello inconscio, <strong>la scrittrice non si prende mai la libertà di ingannare il lettore</strong>, ma svela appena possibile le carte già disposte sul tavole. Si tratta di un patto implicito fondamentale, perchè consente a chi legge di decifrare il contesto di apparente semplicità e alla scrittrice di preparare i colpi di scena  che prenderanno corpo nella seconda parte del volume.</p>
<p>Raccontare con semplicità concetti non semplici non è però un&#8217;abilità da sottovalutare. Dentro Takeo, mosso all&#8217;apparenza da valori granitici come l&#8217;onore e la vendetta, si muove il turbamento di chi per le vicissitudini della vita si trova a percorre <strong>un cammino opposto rispetto a quello su cui era stato indirizzato</strong>, da Occulto predicatore della pace e della non violenza a silenzioso assassino dotato di capacità mistiche. Allo stesso modo la linearità delle trame di corte nasconde nei non detti &#8211; o nei sussurrati a favore di Takeo &#8211; trame che rendono il confine apparentemente manicheo tra buoni e cattivi decisamente più sfumato del previsto.</p>
<p>Il contraltare e altra estremità del colpo di fulmine di Takeo è Kaede, a cui Hearn dedica i capitoli scritti in terza persona, in contrapposizione alla prima riservata al protagonista maschile. Intorno a Kaede, <strong>ostaggio e pedina di scambio</strong> utile per entrare nelle grazie di Iida, si muovono le trame più interessanti del romanzo, sostenute da un altro personaggio femminile, tanto enigmatico quanto potente, la nobile Muruyama.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-4/" rel="attachment wp-att-41615"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41615" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-4/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?fit=1200%2C595&amp;ssl=1" data-orig-size="1200,595" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Il canto dell&#8217;usignolo 4" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?fit=300%2C149&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?fit=834%2C414&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-41615" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=800%2C397" alt="" width="800" height="397" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?w=1200&amp;ssl=1 1200w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=300%2C149&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=768%2C381&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=1024%2C508&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=180%2C90&amp;ssl=1 180w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p>
<p>Con lo scorrere delle pagine, insomma, <strong>è Hearn ad assimilare da Takeo la capacità di produrre inganni.</strong> Quella ingenuità all&#8217;inizio spiazzante e poi via via sempre più confortevole non scade nella banalità, anzi, si rivela una cortina fumogena, un abile gioco di specchi che consente di arrivare a un finale di volume che scombussola le carte in tavola, ribaltando i ruoli e sovvertendo le aspettative, anche di genere. Sono le donne a giocare un ruolo importantissimo negli eventi del rocambolesco finale di volume, <strong>liberandosi letteralmente e metaforicamente dal rapporto di sudditanza</strong> e prendendosi il ruolo di motore della Storia.</p>
<p>Il grande trucco de <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B081QPT49F/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=B081QPT49F&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=7b8f7b1faa2609984541e7e793bfea3a" target="_blank" rel="noopener"><em>Il canto dell&#8217;usignolo</em></a>, in fondo, è quello di <strong>nascondere i suoi segreti in piena vista</strong>, sfidando il lettore ad andare oltre le apparenze attraverso l&#8217;ascolto dell&#8217;altro, proprio come scopre di poter fare Takeo. Così, di colpo, il libro non racconta più (solo) di un Giappone feudale contaminato col fantasy, ma di un altro mondo che non è mai esistito fino in fondo, quello in cui gli oppressi riescono a riprendersi, anche con la forza se necessario, un loro spazio che qualcun altro più potente di loro nel gioco del meccanismo storico voleva invece cancellare del tutto.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-covwr/" rel="attachment wp-att-41616"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41616" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-covwr/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?fit=600%2C827&amp;ssl=1" data-orig-size="600,827" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Il canto dell&#8217;usignolo covwr" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?fit=218%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?fit=600%2C827&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-41616" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?resize=435%2C600" alt="" width="435" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?w=600&amp;ssl=1 600w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?resize=218%2C300&amp;ssl=1 218w" sizes="auto, (max-width: 435px) 100vw, 435px" /></a></p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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<p>Grazie!</center></div></div></p>
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		<title>Gekkan Shoujo Nozaki-kun: la commedia dell&#8217;anno (con sei anni di ritardo)</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2020/04/25/gekkan-shoujo-nozaki-kun-la-commedia-dellanno-anni-ritardo/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Andrea Chirichelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Fri, 24 Apr 2020 23:44:13 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Anime]]></category>
		<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[anime]]></category>
		<category><![CDATA[com'è Gekkan Shoujo Nozaki-kun]]></category>
		<category><![CDATA[Gekkan Shoujo Nozaki-kun]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[recensione Gekkan Shoujo Nozaki-kun]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La liceale Chiyo Sakura è da tempo innamorata del compagno Umetaro Nozaki. Un giorno, finalmente, decide di dichiararsi. Il ragazzo &#8230; </p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p>La liceale Chiyo Sakura è da tempo innamorata del compagno Umetaro Nozaki. Un giorno, finalmente, decide di dichiararsi. Il ragazzo però, autore di manga, fraintende la ragazza e si limita a firmarle un autografo, offrendole contestualmente un posto da assistente&#8230;che lei accetta.</p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40935" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/25/gekkan-shoujo-nozaki-kun-la-commedia-dellanno-anni-ritardo/maxresdefault-1-8/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="maxresdefault (1)" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-40935" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/maxresdefault-1.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Inizia con una fatale incomprensione la serie anime più divertente degli ultimi anni che Netflix, che sta puntando fortissimo sull&#8217;animazione, sia come produttore che come distributore, finalmente porta anche in Italia, con sei anni di ritardo rispetto alla release originale. <a href="http://www.playersmagazine.it/2014/11/28/2014-i-sette-anime-che-avreste-dovuto-vedere/" rel="noopener" target="_blank">Noi ai tempi la promuovemmo come uno degli anime migliori del 2014</a>, e il giudizio non è cambiato. <em>Gekkan Shoujo Nozaki-kun</em>, oltre a far ridere, è una eccelsa e intelligente parodia dello <em>shoujo</em>, genere che qui viene raccontato con un &#8220;dietro le quinte&#8221; assurdo, demenziale e strampalato, esaltato dalla splendida caratterizzazione dei personaggi e da una regia sempre attenta a valorizzare e scegliere i tempi comici più efficaci. </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40934" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/25/gekkan-shoujo-nozaki-kun-la-commedia-dellanno-anni-ritardo/hori/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="Hori" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-40934" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Hori.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Nozaki, abilissimo con penne e matite, è (apparentemente) anaffettivo e un po&#8217; stupido, completamente concentrato sul suo lavoro e tutto quello che gli capita, la vita e i comportamenti delle persone che gli gravitano attorno, sono esclusivamente funzionali alla creazione delle sue opere. Questo atteggiamento lo rende protagonista di una serie di gag e trovate totalmente fuori di testa, da cui lui però riesce sempre ad emergere con una certa abilità e <em>nonchalance</em>. A fare da contraltare al protagonista c&#8217;è Sakura, uno dei personaggi femminili animati più amabili degli ultimi anni, romantica e dolce, ma anche particolarmente tenace nel perseguire il suo obiettivo sentimentale.</p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40933" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/25/gekkan-shoujo-nozaki-kun-la-commedia-dellanno-anni-ritardo/gekkanshoujonozaki-kun13/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="GekkanShoujoNozaki-kun13" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-40933" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/GekkanShoujoNozaki-kun13.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>I personaggi di contorno, se possibile, sono ancora più empatici della coppia protagonista: Mikoshiba, il &#8220;bello&#8221; della scuola, timidissimo, che viene assunto a modello dal protagonista per delineare il carattere dell&#8217;eroina del suo manga; Seo, ragazza dalla voce incantevole ma rude, spigolosa e capace di incutere terrore nei maschi della scuola, Hori, il responsabile del gruppo di teatro, caratterizzato da alcune manie insospettabili e Kashima, una ragazza un po&#8217; superficiale e tonta, che tutti scambiano per maschio. La loro caratterizzazione è assolutamente perfetta e permette di vivere, nonostante la demenzialità di fondo che accompagna ogni puntata, anche momenti più maturi e introspettivi. </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40927" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/25/gekkan-shoujo-nozaki-kun-la-commedia-dellanno-anni-ritardo/gekkan-shoujo-nozaki-kun-03-large-16/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="Gekkan Shoujo Nozaki-kun &#8211; 03 &#8211; Large 16" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-40927" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Gekkan-Shoujo-Nozaki-kun-03-Large-16.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Se a questo aggiungiamo una fantastica opening, una realizzazione tecnica di tutto rispetto, l&#8217;assenza di fanservice, la bellezza dei dialoghi, la totale assenza di tempi morti, dovuta ad un ritmo incalzante e serrato e l&#8217;allegria che pervade ogni episodio, beh, <em>Gekkan Shoujo Nozaki-kun</em> diventa davvero una visione imperdibile, capace di portare un sorriso e un raggio di luce in queste giornate, come dire, non particolarmente allegre. </p>
