<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?><rss version="2.0" xmlns:content="http://purl.org/rss/1.0/modules/content/" xmlns:wfw="http://wellformedweb.org/CommentAPI/" xmlns:dc="http://purl.org/dc/elements/1.1/" xmlns:atom="http://www.w3.org/2005/Atom" xmlns:sy="http://purl.org/rss/1.0/modules/syndication/" xmlns:slash="http://purl.org/rss/1.0/modules/slash/" xmlns:georss="http://www.georss.org/georss" xmlns:geo="http://www.w3.org/2003/01/geo/wgs84_pos#" > <channel> <title>fantasy Archivi - Players</title> <atom:link href="https://www.playersmagazine.it/tag/fantasy/feed/" rel="self" type="application/rss+xml" /> <link>https://www.playersmagazine.it/tag/fantasy/</link> <description></description> <lastBuildDate>Wed, 13 Nov 2024 08:38:17 +0000</lastBuildDate> <language>it-IT</language> <sy:updatePeriod> hourly </sy:updatePeriod> <sy:updateFrequency> 1 </sy:updateFrequency> <generator>https://wordpress.org/?v=6.7.1</generator> <image> <url>https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/10/Icona.jpg?fit=32%2C32&ssl=1</url> <title>fantasy Archivi - Players</title> <link>https://www.playersmagazine.it/tag/fantasy/</link> <width>32</width> <height>32</height> </image> <site xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">24444452</site> <item> <title>La Strega delle Pietre: un mystery nella Firenze al tempo della peste nera</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2024/11/13/la-strega-delle-pietre-recensione-playersmag/</link> <dc:creator><![CDATA[Mara Ricci]]></dc:creator> <pubDate>Wed, 13 Nov 2024 06:48:00 +0000</pubDate> <category><![CDATA[In evidenza]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[detection]]></category> <category><![CDATA[Edizioni EO]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[magia]]></category> <category><![CDATA[mystery]]></category> <category><![CDATA[neon]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.playersmagazine.it/?p=51066</guid> <description><![CDATA[<p>Niente in natura manca del suo uso magico e Ginevra di Gasparo, in grado di sentire e vedere i fili … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/11/13/la-strega-delle-pietre-recensione-playersmag/">La Strega delle Pietre: un mystery nella Firenze al tempo della peste nera</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p>Niente in natura manca del suo uso magico e Ginevra di Gasparo, in grado di sentire e vedere i fili dorati che tengono insieme uomini, donne, natura e destini, lo sa bene e lo sperimenta con naturalezza particolarmente attraverso l’uso delle gemme: l’eliodoro emette luce, ma solo per coloro che lo tengono in mano, lo smeraldo inciso con le parole sacre agli arabi garantisce riposo agli occhi ma regala anche la facoltà di vedere ogni cosa sotto una nuova prospettiva, l’ossidiana nera è ottima contro le febbri, e il corallo rosso – ovvero piante marine pietrificate dal sangue di Medusa – tengono lontano l’Occhio da ciò che vorrebbe maledire, ma “…<strong>se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, è anche vero che non è solo il malocchio a poterli utilizzare come portali ma anche l’amore</strong>” il problema, però, è che a volte è difficile distinguere le due situazioni perché anche l’amore può avere conseguenze simili a una maledizione.</p> <p>Lo sa bene Ginevra che viene convocata a Firenze, città dalla quale era stata esiliata dieci anni prima con l’accusa di stregoneria. L’invito sembra arrivare dal ragazzo di nobile famiglia di cui era innamorata e che all’epoca l’aveva solo illusa per poi (forse) abbandonarla al suo destino. Siamo nel periodo della peste nera e Ginevra pensa che questa volta le sue arti di guaritrice verranno non solo caldeggiate, ma anche riconosciute: magia e arte medica, infatti, sconfinano l’una nell’altra così come i rituali religiosi assomigliano spesso a una serie di superstizioni ammantate di paramenti ecclesiastici.</p> <p>In ogni caso, che si tratti di guarire, oppure ottenere grazie e protezione pregando reliquie o invocando santi, <strong>è sempre una questione di potere</strong>: chi somministra le cure e chi amministra le funzioni esercita un potere da cui le donne sono immancabilmente tagliate fuori, a meno che la situazione non sia così disperata da far sì che ci si risolva di ricorrere perfino a loro, come accade a suor Agnesa che amministra un convento nella cui ala <em>segreta</em> – ma ben conosciuta da tutti – vengono assistite privatamente le partorienti che diversamente darebbero scandalo con la loro gravidanza.</p> <p><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="a1aa9d" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #a1aa9d;" fetchpriority="high" decoding="async" data-attachment-id="51070" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/11/13/la-strega-delle-pietre-recensione-playersmag/anna-rasche/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/11/Anna-Rasche-jpg-e1730997073764.webp?fit=960%2C705&ssl=1" data-orig-size="960,705" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Anna-Rasche" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/11/Anna-Rasche-jpg-e1730997073764.webp?fit=300%2C220&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/11/Anna-Rasche-jpg-e1730997073764.webp?fit=834%2C612&ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-51070 not-transparent" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/11/Anna-Rasche-jpg-e1730997073764.webp?resize=834%2C612&ssl=1" alt="" width="834" height="612" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/11/Anna-Rasche-jpg-e1730997073764.webp?w=960&ssl=1 960w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/11/Anna-Rasche-jpg-e1730997073764.webp?resize=300%2C220&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/11/Anna-Rasche-jpg-e1730997073764.webp?resize=768%2C564&ssl=1 768w" sizes="(max-width: 834px) 100vw, 834px" /></p> <p>Con queste premesse, quello che si presenta inizialmente come una storia di magia e rivalsa, <strong>sorprende nel momento in cui capiamo di ritrovarci di fronte a un romanzo investigativo</strong>, un appassionante<em> whodunnit </em>in cui è l’autrice, Anna Rasche, a tirare i fili dorati che avvicinano, uniscono e separano i personaggi. </p> <p>Il lavoro di ricerca e deduzione di Ginevra – che si ritrova a muoversi in una Firenze ridotta a un lussuoso sepolcro in cui le poche anime ancora vive si dividono tra avvoltoi e reclusi in lutto – è l’occasione per esplorare i temi dell’amicizia e della resilienza delle donne, là dove la resilienza non è semplice sopravvivenza alle avversità, ma <strong>la capacità di conservare un cuore generoso</strong> e imparare a usare la compassione come un’arte che, come tale, non è alla portata di tutti. In ultima analisi, <strong><em>La Strega delle Pietre</em> è un intrigante <em>mystery</em> che parla soprattutto di seconde occasioni,</strong> quelle che ci presenta il destino ma anche quelle che ci procuriamo non chiudendoci nel dolore e nel risentimento.</p> <h5>Note</h5> <p>La Strega delle Pietre è pubblicato da Ne/oN,<a href="https://www.playersmagazine.it/2024/08/27/a-settembre-i-primi-titoli-di-ne-on-playersmag/" target="_blank" rel="noopener"> nuovo marchio editoriale di Edizioni E/O</a>. La traduzione è a cura di Rosita Pederzolli</p> <p>L’autrice, Anna Rasche, è una gemmologa e studiosa di gioielli antichi che ha trascorso alcuni mesi a Firenze studiando la storia della città e vagliando il materiale che le è servito a rendere la preparazione di Ginevra storicamente accurata, basandosi sui <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Lapidari" target="_blank" rel="noopener">lapidari</a> dell’epoca. </p> <p></p> <p>.</p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/11/13/la-strega-delle-pietre-recensione-playersmag/">La Strega delle Pietre: un mystery nella Firenze al tempo della peste nera</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">51066</post-id> </item> <item> <title>Libri & fumetti dell’estate 2023 di Players – Qui, solo qui</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2023/08/21/libri-fumetti-dellestate-2023-di-players-qui-solo-qui/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Mon, 21 Aug 2023 11:02:51 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Best of]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[Listoni!]]></category> <category><![CDATA[Attraversaspecchi]]></category> <category><![CDATA[bullismo]]></category> <category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[scuola]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.playersmagazine.it/?p=49382</guid> <description><![CDATA[<p>Christelle Dabos, l’autrice della saga de L’Attraversaspecchi, è tornata con un nuovo libro e in fondo basterebbe questo a farne … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/08/21/libri-fumetti-dellestate-2023-di-players-qui-solo-qui/">Libri & fumetti dell’estate 2023 di Players – Qui, solo qui</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p><a href="https://amzn.to/3QOJMuQ"><img data-recalc-dims="1" decoding="async" data-attachment-id="49385" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2023/08/21/libri-fumetti-dellestate-2023-di-players-qui-solo-qui/qui-solo-qui/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/Qui-solo-qui.jpg?fit=482%2C700&ssl=1" data-orig-size="482,700" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"1"}" data-image-title="Qui solo qui" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/Qui-solo-qui.jpg?fit=207%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/Qui-solo-qui.jpg?fit=482%2C700&ssl=1" class="aligncenter wp-image-49385 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/Qui-solo-qui.jpg?resize=482%2C700&ssl=1" alt="La copertina di Qui, solo qui di Christelle Dabos, raffigurante un edificio in giallo sulla cui facciata i tubi compongono la scritta QUI, SOLO QUI" width="482" height="700" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/Qui-solo-qui.jpg?w=482&ssl=1 482w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/Qui-solo-qui.jpg?resize=207%2C300&ssl=1 207w" sizes="(max-width: 482px) 100vw, 482px" /></a></p> <p>Christelle Dabos, l’autrice della saga de <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/05/15/fidanzati-dell-inverno/" target="_blank" rel="noopener"><em>L’Attraversaspecchi</em></a>, è tornata con un nuovo libro e in fondo basterebbe questo a farne una delle letture dell’estate. Le vicende di Ofelia nel suo mondo frammentato non solo hanno segnato l’esordio di Edizioni E/O nel territorio del fantastico, ma anche un duraturo successo editoriale la cui scia si propaga ancora sui social e nelle vetrine delle librerie. Innegabile dunque che l’interesse per <em>Qui, solo qui</em> sia alimentata in larga parte dalle doti mostrate dalla sua autrice ne <em>I fidanzati dell’inverno</em> e nei suoi seguiti. </p> <p>In questa occasione, Dabos abbandona le ambientazioni fantasy (ma non i temi) per portare il lettore in un collége francese, quadriennio equivalente alle nostre scuole medie, tra le cui mura prevalgono regole diverse da quelle in vigore all’esterno. Col silenzioso beneplacito di professori e preside, gli alunni sono divisi in Alti e Bassi, laddove i secondi sono al servizio dei primi, ma comunque superiori ai Dispari, emarginati privi di un compagno di banco. Questa tuttavia è solo la prima e più evidente stranezza di un luogo in cui si aggira un fantomatico studente che lascia impronte sui soffitti, al quarto piano hanno un principe che non si può guardare in faccia, un Club Ultrasegreto si riunisce periodicamente per prevenire la fine del mondo, ragazzini e ragazzine di colpo diventano invisibili, qualcuno viene prescelto da una piuma di piccione e una strana sostanza sgorga con cadenza regolare scatenando la sovraeccitazione collettiva. </p> <p>L’assenza di qualunque connotazione geografica e temporale non è solo un comodo espediente usato da Dabos per sottrarsi a complicazioni narrative quali cellulari e social media, ma anche un modo per sottolineare la dimensione totalizzante dell’istituto nelle vite di chi lo frequenta. Sono le lavagne e i corridoi di Qui a stabilire il valore di chi passa la sua giornata all’interno e a definirne le traiettorie dell’anno scolastico; il tempo speso fuori è solo momentaneo rifugio, parentesi necessaria tutt’al più a rimuginare sulle dinamiche che avvengono all’interno. </p> <p>L’attenzione di Dabos è focalizzata su una manciata di personaggi, per lo più Dispari, Bassi o Alti decaduti, a cui si affianca a metà romanzo una supplente ex studentessa, che incarna abbastanza palesemente l’alter ego cartaceo della scrittrice, nonché la sua volontà di ritornare su un periodo doloroso della vita, cercando di elaborarlo e in qualche modo curarlo attraverso la parola scritta. </p> <p>Il limite più grande di <em>Qui, solo qui</em> è la grana grossa delle sue metafore, dal bullismo all’invisibilità passando attraverso il ruolo della nuova arrivata che apre gli occhi al suo Alto e quello, appunto, della supplente. All’interno del cancello di Qui, tuttavia, tra i suoi quattro piani suddivisi per classi, lo scantinato, il cortile e i cessi dell’inferno, Dabos riesce comunque a immergere il lettore in un’atmosfera inquietante e misteriosa, stralunata, a tratti crudele e poi improvvisamente ironica, in cui si è costantemente assaliti da dubbi sulle percezioni degli studenti e da indizi sulla loro fondatezza, risolti da un finale circolare un po’ furbo, ma decisamente migliore di quello de <em>L’Attraversaspecchi</em>. Una nota a parte, infine, va riservata al lavoro sull’edizione italiana compiuto da Edizioni E/O, poggiato sulla consueta solida traduzione di Alberto Bracci Testasecca (ma per la console da videogiochi basta una sola elle NdR), sostenuto da una riuscita campagna marketing e impreziosito dalla splendida cover realizzata da Ginevra Rapisardi. </p> <p>Link <a href="https://amzn.to/3QOJMuQ" target="_blank" rel="noopener">Amazon</a>.</p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/08/21/libri-fumetti-dellestate-2023-di-players-qui-solo-qui/">Libri & fumetti dell’estate 2023 di Players – Qui, solo qui</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">49382</post-id> </item> <item> <title>Final Fantasy XVI e il Sense of Wonder!