<div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Gekkan Shoujo Opening" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/EjgOD9vruTE?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe></div>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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		<title>I 30 anni di Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2020/04/13/30-anni-nadia-mistero-della-pietra-azzurra/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Andrea Chirichelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 13 Apr 2020 11:42:27 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Anime]]></category>
		<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[animazione]]></category>
		<category><![CDATA[anime]]></category>
		<category><![CDATA[Gainax]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[Nadia]]></category>
		<category><![CDATA[Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra]]></category>
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										<content:encoded><![CDATA[<p><em>“Correva l’anno 1889, molte navi affondarono misteriosamente negli oceani. Mentre tra la gente si sparse la voce di un mostro marino che dimorava negli abissi fin dall’antichità, i capi di stato presero ad accusarsi l’un l’altro di far uso di nuove armi e la tensione internazionale crebbe. Era un’epoca che viveva il più straordinario sviluppo tecnologico e scientifico dai tempi della rivoluzione industriale, e dove le grandi potenze si scontravano senza sosta per il dominio coloniale di Asia e Africa. Così, alla fine del 19° secolo, gli uomini di buona volontà guardavano con ansia crescente l’avvicinassi di un conflitto mondiale.”</em></p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40824" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/13/30-anni-nadia-mistero-della-pietra-azzurra/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280&#215;720" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-40824" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg?resize=1280%2C720&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia-mistero-pietra-azzurra-novita-arrivo-yamato-video-v3-391773-1280x720.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Esattamente 30 anni fa andava in onda il primo dei 39 episodi che avrebbero composto il ciclo narrativo di <em>Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra</em> (Fushigi no umi no Nadia), anime di Studio Gainax, diretto da Hideaki Anno, che di lì a qualche anno avrebbe raggiunto la fama internazionale con <em>Neon Genesis Evangelion</em>. E&#8217; innegabile che <em>Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra</em> abbia segnato un punto di non ritorno nell&#8217;animazione nipponica e, tutto sommato, anche per noi che, ai tempi adolescenti, avevamo iniziato a guardare con altri occhi la prima, storica ondata di anime giapponesi, sperando di vedere qualcosa di più sofisticato e meno lineare. Beh, Gainax aveva la risposta pronta. </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia3.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40823" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/13/30-anni-nadia-mistero-della-pietra-azzurra/nadia3/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia3.jpg?fit=1024%2C768&amp;ssl=1" data-orig-size="1024,768" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="nadia3" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia3.jpg?fit=300%2C225&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia3.jpg?fit=834%2C626&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia3.jpg?resize=834%2C626" alt="" width="834" height="626" class="alignnone size-full wp-image-40823" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia3.jpg?w=1024&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia3.jpg?resize=300%2C225&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/nadia3.jpg?resize=768%2C576&amp;ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>La storia produttiva di <em>Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra</em> è, come spesso capita con le pietre miliari dell&#8217;animazione giapponese, specie da <em>Akira</em> in avanti, la storia di un fallimento commerciale: la serie, costosissima, rischiò di mandare in bancarotta Gainax (con il regista ricoverato in ospedale a causa di un esaurimento nervoso per il sovraccarico di lavoro), che per anni dovette &#8220;galleggiare&#8221;, fino all&#8217;arrivo del ciclone <em>Evangelion</em>, che portò una cascata di yen, ricchezze e fortune (non subito, come noto, visto che il primo passaggio televisivo venne quasi ignorato). Curiosamente, l&#8217;idea iniziale di realizzare un anime tratto o ispirato alle opere di Verne venne in primis proprio a Miyazaki, che poi scartò l&#8217;idea, ripresa anni dopo da NHK, desiderosa di proporre al pubblico una serie simile a <em>Laputa</em>. </p>
<p>Se amate l&#8217;avventura, Jules Verne, i misteri, i personaggi apparentemente semplici ma in realtà complessi e i diversi livelli di lettura che può avere un&#8217;opera apparentemente innocua e tradizionale, beh, Nadia è pane per i vostri denti. Hideaki Anno, ispirandosi al <em>Conan</em> di Miyazaki, ma mettendoci moltissimo di suo, continuò idealmente il percorso iniziato qualche anno prima con <em>Punta al Top! GunBuster</em> (1988) e che avrebbe poi completato con <em>Neon Genesis Evangelion</em> (1996): personaggi iconici e &#8220;di rottura&#8221; rispetto alla tradizione (Nadia, sfrontata ed emancipata ha la pelle scura e forme accattivanti, anche se fortunatamente lontane dal classico fan service), una storia avvincente ma capace di permettere riflessioni più mature e profonde su svariati argomenti (il ruolo della scienza e del progresso, l&#8217;ambientalismo, il futuro dell&#8217;umanità e la ragione della sua esistenza), i mille riferimenti ad altre opere animate giapponesi (da <em>Yattaman</em> a <em>Il tulipano nero</em>, da <em>Conan</em> a <em>Yamato</em>). </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40822" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/13/30-anni-nadia-mistero-della-pietra-azzurra/02-39/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?fit=1920%2C1080&amp;ssl=1" data-orig-size="1920,1080" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="02" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-40822" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?w=1920&amp;ssl=1 1920w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/02.jpg?w=1668&amp;ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p><em>Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra</em> è celebre in Italia, ahimè, anche per il pessimo adattamento realizzato da Mediaset, una costante a quei tempi, a partire dal titolo (<em>Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra</em> è molto evocativo, ma Fushigi no umi no Nadia starebbe per <em>Nadia nel mare delle meraviglie</em>), per continuare con censure e tagli, specie nelle scene più violente e &#8220;sexy&#8221; (diciamo così), dialoghi e citazioni cambiate e eliminate&#8230;. Fortunatamente nel 2003 Yamato Video realizzò per l&#8217;home video una versione riveduta e corretta, fedelissima all&#8217;originale giapponese. <em>Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra</em>, nonostante i 30 anni sul groppone, è ancora un anime godibile e concettualmente attualissimo, specie quando ci ricorda che l&#8217;uomo deve trovare il giusto equilibrio tra scienza e natura, se vuole sopravvivere sulla Terra&#8230; </p>
<p><em>“Sei uno spirito avventuroso? Nelle leggende cerchi forse la verità che dimora remota e nascosta oltre le terribili cascate del pericolo? Allora è me che cercherai&#8230;”.</em></p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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		<title>Storie di Fiori: il femminile intenso e delicato di Yoshiya Nobuko</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2020/02/25/storie-di-fiori-yoshiya-nobuko/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Mara Ricci]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 25 Feb 2020 05:30:41 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Libri]]></category>
		<category><![CDATA[consigli di lettura]]></category>
		<category><![CDATA[femminismo]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
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		<category><![CDATA[storie di fiori]]></category>
		<category><![CDATA[yoshiya nobuko]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>“Non c’è una sola donna vivente che non conosca Yoshiya Nobuko&#8221; così nel 1935 la rivista Hanashi presentava Yoshiya Nobuko, &#8230; </p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>“<em>Non c’è una sola donna vivente che non conosca Yoshiya Nobuko</em>&#8221; così nel 1935 la rivista <em>Hanashi</em> presentava Yoshiya Nobuko, la scrittrice che conobbe un tale successo e una tale popolarità da riuscire a guadagnare più del primo ministro dell’epoca, la stessa Imperatrice alla domanda su quali fossero le sue letture elencò vari lavori di Yoshiya a testimonianza di quanto la scrittrice riuscì a penetrare trasversalmente nella cultura femminile giapponese.</p>
<p>L’autrice è stata attiva soprattutto a cavallo tra i periodi Taishō (1912-1926) e Showa (1927-1945) ovvero quando la donna giapponese iniziò a conoscere un certo grado di emancipazione: alle ragazze non solo finalmente veniva concesso di studiare, ma erano perfino incoraggiate a farlo: nel 1899 vennero istituite scuole di istruzione secondaria rivolte alle adolescenti, mentre nel 1901 venne inaugurata la prima università femminile. Questa apertura era però dovuta più che al desiderio di rendere davvero indipendenti le donne, a quello di formarle per essere brave mogli, sagge madri e colonne stabili della società giapponese ancora fortemente patriarcale, e in quest&#8217;ottica le professioni verso cui venivano indirizzate le ragazze con un alto grado di scolarizzazione erano quelle dell&#8217;insegnante o della segretaria, lavori che richiedevano prendersi cura degli altri, far rispettare l&#8217;ordine e saper eseguire i compiti assegnati: tutte virtù qualificanti per la futura buona moglie.</p>
<p><strong>La possibilità di studiare ebbe però come effetto collaterale quello di estendere il periodo che intercorreva tra l’adolescenza e la vita adulta</strong>, e i lavori di Yoshiya Nobuko, in particolare <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8865642955/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8865642955&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=eb3d737c89531075e6abbeca5272cf2c"><em>Storie di Fiori</em></a> (<em>Hana Monogatari</em>), erano rivolti ed esercitavano una grande attrattiva proprio su queste “ragazze non ancora donne”, le cosiddette  <em><span class="a">sh</span><span class="a">ō</span><span class="a">jo.</span></em></p>
<p><strong>Yoshiya Nobuko è stata infatti tra i principali esponenti della cultura <em><span class="a">sh</span><span class="a">ō</span><span class="a">jo</span></em></strong> contribuendo a dettarne stilemi e modellarne molte delle peculiarità che ancora oggi la caratterizzano. Tra il 1916 e il 1924 furono pubblicate con grande successo su varie riviste 52 storie raccolte successivamente in un unico volume <em>Hana Monogatari</em>. Nell&#8217;edizione Atmosphere troviamo una scelta di 18 storie tra le più rappresentative, incluso il racconto forse più conosciuto ed emblematico: <em>La Rosa Gialla</em>).</p>
<p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8865642955/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8865642955&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=eb3d737c89531075e6abbeca5272cf2c"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40458" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/02/25/storie-di-fiori-yoshiya-nobuko/storie-di-fiori/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/02/storie-di-fiori.jpg?fit=500%2C750&amp;ssl=1" data-orig-size="500,750" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="storie di fiori" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/02/storie-di-fiori.jpg?fit=200%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/02/storie-di-fiori.jpg?fit=500%2C750&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-40458 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/02/storie-di-fiori.jpg?resize=500%2C750" alt="storie di fiori" width="500" height="750" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/02/storie-di-fiori.jpg?w=500&amp;ssl=1 500w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/02/storie-di-fiori.jpg?resize=200%2C300&amp;ssl=1 200w" sizes="auto, (max-width: 500px) 100vw, 500px" /></a></p>
<p>Tutti i racconti presentano caratteristiche comuni e un evidente <strong>filo conduttore: l&#8217;amicizia romantica e l&#8217;amore femminile tra ragazze</strong>, quasi sempre studentesse, o tra una studentessa e la sua insegnante. L&#8217;ambiente prediletto in cui l&#8217;autrice fa sbocciare queste passioni è nella maggior parte dei casi quello della scuola, istituti femminili e dormitori per ragazze. Gli amori vengono vissuti con intensità e delicatezza al tempo stesso, e ogni storia descrive in modo lirico e sognante il legame che si instaura tra le protagoniste il cui rapporto spesso è puramente contemplativo con il pudore dei sentimenti a circoscriverne la passione che resta pura e idealizzata.</p>
<blockquote><p>[&#8230;]non so perché non sono mai riuscita a dimenticare la figura di quella persona gentile e amabile come le belle di notte che sbocciano intrise di umidità</p></blockquote>
<p>La nota persistente che risuona in ogni racconto è sempre malinconica: le ragazze di Yoshiya Nobuko sanno che le loro storie sono destinate a finire nel momento in cui si sarebbe compiuto il passaggio da ragazza a donna, e tale passaggio implicava invariabilmente il matrimonio. Nel racconto <em>Ukonzakura </em>la signorina Sara,<em> </em>poco prima di lasciare l&#8217;istituto femminile in cui lavorava, dice alla sua pupilla: &#8220;<em>Per favore, rimani per sempre una bambina, non diventare mai grande</em>&#8220;, la ragazza probabilmente sta andando incontro a un matrimonio e con questo triste e malinconico appello sintetizza l&#8217;intero<strong> intento escapistico dei racconti</strong>. In <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8865642955/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8865642955&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=eb3d737c89531075e6abbeca5272cf2c"><em>Storie di Fiori</em></a> troviamo un luogo emotivo in cui le ragazze potevano sognare perdendosi nella lettura, mentre le donne già adulte avevano la possibilità di ritornare a un periodo &#8211; reale o immaginario che fosse &#8211; in cui erano state destinatarie di dedizione e tenerezza. L&#8217;autrice vede infatti in quello femminile la forma più pura e alta di amore che le ragazze non conosceranno mai più nella loro vita di donne adulte e mogli.</p>
<p>Nonostante le tematiche potenzialmente in conflitto con una società in via di modernizzazione ma ancora fortemente tradizionalista e patriarcale, i racconti non vennero mai percepiti come scandalosi o sovversivi. La cultura giapponese dell&#8217;epoca considerava l&#8217;amicizia romantica tra adolescenti un mezzo propedeutico all&#8217;amore adulto ed eterosessuale: le ragazze imparavano a entrare in contatto con i loro sentimenti e questo le avrebbe rese più mature e consapevoli nel momento di dedicarsi al matrimonio all&#8217;interno del quale avrebbero poi trovato la loro vera dimensione.</p>
<p>A distanza di un secolo leggere <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8865642955/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8865642955&amp;linkCode=as2&amp;tag=playersmag-21&amp;linkId=eb3d737c89531075e6abbeca5272cf2c"><em>Storie di Fiori</em></a> significa immergersi in un mondo emozionale popolato di creature affascinanti e aggraziate i cui sentimenti sono vividi e palpitanti grazie allo stile dell&#8217;autrice, intimo e delicato, che ha regalato a intere generazioni di ragazze<strong> un universo narrativo tutto per loro e per quei sentimenti e aneliti che altrimenti sarebbero rimasti inespressi e privi di rappresentazione</strong>.</p>
<p><strong>Nota</strong></p>
<p><em>Storie di Fiori</em> è pubblicato da <a href="https://www.atmospherelibri.it/" target="_blank" rel="noopener">AtmosphereLibri</a>, la traduzione è ad opera di Paola Scrolavezza.</p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
<p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p>
<p>Grazie!</center></div></div></p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/02/25/storie-di-fiori-yoshiya-nobuko/">Storie di Fiori: il femminile intenso e delicato di Yoshiya Nobuko</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Il Regista Nudo: I vestiti nuovi dell&#8217;impero dei sensi</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2019/09/05/regista-nudo-vestiti-nuovi-dellimpero-dei-sensi/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Arianna Mereu]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 05 Sep 2019 14:46:52 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[<p>Tra le numerose e spesso deludenti serie televisive proposte dalle varie piattaforme di visione, poche si distinguono per l’originalità del &#8230; </p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>Tra le numerose e spesso deludenti serie televisive proposte dalle varie piattaforme di visione, poche si distinguono per l’originalità del soggetto. Che si tratti di fantascienza o storia, di dramma o comicità, sovente le serie condividono un’anima comune, o una pari tendenza a circoscrivere, all’interno di un genere qualunque, una classica storia di affermazione e/o riscatto, schiacciando su sfondi accattivanti le ragioni e le pulsioni di personaggi che sembrano muoversi in una struttura prefabbricata, rigida e poco responsiva.</p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="38701" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/09/05/regista-nudo-vestiti-nuovi-dellimpero-dei-sensi/aaaabzrdxghderbcwgcrfhsqcdw7ixs0blocjki3xmu9ttlxnf-vd6gg_68qcdxjidg4xwv4getg6t1qezchvb9nwwioh0w1tdrohq/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-38701" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/AAAABZrdXghderBCWgcrFhsqcdW7iXs0blOcJKi3XmU9TTlxNF-vd6Gg_68qcdXjIDG4xwv4gEtG6T1QEZchvb9NwWiOh0W1tdrohQ.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p><em>Il Regista Nudo</em> (Masaharu Take, 2019), la serie tv giapponese tratta dal romanzo semi-biografico <em>The Naked Director</em> (Nobuhiro Motohashi, 2018), rappresenta una piacevole eccezione, non solo perché non si serve dei generi in maniera pretestuosa e mistificante per inscenare la solita trita evoluzione narrativa, ma perché riesce a connettere abilmente l’universo intimo del frustrato ma brillante protagonista – un uomo come tanti dalle sensazionali velleità artistico-imprenditoriali – con un mondo in rapido cambiamento, a lui completamente alieno, ma evidentemente sensibile alle sue ambizioni, decisioni e azioni. </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="38704" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/09/05/regista-nudo-vestiti-nuovi-dellimpero-dei-sensi/naked-director-00/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg?fit=1200%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1200,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="naked-director-00" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg?fit=300%2C180&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg?fit=834%2C500&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg?resize=834%2C500" alt="" width="834" height="500" class="alignnone size-full wp-image-38704" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg?w=1200&amp;ssl=1 1200w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg?resize=300%2C180&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg?resize=768%2C461&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/naked-director-00.jpg?resize=1024%2C614&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Toru Muranishi (Takayuki Yamada), un venditore di enciclopedie inglesi “incastrato” con una famiglia poco affettuosa e poco partecipe degli sforzi da lui fatti per mantenerla – non solo economicamente, ma anche così com’è, ossia classica e routinaria – si troverà presto a fare i conti con le richieste di madre, moglie e figli a carico che sembrano crescere di pari passo con le esigenze popolari dovute al progresso della società giapponese che, negli anni Ottanta, conoscerà un’occidentalizzazione sotterranea, coccolata all’ombra dell’imprescindibile tradizione. Quando quelle richieste, puntualmente insoddisfatte, saranno rivolte altrove, Toru abbandonerà tutto deciso a cambiare il mondo, o quella maniera di percepirlo e accettarlo, buttandosi nel peccaminoso (ma al contempo morigerato) mercato nipponico del porno.</p>