</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2023/07/06/final-fantasy-xvi-e-il-sense-of-wonder/</link> <dc:creator><![CDATA[Stefano Cappuccelli]]></dc:creator> <pubDate>Thu, 06 Jul 2023 10:38:05 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Videogiochi]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[Gmae of Thrones]]></category> <category><![CDATA[Square Enix]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.playersmagazine.it/?p=49220</guid> <description><![CDATA[<p>Eccoci alla considerazione (forse) più ostica dell’anno: Final Fantasy XVI. Vi ho abituato a giocare a carte scoperte, e questa … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/07/06/final-fantasy-xvi-e-il-sense-of-wonder/">Final Fantasy XVI e il Sense of Wonder!</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p>Eccoci alla considerazione (forse) più ostica dell’anno: <a href="https://amzn.to/3NXNd0d" target="_blank" rel="noopener"><em>Final Fantasy XVI</em></a>.</p> <p>Vi ho <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/05/05/dead-island-2-escape-from-hell-a/" target="_blank" rel="noopener">abituato</a> a giocare a carte scoperte, e questa partita non sarà l’eccezione che conferma la regola: non sono né un cultore né un fan di nuova o vecchia data (quest’ultima per ovvie ragioni anagrafiche) di <em>Final Fantasy</em>. All’attivo ho giusto <em>FFVII, FFIX</em> e <em>FFX,</em> oltre a una decina di ore a <em>FFXV</em> (mai terminato). Per gli standard del videogiocatore medio sono praticamente a digiuno della serie; ed è giusto così, nulla da obiettare. Tuttavia, torno a ribadire che la totale, o quasi totale, mancanza di appartenenza a un fandom, non può e non deve pregiudicare il giudizio, di chi ha comunque compreso la natura estetica e stilistica dell’opera e dei suoi autori. Assunto ciò, procediamo.</p> <p>La mia mancanza di esperienza, se da una parte preclude il pathos che tipicamente pervade il fan, dall’altra permette di osservare il tutto da una posizione più comoda, o neutra se preferite. Dal mio sorvolabile punto di vista, gli echi “iconoclasti” che si sono immediatamente sollevati dietro l’ultimo lavoro di Square Enix mi sono apparsi oltremodo esagerati, se non addirittura futili. Credo che sbattere i pugni sul tavolo, in contesti simili, sia un notevole spreco di tempo e fiato, ma “ça va sans dire”.</p> <p>Dietro il pandemonio, come ovvio che fosse, c’è il comparto ludico, a detta di molti “inutilmente facilitato” e, cito testualmente un commento che mi è rimasto in mente, “a prova di stupidi”. Ora, non saprei dirvi al 100% se appartengo alla suddetta categoria dei “senza mani” (altra definizione che ahimè ho letto in giro), ma se questi sono i gameplay dedicati a chi non sa giocare, ben vengano! Viva i senza mani!</p> <h2><strong>Un gameplay meno banale di quanto sembri</strong></h2> <p>Provocazioni a parte, sarebbe altrettanto stupido metabolizzare<em> Final Fantasy XVI</em> come un banale “premere compulsivamente un tasto”, questo perché, eccezion fatta per alcune features che sì, possono semplificare massicciamente l’esperienza (singolari equipaggiamenti), il resto del combat system è talmente cinetico e dirompente, che senza un vero e proprio criterio non si va da nessuna parte. Nulla di sbarrante sia ben chiaro, ma siamo tutt’altro che vicini a quegli automatismi che molti sembrano paventare. Un gorgo di ipotesi e illazioni nate come diretta conseguenza della<strong> volontà di Yoshida & Co. di fare di questo sedicesimo capitolo qualcosa di diverso…</strong> di più narrativo; come se questo, peraltro, rappresentasse un disvalore.</p> <p>Ho volutamente rotto l’abitudine di trattare il comparto ludico nella seconda parte dell’articolo, e le ragioni le rimando a breve. Vorrei invece aggiungere qualcosa a quanto detto sopra, a partite dalla tanto vituperata componente action. La contaminazione stylish action c’è senz’altro, anche solo per la forte potenza visiva a tratti esagerata che la dinamica di combattimento esprime; ma anche qui, non stiamo parlando di un disvalore. I rimandi stilistici con alcuni capisaldi del genere hack and slash come<em> Devil May Cry</em> ci sono ma, come dicevo, sono rimandi; contaminazioni. Nulla più. Non stiamo parlando di un banale epigono, né di un clone, ma di una vera e propria simbiosi stilistica che, nolente o dolente, funziona: ottimi moveset con cui costruire build adattabili a ogni filosofia di gioco, strizzando così l’occhio sia al picchiatore della domenica, sia al tatticista più morigerato.</p> <p><img data-recalc-dims="1" decoding="async" data-attachment-id="49232" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2023/07/06/final-fantasy-xvi-e-il-sense-of-wonder/final-fantasy-xvi-1/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-1.jpeg?fit=800%2C450&ssl=1" data-orig-size="800,450" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"1"}" data-image-title="Final Fantasy XVI 1" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-1.jpeg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-1.jpeg?fit=800%2C450&ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-49232" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-1.jpeg?resize=800%2C450&ssl=1" alt="Una tempesta di fulmini in Final Fantasy XVI" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-1.jpeg?w=800&ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-1.jpeg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-1.jpeg?resize=768%2C432&ssl=1 768w" sizes="(max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p> <h2><strong>Il valore di un mondo</strong></h2> <p>Non è mai stato mistero, neppure per i più profani come il sottoscritto: il world building è la somma qualitativa di questo franchise. Difficile negarlo. D’altronde, <strong>un nome così roboante come “Fantasia Finale” deve supporre un <em>sense of wonder</em> di una certa caratura</strong>; che francamente in questo caso abbonda. </p> <p>Siamo a <strong>Valisthea,</strong> un continente insulare diviso a metà da uno stretto che, ricalcando numerosi topoi largamente impiegati nella narrativa fantastica, vede contrapposte due “superpotenze” in lotta perenne per la supremazia; di cosa? di territori naturalmente. Una caratteristica, definiamola narratologica, di<em> Final Fantasy XVI</em> che ho apprezzato non poco, e che avvalora la volontà del <strong>Creative Business Unit III</strong> di plasmare un mondo dai connotati più maturi.</p> <p>I giochi di potere fanno parte dell’iconografia fantasy da sempre e le ragioni, a primo acchito, risiedono nel contesto finto medievale che normalmente propone. Ma in questo <em>Final Fantasy</em> c’è di più, molto di più. Non ci si limita mai al banale intrigo di palazzo. Il mondo valisteiano è mutevole, perennemente immerso in quel giocoforza che, come la nostra storia ci insegna, è caratterizzato da atteggiamenti imperialistici, ostracismo, schiavitù ed eccesso di belligeranza. La potenza militare esprimibile in battaglia determina uno dei valori più alti per quanto concerne il potere e il prestigio di una nazione; a maggior ragione in un mondo in cui esistono vere e proprie armi di distruzione di massa: <strong>gli</strong> <strong>Eikon</strong>.</p> <p>Questi enormi esseri semidivini dal gigantesco potere distruttivo sono in grado di piegare una nazione o di assoggettare un’armata in poche ore. Ne consegue, che nell’economia geopolitica di Valisthea, possedere un Dominante rappresenta un asset strategico di inestimabile importanza. Un altro asset strategico (chiedo scusa per l’abuso della parola asset, ma capirete presto quanto invece sia calzante come definizione) sono i <strong>Cristalli Madre</strong>, elevati a simbolo putativo della grandezza di un regno e/o impero. Questi, oltre a essere tanto imponenti da gettare ombra sulle grandi città che vengono innalzate nei loro pressi, rappresentano anche la fonte di approvvigionamento primaria di cristalli, ossia oggetti capaci di incanalare<strong> l’Etere</strong>, la fonte di ogni magia, e quindi di poter essere impiegati da chiunque e per qualunque cosa. Questo non vi dice nulla? Non suggerisce, per esempio, la nostra umana dipendenza da tutte quelle risorse che stanno impoverendo a morte il nostro pianeta? Guarda caso proprio come i cristalli madre in <em>FF XVI.</em></p> <p><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="49231" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2023/07/06/final-fantasy-xvi-e-il-sense-of-wonder/final-fantasy-xvi-4/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-4.jpg?fit=800%2C433&ssl=1" data-orig-size="800,433" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"1"}" data-image-title="Final Fantasy XVI 4" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-4.jpg?fit=300%2C162&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-4.jpg?fit=800%2C433&ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-49231" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-4.jpg?resize=800%2C433&ssl=1" alt="Il protagonista di Final Fantasy XVI" width="800" height="433" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-4.jpg?w=800&ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-4.jpg?resize=300%2C162&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-4.jpg?resize=768%2C416&ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p> <p>Al di là di questa lettura progressista, il team di sviluppo ha davvero speso molto per rendere Valisthea un mondo geopoliticamente credibile; a tal punto che il gioco offre diverse opzioni per aggiornarsi riguardo tutti gli accadimenti politici e non che l’opera ha da offrire. Fra un’avventura e l’altra ho adorato “riposarmi cinque minuti” documentandomi con Vivian riguardo i mutamenti del mondo; per non parlare delle incursioni nella biblioteca di Harpocrates, il principale cronista dell’avventura, il cui aiuto è stato fondamentale per sbrigliare la complessa matassa mitologica (e terminologica) del gioco.</p> <p> Ed è qui che subentra il nostro protagonista: <strong>Clive Rosfield</strong>.</p> <p>Titoli nobiliari a parte, vestire i panni di Clive è stato più entusiasmante del previsto. Non ero prevenuto, ma temevo (forse stupidamente) uno strano Effetto Chad, termine da me coniato per definire quegli individui super virili che tuttavia non compensano con la loquacità. Ma non è stato questo il caso, per fortuna. Inoltre, l’ecosistema dei personaggi presenti in FF XVI si mostra ispirato come non mai.<strong> Tutti appaiono adeguatamente caratterizzati da ben distinte personalità e caratteristiche;</strong> aspetti che si traducono non solo in notevolissimi dialoghi, ma anche in sequenze dalla forte componente emozionale. Una dimostrazione cristallina (ops) della qualità narrativa dimostrata dal team di sviluppo.</p> <p>Parlare di<em> Final Fantasy</em> equivale quindi a parlare inevitabilmente di design; l’ennesimo tratto distintivo del franchise.</p> <h2><strong>Ma quanto design, Final Fantasy XVI!</strong></h2> <p>Appare innanzitutto chiaro quanto il narrative design impatti nella costruzione del mondo di gioco. Valisthea è grande e variegata, definita da una buona varietà geografica che spesso si esalta attraverso scenari enormemente suggestivi. Dalle spoglie lande corrotte dalla Piaga, fino alle oasi desertiche passando per le grandi città, tutto in <em>Final Fantasy XVI</em> gode di un comparto scenico mozzafiato.</p> <p>Proprio le grandi capitali, come Oriflamme e Sponde Gemelle, rappresentano uno dei migliori esempi di quel <strong>sense of wonder</strong> di cui parlavo a inizio articolo. Qui assistiamo ancora una volta a una perfetta sublimazione estetica e stilistica: notiamo infatti come la tradizione, tutta giapponese, di intendere e interpretare la letteratura fantastica occidentale sia in questa occasione celebrata e rispettata a tal punto da offrire scenari e costruzioni incredibili sotto ogni aspetto. Purtroppo l’esplorazione millimetrica di quest’ultime è una possibilità che mai si concretizza; ricordo infatti a tutti che <em>Final Fantasy XVI</em> è un open level, non un open world, ragion per cui l’esplorazione a menadito della qualunque non sarà possibile. Arrivati a questo punto, sarei disonesto se non vi dicessi che proprio su quest’ultimo frangente ho storto un po’ il naso. Il level design è senz’altro curato, ma nello spostarmi all’interno di uno scenario ho anche percepito un senso di ripetizione; aspetto questo che avevo preventivamente considerato, conoscendo l’intento di questo sedicesimo capitolo che decurta l’animo rpg in favore di una prospettiva più story-driven/character driven, ma rimane una piccola delusione. Nulla di deprecabile insomma, ma un tocco di verticalizzazione in più non avrebbe guastato.</p> <p>Restando ancora in tema design, qualche altra parola su Eikon e affini va detta.</p> <figure id="attachment_49230" aria-describedby="caption-attachment-49230" style="width: 800px" class="wp-caption aligncenter"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="49230" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2023/07/06/final-fantasy-xvi-e-il-sense-of-wonder/creator-gd-jpeg-v1-0-using-ijg-jpeg-v62-quality-85-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-3.jpg?fit=800%2C453&ssl=1" data-orig-size="800,453" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 85","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 85","orientation":"1"}" data-image-title="CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 85" data-image-description="" data-image-caption="<p>CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 85</p> " data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-3.jpg?fit=300%2C170&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-3.jpg?fit=800%2C453&ssl=1" class="size-full wp-image-49230" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-3.jpg?resize=800%2C453&ssl=1" alt="Un personaggio femminile di Final Fantasy XVI impugna un cristallo che lievita sopra la sua mano" width="800" height="453" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-3.jpg?w=800&ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-3.jpg?resize=300%2C170&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/07/Final-Fantasy-XVI-3.jpg?resize=768%2C435&ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /><figcaption id="caption-attachment-49230" class="wp-caption-text">CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 85</figcaption></figure> <p>Ho sempre nutrito una fortissima attrazione per il cinema di stampo Kaiju Eiga. L’idea di una creatura immensa e inarrestabile, capace di incarnare nel suo sottotesto metaforico tanto la natura quanto l’abuso umano, mi ha sempre galvanizzato. Vi lascio quindi immaginare quanto la presenza degli Eikon abbia ingenuamente spostato l’ago del mio interesse verso il gioco. Per quanto mi riguarda è innegabile.