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<p>L’idea – non solo del protagonista, ma della serie stessa – sembrerebbe quella di mettere al bando le contraddizioni e l’ipocrisia della cultura giapponese, che se da un lato mostra un’adesione rigorosa alle proprie credenze e usanze, dall’altro si dimostra chiaramente attratta dall’edonismo più sfrenato. Il porno rappresenta quello spazio di evasione in cui possono essere liberati gli impulsi trasversali e autentici della società, senza però ledere il senso comune del pudore. Toru non ci sta, e violando sistematicamente e ingegnosamente tutte le limitazioni imposte dalla censura, rivelerà che la nudità, la condivisione del corpo in ogni suo antro e dettaglio, è la miglior scorciatoia per raggiungere la libertà e la soddisfazione intellettiva (oltre che sessuale). Naturalmente, nel tentativo di eludere il sistema e nel perseguire i propri scopi, egli incontrerà numerose difficoltà, ma nulla gli impedirà di affermarsi e mutare il mercato del porno a 360 gradi.</p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="38702" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/09/05/regista-nudo-vestiti-nuovi-dellimpero-dei-sensi/haziasszonyok/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg?fit=1487%2C837&amp;ssl=1" data-orig-size="1487,837" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="haziasszonyok" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-38702" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg?w=1487&amp;ssl=1 1487w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/09/haziasszonyok.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>L’approccio a una tema parzialmente spinoso, che peraltro conferisce alla serie un divieto ai minori di 18 anni, appare comunque disimpegnato, modellato sull’animazione giapponese e caratterizzato da una spregiudicatezza caricaturale e una comicità grottesca. Anche il dramma, che non manca di caratterizzare alcuni momenti della serie, viene rapidamente risolto da una sceneggiatura sincopata e schematica. L’interpretazione macchiettistica del cast contribuisce a mantenere un clima leggero, nonostante non manchino episodi di violenza, tossicodipendenza e stupro.</p>
<p>L’originalità e il fascino di un prodotto come <em>Il Regista Nudo</em> risiedono nella capacità di far convivere la genericità di una parabola sull’ipocrisia – in questo caso mutuata dalla fiaba di Christian Andersen <em>I Vestiti nuovi dell’Imperatore</em>, di cui però appaiono fusi i personaggi del Re e dei furfanti tessitori in quello del regista che, coscientemente, si presta alla pantomima per scardinarla dall’interno, proprio come i tanti performer della contemporaneità – e la seria critica a un sistema rigido di regole morali capaci di sfociare nell’ossessione e rendere finanche tragiche pulsioni perfettamente naturali. <em>Il Regista Nudo</em> funge così da perfetto contraltare a un caposaldo della cinematografia giapponese, <em>L’Impero dei Sensi</em> (Nagisa Ôshima, 1976), che battendo la direzione opposta mostrava il lato oscuro nella normatività delle tradizioni e del proibizionismo sessuale. Otto episodi di spassoso erotismo. Da vedere!</p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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<p>Grazie!</center></div></div></p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/09/05/regista-nudo-vestiti-nuovi-dellimpero-dei-sensi/">Il Regista Nudo: I vestiti nuovi dell&#8217;impero dei sensi</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Carole &#038; Tuesday: Shin&#8217;ichirō Watanabe fa, di nuovo, la storia degli anime</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Andrea Chirichelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 15 May 2019 05:00:18 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Anime]]></category>
		<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[animazione]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Normalmente qui a Players evitiamo accuratamente di parlare di serie tv o animate prima che queste siano terminate (anzi, molto &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/05/15/carole-tuesday-shinichiro-watanabe-fa-di-nuovo-la-storia-degli-anime/">Carole &#038; Tuesday: Shin&#8217;ichirō Watanabe fa, di nuovo, la storia degli anime</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>Normalmente qui a <strong>Players</strong> evitiamo accuratamente di parlare di serie tv o animate prima che queste siano terminate (anzi, molto spesso arriviamo rispetto alla fine con ritardi abissali, ma non abbiamo mai avuto sulle spalle la scimmia delle views o degli inserzionisti, per fortuna). Talvolta però ci si rende conto di assistere ad un evento storico nel momento esatto in cui questo si verifica e allora sì, bisogna osare. </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="37711" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/05/15/carole-tuesday-shinichiro-watanabe-fa-di-nuovo-la-storia-degli-anime/maxresdefault-1-6/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="maxresdefault (1)" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-37711" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault-1.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Mentre scrivo queste righe sono &#8220;uscite&#8221; solo cinque delle ventiquattro puntate della prima (e unica?) stagione di <em>Carole &#038; Tuesday</em>, ma sono già sufficienti per affermare che <strong>Shin&#8217;ichirō Watanabe ha firmato un altro capolavoro</strong>, l&#8217;ennesimo da aggiungere ad una lista che conta, tra gli altri, <em><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/04/03/i-20-anni-di-cowboy-bebop-see-you-space-cowboy/" rel="noopener" target="_blank">Cowboy Bebop</a></em>, <em>Samurai Champloo</em> e quel <em>Sakamichi no Apollon</em> che più di ogni altro si avvicina per temi e atmosfere a <em>Carole &#038; Tuesday</em>. </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="37712" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/05/15/carole-tuesday-shinichiro-watanabe-fa-di-nuovo-la-storia-degli-anime/maxresdefault-58/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="maxresdefault" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-37712" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/maxresdefault.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>La storia di <em>Carole &#038; Tuesday</em> inizia su Marte, da oltre 50 anni colonizzata dagli uomini e <em>terraformata</em>. L&#8217;intelligenza artificiale ha oramai occupato ogni spazio nella società e azzerato ogni velleità creativa e le persone si limitano a consumare passivamente quello che il mercato propone loro. Nella megalopoli Alba City, il più grande insediamento umano del pianeta, vive l&#8217;orfana Carol, che non riesce mai a tenere un lavoro a causa del suo carattere schietto e sincero e tira a campare, cercando di sfondare come cantante. Il caso la fa imbattere in Tuesday, coetanea ma di diversa estrazione sociale: è nata da una ricca famiglia che vive in una grande villa in provincia, ma è scappata di casa perchè la madre, politica in carriera, non comprende nè approva la sua aspirazione di diventare una musicista. L&#8217;incontro è fatale: le due ragazze decidono di &#8220;completarsi&#8221; e provare a fare musica assieme&#8230;</p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="37700" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/05/15/carole-tuesday-shinichiro-watanabe-fa-di-nuovo-la-storia-degli-anime/1556704436_image/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="1556704436_image" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-37700" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1556704436_image.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Il Giappone animato può contare su una lunga serie di anime musicali di successo, basti pensare al già citato <em><a href="https://www.youtube.com/watch?v=jRHJntLYMh0" rel="noopener" target="_blank">Sakamichi no Apollon</a></em> o al clamoroso successo ottenuto qualche anno fa dalla serie <em><a href="https://www.youtube.com/watch?v=DSRedzGWwao" rel="noopener" target="_blank">Sound! Euphonium</a></em>, tratta da una serie di romanzi giapponesi di Ayano Takeda, che narra le vicende del club di musica del liceo Kitauji. <em>Carole &#038; Tuesday</em> fa un ulteriore passo avanti, non limitandosi a descrivere la relazione tra le protagoniste ed i loro tentativi di sfondare in un mercato a encefalogramma piatto, ma <strong>descrive con dovizia di particolari, ironia, leggerezza e una straordinaria verosimiglianza i retroscena e la varia e bizzarra umanità che popola il settore delle sette note</strong>. </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="37708" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/05/15/carole-tuesday-shinichiro-watanabe-fa-di-nuovo-la-storia-degli-anime/carole-and-tuesday-episode-1e/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?fit=1911%2C1005&amp;ssl=1" data-orig-size="1911,1005" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="carole-and-tuesday-episode-1e" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?fit=300%2C158&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?fit=834%2C439&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?resize=834%2C439" alt="" width="834" height="439" class="alignnone size-full wp-image-37708" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?w=1911&amp;ssl=1 1911w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?resize=300%2C158&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?resize=768%2C404&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?resize=1024%2C539&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/carole-and-tuesday-episode-1e.png?w=1668&amp;ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Tra manager falliti in cerca di riscatto, DJ miliardari e superficiali, Idol bellissime e senza scrupoli che cercano la via più semplice per sfondare e otaku timidi e dal buon cuore, Shin&#8217;ichirō Watanabe torna a raccontare in modo schietto e diretto l&#8217;Umanità, che resta sempre identica e meravigliosamente diversa anche sul pianeta rosso. Come in <em>Cowboy Bebop</em> i protagonisti sono underdog e amabili perdenti, ma hanno un sogno e non vogliono rassegnarsi a perderlo: tenacia e abnegazione (forse) pagheranno, alcuni trionferanno e altri dovranno riprovarci, ma <strong>non c&#8217;è sconfitta nel cuore di chi osa</strong>, sembra dirci il regista e sceneggiatore, tornato ai massimi livelli dopo l&#8217;interessante ma imperfetto <em>Zankyō no terror</em>. </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="37698" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/05/15/carole-tuesday-shinichiro-watanabe-fa-di-nuovo-la-storia-degli-anime/1t9swos/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="1t9SWOs" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-37698" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/1t9SWOs.png?