</p> <p>L’Eikon è, di nuovo, un’arma di distruzione di massa; l’espediente strategico della nazione che il rispettivo Dominante serve (o comanda). Ma come sono? Bellissimi certo, tutti rigorosamente distinti da forme, dimensioni ed…elementi. L’intero processo creativo dietro costoro non può che strizzare l’occhio a un certo tipo di cultura popolare, cinematografica sì, ma anche televisiva. È palpabile l’influenza dell’animazione, in particolare di quelle opere dove intravediamo, anche lontanamente, quegli stessi stilemi osservati all’interno del gioco; d’altronde quante volte, fra anime e Tokusatsu, abbiamo visto umani trasformarsi in esseri giganti? Io personalmente parecchie volte.</p> <p>Nota di merito anche per boss e mob vari. Anche qui, come mi accade sempre più spesso, divento pignolo. Comincio a digerire poco la sempre minor varietà di nemici; dai più comuni ai più sporadici. Che sia un rpg puro piuttosto che un hack and slash, se in dieci ore affronto appena qualche variante dei soliti tre mob, mi incupisco (nel senso che cominciano a girarmi i suddetti). Su questo fronte <em>Final Fantasy XVI</em> non esagera, ma neppure risparmia; e anche in questo caso, il design placa ogni potenziale discussione. Voglio categoricamente uno Iaguaro.</p> <p>In definitiva quanto mi è piaciuto questo<em> Final Fantasy XVI</em>? Lo ammetto: parecchio! Comprendo le critiche di chi ha sottolineato la mancanza di una vera e propria componente ruolistica, che oggettivamente è assai più sterile rispetto al passato (al passato collettivo intendo; come ho già detto ho pochi FF all’attivo), così come capisco chi critica questo adeguamento delle meccaniche ludiche. Ma se posso dire la mia, preferirei immergermi in un’esperienza simile, narrativamente così curata come in poche, anzi pochissime altre produzioni, piuttosto che fare più di un passo indietro per soddisfare chi rigetta aprioristicamente il cambiamento stilistico di qualcosa che, oggettivamente, non gli appartiene. Sono solo gli autori (in quanto tali) a decidere cosa è meglio per le loro opere, assumendosene le dovute responsabilità in caso di fallimento. Possiamo solo limitarci ad apprezzare o meno quello che ci offrono e, sempre dal canto mio, questa volta hanno offerto qualcosa di molto valido e oltremodo bellissimo. Perché per un profano come me,<em> Final Fantasy</em> non è un gameplay, non è una quest secondaria, non è uno stato d’alterazione, ma è bensì un concept che esige di essere meraviglioso, che faccia stringere denti e cuore, che lasci a bocca aperta, che esalti anche grazie a quelle musiche così eccitanti quanto delicate. Insomma, il <em>Sense of Wonder</em> per me è questo.</p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/07/06/final-fantasy-xvi-e-il-sense-of-wonder/">Final Fantasy XVI e il Sense of Wonder!</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">49220</post-id> </item> <item> <title>Piranesi: tra mystery e timor panico, il grande ritorno di Susanna Clarke</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2021/02/25/piranesi-il-grande-ritorno-di-susanna-clarke/</link> <dc:creator><![CDATA[Mara Ricci]]></dc:creator> <pubDate>Thu, 25 Feb 2021 05:10:00 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[Fazi editore]]></category> <category><![CDATA[labirinto]]></category> <category><![CDATA[mystery]]></category> <category><![CDATA[Susanna Clarke]]></category> <guid isPermaLink="false">https://www.playersmagazine.it/?p=43741</guid> <description><![CDATA[<p>Dopo sedici anni, con Piranesi torna in libreria Susanna Clarke, l’autrice di uno dei grandi romanzi del secolo: Jonathan Strange … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2021/02/25/piranesi-il-grande-ritorno-di-susanna-clarke/">Piranesi: tra mystery e timor panico, il grande ritorno di Susanna Clarke</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[ <p>Dopo sedici anni, con <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8893258676/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8893258676&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=ea0bc1211a1516d7514d0a57ec33d6a1" target="_blank" rel="noopener"><em>Piranesi</em></a> torna in libreria Susanna Clarke, l’autrice di uno dei grandi romanzi del secolo: <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8850245858/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8850245858&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=f9efd094b40930c7119d55d3dd3a55c9" target="_blank" rel="noopener"><em>Jonathan Strange e Mr Norrell</em></a>. </p> <p>L’opera prima della scrittrice è stato un <em>unicum</em> eccezionale. Le ci sono voluti circa dieci anni, e quasi mille pagine, per raccontare una storia stratificata e affascinante affidata a quel tipo di narrazione precisa e puntuale propria del <strong>romanzo storico</strong>, ma intrigante come un <strong>mystery </strong>e ammaliante come un <strong>fantasy</strong> che sconfina nel romanzo gotico. Tutti generi che Clarke con <em>Strange e Norrell</em> incorpora, rifonda e trascende nella veste di <em>alternate history</em>.</p> <p>Un testo inusuale, un <strong>formidabile <em>pastiche</em></strong>, che sa essere anche una delizia per bibliofili e appassionati di storiografia. In definitiva un regalo per qualsiasi genere e sorta di lettore, dal più smaliziato a quello casuale. La sinossi potete trovarla <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Jonathan_Strange_%26_il_signor_Norrell" target="_blank" rel="noopener">ovunque</a> (ma vi consigliamo la <a href="https://www.playersmagazine.it/2015/05/17/il-ritorno-della-magia-in-inghilterra-jonathan-strange-mr-norrell/" target="_blank" rel="noopener">nostra recensione</a>), mi limiterò quindi a fornirvi solo un minimo di coordinate: il romanzo è ambientato nell’Inghilterra delle guerre napoleoniche, in <strong>un periodo storico in cui la magia</strong>, una volta viva e palpitante, <strong>sembra essere andata perduta</strong> per sempre finché, grazie ai due antitetici protagonisti, si riaffermerà di nuovo ridefinendo le sorti e i destini di intere nazioni e di tutti i personaggi, umani e non.</p> <p><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="43754" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2021/02/25/piranesi-il-grande-ritorno-di-susanna-clarke/susanna-clarke/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?fit=2343%2C1562&ssl=1" data-orig-size="2343,1562" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="susanna clarke" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?fit=300%2C200&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?fit=834%2C556&ssl=1" class="aligncenter wp-image-43754 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?resize=834%2C556&ssl=1" alt="piranesi" width="834" height="556" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?w=2343&ssl=1 2343w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?resize=300%2C200&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?resize=1024%2C683&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?resize=768%2C512&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?resize=1536%2C1024&ssl=1 1536w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?resize=2048%2C1365&ssl=1 2048w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?resize=360%2C240&ssl=1 360w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/susanna-clarke.jpg?w=1668&ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></p> <p>Anche nel caso di <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8893258676/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8893258676&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=ea0bc1211a1516d7514d0a57ec33d6a1" target="_blank" rel="noopener"><em>Piranesi</em></a> mi sento di consigliarvi di sapere lo stretto indispensabile: <strong>lasciate che Susanna Clarke getti il suo incantesimo su di voi</strong> e abbandonatevi alla sua guida, aggraziata e sicura, attraverso la quale vi ritroverete in luoghi la cui architettura narrativa, intima e psicologica vi accoglierà facendovi sentire protetti, ma al tempo stesso stranieri in cerca di risposte in un mondo che susciterà da subito attrazione e timor panico.</p> <blockquote> <p>La Bellezza della Casa è incommensurabile, la Sua Gentilezza infinita.</p> </blockquote> <p>Piranesi è il protagonista e io narrante. Si trova in un luogo e in un tempo imprecisati, ma per noi che leggiamo – e a cui il protagonista si rivolge – <strong>siamo nella Casa</strong>, e il tempo è scandito a partire dal giorno in cui un albatros fece visita nei saloni sud occidentali. La Casa ha tre livelli. I saloni inferiori sono il Regno delle Maree. I Saloni Superiori sono il Regno delle Nuvole. Tra questi due livelli si trovano i Saloni di Mezzo, il Regno degli uccelli e degli uomini.</p> <p>La Casa è tutto il Mondo, o quanto meno tutto il mondo che Piranesi esperisce, mappa, conosce e ama con una cura e una dedizione proprie del più amorevole dei figli. La Casa, da come viene descritta, è una successione di edifici dall’architettura classica costituiti da <strong>una teoria di saloni, corridoi, vestiboli</strong>, abitati da statue marmoree che paiono rappresentare, forse <em>incarnare</em>, molto più di quello che l’occhio umano riesce ad abbracciare con il solo sguardo. I giorni e le notti si susseguono segnati dal movimento in cielo delle costellazioni, e dall’irrompere e dal ritirarsi delle maree che inondano ciclicamente i saloni.</p> <p><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="43774" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2021/02/25/piranesi-il-grande-ritorno-di-susanna-clarke/piranesi/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?fit=1200%2C600&ssl=1" data-orig-size="1200,600" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="piranesi" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?fit=300%2C150&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?fit=834%2C417&ssl=1" class="aligncenter wp-image-43774 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?resize=834%2C417&ssl=1" alt="piranesi" width="834" height="417" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?w=1200&ssl=1 1200w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?resize=300%2C150&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?resize=1024%2C512&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?resize=768%2C384&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/02/piranesi.jpg?resize=180%2C90&ssl=1 180w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></p> <p>Di questo universo Piranesi è custode, esploratore, e uno dei due abitanti. La seconda persona è l’Altro, unica compagnia umana con cui Piranesi si intrattiene due volte a settimana. Fin dalle prime battute cogliamo una differenza sensibile tra i due. Piranesi è <strong>entusiasta, grato e, per certi versi, dotato di un candore disarmante</strong>, mentre l’Altro è una figura ambigua, reticente e interessata. Il secondo abitante della Casa usa espressioni, e regala oggetti particolari che ci sbalzano da una storia senza tempo per indirizzarci verso tempi e luoghi ben precisi. Piranesi considera l’Altro il suo migliore amico, ma più noi lo conosciamo, più iniziamo a temere per Piranesi.</p> <p>La Casa, a volte, viene indicata – ma non dal protagonista – come un labirinto. Ma in realtà cos’è un labirinto? Una prova, una prigione, un gioco, un’architettura ironica e crudele. Per Piranesi la Casa non è nulla di tutto questo. Un labirinto è <strong>una trappola di ingegno</strong> solo per chi è in un luogo dal quale desidera evadere, e non è il caso del protagonista che non fugge, ma anzi esplora per conoscere, e la conoscenza è una delle forme più alte dell’amore. Piranesi si sente, anzi è, il figlio prediletto della Casa.</p> <p>Non aggiungo altro sul dispiegamento della trama che prende vie inaspettate. Mi limiterò a sottolineare come <strong>Susanna Clarke riesca anche questa volta a padroneggiare i generi più disparati</strong>, dal <em>mystery</em> al <em>thriller</em>, al romanzo psicologico, sconfinando perfino nel poliziesco. Tutto al servizio di <strong>un libro che ci parla di brama di potere e ambizione</strong> di conoscenza, opposte alla gratitudine e alla genuina dedizione. Ma <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8893258676/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8893258676&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=ea0bc1211a1516d7514d0a57ec33d6a1" target="_blank" rel="noopener"><em>Piranesi</em></a> è anche un saggio sull’identità, e uno studio sulla solitudine che dimostra che in realtà non esiste solitudine là dove fiorisce un sentimento di appartenenza.</p> <p><strong>Nota</strong></p> <p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8893258676/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8893258676&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=ea0bc1211a1516d7514d0a57ec33d6a1" target="_blank" rel="noopener"><em>Piranesi</em></a> di Susanna Clarke è pubblicato da Fazi Editore nella collana Lainya. Traduzione dall’inglese a cura di Donatella Rizzati.</p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2021/02/25/piranesi-il-grande-ritorno-di-susanna-clarke/">Piranesi: tra mystery e timor panico, il grande ritorno di Susanna Clarke</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">43741</post-id> </item> <item> <title>Le nevi dell’esilio – Nell’attesa di se stessi</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2020/11/17/le-nevi-dellesilio-nellattesa-di-se-stessi/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Tue, 17 Nov 2020 13:49:08 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[giappone]]></category> <category><![CDATA[letteratura]]></category> <category><![CDATA[Lian Hearn]]></category> <category><![CDATA[pseudonimo]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=42226</guid> <description><![CDATA[<p>Sapere chi ciascuno di noi sia è molto complicato, anche (o forse soprattutto) per noi stessi. In primo luogo perchè … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/11/17/le-nevi-dellesilio-nellattesa-di-se-stessi/">Le nevi dell’esilio – Nell’attesa di se stessi</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Sapere chi ciascuno di noi sia è molto complicato, anche (o forse soprattutto) per noi stessi. In primo luogo perchè per scoprirlo è necessaria un’abbondante dose di onestà intellettuale già solo per porsi una domanda gigantesca: chi sono io? Chiederselo, poi, è solo il primo passo, perchè dopo bisogna anche rispondersi. Pensare a chi o ciò che si è, e trovare parole che possano esprimere il concetto, sono solo l’inizio. Poi serve il coraggio di ascoltare la propria risposta e credersi, anche quando il risultato a cui si giunge è molto lontano da quello percepito dagli occhi altrui. Buona parte de <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B0895Z7FJS/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B0895Z7FJS&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=102e4e0d59ab938e3cf803fd2ec479d4" target="_blank" rel="noopener noreferrer"><em>Le nevi dell’esilio</em></a> ruota intorno a a questa spaventosa domande e alle risposte altrettanto terrorizzanti a cui <a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">vanno incontro Takeo e Kaede</a>.