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Studio Bones, con <em>Carole &#038; Tuesday</em>, conferma di essere uno dei migliori studi animati giapponesi: un percorso iniziato molti anni fa (è stato fondato da tre membri dello staff Sunrise, il produttore Masahiko Minami ed i character designer Hiroshi Osaka e Toshihiro Kawamoto nell&#8217;oramai lontano 1998) e che è continuato nel corso del tempo inanellando un successo dopo l&#8217;altro (la doppia serie di <em>Full Metal Alchemist, My Hero Academia, Bungou Stray Dogs, Mob Psycho 100</em>&#8230;). <strong>Animazioni, <em>chara</em> e fondali sono di altissima qualità</strong> e conferiscono la giusta personalità all&#8217;opera che non ha paura di confrontarsi con l&#8217;attualità &#8220;terrestre&#8221;, utilizzando talvolta gag e riferimenti immediati (nella casa del Dj Miliardario c&#8217;è il Bansky &#8220;triturato&#8221;, ogni episodio ha il titolo di una canzone di grande successo), altre volte facendo parlare direttamente i personaggi dei loro sogni, aspirazioni e rimpianti (bellissime le sequenze in cui le due ragazze fanno l&#8217;elenco delle cose che amano di più, come faceva Woody Allen in <em>Manhattan</em> o il dialogo tra il manager fallito e in cerca di riscatto e la sua ex-moglie che lo ha lasciato per un&#8217;altra donna). </p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="37703" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/05/15/carole-tuesday-shinichiro-watanabe-fa-di-nuovo-la-storia-degli-anime/carole-and-tuesday-02-08/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg?fit=1280%2C720&amp;ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Carole-and-Tuesday-02-08" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" class="alignnone size-full wp-image-37703" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg?w=1280&amp;ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/05/Carole-and-Tuesday-02-08.jpg?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p><em>Last but not least</em>, la musica: <strong><a href="https://www.youtube.com/watch?v=sjVmx3QD1k4" rel="noopener" target="_blank">le canzoni della serie sono bellissime</a></strong>, interpretate magnificamente da giovani cantanti professioniste e tutto l&#8217;anime è permeato da un amore grande e sincero verso la Musica ed il processo creativo sotteso alla sua nascita. <em>Carole &#038; Tuesday</em> ci accompagnerà fino all&#8217;autunno: anche se è iniziata da poco ha tutte le carte in regola per diventare un classico senza tempo. Care Carol &#038; Tuesday, vi conosco da poco, ma vi voglio già bene e faccio il tifo per voi. </p>
<p><em>Carole &#038; Tuesday</em> è trasmessa a partire dal 10 aprile 2019 dalla rete televisiva giapponese Fuji Television e sarà distribuita nel resto del mondo da Netflix in streaming.</p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
<p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p>
<p>Grazie!</center></div></div></p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/05/15/carole-tuesday-shinichiro-watanabe-fa-di-nuovo-la-storia-degli-anime/">Carole &#038; Tuesday: Shin&#8217;ichirō Watanabe fa, di nuovo, la storia degli anime</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>La ragazza del convenience store &#8211; È normale non essere normale</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2019/04/18/la-ragazza-del-convenience-store-e-normale-non-essere-normale/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 18 Apr 2019 06:19:28 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Libri]]></category>
		<category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[Haruki Murakamiù]]></category>
		<category><![CDATA[letteratura giapponese]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Oriente e occidente, est e ovest: due concetti che incarnano la missione editoriale di e/o, ovvero la realizzazione di ponti &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/04/18/la-ragazza-del-convenience-store-e-normale-non-essere-normale/">La ragazza del convenience store &#8211; È normale non essere normale</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>Oriente e occidente, est e ovest: due concetti che incarnano la missione editoriale di e/o, ovvero la realizzazione di ponti letterari fatti di storie che vengono da vicino e da lontano, che uniscano culture geograficamente lontane. La ragazza del convenience store è l&#8217;esempio emblematico di questa ambizione, non una semplice breccia verso oriente, ma uno squarcio su una letteratura giapponese altra rispetto a quella più nota oggi in Italia, ovvero quella di Murakami e i suoi epigoni.</p>
<p>Sayaka Murata è lontana anni luce dall&#8217;archetipo della scrittrice di successo, nonostante il milione e più di copie vendute in patria dal suo romanzo più celebre. Come accaduto per diversi suoi colleghi, però, la notorietà non è arrivata subito, ma solo dopo una serie di pubblicazioni ben accolte, ma non così incisive in termini di vendite. <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8833570029/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8833570029&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=86bf39d1f718103f9708eee516e07643" target="_blank" rel="noopener"><em>La ragazza del convenience store</em></a> ha dunque rappresentato una svolta per la sua carriera, senza tuttavia mutare <strong>la sua condizione di anomalia nella struttura sociale giapponese</strong> in quanto donna, di quasi quarant&#8217;anni, non sposata che vive ancora a casa con i genitori.</p>
<p>Non è dunque difficile ritrovare alcuni tratti autobiografici nella sua Keiko, la protagonista del romanzo, le cui scelte di vita risultano incomprensibili ai più e persino ai suoi familiari più intimi. Keiko lavora ormai da 18 anni in un convenience store, abbreviato in konbini nella parlata gergale, <strong>un piccolo supermercato aperto 24/7 e molto diffuso nelle città giapponesi</strong>, in cui è possibile trovare generi alimentari e beni di prima necessità . Questo tipo di lavoro, caratterizzato da paghe di basso livello, turni scomodi e mansioni poco qualificate, è solitamente destinato a studenti universitari in cerca di qualche soldo per gli extra, mamme che desiderano un impiego part-time o emarginati a cui è precluso l&#8217;accesso ad altre professioni.</p>
<p>Per Keiko, invece, il konbini è diventato qualcosa di più di un lavoro. Dentro quelle<strong> quattro mura costantemente illuminate a giorno da una luce bianca e asettica</strong>, Keiko ha trovato un set di regole sociali e ben definito a cui adeguarsi e che le consentono di essere trattata esattamente come tutti gli altri, se non addirittura da esempio per i colleghi, ribaltando ciò che succede all&#8217;esterno dove le sue scelte di vita l&#8217;hanno portata ad essere considerata <strong>un&#8217;anomalia da sistemare</strong>: perchè non ti trovi un altro lavoro? Come mai non sei ancora sposata alla tua età? Non credi che sarebbe ora di trovare un uomo con cui vivere?</p>
<p>Quello di Keiko però non è un rifiuto, né un qualche tipo di rivendicazione, ma una conseguenza di <strong>un&#8217;elaborazione problematica delle convenzioni sociali</strong> che la accompagna fin dalla tenera età. Così come a scuola trovava naturale prendere a bastonate due compagni che si stavano azzuffando per rispondere all&#8217;invocazione di fermarli, allo stesso modo le è a apparso facile sviluppare <strong>un meccanismo imitativo</strong> dei comportamenti più diffusi per sfuggire alle domande inquisitorie di conoscenti e non.</p>
<p>Il konbini, con le sue regole ferree, le cerimonie di apertura del turno e <strong>le formule di accoglienza dei clienti da ripetere con tutto l&#8217;entusiasmo possibile</strong>, diventa così un&#8217;oasi per Keiko. Lì non c&#8217;è bisogno di fingere per essere come gli altri, basta seguire le regole uguali per tutti ed esplicite. Semplice.  <strong>Le complicazioni nascono fuori</strong>, dove nessuno capisce la sua scelta di una vita dedicata ad una carriera che dovrebbe invece rappresentare solo una tappa transitoria in un normale percorso professionale.</p>
<p>Nella prospettiva offerta dalla scrittura della Murata, sempre lieve e pacata nella traduzione di Gianluca Coci, Keiko non è minimamente toccata dalla curiosità dei conoscenti o dalla preoccupazione dei familiari.  Ciò che nessun capisce, né in fondo si preoccupa di verificare, è che <strong>Keiko sta bene nella sua vita, addormentandosi ogni sera con la musica del konbini in testa</strong> e il pensiero agli scaffali da riordinare. La sua esistenza non è un atto di ribellione al sistema, un tentativo di sfuggire alla rigidità della società giapponese che ostracizza chi non si adegua. <strong>Keiko, molto più semplicemente, fa solo ciò che le piace.</strong> Non odia gli uomini o il cibo elaborato,ma non ha pulsioni di questo tipo, e ambisce alla massima efficienza personale anche se confinata a una mansione che la società considera degradante, senza particolari ambizioni che riguardino la dimensione dell&#8217;alloggio o l&#8217;abbondanza del conto corrente.</p>
<p>Nonostante l&#8217;indubbia carica politica e di critica sociale che un tema simile porta con sé, <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8833570029/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8833570029&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=86bf39d1f718103f9708eee516e07643" target="_blank" rel="noopener"><em>La ragazza del convenience store</em></a> più che denunciare la rigidità sociale giapponese pare intenzionato a celebrare l&#8217;indipendenza dalle convenzioni e la possibilità di ritagliarsi una vita a misura propria, costruita intorno ai propri bisogni e non sulle strutture sociali che si danno per scontate, ma che in realtà risultano imposte da convenzioni inviolabili.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/04/18/la-ragazza-del-convenience-store-e-normale-non-essere-normale/cover_9788833570167_2705_600/" rel="attachment wp-att-37321"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="37321" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/04/18/la-ragazza-del-convenience-store-e-normale-non-essere-normale/cover_9788833570167_2705_600/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/04/cover_9788833570167_2705_600.jpg?fit=600%2C936&amp;ssl=1" data-orig-size="600,936" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="cover_9788833570167_2705_600" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/04/cover_9788833570167_2705_600.jpg?fit=192%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/04/cover_9788833570167_2705_600.jpg?fit=600%2C936&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-37321" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/04/cover_9788833570167_2705_600.jpg?resize=385%2C600" alt="" width="385" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/04/cover_9788833570167_2705_600.jpg?w=600&amp;ssl=1 600w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/04/cover_9788833570167_2705_600.jpg?resize=192%2C300&amp;ssl=1 192w" sizes="auto, (max-width: 385px) 100vw, 385px" /></a></p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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<p>Grazie!</center></div></div></p>
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		<title>Gli ultimi sussurri prima della rivoluzione: Dandelions e Territory of Light.</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Elisa Giudici]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 04 Feb 2019 04:18:03 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Libri]]></category>
		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[letteratura]]></category>
		<category><![CDATA[Murakami]]></category>
		<category><![CDATA[New Directions]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Una volta che avrete acquisito una certa familiarità con la letteratura giapponese del Novecento, vi basteranno poche pagine per poter &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/">Gli ultimi sussurri prima della rivoluzione: Dandelions e Territory of Light.</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>Una volta che avrete acquisito una certa familiarità con la letteratura giapponese del Novecento, vi basteranno poche pagine per poter stabilire con assoluta precisione se il romanzo che state leggendo sia stato scritto prima o dopo. C&#8217;è una fortissima linea di demarcazione, un prima e dopo appunto, nella produzione letteraria nipponica novecentesca.</p>
<p>Anzi, a ben vedere la letteratura giapponese tende proprio a procedere per lunghi tratti di strada a velocità e direzione invariata, per poi subire <strong>brusche sterzate impartite dalla Storia</strong>. L&#8217;ultimo di questi cambiamenti epocali non ha investito solo la letteratura, ma la società giapponese nel suo insieme. Il Novecento giapponese è stato un periodo di profondi cambiamenti sociali per i nipponici e di conseguenti turbamenti per gli scrittori che ne raccontavano la realtà. Appena usciti da un isolazionismo centenario, <strong>l&#8217;impero conobbe in un pugno di decenni prima l&#8217;espansionismo coloniale, poi la guerra mondiale, poi le due Bombe</strong>, la fine dell&#8217;ultimo residuo di divinità insita nell&#8217;Impero del Sole e un decennio di occupazione statunitense.</p>
<p>Tutti i conseguenti cambiamenti letterari sono una risposta originata da <strong>una situazione drammatica</strong>, uno stimolo negativo, doloroso. L&#8217;ultimo grande cambio di rotta invece fiorisce nel pieno boom economico, durante gli anni &#8217;80, quando due scrittori che condividono lo stesso <a href="http://www.playersmagazine.it/2017/06/29/mito-o-mania-un-romanziere-di-nome-haruki-murakami/" target="_blank" rel="noopener">cognome</a> distrussero le convenzioni letterarie precedenti, mentre un&#8217;intera generazione di giovani sfidava la società tradizionale come forse mai prima d&#8217;ora nell&#8217;Arcipelago.</p>
<p>Prima di <strong>Ryu e Haruki Murakami</strong> c&#8217;era una sorta di onda radio che sintonizzava la quasi totalità della produzione letteraria giapponese sulla stessa frequenza, portando scrittori e romanzi molto diversi tra loro ad utilizzare le medesime convenzioni stilistiche. Bastano poche pagine per capire che <strong><a href="https://www.amazon.it/gp/product/0241367182/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=0241367182&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=ab3d8c3b8c6d54fa0d51570cd406436e" target="_blank" rel="noopener"><em>Dandelions</em></a> e <a href="https://www.amazon.it/gp/product/0241312620/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=0241312620&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=cfd63eb882882a68a9926b22c6f415e1" target="_blank" rel="noopener"><em>Territory of Light</em></a> sono due tra gli ultimi romanzi a rientrare pienamente in quel prima,</strong> a fare ancora propri senza riserve o ibridazioni certi tratti letterari intrinsechi della tradizione giapponese.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/dandelions-2/" rel="attachment wp-att-36603"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="36603" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/dandelions-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Dandelions.jpg?fit=1616%2C2500&amp;ssl=1" data-orig-size="1616,2500" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Dandelions" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Dandelions.jpg?fit=194%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Dandelions.jpg?fit=662%2C1024&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-36603" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Dandelions.jpg?resize=388%2C600" alt="" width="388" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Dandelions.jpg?w=1616&amp;ssl=1 1616w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Dandelions.jpg?resize=194%2C300&amp;ssl=1 194w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Dandelions.jpg?resize=768%2C1188&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Dandelions.jpg?resize=662%2C1024&amp;ssl=1 662w" sizes="auto, (max-width: 388px) 100vw, 388px" /></a></p>
<p>Prendiamo <strong><a href="https://www.amazon.it/gp/product/0241367182/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=0241367182&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=ab3d8c3b8c6d54fa0d51570cd406436e" target="_blank" rel="noopener"><em>Dandelions</em></a></strong>, l&#8217;ultimo romanzo scritto da quello che forse è l&#8217;ultimo grande autore puramente giapponese del Novecento. <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Yasunari_Kawabata" target="_blank" rel="noopener">Kawabata Yasunari</a> ne scrisse la prima stesura (quella che leggiamo finalmente in traduzione inglese grazie a <a href="https://www.ndbooks.com/" target="_blank" rel="noopener">New Direction Books</a>) nel 1972, poco prima di morire. Dei 37 elegantissimi volumi che costituiscono la sua opera omnia nell&#8217;edizione giapponese, <em>Dandelions</em> non è certo il picco qualitativo. Non ha avuto nemmeno l&#8217;onore di essere il manoscritto sulla scrivania del Maestro nel giorno della sua morte. Quel posto lo occupava da decenni <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8806221264/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8806221264&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=ff6126efcd0c233be99cdad29055117f" target="_blank" rel="noopener"><em>Il paese delle nevi</em></a>, <strong>il suo capolavoro e la sua magnifica ossessione</strong>, che scrisse e riscrisse sino alla morte, in un continuo processo di rifinitura e sottrazione che ricorda l&#8217;evoluzione formale tra <a href="https://www.vaticanotours.com/g/pieta-michelangelo.jpg" target="_blank" rel="noopener">La pietà giovanil</a>e e <a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b5/Piet%C3%A0_Rondanini_Michelangelo_Buonarroti.jpg" target="_blank" rel="noopener">La Pietà Rondanini</a> di Michelangelo.</p>
<p><em>Dandelions</em> non è neppure il libro più indicato per approcciare lo scrittore, ma fornisce<strong> il sottile fascino di un&#8217;intimità inaspettata</strong> al lettore che lo affronta dopo aver letto i titoli che sono valsi allo scrittore il premio Nobel per la letteratura nel 1968. <em>Tanpopo</em>, ovvero il titolo originale dell&#8217;opera, ha la sfumatura vagamente peccaminosa di un&#8217;occhiata indiscreta sul dietro le quinte di un&#8217;artista raffinatissimo e molto preciso, che mai avrebbe incontrato il suo pubblico senza un attento processo di revisione e rifinitura. Scritto da un Yasunari prossimo alla morte, dalla salute cagionevole e dalla psiche prostrata dalla terribile morte dell&#8217;amico e allievo Mishima Yukio, <strong><em>Dandelions</em> è a tutti gli effetti poco più che una bozza, una prima stesura d&#8217;impulso</strong> per uno scrittore noto per mediare ogni singola parola, levigare ogni singola frase, soppesare ogni simbolo, in un processo infinito che preclude al lettore ogni briciola di spontaneità.<br />
Eppure di quanta grazia incisiva è capace il maestro della malinconia, realizzando già nella prima stesura una storia dall&#8217;equilibrio narrativo etereo ma intricatissimo, come quello del tarassaco nel suo stadio finale, quando il fiore giallo diventa bianco, delicatissimo.</p>
<p>Come lo stadio finale di fioritura della pianta che gli dà il titolo, <em>Dandelions</em> <strong>racchiude appena uno spazio vuoto,</strong> tratteggiando poco più di una giornata trascorsa insieme da due persone unite da un&#8217;ombra. I protagonisti del romanzo sono la madre e il fidanzato di Ineko, una giovane donna che è stata appena accompagnata dai due in una clinica, dove verrà ricoverata per guarire da un attacco di asomatognosia. La giovane infatti non vede più il corpo del suo promesso sposo Kuno. <em>Dandelions</em> si apre con i due protagonisti che si allontanano a piedi dalla clinica Ikuta verso la stazione ferroviaria, raggiunti dal riecheggiare di una campana che viene suonata dai pazienti. Il propagarsi di ogni rintocco <strong>investe come una folata di vento il tarassaco dei loro ricordi</strong> riguardanti la ragazza: Yasunari segue il volo di ogni singolo astenio, impollinando poco più di 24 ore con i ricordi, i segreti e dubbi delle vite dei due personaggi, accomunati dal loro rapporto intimo con la ragazza.</p>