</p> <p>Così come ne <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B081QPT49F/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B081QPT49F&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=7b8f7b1faa2609984541e7e793bfea3a" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Il canto dell’usignolo</a></em> erano state <strong>le circostanze e le trame politiche</strong> a portare i due giovani a conoscersi e ad amarsi, sono ancora interessi superiori ad allontanarli poco dopo aver conosciuto l’amore. La morte del nobile Iida, somministrata da Kaede, ma attribuita a Takeo per vox populi, ha ridisegnato il panorama di alleanze e complotti in cui il fittizio Giappone feudale tratteggiato da <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gillian_Rubinstein" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Lian Hearn</a> è immerso. Mentre la fedeltà di Takeo è stata reclamata dalla Tribù, Kaede deve fare ritorno alla casa natale per reclamare l’eredità a lei destinata dalla nobile Maruyama e scoprire in quanti siano davvero disposti ad accettare il dominio di una donna.</p> <p>La vita ci cambia, ogni singolo giorno, e gli eventi di cui Takeo e Kaede sono stati testimoni hanno accelerato un processo reso indispensabile dai <strong>loro nuovi ruoli, speculari</strong> rispetto al volume precedente. Da ostaggio e pedina di una guerra di potere a cui era estranea, Kaede è tornata ora a essere padrona del suo destino e protagonista del riassetto politico che attende il Giappone. Suo padre è ormai anziano e fortemente avverso ad Arai, l’uomo che ha salvato la vita a Kaede e che si appresta a dominare le Tre Terre. Presto dunque il potere di Kaede si estenderà su terre che faranno gola a molti, ma prima il suo dominio deve essere legittimato in una società che in quanto donna la considera al massimo un affascinante oggetto da collezione, proprio come il nobile Fujiwara, che vorrebbe legarla in matrimonio per aggiungerla alle già molte rarità in suo possesso.</p> <blockquote><p>“E cosa vi aspettavate” disse Shizuka. “Sono gli uomini a scrivere la storia, i testi sacri, persino le poesie. Non potete cambiare il mondo. Dovete solo imparare a muovervi all’interno delle sue regole”.</p></blockquote> <p>In una società maschile, in cui persino la scrittura ufficiale è appannaggio degli uomini, <strong>Kaede deve assumere caratteristiche maschili per essere riconosciuta e dunque obbedita</strong>. Lo farà sfruttando la fascinazione evidente di Fujiwara, pretendente ma anche maestro, e facendo ricorso a una durezza d’animo indispensabile per guidare i guerrieri del feudo. Destino bizzarro: per diventare ciò che si vuole essere, spesso bisogna rassegnarsi a perdere ciò che si è e ciò che si porta dentro. Solo nel finale di volume Kaede abdicherà alle decisioni frutto di necessità per rivendicare <strong>una propria volontà istintiva</strong>, ancorché coltivata nell’assenza, per reimpossessarsi del proprio destino, un gesto compiuto senza ricorrere al consenso dei signori a cui deve obbedienza e che rischia di essere percepito e interpretato come una sfida.</p> <p>Opposto invece è il percorso di Takeo, da nobile erede a ostaggio della Tribù, che ne reclama i servigi e i talenti per <strong>appartenenza di sangue</strong>. La capacità di adattamento offerta da Takeo è simile per portata, ma opposta per direzione rispetto a quella di Kaede. Se la ragazza è disposta a imparare a essere un uomo con l’intenzione di rinnegare questa imposizione e sovvertire le regole appena possibile, Takeo impara ad essere un membro della Tribù per quieto vivere, perchè questo è ciò che ha accettato di essere, lo ha promesso, e non ci si oppone alle imposizioni. La sua riluttanza a rompere un patto, benché questo lo vincoli a un’esistenza che va contro ad ogni suo credo, è chiara fin dalle prime pagine, quando grazie ai suoi poteri potrebbe facilmente abbandonare il luogo in cui è costudito, eppure sceglie liberamente di farvi ritorno.</p> <p>Ciò non significa che non ci sia un una lotta costante dentro Takeo, i cui valori mutuati sia dalla famiglia di sangue che da quella adottiva del nobile Shigeru <strong>lottano sottopelle con la sua nuova fedeltà</strong>, ma che il suo sia un approccio diverso rispetto allo stoicismo di Kaede si capisce dalla facilità con cui il dissidio interiore venga domato attraverso le attenzioni fisiche di Yuki, carceriera e poi compagna, e del monaco Makoto. Come si diceva nell’incipit, il gesto più coraggioso che si possa fare è quello di ascoltarsi: la natura di Takeo è triplice (occulto, Otori e membro della Tribù) e lo stridore tra il sistema di valori che queste tre identità richiedono è così acuto da spingere il giovane protagonista a tacerli del tutto per procedere affidandosi a un pilota automatico, fino al momento in cui le circostanze non lo costringeranno a mettere le sue identità una contro l’altra e infine trovare una risposta definitiva che guidi il suo agire.</p> <blockquote><p>Appena levò le mani su di me, capii che non sarei stato smascherato perchè nessun saltimbanco avrebbe mai osato picchiare un guerriero Otori. Più di ogni altro gesto o discorso, quel ceffone dimostrava che ero Minoru, un semplice giocoliere.</p></blockquote> <p>Come spesso avviene per il volume centrale di un’epopea, <em>Le nevi dell’esilio</em> è un capitolo di transizione nell’economia globale della Saga degli Otori. Rispetto alla densità di eventi del precedente, qui <strong>si ha un po’ la sensazione di immobilismo, di una situazione di stallo</strong> con cui i personaggi sono costretti a convivere osservando i mutamenti interni più di quelli esterni, fino alla svolta di fine volume che prevedibilmente spianerà la strada agli eventi del <a href="https://www.edizionieo.it/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">terzo e conclusivo capitolo in arrivo a breve</a>. Sotto <em>Le nevi dell’esilio</em> matura tuttavia un’attesa ineluttabile, che costringe ad affrontare le risposte alla domanda iniziale che produce sempre, come ripercussione, un moto verso una nuova versione di se stessi, per sua natura nuovamente imperscrutabile.</p> <p>Il cambiamento, tuttavia, scorre anche tra le pagine del libro e Kaede con un incedere lento, ma inesorabile, si conquista pagina dopo pagina un ruolo sempre più centrale, sottraendo a Takeo il cono di luce destinato al protagonista. D’altra parte è inevitabile <strong>quando dei due personaggi uno è artefice del proprio destino mentre l’altro si lascia guidare dagli eventi</strong>, reagendo solo nel caso in cui sia costretto a farlo. Non credo sia casuale che questa differenza emerga proprio nel contesto di un volume così focalizzato sui concetti di identità e ruoli come <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B0895Z7FJS/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B0895Z7FJS&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=102e4e0d59ab938e3cf803fd2ec479d4" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Le nevi dell’esilio</a></em>, le cui vicende esplicitano nella maniera più chiara possibile come la famosa “maturità precoce” delle donne non sia una qualche caratteristica intrinseca riservata dalla Natura al genere femminile, ma una necessità, una forma di adattamento a una pretesa sociale che non fa sconti alla donna fin dall’adolescenza, mentre al maschio concede una leggerezza di pensieri e azioni le cui conseguenze mostreranno effetti anche in età ben più avanzata.</p> <p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B0895Z7FJS/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B0895Z7FJS&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=102e4e0d59ab938e3cf803fd2ec479d4" rel="attachment wp-att-42234"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="42234" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/11/17/le-nevi-dellesilio-nellattesa-di-se-stessi/le-nevi-dellesilio-copertina/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?fit=1000%2C1436&ssl=1" data-orig-size="1000,1436" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Le nevi dell’esilio copertina" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?fit=209%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?fit=713%2C1024&ssl=1" class="aligncenter wp-image-42234" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?resize=418%2C600" alt="" width="418" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?w=1000&ssl=1 1000w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?resize=209%2C300&ssl=1 209w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?resize=768%2C1103&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/Le-nevi-dellesilio-copertina.jpg?resize=713%2C1024&ssl=1 713w" sizes="auto, (max-width: 418px) 100vw, 418px" /></a></p> <p> </p> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/11/17/le-nevi-dellesilio-nellattesa-di-se-stessi/">Le nevi dell’esilio – Nell’attesa di se stessi</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">42226</post-id> </item> <item> <title>Echi in Tempesta – La fine al di là dello specchio</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2020/08/31/echi-in-tempesta-la-fine-al-di-la-dello-specchio/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Mon, 31 Aug 2020 04:52:03 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[Attraversaspecchi]]></category> <category><![CDATA[Christelle Dabos]]></category> <category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[Saga]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=41781</guid> <description><![CDATA[<p>Secondo Caparezza, il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Sono convinto invece che per … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/08/31/echi-in-tempesta-la-fine-al-di-la-dello-specchio/">Echi in Tempesta – La fine al di là dello specchio</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Secondo Caparezza, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=10DIJs67ReI" target="_blank" rel="noopener">il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista</a>. Sono convinto invece che per chi scrive, soprattutto letteratura di genere, il libro più difficile sia quello che chiude una saga. Non ho la pretesa di sapere cosa passi per la testa di Christelle Dabos, l’autrice della quadrilogia de <em>L’Attraversaspecchi</em>, ma posso immaginare che si sia concessa <strong>un bel sospiro di sollievo</strong> dopo essere riuscita a tirare le fila dell’epopea di Ofelia con <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B088KQSGDZ/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B088KQSGDZ&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=a2395805170a3fa52307f6e20ff4d151" target="_blank" rel="noopener"><em>Echi in tempesta</em></a>.</p> <p>Che questo quarto volume dell’<a href="https://www.amazon.it/gp/product/B07B534K8X/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B07B534K8X&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=cccacddb5c647a2d9e0ca98d3b0b98a9" target="_blank" rel="noopener"><em>Attraversaspecchi</em></a> sia diverso dai tre precedenti si capisce abbastanza presto, appena ci si accorge che questa volta Ofelia non è destinata a cercare fortuna e indizi sulla minaccia incombente in una nuova arca perchè la chiave dei misteri che avvolgono <strong>Dio, l’Altro e l’imminente caduta delle arche</strong> si trova proprio su Babel, forse tra le mura di quell’osservatorio delle deviazioni già incombente nel precedente capitolo. L’intera prima parte del volume vede dunque Ofelia compiere il suo percorso di espiazione personale, per colpe più percepite che concrete, diventando una cavia degli osservatori, che in qualche modo paiono attendersi il suo arrivo, mentre all’esterno Thorn procede parallelamente nell’indagine approfittando del controllo sull’osservatorio che gli garantisce la nuova carica ricevuta dai geneaologisti.</p> <p>Decine e decine di domande gravano, letteralmente, sopra le teste di tutti, dai personaggi ai lettori senza dimenticare l’autrice, chiamata a un compito arduo ossia quello di distribuire entro l’ultima pagina tutte le risposte che <strong>un intreccio così carico di misteri reclama</strong>. Il flusso di coscienza di Ofelia, sola e vittima di esperimenti <strong>più vicini alla tortura che alla ricerca scientifica</strong>, è affollato di domande che si affastellano e sovrappongono, puntellando le pagine di interrogativi, un metodo utilizzato costantemente dall’autrice per sottolineare cosa ci sia in ballo in questo capitolo finale al lettore, ma forse anche un po’ a sé stessa.</p> <p>Il soggiorno di Ofelia all’osservatorio è un viaggio nel dolore, nella privazione, nella rinuncia, tutti temi che paiono portanti nell’impianto narrativo della saga: <strong>non si può ottenere qualcosa senza perdere in cambio qualcosa d’altro.</strong> Una regola che pare valere per tutti, come dimostra il destino toccato a Berenilde in questo epilogo, ma anche e soprattutto per i protagonisti. Thorn, divenuto ormai un uomo meccanico, sorretto da un’armatura cigolante che è il suo solo sostengo, ha pagato in parti funzionali del corpo la lenta conquista di una dimensione emotiva di cui era glacialmente privo al momento del primo incontro al Polo.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/08/31/echi-in-tempesta-la-fine-al-di-la-dello-specchio/1588503426-2/" rel="attachment wp-att-41827"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41827" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/08/31/echi-in-tempesta-la-fine-al-di-la-dello-specchio/1588503426-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/1588503426.png?fit=1500%2C1150&ssl=1" data-orig-size="1500,1150" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="1588503426" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/1588503426.png?fit=300%2C230&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/1588503426.png?fit=834%2C639&ssl=1" class="aligncenter wp-image-41827" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/1588503426.png?resize=800%2C613" alt="" width="800" height="613" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/1588503426.png?w=1500&ssl=1 1500w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/1588503426.png?resize=300%2C230&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/1588503426.png?resize=768%2C589&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/1588503426.png?resize=1024%2C785&ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Il personaggio che ha un rapporto di paretela più stretto col dolore però è Ofelia, segnata fin dall’infanzia dal passaggio attraverso lo specchio che ha liberato l’Altro, menomata e resa goffa da questo snodo fondamentale del suo universo narrativo, <strong>è costretta a perdere di libro in libro un pezzo di sé</strong>: persino il matrimonio con Thorn la costringe a sparire il potere familiare, mettendo così a rischio l’esclusiva del suo talento, ricevendone in cambio la condivisione del dolore del doloroso potere di Thorn.</p> <p>Questo percorso trova il suo culmine in <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B088KQSGDZ/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B088KQSGDZ&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=a2395805170a3fa52307f6e20ff4d151" target="_blank" rel="noopener"><em>Echi in tempesta</em></a>, dove le rinunce a cui sarà costretta Ofelia superano di gran lunga i tributi che in genere l’eroe deve concedere al campo di battaglia per uscire vincitore dallo scontro col suo acerrimo nemico. Esemplare, in questo senso, è <strong>l’ultimo atto di Ofelia</strong> all’osservatorio delle deviazioni, il punto di svolta del volume e dell’intera saga, che getta una prima luce sui misteri che collegano i due mondi, Dritto e Rovescio, e che stanno causando il progressivo ed inesorabile crollo delle arche: una cerimonia che giunge a compimento in un luogo dalle forti connotazioni mistiche, in cui Ofelia passa attraverso la privazione fisica e sensoriale e si conclude con la perdita non solo di un’altra sé, ma anche di ciò l’ha sempre resa unica.</p> <p>Nessuno può esimersi dal lasciare qualcosa per strada, <strong>nemmeno Christelle Dabos</strong> che per far combaciare tutti nodi della sua saga deve sacrificare quel mondo costruito con tanta pazienza, di cui i lettori avrebbero con piacere esplorato gli angoli più remoti ancora per una buona manciata di libri, e che invece cade e pezzi e svanisce sia concretamente tra le pagine, sia metaforicamente agli occhi del lettore. Dopo aver ambientato ciascuno dei tre precedenti volumi su un arca diversa, <em>Echi in tempesta</em> si trova prima confinato tra le candide pareti dell’osservatorio, e poi attratto dall’orbita gravitazionale di Babel, che già si era intuito essere <strong>luogo cardine</strong> per intuire gli eventi che hanno condotto alla frattura e infine diventa anche il centro del nuovo incontro tra Diritto e Rovescio.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/08/31/echi-in-tempesta-la-fine-al-di-la-dello-specchio/lattraversaspecchi-2/" rel="attachment wp-att-41828"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41828" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/08/31/echi-in-tempesta-la-fine-al-di-la-dello-specchio/lattraversaspecchi-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Lattraversaspecchi.png?fit=1500%2C1174&ssl=1" data-orig-size="1500,1174" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="L’attraversaspecchi" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Lattraversaspecchi.png?fit=300%2C235&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Lattraversaspecchi.png?fit=834%2C652&ssl=1" class="aligncenter wp-image-41828" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Lattraversaspecchi.png?resize=650%2C509" alt="" width="650" height="509" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Lattraversaspecchi.png?w=1500&ssl=1 1500w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Lattraversaspecchi.png?resize=300%2C235&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Lattraversaspecchi.png?resize=768%2C601&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/Lattraversaspecchi.png?resize=1024%2C801&ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 650px) 100vw, 650px" /></a></p> <p>L’altro elemento sacrificato al dio delle conclusioni è il <strong>ricco parterre di personaggi che aveva accompagnato Ofelia fin qua</strong>. Chiusi fuori dall’osservatorio e lontani da Babel, coloro che sono stati co-protagonisti dei libri precedenti come Berenilde o zia Roseline finiscono declassati al ruolo di <strong>comparse</strong>, mentre il tentativo di scovare dio o l’Altro condotto da Archibald e Gaela ci viene raccontato attraverso gli occhi della quasi neonata Vittoria, espediente che la Dabos usa per passare brevemente a una terza persona, interrompendo il lungo flusso in prima riservato a Ofelia. Non serve necessariamente molto spazio per lasciare il segno, però, come dimostra la <strong>fugace, ma evocativa apparizione di Mediana</strong>, poche pagine che bastano a trattegiarne un destino tragico, ma perfetto dal punto di vista letterario. Solo nel finale corale riappaiono visi noti, intorno agli spiriti di famiglia riuniti e alla comitiva di Lazarus, presenza forte nella seconda parte del volume, per alzare il livello del ritmo e della posta in gioco, conferendo la giusta epicità a una conclusione che tarda un po’ a mettersi sul giusto binario, senza per altro saper rinunciare a qualche nuovo sacrificio in termine di personaggi che nel complesso suona un po’ stonato e, almeno in un caso specifico, poco in linea con la direzione della saga, benché di sicuro effetto.</p> <p>Si può discutere sul peso di queste perdite nella valutazione di questo capitolo e nell’economia complessiva della saga, ma non si può certo dire che siano state vane. <em>Echi in tempesta</em> <strong>riesce a tirare i fili di tutti le trame più importanti</strong>, senza lasciare grossi buchi di trama per strada, concedendosi anche qualche colpo di scena, seppure cavandosela con una spiegazione complessiva che affonda nel metafisico, ancora una volta metafora di quanto le rinunce siano inevitabili, con buona pace di chi si attendeva invece una risoluzione più puntuale dei numerosi misteri in ballo.</p> <p>La debolezza relativa del quarto volume, in relazione ai tre precedenti, non inficia però il giudizio complessivo sulla saga dell’Attraversaspecchi, nel complesso <strong>una lettura affascinante e avvincente, capace di tenere il lettore incollato alla pagina per quattro volumi</strong>, ma anche di fermarsi al momento giusto, prima di stiracchiare eccessivamente le idee. Se nell’articolo dedicato a <em>I Fidanzati dell’Inverno</em> parlavo di <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/05/15/fidanzati-dell-inverno/" target="_blank" rel="noopener">una scommessa sul fantastico</a> da parte di <a href="https://www.edizionieo.it/book/9788833572239/echi-in-tempesta-l-attraversaspecchi-4" target="_blank" rel="noopener">e/o</a>, a giochi fatti si può dire senza dubbi che l’azzardo sia stato vincente.</p> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/08/31/echi-in-tempesta-la-fine-al-di-la-dello-specchio/">Echi in Tempesta – La fine al di là dello specchio</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">41781</post-id> </item> <item> <title>Il canto dell’usignolo – Nostalgia di un Giappone che non c’era</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Thu, 23 Jul 2020 05:43:40 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[giappone]]></category> <category><![CDATA[minoranze]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=41608</guid> <description><![CDATA[<p>È impossibile parlare de Il canto dell’usignolo, il libro primo della saga degli Otori, senza parlare della sua autrice Lian … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/">Il canto dell’usignolo – Nostalgia di un Giappone che non c’era</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>È impossibile parlare de <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B081QPT49F/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B081QPT49F&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=7b8f7b1faa2609984541e7e793bfea3a" target="_blank" rel="noopener"><em>Il canto dell’usignolo</em></a>, il libro primo della <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gillian_Rubinstein#La_Leggenda_di_Otori" target="_blank" rel="noopener">saga degli Otori</a>, senza parlare della sua autrice Lian Hearn. Nata Gillian Rubinstein in Inghilterra nel 1942, si è laureata ad Oxford dopo aver passato buona parte della gioventù in Nigeria. Il punto di svolta però è il trasferimento in Giappone dove è colpita da una vera e propria <strong>folgorazione per le tradizioni e le usanze</strong> del paese asiatico al punto da scegliere come pseudonimo Lian Hearn (riferimento a Lafcadio, giornalista e <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Lafcadio_Hearn" target="_blank" rel="noopener">scrittore irlandese a cui si deve la conoscenza del Giappone in occidente alla fine del 1800)</a> per l’ennesimo cambio di vita che la porta in Australia, dove inizierà la carriera da scrittrice, principalmente di libri per bambini.</p> <p>Pensare oggi a un romanzo ambientato nel Giappone feudale, con con protagonisti orientali e intriso della cultura del Sol Levante, ma scritto da un occidentale, nel pieno delle istanze che stanno giustamente rivoluzionando la nostra percezione della diversità, dei simboli e delle parole, è francamente difficile. Per questo <strong><em>Il canto dell’usignolo</em> è inscindibile della sua autrice e dalla profonda devozione versa la materia d’origine</strong> che ne ha caratterizzato la gestazione, di cui il romanzo vuole essere un tributo, ma è anche altrettanto inseparabile da quello pseudonimo, Hearn, che è manifesto programmatico della volontà di diffondere cultura e conoscenza.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-3/" rel="attachment wp-att-41613"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41613" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-3/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?fit=1920%2C818&ssl=1" data-orig-size="1920,818" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Il canto dell’usignolo 3" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?fit=300%2C128&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?fit=834%2C355&ssl=1" class="aligncenter wp-image-41613" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?resize=800%2C341" alt="" width="800" height="341" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?w=1920&ssl=1 1920w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?resize=300%2C128&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?resize=768%2C327&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?resize=1024%2C436&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-3.jpg?w=1668&ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Forse è proprio per questo motivo per questo che il Giapppone feudale de <em>Il canto dell’usignolo</em> è un Giappone che non c’era e che non c’è mai stato (<a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/17/ghost-of-tsushima-anche-un-tanuki-puo-sorprendere-tigre-dorme/" target="_blank" rel="noopener">ci ricorda qualcosa</a>), un versione <strong>quasi fiabesca dell’epoca feudale nipponica, per certi elementi al confine col fantasy,</strong> spogliata però della pesantezza dei dettagli storici, nonché di buona parte di quelli stereotipi che siamo abituati ad associare a quella ambientazione. Il risultato è un Giappone idealizzato, una terra scossa da una lotta tra clan di cui è facile percepire i confini, sia geografici che morali, in cui l’onore familiare e personale sono i valori che guidano le azioni di uomini e donne.</p> <p>Per il giovane Takeo, difendere l’onore familiare vuol dire uccidere Iida e salvare così la vita al nobile Shigeru del clan degli Otori, l’uomo che gli ha dato una nuova famiglia e una vita, il cui imminente matrimonio potrebbe coincidere col disonore o peggio la morte. Tra Takeo e Iida c’è <strong>un pavimento che canta, l’opera di un abile artigiano che suona del canto dell’usignolo se sfiorata da un piede e consente a Iida di dormire sonni tranquilli.</strong> Se ciò avviene, tuttavia, è solo perchè il tiranno ignora le capacità del più giovane membro degli Otori, i cui talenti sovraumani come la capacità di ascoltare conversazioni a lunghissima distanza, muoversi senza generare rumori o sdoppiarsi alla vista altrui, verranno presta reclamati dalla Tribù, clan di suoi simili, insieme alla sua fedeltà.</p> <p>Proprio come Lian Hearn, però, anche Takeo ha un passato lontano e un altro nome: Tomasu, il ragazzino che è stato costretto ad assistere alla morte della sua famiglia e di tutti gli abitanti del suo villaggio, colpevoli di appartenere agli <strong>Occulti, clan religioso fondato su valori di pace,</strong> considerato a tal punto una minaccia da Iida da non esitare a sbarazzarsi di loro personalmente.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-1/" rel="attachment wp-att-41614"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41614" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-1/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?fit=1280%2C545&ssl=1" data-orig-size="1280,545" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Il canto dell’usignolo 1" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?fit=300%2C128&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?fit=834%2C355&ssl=1" class="aligncenter wp-image-41614" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?resize=800%2C341" alt="" width="800" height="341" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?w=1280&ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?resize=300%2C128&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?resize=768%2C327&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-1.jpg?resize=1024%2C436&ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Il pregio più evidente della scrittura di Hearn è l’utilizzo di un <strong>un linguaggio semplice, eppure efficace nell’evocare le atmosfere desiderate,</strong> unito a un preciso rispetto per il lettore. Quando è evidente che due personaggi sono stato colpiti da un provvidenziale colpo di fulmine, oppure di fronte a un incontro troppo ricco di significato per essere casuale, entrambi stratagemmi letterari con cui chiunque ha confidenza quasi a livello inconscio, <strong>la scrittrice non si prende mai la libertà di ingannare il lettore</strong>, ma svela appena possibile le carte già disposte sul tavole. Si tratta di un patto implicito fondamentale, perchè consente a chi legge di decifrare il contesto di apparente semplicità e alla scrittrice di preparare i colpi di scena che prenderanno corpo nella seconda parte del volume.