<p>Mentre procedono verso la stazione, Kuno e la madre di Ineko tentano di rassicurarsi a vicenda e di convincere l&#8217;altro della propria posizione: il ragazzo vorrebbe far dimettere Ineko e sposarla subito, sostenendo che una relazione stabile la salverà, la madre al contrario suggerisce di sciogliere il fidanzamento, evitando a Kuno <strong>una relazione socialmente infamante con una persona affetta da disturbi psicologici, seppur leggeri.</strong> Indecisi sul da farsi, i due deviano poi verso uno squallido alberghetto, dove trascorreranno la notte, continuando a discutere sul da farsi: rincasare o ritornare alla clinica e far dimettere Ineko?</p>
<p><figure id="attachment_36602" aria-describedby="caption-attachment-36602" style="width: 500px" class="wp-caption aligncenter"><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/nobel-literature-kawabata-gustaf/" rel="attachment wp-att-36602"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="36602" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/nobel-literature-kawabata-gustaf/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/yasunari-kawabata.jpg?fit=500%2C281&amp;ssl=1" data-orig-size="500,281" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;AP1968&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;NOBEL LITERATURE KAWABATA GUSTAF&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="NOBEL LITERATURE KAWABATA GUSTAF" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/yasunari-kawabata.jpg?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/yasunari-kawabata.jpg?fit=500%2C281&amp;ssl=1" class="wp-image-36602 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/yasunari-kawabata.jpg?resize=500%2C281" alt="" width="500" height="281" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/yasunari-kawabata.jpg?w=500&amp;ssl=1 500w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/yasunari-kawabata.jpg?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w" sizes="auto, (max-width: 500px) 100vw, 500px" /></a><figcaption id="caption-attachment-36602" class="wp-caption-text">Kawabata Yasunari riceve il premio Nobel.</figcaption></figure></p>
<p><em>Dandelions</em> ha come protagonista assoluta l&#8217;ombra senza voce di Ineko,<strong> una sorta di ritratto cubista</strong> realizzato a partire dai punti di vista divergenti della madre e del suo fidanzato, dei ricordi che rievocano insieme, delle memorie che si tacciono a vicenda. <strong>Per il lettore è impossibile stabilire quale sia l&#8217;autentica Ineko</strong>, una figura sfuggente persino per i suoi cari, che messi a confronto scoprono sfaccettature della ragazza inedite. A sua volta la vita di Ineko sembra modellata su quella di un&#8217;altra ombra, di un&#8217;altra assenza: il padre di lei, eroe del conflitto mondiale, morto (o suicidatosi?) cadendo in un dirupo mentre cavalcava con la figlia, testimone del tragico evento.</p>
<p>Qua e là la giornata di Kuno e della madre di Ineko è affetta da qualche incongruenza narrativa, figlia dei lunghi mesi di pausa tra la stesura della prima e della seconda parte, trascorsi dallo scrittore gravemente malato in ospedale. Nonostante le difficoltà nel portare a termine l&#8217;opera, <strong><em>Dandelions</em> è la fase embrionale di uno scritto pienamente maturo di Yasunari</strong>, in cui già distinguiamo chiaramente i caratteri puramente giapponesi, la sottile complessità della sua opera. Più che un fluire ordinato di tempo e relazioni causa-effetto, <em>Dandelions</em> è <strong>un&#8217;occhiata fugace a una superficie piana dove sono sparpagliate le 24 ore raccontate dal romanzo</strong>, i ricordi rivissuti dai due protagonisti, i pensieri su Ineko che i due non si confessano, due fugaci flashback che raccontano i passaggi chiave della vita della ragazza. È una visione d&#8217;insieme vertiginosa per complessità, è un ritratto terribile nella sua chiarezza della vera natura di Ineko, i cui tratti emergono più chiaramente attorno ai vuoti, alle domande senza risposta che i due personaggi si fanno sulla ragazza.</p>
<p>Come spesso succede al lettore occidentale, cresciuto nella logica cronologica e scientifica del romanzo europeo, <strong>sembra di osservare un tarassaco ormai sfiorito</strong>; il racconto comincia e finisce in momenti privi di significato, senza una chiara delimitazione degli eventi, senza la presenza di un cambiamento che denoti chiaramente l&#8217;inizio e la fine, lo scopo del romanzo. È l&#8217;impressione complessiva che si ricava su Ineko, in questo caso volutamente contraddittoria e ambigua, derivata dall&#8217;accostamento di episodi quotidiani, banali, incisivi l&#8217;essenza stessa di questo splendido, impulsivo e appena sbozzato ritratto che ne fa lo scrittore, la materia di cui è fatta la letteratura giapponese del prima.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/territory-of-light/" rel="attachment wp-att-36604"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="36604" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/territory-of-light/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Territory-of-light.jpg?fit=1538%2C2306&amp;ssl=1" data-orig-size="1538,2306" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Territory of light" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Territory-of-light.jpg?fit=200%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Territory-of-light.jpg?fit=683%2C1024&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-36604" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Territory-of-light.jpg?resize=400%2C600" alt="" width="400" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Territory-of-light.jpg?w=1538&amp;ssl=1 1538w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Territory-of-light.jpg?resize=200%2C300&amp;ssl=1 200w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Territory-of-light.jpg?resize=768%2C1152&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Territory-of-light.jpg?resize=683%2C1024&amp;ssl=1 683w" sizes="auto, (max-width: 400px) 100vw, 400px" /></a></p>
<p>Anche <strong><a href="https://www.amazon.it/gp/product/0241312620/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=0241312620&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=cfd63eb882882a68a9926b22c6f415e1" target="_blank" rel="noopener"><em>Territory of Light</em></a></strong> procede per tableau più che per rigide concatenazioni cronologiche di eventi. Il breve romanzo di Yuko Tsushima racconta <strong>12 episodi di vita quotidiana di una madre e della sua bimba</strong>, costrette a una convivenza non sempre semplice in un appartamento minuscolo, al terzo piano di un edificio occupato solo da uffici o spazi sfitti. Poco più di una stanza, la loro abitazione in affitto è territorio della luce che entra copiosa dalle finestre, disordinata e mai linda.</p>
<p>Attingendo alle convenzioni della letteratura giapponese, ma anche alla <strong>tradizione orale delle popolazioni Ainu del Hokkaido</strong>, la scrittrice, nome di rilievo del filone intimista degli anni &#8217;70, rielabora la propria esperienza personale di donna neo-divorziata. Attraverso la protagonista fittizia, l&#8217;autrice rievoca la lenta conquista di <strong>un proprio spazio personale, minuscolo ma luminoso</strong>, per affrancarsi dall&#8217;ombra dell&#8217;influenza economica e sociale del marito.</p>
<p>Da sempre impegnata a proporre voci poco note del panorama letterario internazionale, <strong>l&#8217;editore <a href="https://www.ndbooks.com/" target="_blank" rel="noopener">New Directions</a> di New York è impegnato da anni nella traduzione dell&#8217;opera della figlia di Dazai Osamu</strong>, rimasta orfana di padre a solo un anno, dopo il celebre suicidio dello scrittore decadente voce di una generazione nel drammatico dopoguerra nipponico.</p>
<p>Pubblicato nel 1979 e proposto a due anni dalla morte dell&#8217;autrice con la traduzione di Geraldine Harcourt, <strong><em>Territory of Light</em> è, cronologicamente parlando, uno degli ultimi romanzi del &#8220;prima&#8221;, anche per modalità di pubblicazione.</strong> Venne infatti proposto a puntate su una rivista letteraria e solo in seguito raccolto in volume. La sua natura episodica non pregiudica però la visione d&#8217;insieme, più marcata nell&#8217;esperienza di lettura occidentale per la rapida giustapposizione degli episodi. Tsushima ricostruisce la quotidianità di una donna alla ricerca prima di una nuova routine senza il marito, poi di un equilibrio per ridisegnare daccapo la vita per sé e per la figlia.</p>
<p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/yuko-tsushima/" rel="attachment wp-att-36606"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="36606" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/02/04/dandelions-e-territory-of-light/yuko-tsushima/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Yuko-Tsushima.jpg?fit=870%2C577&amp;ssl=1" data-orig-size="870,577" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Yuko Tsushima" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Yuko-Tsushima.jpg?fit=300%2C199&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Yuko-Tsushima.jpg?fit=834%2C553&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-36606" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Yuko-Tsushima.jpg?resize=800%2C531" alt="" width="800" height="531" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Yuko-Tsushima.jpg?w=870&amp;ssl=1 870w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Yuko-Tsushima.jpg?resize=300%2C199&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Yuko-Tsushima.jpg?resize=768%2C509&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/Yuko-Tsushima.jpg?resize=360%2C240&amp;ssl=1 360w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p>
<p><em>Territory of Light</em> racchiude <strong>piccole epifanie, grandi crisi e errori di una notte</strong> di una donna che sta raccogliendo le forze per rendere irreversibile la separazione dal marito, o quantomeno per non ricadere nelle vecchie consuetudini. L&#8217;autrice non sottrae nulla al ritratto della sua madre tornata nuovamente single, in un Giappone in cui <strong>l&#8217;emancipazione femminile è una novità vista con sospetto, quasi fosse un capriccio</strong>, in una società ancora chiaramente disegnata affinché una donna occupi il posto a fianco di un uomo.</p>
<p>Il percorso della protagonista, che inciampa in <strong>ubriacature colossali, avventure di una notte e momenti di estremo fastidio nei confronti della figlioletta</strong>, è reso più difficile dai tentativi del marito di mantenere il controllo sulla sua vita, vessandola con telefonate e continui appostamenti, fino a prelevare la bimba dall&#8217;asilo, portandola con sé senza aver avvisato la madre. Il rapporto tra la bambina e la madre è parimenti complesso e spesso l&#8217;affetto si alterna ad episodi di terribili ripicche e insofferenza.</p>