</p> <p>Raccontare con semplicità concetti non semplici non è però un’abilità da sottovalutare. Dentro Takeo, mosso all’apparenza da valori granitici come l’onore e la vendetta, si muove il turbamento di chi per le vicissitudini della vita si trova a percorre <strong>un cammino opposto rispetto a quello su cui era stato indirizzato</strong>, da Occulto predicatore della pace e della non violenza a silenzioso assassino dotato di capacità mistiche. Allo stesso modo la linearità delle trame di corte nasconde nei non detti – o nei sussurrati a favore di Takeo – trame che rendono il confine apparentemente manicheo tra buoni e cattivi decisamente più sfumato del previsto.</p> <p>Il contraltare e altra estremità del colpo di fulmine di Takeo è Kaede, a cui Hearn dedica i capitoli scritti in terza persona, in contrapposizione alla prima riservata al protagonista maschile. Intorno a Kaede, <strong>ostaggio e pedina di scambio</strong> utile per entrare nelle grazie di Iida, si muovono le trame più interessanti del romanzo, sostenute da un altro personaggio femminile, tanto enigmatico quanto potente, la nobile Muruyama.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-4/" rel="attachment wp-att-41615"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41615" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-4/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?fit=1200%2C595&ssl=1" data-orig-size="1200,595" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Il canto dell’usignolo 4" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?fit=300%2C149&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?fit=834%2C414&ssl=1" class="aligncenter wp-image-41615" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=800%2C397" alt="" width="800" height="397" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?w=1200&ssl=1 1200w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=300%2C149&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=768%2C381&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=1024%2C508&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-4.jpg?resize=180%2C90&ssl=1 180w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Con lo scorrere delle pagine, insomma, <strong>è Hearn ad assimilare da Takeo la capacità di produrre inganni.</strong> Quella ingenuità all’inizio spiazzante e poi via via sempre più confortevole non scade nella banalità, anzi, si rivela una cortina fumogena, un abile gioco di specchi che consente di arrivare a un finale di volume che scombussola le carte in tavola, ribaltando i ruoli e sovvertendo le aspettative, anche di genere. Sono le donne a giocare un ruolo importantissimo negli eventi del rocambolesco finale di volume, <strong>liberandosi letteralmente e metaforicamente dal rapporto di sudditanza</strong> e prendendosi il ruolo di motore della Storia.</p> <p>Il grande trucco de <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B081QPT49F/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B081QPT49F&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=7b8f7b1faa2609984541e7e793bfea3a" target="_blank" rel="noopener"><em>Il canto dell’usignolo</em></a>, in fondo, è quello di <strong>nascondere i suoi segreti in piena vista</strong>, sfidando il lettore ad andare oltre le apparenze attraverso l’ascolto dell’altro, proprio come scopre di poter fare Takeo. Così, di colpo, il libro non racconta più (solo) di un Giappone feudale contaminato col fantasy, ma di un altro mondo che non è mai esistito fino in fondo, quello in cui gli oppressi riescono a riprendersi, anche con la forza se necessario, un loro spazio che qualcun altro più potente di loro nel gioco del meccanismo storico voleva invece cancellare del tutto.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-covwr/" rel="attachment wp-att-41616"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="41616" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/il-canto-dellusignolo-covwr/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?fit=600%2C827&ssl=1" data-orig-size="600,827" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Il canto dell’usignolo covwr" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?fit=218%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?fit=600%2C827&ssl=1" class="aligncenter wp-image-41616" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?resize=435%2C600" alt="" width="435" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?w=600&ssl=1 600w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/07/Il-canto-dellusignolo-covwr.jpg?resize=218%2C300&ssl=1 218w" sizes="auto, (max-width: 435px) 100vw, 435px" /></a></p> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/07/23/il-canto-dellusignolo-nostalgia-di-un-giappone-che-non-cera/">Il canto dell’usignolo – Nostalgia di un Giappone che non c’era</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">41608</post-id> </item> <item> <title>Echi in tempesta, il finale dell’Attraversaspecchi, arriva a luglio!</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2020/05/03/echi-in-tempesta-il-finale-dellattraversaspecchi-arriva-a-luglio/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Sun, 03 May 2020 12:16:47 +0000</pubDate> <category><![CDATA[News]]></category> <category><![CDATA[amazon]]></category> <category><![CDATA[Christelle Dabos]]></category> <category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[LAttraversaspecchi]]></category> <category><![CDATA[Libreria]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=40969</guid> <description><![CDATA[<p>Il nuovo libro di Christelle Dabos, Echi in tempesta, l’ultimo volume della saga dell’Attraversaspecchi ha una nuova data d’uscita e sarà disponibile … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/05/03/echi-in-tempesta-il-finale-dellattraversaspecchi-arriva-a-luglio/">Echi in tempesta, il finale dell’Attraversaspecchi, arriva a luglio!</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Il nuovo libro di Christelle Dabos, <em>Echi in tempesta</em>, l’ultimo volume della saga dell’Attraversaspecchi ha una nuova data d’uscita e sarà disponibile a partire dal 1 luglio 2020!</p> <p>E’ una bella notizia per tutti coloro che attendono la fine (?) della saga Ofelia (a proposito, hai letto le nostre recensioni?) e per quanti temevano che gli eventi di questi mesi potessero rimandare ancora più in là l’uscita del quarto e conclusivo volume.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/05/03/echi-in-tempesta-il-finale-dellattraversaspecchi-arriva-a-luglio/attachment/1588503426/" rel="attachment wp-att-40972"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40972" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/05/03/echi-in-tempesta-il-finale-dellattraversaspecchi-arriva-a-luglio/attachment/1588503426/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/1588503426-e1588507843308.png?fit=1001%2C900&ssl=1" data-orig-size="1001,900" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="1588503426" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/1588503426-e1588507843308.png?fit=300%2C270&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/1588503426-e1588507843308.png?fit=834%2C500&ssl=1" class="aligncenter wp-image-40972" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/1588503426-e1588507843308.png?resize=667%2C600" alt="" width="667" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/1588503426-e1588507843308.png?w=1001&ssl=1 1001w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/1588503426-e1588507843308.png?resize=300%2C270&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/1588503426-e1588507843308.png?resize=768%2C691&ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 667px) 100vw, 667px" /></a></p> <p>L’arrivo in libreria è stato rimandato rispetto al 15 giugno inizialmente previsto per stampare un numero di copie sufficiente a rendere il titolo disponibile ovunque e per tutti, ma questo non è l’unico motivo. Edizioni e/o ha voluto fare una sorpresa ai lettori mandando in stampa anche il famoso librino viola con retroscena, artwork e dietro le quinte del romanzo, che non verrà messo in vendita, ma sarà un omaggio a tiratura limitata per i lettori della prima ora. Le prenotazioni saranno possibili a partire dal 3 giugno (con la possibile eccezione di Amazon).</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/05/03/echi-in-tempesta-il-finale-dellattraversaspecchi-arriva-a-luglio/lattraversaspecchi/" rel="attachment wp-att-40973"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40973" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/05/03/echi-in-tempesta-il-finale-dellattraversaspecchi-arriva-a-luglio/lattraversaspecchi/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/Lattraversaspecchi-e1588508028866.png?fit=892%2C1057&ssl=1" data-orig-size="892,1057" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="L’attraversaspecchi" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/Lattraversaspecchi-e1588508028866.png?fit=253%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/Lattraversaspecchi-e1588508028866.png?fit=834%2C988&ssl=1" class="aligncenter wp-image-40973" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/Lattraversaspecchi-e1588508028866.png?resize=338%2C400" alt="" width="338" height="400" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/Lattraversaspecchi-e1588508028866.png?w=892&ssl=1 892w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/Lattraversaspecchi-e1588508028866.png?resize=253%2C300&ssl=1 253w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/Lattraversaspecchi-e1588508028866.png?resize=768%2C910&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/05/Lattraversaspecchi-e1588508028866.png?resize=864%2C1024&ssl=1 864w" sizes="auto, (max-width: 338px) 100vw, 338px" /></a></p> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/05/03/echi-in-tempesta-il-finale-dellattraversaspecchi-arriva-a-luglio/">Echi in tempesta, il finale dell’Attraversaspecchi, arriva a luglio!</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">40969</post-id> </item> <item> <title>Siamo lettori, non cartografi: Il priorato dell’albero delle arance.</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/</link> <dc:creator><![CDATA[Elisa Giudici]]></dc:creator> <pubDate>Fri, 03 Apr 2020 13:04:38 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[high fantasy]]></category> <category><![CDATA[mappe]]></category> <category><![CDATA[Oscar Vault]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=40719</guid> <description><![CDATA[<p>Negli ultimi anni mi capita spesso di sentir dire che a un romanzo fantasy ben riuscito non può che avere … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/">Siamo lettori, non cartografi: Il priorato dell’albero delle arance.</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Negli ultimi anni mi capita spesso di sentir dire che a un romanzo fantasy ben riuscito non può che avere una mappa nelle prime pagine, per illustrare al lettore come è fatto il mondo fantastico dove sono ambientate le vicende narrate. La mia esperienza di lettrice mi suggerisce esattamente il contrario: <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/05/15/fidanzati-dell-inverno/" target="_blank" rel="noopener">i libri di stampo fantastico ben scritti</a> <strong>non hanno alcun bisogno di mappe introduttive</strong>, perché nei loro mondi vuoi perdertici dentro e, grazie alla bravura dell’autore, dopo qualche capitolo ti ci senti a casa.<br /> Il mio approccio standard alla lettura di un romanzo (fantastico e non) è quello di consultare il meno possibile glossari, genealogie e tutto il materiale introduttivo e di corredo che affianca il testo duro e puro, lasciando fare allo scrittore, non pretendendo di orientarmi e capire tutto sin dalla prima riga. Se posso sentirmi smarrita o non del tutto consapevole della realtà attorno a me nel mondo in cui sono nata e che abito da decenni, per non dovrei esserlo anche in un realtà che esploro da poche pagine?<br /> La frequenza con cui mi sono trovata a consultare le mappe (al plurale) nelle pagine iniziali di <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8804718277/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8804718277&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=682e7417167c60bac760d64889a2e847" target="_blank" rel="noopener"><em>Il priorato dell’albero delle arance</em></a> di Samantha Shannon racconta più di ogni altro aspetto la fatica che a volte un lettore deve fare per sopperire alle mancanze di chi scrive e guida.</p> <p><em>Il Priorato dell’albero delle arance</em> non è un romanzo complesso: è inutilmente complicato dall’imperizia dell’autrice. Da qualche parte dentro il tomo di Samantha Shannon c’è una trilogia discretamente scritta o un bel romanzo con un’idea di partenza capace di seguire i gusti del momento ma con una propria verve. Il tutto però è annegato <strong>in oltre 800 pagine</strong> (per buona parte inutili e dannose), frutto di una grave mancanza di editing e dell’incapacità dell’autrice di gestire al meglio un complesso di luoghi, personaggi e storie che le sfugge continuamente di mano.</p> <p>Una delle poche cose che emergono chiarissime dalla faticosa lettura del romanzo è che <strong>Samantha Shannon deve succedere</strong>, perché il mondo editoriale ha deciso così. Non è la prima volta infatti che la 29enne si presenta nel comparto SFF anglofono con un lancio in grande stile. Prima del <em>Priorato</em> c’era stato <a href="https://www.amazon.it/gp/product/1408882523/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=1408882523&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=1f2ad66f0e358250b2f96276970cd0cc" target="_blank" rel="noopener"><em>The Bone Season</em></a> saga presentata in pompa magna (pareva la next big thing nel comparto fantastico) qualche anno fa. In qualche modo successe, dato l’enorme impegno in fase di lancio dei responsabili della promozione, ma la benzina si esaurì a metà strada. Già il secondo romanzo uscì senza destare clamori e la saga venne abbandonata in tutta fretta con il terzo volume e una piccola appendice 0.5. In Italia il primo tomo lo pubblicò Salani con il titolo <em>La stagione della falce </em>e al momento è fuori stampa e fuor di memoria del pubblico.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/prioratoarance02/" rel="attachment wp-att-40728"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40728" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/prioratoarance02/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/prioratoarance02.jpg?fit=500%2C750&ssl=1" data-orig-size="500,750" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"2.2","credit":"","camera":"iPhone 6s","caption":"","created_timestamp":"1580758792","copyright":"","focal_length":"4.15","iso":"25","shutter_speed":"0.03030303030303","title":"","orientation":"1"}" data-image-title="prioratoarance02" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/prioratoarance02.jpg?fit=200%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/prioratoarance02.jpg?fit=500%2C750&ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-40728" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/prioratoarance02.jpg?resize=500%2C750" alt="" width="500" height="750" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/prioratoarance02.jpg?w=500&ssl=1 500w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/prioratoarance02.jpg?resize=200%2C300&ssl=1 200w" sizes="auto, (max-width: 500px) 100vw, 500px" /></a></p> <p>La nostra, scrittrice laureata a Oxford, in qualche modo torna in pista con <em>Il Priorato</em> e con un lancio inglese di tutto rispetto, a cui si affianca lo sforzo tutto italiano di <strong><a href="http://www.playersmagazine.it/?s=Oscar+Vault" target="_blank" rel="noopener">Oscar Vault</a>, che sia per edizione sia per tam tam sui social non ha fatto mancare nulla alla pubblicazione dell’edizione nostrana.</strong> Fa un po’ impressione pensare come solo qualche anno fa Mondadori si accaparrasse titoli di grande successo e passaparola buttandoli poi in libreria come sassi in uno stagno, senza un fiato, così come accadde per esempio a <a href="http://www.playersmagazine.it/2017/12/31/i-libri-che-avreste-dovuto-leggere-nel-2017/" target="_blank" rel="noopener"><em>Cuore oscuro</em></a> di Naomi Novik. A ben vedere poi succede ancora, perché una trilogia di livello (popolare e letterario) come quella di <a href="http://www.playersmagazine.it/2015/06/10/ancillary-justice-la-frammentazione-dellio-artificiale/" target="_blank" rel="noopener"><em>Ancillary</em></a> di Ann Leckie è uscita nell’indifferenza quasi generale, in primis della sua casa editrice. Forse ci è voluto un po’ troppo per lanciare Oscar Vault come si deve e quindi titoli forti di qualche anno fa come <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/07/23/cambiare-pelle-cambiare-identita-storia-binti-nnendi-okorafor/" target="_blank" rel="noopener"><em>Binti</em></a> e <em>Ancillary</em> hanno perso l’onda giusta, o forse romanzi fortemente radicati nel genere non sono in cima alle priorità promozionali dell’editore.</p> <p>All’epoca di <em>The Bone Season</em> (2013) il fenomeno booktube in lingua inglese si stava ancora strutturando e bookstagram era ancora di là da venire.<em> Il Priorato</em> si trova invece davanti una nicchia già pronta e ricettiva, che se stimolata a dovere con copie agli influencer giusti, post sugli account ufficiali e blog tour, si premurerà di accaparrarsi una copia e dare una propria opinione in merito. La novità del 2020 è che <strong>nel comparto SFF una nicchia social</strong> c’è, per quanto piccola, anche in Italia.<br /> Scorrendo un po’ le paginate di videorecensioni e post a riguardo si nota come spesso titoli e miniature abbiano una chiara connotazione negativa, divisi tra hype disatteso e stroncature varie. È un segnale che va interpretato: infatti per titoli (letterari e non) popolari una posizione forte e negativa paga sempre in termini di visibilità. Non è un caso che i più noti influencer letterari di booktube Italia vedano come loro contenuti più di successo rubriche di stroncatura di titoli, tra il serio e il faceto. Io stessa percepisco che quando c’è aria di stroncatura sul blog o sul canale, c’è molta attesa: le stroncature divertono, le stroncature dividono forse, ma soprattutto appassionano. Le stroncature pagano in termini numerici.<br /> In questo caso però parte della reazione negativa non sembra una mossa calcolata, ma una risposta autentica a <strong>una presentazione editoriale che per impegno faceva presagire qualcosa di meglio.</strong> Il punto è proprio quello: giunta al suo secondo lancio, Shannon manca ancora di mostrare chiaramente i motivi letterari per cui si investe tanta fiducia e denaro nella sua carriera.</p> <p>La premessa del suo romanzone autoconclusivo (o tre in uno) s’inserisce appieno nel filone molto apprezzato delle rielaborazione di miti, fiabe e leggende, dove il folklore viene aggiustato in chiave femminista, queer o talvolta usato per dare quel tocco sempreverde di esotismo a buon mercato. Shannon fa tutte e tre le cose. <em>Il priorato dell’albero delle arance</em> dovrebbe essere innanzitutto <strong>una rielaborazione della leggenda cristiana di San Giorgio che uccide il drago</strong> e salva la fanciulla. Nel mondo tutto al femminile del Priorato, gli ordini religioso magici del titolo sono fondati e sostenuti da donne, i regni diventano reginati e anche i corpi militari e la criminalità hanno come figure apicali donne. Questo matriarcato generalizzato però non porta a nessun cambiamento sostanziale in questa fantasocietà medioevaleggiante, con qualche tocco arabo-magico e un intero continente in cui si fondono senza soluzione di continuità influssi vari dal sud est asiatico. Tanto è vero che uno degli snodi focali del romanzo è il matrimonio e la gravidanza a cui è costretta la regina di Inys Sabran per mantenere il potere sul suo millenario reginato.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/the-bone-season/" rel="attachment wp-att-40729"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40729" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/the-bone-season/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/the-bone-season.jpg?fit=327%2C499&ssl=1" data-orig-size="327,499" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="the bone season" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/the-bone-season.jpg?fit=197%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/the-bone-season.jpg?fit=327%2C499&ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-40729" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/the-bone-season.jpg?resize=327%2C499" alt="" width="327" height="499" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/the-bone-season.jpg?w=327&ssl=1 327w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/the-bone-season.jpg?resize=197%2C300&ssl=1 197w" sizes="auto, (max-width: 327px) 100vw, 327px" /></a></p> <p>Diviso tra Oriente e Occidente e tra letture diverse di quanto successo nell’epico scontro che mille anni prima ha messo a dormire un terribile drago Senza nome, il mondo del Priorato sembra lacerato oltre ogni possibile ricongiungimento sulla<strong> questione dei draghi.</strong> A Ovest li considerano creature empie e immonde portatrici dell’orribile morbo draconico, a Est venerano la varietà d’acqua che collabora con gli umani e che ha contribuito alla prima sconfitta del Senza Nome. Nel mezzo c’è un Oceano vastissimo e tempestoso, pericolosissimo da valicare per i pirati che lo percorrono e le cui acque nere e calmissime (ma non era tempestoso?) sovrastano il centro nevralgico dell’epica battaglia finale. Un oceano quasi invalicabile, ma che viene continuamente percorso dai nostri personaggi. Continenti lacerati da credenze diametralmente opposte e che non comunicano, ma che hanno commerci e contatti continui e tutto sommato non ci mettono molto ad allearsi contro un nemico comune.</p> <p>L’enorme complessità che le mappe e le pagine del Priorato anticipano di fatto non c’è. La lettura – invero molto faticosa – delle prime trecento pagine viene spesa per fare un po’ di chiarezza sul posizionamento di luoghi e personaggi, ma spiegata a posteriori appare in tutta la sua semplicità. Non c’è la complessa rete di relazioni politiche <a href="http://www.playersmagazine.it/2019/06/10/game-of-thrones-ha-fatto-anche-cose-buone/" target="_blank" rel="noopener">tra regni di una Westeros</a>, non c’è un nuovo modello sociale costruito da zero come sulla <a href="http://www.playersmagazine.it/2019/07/18/luna-nuova/" target="_blank" rel="noopener"><em>Luna</em></a> di Ian McDonald. Di fatto è solo il Reginato a venir descritto del dettaglio: alcuni regni sono presenti solo sulla mappa e in un paio di citazioni del romanzo. Non c’è nemmeno tutta questa abissale differenza tra Occidente e Oriente, perché sotto tutti i loro orpelli estetici e tradizioni esotiche contrapposte, i personaggi hanno tutti <strong>lo stesso sapore di eroina indipendente</strong> e protagonista in odore di Social Justice.</p> <p>Il libro si alterna tra quattro punti di vista differenti, due a Oriente e due a Occidente (anche se il libro è molto più sbilanciato verso Ovest), due maschili e due femminili. <strong>Lord Arteloth è l’amico etero dei POV gay del romanzo</strong>, in un affascinante ribaltamento di quello che fu l’amico gay nelle comedy anni ’90 come <em>Sex & the City</em>. Perfetto, belloccio e assolutamente privo di qualsivoglia mordente, nel passaggio da spalla gay a etero ha perso anche l’utile sagacia propria del ruolo amicale ingrato. Già più interessante è l’alchimista esiliato dalla regina Sabran a Est di nome Niclays, anche solo perché con la sua pancia, le sue rughe e la sua indolenza è tra i pochi a scampare il καλὸς καὶ ἀγαθός imperante in questo romanzo.<br /> Infine ci sono le due protagoniste contrapposte e complementari: Ead, la maga guardia del corpo di Sabran infiltratasi sotto copertura come damigella a corte e Tané, la guerriera che sogna di combattere al fianco di un drago d’acqua.</p> <p>Una volta capito a quali personaggi Shannon tenga, ogni possibile colpo di scena è quasi annullato. Ead è un personaggio affascinante (seppur esagerato nella sua infallibilità fisica e morale) perché Shannon ne scrive con piacere e ha bisogno di lei. Tané invece è avvolta da un ascetismo morale e carnale che denuncia chiaramente quanto l’autrice non sappia cosa farsene di lei: più avanti scopriremo che è l’involucro di un MacGuffin davvero mal inserito e gestito nelle fasi avanzate della trama. Shannon <strong>sembra finire la benzina</strong> a poco più della metà del suo romanzone, dopo aver speso tantissimo per avviarlo. Nella sua conclusione l’epicità risolutiva manca quasi del tutto e vengono affrettate tante trame che avevano molto più potenziale di quelle battute per centinaia di pagine.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/dragone-priorato-giallo/" rel="attachment wp-att-40730"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40730" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/dragone-priorato-giallo/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/dragone-priorato-giallo.png?fit=333%2C500&ssl=1" data-orig-size="333,500" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="dragone-priorato-giallo" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/dragone-priorato-giallo.png?fit=200%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/dragone-priorato-giallo.png?fit=333%2C500&ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-40730" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/dragone-priorato-giallo.png?resize=333%2C500" alt="" width="333" height="500" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/dragone-priorato-giallo.png?w=333&ssl=1 333w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/dragone-priorato-giallo.png?resize=200%2C300&ssl=1 200w" sizes="auto, (max-width: 333px) 100vw, 333px" /></a></p> <p>La scrittrice crea quasi involontariamente dei personaggi femminili davvero carismatici e interessanti, tra cui la strega Kalyba, la giovane dama Truylde e l’imperatrice dei pirati. Liberi dal peso morale di essere modelli di virtù contemporanee, questi personaggi secondari hanno dalla loro una libertà di fare e dire cose riprovevoli che li rendono più vividi e adulti rispetto all’aria di rettitudine adolescenziale che aleggia sui protagonisti putativi. Shannon ancora una volta si dimostra <strong>incapace di gestire la sua stessa prole narrativa</strong> e finisce per mettere da parte malamente o rovinare gli spunti migliori che si trova per le mani. Niclays rimane forse il personaggio più riuscito, appesantito però dalla sua quota di queerness di default.<br /> Così come gli abitanti di regni agli antipodi geografici e culturali finiscono per somigliarsi tutti tra di loro, così anche l’omosessualità dilagante in questo romanzo suona in più punti quasi come <strong>una caratteristica morale migliorativa</strong>, quasi uno status quo. Se non altro le entusiastiche reazioni a questa rivoluzione nel genere high fantasy lette un po’ ovunque a riguardo confermano quando lo stesso nella percezione del lettore italiano nasca e finisca con Tolkien, con poderosi inserti young adult. Come se l’omosessualità non fosse già spuntata da decenni nel genere e con risultati più coerenti e con un qualche connessione con il reale. Di nuovo a livello letterario <em>Il priorato dell’albero delle arance</em> non fa davvero nulla di nuovo già ai miei occhi, che high fantasy lo frequento di rado: figuriamoci per gli appassionati veri e propri.</p> <p><em>Il priorato dell’albero delle arance</em>, per riscontri social, sembra un <strong>discreto successo fantasy</strong> sia nel mondo anglofono sia in quello italiano. Se non proprio per contenuto delle recensioni, quantomeno per numero. Ma. Se la spaccatura su cui il romanzo vive è meno profonda di quel che Shannon vuole farci credere, quella tra nicchia SFF social e zoccolo duro e tradizionale di lettori di genere sembra allargarsi sempre più a ogni caso editoriale dopato. Tanto che nel mio lungo elenco di siti, blog, forum e newsletter di riferimento (il web 1.0, la vecchia guardia) <em>Il priorato</em> nemmeno è apparso sul radar, perché la stessa modalità di lancio di cui è stato oggetto l’ha fatto catalogare come uno young adult commeciale; se non di nome, di fatto.