<p>Molti dei passaggi del romanzo di Yuko Tsushima richiamano alla memoria un&#8217;opera di poco precedente, <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/12/17/2018-i-fumetti-che-avreste-dovuto-leggere/" target="_blank" rel="noopener">lo splendido manga</a> di Kazuo Kamimura <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8832753731/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8832753731&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=d03e52475ba33f9ec1bce9fbf03eb340" target="_blank" rel="noopener"><em>Il club delle divorziate</em></a> (edito di recente in due volumi da J-Pop manga). Noto anche all&#8217;estero per la sua incredibile sensibilità nel tratteggiare l&#8217;interiorità femminile, Kazuo Kamimura fu uno dei tanti interpreti letterari che innestarono nel mondo culturale dell&#8217;epoca <strong>la prorompente novità dell&#8217;emancipazione femminile</strong>, di cui il crescente numero di divorzi (in realtà legali sin dalla Costituzione del 1873, ma raramente voluti dalle donne per il forte stigma sociale conseguente) era una spia.</p>
<p>Lo stretto rapporto tra queste due opere &#8211; unite dalla pubblicazione a puntate, dalla<strong> volontà di raccontare senza reticenze né abbellimenti la psiche femminile</strong>, simili persino nella specificità di alcuni episodi raccontati &#8211; sottolinea come <strong>il manga sia parte complementare e integrante della letteratura giapponese</strong>; una tra le poche caratteristiche a non variare (anzi a rafforzarsi) con la rivoluzione dei due Murakami negli anni &#8217;80. Un rapporto per cui non esiste né prima né dopo, ma solo un continuo &#8220;insieme&#8221;.</p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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<p>Grazie!</center></div></div></p>
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		<title>Unemployed Concentration Camp: Carcere di cittadinanza</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2018/09/06/unemployed-concentration-camp-carcere-cittadinanza/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Andrea Chirichelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 06 Sep 2018 05:00:30 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Fumetti]]></category>
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		<category><![CDATA[giappone]]></category>
		<category><![CDATA[manga]]></category>
		<category><![CDATA[Recensione]]></category>
		<category><![CDATA[recensione Unemployed Concentration Camp]]></category>
		<category><![CDATA[Unemployed Concentration Camp]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>2022: il Giappone vara una legge che obbliga chiunque sia disoccupato da più di sei mesi a sottoporsi forzatamente ad &#8230; </p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>2022: il Giappone vara una legge che obbliga chiunque sia disoccupato da più di sei mesi a sottoporsi forzatamente ad un &#8220;trattamento&#8221; che prevede il ricondizionamento mentale, la cancellazione della memoria e l&#8217;acquisizione indotta di competenze che permettano alla persona di trasformarsi in un professionista iperqualificato. Non tutti però subiscono questa sorte: in molti sono spediti in speciali campi di concentramento che invece di riabilitare le persone, le sottopongono ad ogni forma di tortura possibile e immaginabile, al fine di forgiare il loro carattere e trasformarle in spietate macchine da guerra. E&#8217;quest&#8217;ultima la fine che tocca a Tatsuya Kamijo, un giovane brillante e ambizioso, che dopo essere stato licenziato all&#8217;improvviso non riesce a trovare rapidamente lavoro&#8230;</p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="34790" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/09/06/unemployed-concentration-camp-carcere-cittadinanza/wot-concentramento6/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg?fit=844%2C1200&amp;ssl=1" data-orig-size="844,1200" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="wot-concentramento6" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg?fit=211%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg?fit=720%2C1024&amp;ssl=1" class="size-full wp-image-34790 aligncenter" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg?resize=834%2C1186" alt="" width="834" height="1186" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg?w=844&amp;ssl=1 844w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg?resize=211%2C300&amp;ssl=1 211w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg?resize=768%2C1092&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento6.jpg?resize=720%2C1024&amp;ssl=1 720w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Mentre la <em>realtà reale</em> (da noi), promette fantomatiche elargizioni di denaro <em>a babbo morto</em>, senza spiegare nè come nè da dove queste risorse verranno raccolte (nè a chi saranno date, perchè il termine &#8220;cittadinanza&#8221; dovrebbe comprendere tutti i cittadini, senza distinzione di status&#8230;), <strong>la realtà fumettistica di <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8891269271/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8891269271&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=45b78e35f6adb838c613fd02f5a92d9e" target="_blank" rel="noopener"><em>Unemployed Concentration Camp</em></a> propone scelte più draconiane ed efficaci: riprogrammazione neurologica o botte</strong>.</p>
<p>Comunque vada, sembra affermare lo sceneggiatore Atsushi Kamakura, sarà un successo: il mercato del lavoro potrà riaccogliere al suo interno stakanovisti supermotivati, uomini-macchina che si limitano ad obbedire ciecamente e a produrre e qualora questo non fosse possibile, beh, calerà su di loro la mannaia dello Stato, che si libererà delle persone improduttive. Non stupisce che invece di utilizzare scenari immaginari la storia sia ambientata in Giappone, paese vecchissimo (come l&#8217;Italia, del resto) e dove il numero di NEET, acronimo che sta lentamente diventando d&#8217;uso comune anche in Italia (sta per <em>Not in Education, Employment or Training</em>, i giovani tra i 15 e 35 anni (circa) che non studiano né lavorano), cresce anno dopo anno a dismisura.</p>
<p><a href="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="34789" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/09/06/unemployed-concentration-camp-carcere-cittadinanza/wot-concentramento5/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg?fit=844%2C1200&amp;ssl=1" data-orig-size="844,1200" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="wot-concentramento5" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg?fit=211%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg?fit=720%2C1024&amp;ssl=1" class="size-full wp-image-34789 aligncenter" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg?resize=834%2C1186" alt="" width="834" height="1186" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg?w=844&amp;ssl=1 844w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg?resize=211%2C300&amp;ssl=1 211w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg?resize=768%2C1092&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/09/wot-concentramento5.jpg?resize=720%2C1024&amp;ssl=1 720w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></a></p>
<p>Il Giappone ( e il mondo intero, forse) raccontato da <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8891269271/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8891269271&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=45b78e35f6adb838c613fd02f5a92d9e" target="_blank" rel="noopener"><em>Unemployed Concentration Camp</em></a> fa schifo e lo fa ben prima che gli effetti della “Legge per la riabilitazione dei non-lavoratori” si abbattano sul protagonista, Tatsuya Kamijo, un personaggio sostanzialmente negativo (arrogante, spocchioso, isterico e fin troppo sicuro della posizione che ha acquisito) che diventa vittima solo perchè circondato un orrore più grande e da persone ancora più ripugnanti. Il campo in cui viene rinchiuso è teatro di violenze sessuali, torture, umiliazioni psicologiche e vessazioni continue. Eppure, anche in un luogo del genere, l&#8217;acume di Tatsuya riesce a non farsi scalfire e, anzi, si rivela uno straordinario strumento di sopravvivenza. Per i deboli non c&#8217;è speranza nè dentro, nè fuori.</p>
<p>E&#8217; difficile esprimere un parere compiuto su <em>Unemployed Concentration Camp</em>, visto che fino ad oggi sono usciti solo i primi due volumi, che peraltro hanno già messo in evidenza un netto cambio di registro: la storia, che dispensa pessimismo a piene mani, inizia con una fortissima enfasi su temi politico/sociali che vanno però via via sfumandosi dal momento in cui Tatsuya entra nel campo, per lasciare spazio ad un thriller nero e tesissimo, che pone l&#8217;accento sulla violenza fisica e psicologica subita dagli sventurati (ma non troppo&#8230;in <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8891269271/ref=as_li_tl?ie=UTF8&amp;camp=3414&amp;creative=21718&amp;creativeASIN=8891269271&amp;linkCode=as2&amp;tag=playemagaz-21&amp;linkId=45b78e35f6adb838c613fd02f5a92d9e" target="_blank" rel="noopener"><em>Unemployed Concentration Camp</em></a> si fa davvero fatica a provare simpatia per le vittime, visto che come persone sono una peggio dell&#8217;altra) e sulle relazioni interpersonali che avvengono in questo lurido e spietato microcosmo.</p>
<p>Il rischio è che col passare del tempo e delle pagine, <em>Unemployed Concentration Camp</em> si trasformi in un &#8220;semplice&#8221; clone più violento di <em>Assassination Classroom</em>, <em>The Promised Neverland</em> (entrambi ottimi, peraltro) o altro survival a scelta, omologandosi e perdendo il suo tratto distintivo. Sarebbe un peccato, perchè le riflessioni socio-politiche introdotte nei primi capitoli non vanno sprecate, visto che potrebbero fungere da efficace volano per imbastire una seria riflessione su un argomento che viene sempre declinato seguendo derive populiste o semplicistiche. Quello che tutti speriamo è che <em>Unemployed Concentration Camp</em> ci permetta finalmente di rispondere alla domanda delle domande: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=eUZdR0G20Qs" target="_blank" rel="noopener">vivere per lavorare o lavorare per vivere</a>?</p>
<p>Edito da: PANINI COMICS<br />
Autori: REI AKIRA, ATSUSHI KAMAKURA<br />
Prezzo: 6,50€<br />
208 pagine in bianco e nero, brossurato con sovraccoperta</p>
<p><div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p>
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