</p> <p><figure id="attachment_40723" aria-describedby="caption-attachment-40723" style="width: 334px" class="wp-caption aligncenter"><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/samanthashannon/" rel="attachment wp-att-40723"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40723" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/samanthashannon/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/samanthashannon.jpg?fit=334%2C500&ssl=1" data-orig-size="334,500" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"1"}" data-image-title="samanthashannon" data-image-description="" data-image-caption="<p>Samantha Shannon</p> " data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/samanthashannon.jpg?fit=200%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/samanthashannon.jpg?fit=334%2C500&ssl=1" class="size-full wp-image-40723" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/samanthashannon.jpg?resize=334%2C500" alt="" width="334" height="500" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/samanthashannon.jpg?w=334&ssl=1 334w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/samanthashannon.jpg?resize=200%2C300&ssl=1 200w" sizes="auto, (max-width: 334px) 100vw, 334px" /></a><figcaption id="caption-attachment-40723" class="wp-caption-text">Samantha Shannon</figcaption></figure></p> <p>In questo caso la pregiudiziale non è nemmeno così errata: l’immaturità autoriale di Shannon si sente tutta e il risultato non sembra in grado di soddisfare un pubblico in cerca di complessità autentiche, non date da arzigogoli estetici. Qua e là del buono c’è, ma la soluzione per tirare fuori un romanzo migliore è evidente sin dall’avvio, appesantito <b>dall’inutile complicazione orientale.</b> Se Shannon è naturalmente attratta dall’Occidente e più propensa a scrivere di Ead e Sabran, perché mettere in piedi un Oriente che è un esilio non solo per Niclays ma anche per il lettore dalla storia che veramente funziona e interessa? Se fosse lungo la metà e dimezzasse i suoi personaggi, <em>Il priorato dell’albero delle arance</em> sarebbe più incisivo e a fuoco e varrebbe la lettura. Anche nella libertà e nella noia della quarantena forzata di questi giorni, il suo valore è troppo diluito su un monte pagine eccessivo per consigliarne la lettura.</p> <p>Perché mi ci sono imbarcata o non ho mollato prima, direte voi? Perché sono curiosa e testarda, perché voglio tenere il polso di entrambe le nicchie per tentare di far passare i migliori rappresentanti di ciascuna nel campo opposto. È un po’ la situazione in cui si ritrova anche Oscar Vault, etichetta che in Italia gestisce romanzi SFF diversissimi per pubblico, scopo, risultato ed editore originario. Far convivere sotto lo stesso tetto <em>Il Priorato</em>, <em>Binti</em>, <em>Ancillary</em>, <em>Luna</em>, Arthur C Clarke e Lovecraft è un’impresa improba, soprattutto per chi viene da decenni di mancata comunicazione con il pubblico. Ha senso puntare su titoli che risultino meno indigesti per una platea di partenza diffidente, che nel comparto ha fatto le sue letture infantili e adolescenziali formative, da adulto ha letto poco eppure ha granitiche convinzioni a riguardo. Eppure facendo succedere autrici come Shannon e lanciando nel buio titoli gemelli come quello della Novik o proposte letterarie decisamente più articolate come la trilogia di Ann Leckie, si sta comunque<strong> plasmando il pubblico SFF di riferimento e le sue aspettative</strong>.</p> <p>Intanto nell’altra nicchia, quasi ignorato e ancora inedito in Italia, c’è un romanzo che fa tutto quello che Samantha Shannon vorrebbe essere in un terzo delle pagine e con risultati qualitativi ed evocativi incomparabili: <em>A Stranger in Olondria.</em> Se non avessi letto quell’autentico gioiello letterario, forse non mi infastidirebbe così tanto il tentativo di farci credere che il meglio che possa dare high fantasy sia un libro che ti inchioda alle sue mappe per tentare di capirci qualcosa. Quella all’inizio del libro di Sofia Samatar non l’ho mai consultata, eppure la mappa di Olondria ormai me la porto dentro. Per questo continuo a credere che i libri fantastici davvero ben scritti le mappe te le disegnino soprattutto nella memoria.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/il-priorato-dellalbero-delle-arance/" rel="attachment wp-att-40731"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40731" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/il-priorato-dellalbero-delle-arance/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Il-priorato-dellalbero-delle-arance.jpg?fit=1000%2C1442&ssl=1" data-orig-size="1000,1442" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Il priorato dell’albero delle arance" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Il-priorato-dellalbero-delle-arance.jpg?fit=208%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Il-priorato-dellalbero-delle-arance.jpg?fit=710%2C1024&ssl=1" class="aligncenter wp-image-40731" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Il-priorato-dellalbero-delle-arance.jpg?resize=416%2C600" alt="" width="416" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Il-priorato-dellalbero-delle-arance.jpg?w=1000&ssl=1 1000w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Il-priorato-dellalbero-delle-arance.jpg?resize=208%2C300&ssl=1 208w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Il-priorato-dellalbero-delle-arance.jpg?resize=768%2C1107&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/04/Il-priorato-dellalbero-delle-arance.jpg?resize=710%2C1024&ssl=1 710w" sizes="auto, (max-width: 416px) 100vw, 416px" /></a></p> <p style="text-align: center;"><em>Il priorato dell’albero delle arance</em> di Samantha Shannon, Oscar Vault, 816 pp., 26 euro</p> <p style="text-align: center;"><em>***</em></p> <p style="text-align: center;"><em>Questo articolo è apparso in origine sul blog di Elisa Giudici, <a href="https://gerundiopresente.wordpress.com/2020/03/29/recensione-il-priorato-dellalbero-delle-arance-di-samantha-shannon/" target="_blank" rel="noopener">Gerundiopresente</a>. </em></p> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/04/03/siamo-lettori-non-cartografi-il-priorato-dellalbero-delle-arance/">Siamo lettori, non cartografi: Il priorato dell’albero delle arance.</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">40719</post-id> </item> <item> <title>La memoria di Babel – Il senso del fantastico di Christelle Dabos</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Thu, 09 Jan 2020 06:26:03 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[Attraversaspecchi]]></category> <category><![CDATA[Christelle Dabos]]></category> <category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[francia]]></category> <category><![CDATA[Young Adult]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=40029</guid> <description><![CDATA[<p>Quando nel 2018 ha deciso di buttarsi nel campo del fantastico, edizioni e/o ha definito la propria scelta una scommessa, … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/">La memoria di Babel – Il senso del fantastico di Christelle Dabos</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Quando nel 2018 <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/05/15/fidanzati-dell-inverno/" target="_blank" rel="noopener">ha deciso di buttarsi nel campo del fantastico</a>, edizioni e/o ha definito la propria scelta una scommessa, come sempre si fa in questi casi. D’altra parte, ragionando in linea teorica, la casa editrice romana fino a quel momento aveva pubblicato solo <a href="http://www.playersmagazine.it/tag/edizioni-eo/" target="_blank" rel="noopener">opere le cui radici affondavano saldamente nel realismo</a>. Nessuno dunque poteva garantire che il lettore abituale di e/o, quello magari di solito attivato già dalle classiche copertine dell’editore o <a href="http://www.playersmagazine.it/tag/elena-ferrante/" target="_blank" rel="noopener">salito a bordo per la Ferrante</a>, fosse disposto ad accordare fiducia a priori alla saga dell’<a href="https://www.edizionieo.it/catalogue/serie/19" target="_blank" rel="noopener">Attraversaspecchi</a>. Ritornando nel territorio della concretezza, tuttavia, <strong>la capacità di selezione di e/o si è già dimostrata di altissimo livello</strong>, mentre i libri di Christelle Dabos hanno riscosso un successo traducibile in centinaia di migliaia di copie, premi letterari e recensioni entusiaste oltralpe. Forse, dunque, non si è trattato di un vero e proprio azzardo, ma arrivati al terzo volume, ovvero <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8833571394/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8833571394&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=bf2b8aa6ae876c8fa9da5f31d5c0c78e" target="_blank" rel="noopener"><em>La memoria di Babel</em></a>, la vittoria non è di certo più in discussione.</p> <p>Se il primo capitolo della saga, <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/05/15/fidanzati-dell-inverno/" target="_blank" rel="noopener"><em>I fidanzati dell’inverno</em></a>, poteva contare sull’effetto sorpresa e <strong>quel senso di meravigli garantito dal primo sguardo su un immaginario fantastico</strong>, i due volumi successivi avevano un compito decisamente più gravoso: confermare le doti di scrittura della Dabos e puntellare il mondo immaginario da lei creato di luoghi al contempo credibili, ma altrettanto stupefacenti.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/la-memoria-di-babel-4/" rel="attachment wp-att-40081"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40081" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/la-memoria-di-babel-4/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-4-e1578330904398.jpg?fit=1280%2C720&ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="La memoria di Babel 4" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-4-e1578330904398.jpg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-4-e1578330904398.jpg?fit=834%2C469&ssl=1" class="aligncenter wp-image-40081" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-4-e1578330904398.jpg?resize=800%2C450" alt="" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-4-e1578330904398.jpg?w=1280&ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-4-e1578330904398.jpg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-4-e1578330904398.jpg?resize=768%2C432&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-4-e1578330904398.jpg?resize=1024%2C576&ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Riesaminandoli a ritroso, è affascinante notare come i tre capitoli della saga tendano ad <strong>assomigliarsi nella struttura</strong> pur risultando di fatto piuttosto differenti, soprattutto per quanto riguarda le sensazioni trasmesse al momento della lettura. <em>La memoria di Babel</em> ci presenta ancora una volta la protagonista <strong>Ofelia lontana dalla sua Arca natia</strong> e costretta a celare a chi la circonda la sua vera identità. Lo scopo è sempre quello di raccogliere informazioni su Dio, l<strong>‘essere multiforme che secondo le profezie farà crollare le Arche</strong>, la cui infanzia parrebbe sovrapporsi a quella degli Spiriti di famiglia, ma il cui presente si intreccia ormai pericolosamente da tempo con quello di Ofelia e Thorn, scampati per miracolo da un primo faccia a faccia di cui portano ancora i segni.</p> <p>Sono proprio le conseguenze di quell’inatteso incontro, che si svolge nella parte finale de <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8833570533/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8833570533&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=deb84c9540939ffcd252c8fae34850ac" target="_blank" rel="noopener"><em>Gli scomparsi di Chiardiluna</em></a>, a condizionare le atmosfere di questo terzo libro. Scossa e ferita, più nella psiche che nel fisico, dalle risorse dell’onnipotente (?) avversario, Ofelia si imbarca in una missione solitaria su <strong>Babel, l’Arca della memoria</strong>, per cercare indizi su cosa sia successo all’alba dei tempi. Ora però è certa di essere in pericolo e deve muoversi sottotraccia, cercando di dare nell’occhio il meno possibile.</p> <p>Un approccio che inconsciamente risulta mimetico a quello dell’arca stessa, un luogo apparentemente pacificato e votato alla ricerca del sapere, ma nei cui sotterranei <strong>covano correnti di rivolta mai sopite</strong>, alimentate dal clima di censura che aleggia sull’intera società. Babel è un luogo in cui è persino negato il diritto di pronunciare in pubblico le parole considerate sconvenienti. Allo stesso modo Ofelia è costretta a fare i conte con le forze che la agitano all’interno, <strong>una paura strisciante e una convinzione che inizia a venire meno</strong>, sorretta ormai più dalla volontà di ritrovare Thorn, forse ora davvero amato quasi contro la sua stessa volontà, che dalla ricerca della verità.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/la-memoria-di-babel-header/" rel="attachment wp-att-40082"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40082" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/la-memoria-di-babel-header/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-header.jpg?fit=1280%2C720&ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="La memoria di Babel header" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-header.jpg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-header.jpg?fit=834%2C469&ssl=1" class="aligncenter wp-image-40082" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-header.jpg?resize=800%2C450" alt="" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-header.jpg?w=1280&ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-header.jpg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-header.jpg?resize=768%2C432&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-header.jpg?resize=1024%2C576&ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Se il Polo era la <strong>falsità manifesta</strong>, con i suoi incantesimi che trasfiguravano gli ambienti piegando ogni legge fisica al volere degli esecutori al fine di sfoggiare quel lusso, quella ricchezza e quel calore necessari a nascondere subdole trame e odiosi intrighi, su Babel la corruzione che corrode il mondo dell’Attraversaspecchi è più strisciante, mascherata <strong>dall’accettabile decoro su cui poggiano tanto l’architettura quanto le convenzioni sociali.</strong></p> <p>Il cambio di ambientazione e toni, più cupi e disillusi rispetto al passato, viene gestito con naturalezza da Christelle Dabos che continua a costellare le pagine dei suoi romanzi di colpi di scena e piccoli misteri a <strong>un ritmo così incessante da frastornare il lettore</strong> e costringerlo a rimanere avvinghiato alle pagine. Questa capacità di stupire, tuttavia, sarebbe meno efficace se non fosse sorretta dall’altro grande talento della Dabos, quello <strong>immaginifico</strong>.</p> <p>Il meccanismo narrativo richiama alla mente quello delle <a href="http://www.playersmagazine.it/2016/02/01/quali-sono-le-migliori-avventure-lucas/" target="_blank" rel="noopener">avventure LucasArts</a>. Ofelia è costantemente in viaggio da una parte all’altra di Babel nel tentativo di mettere insieme <strong>i pezzi di enigma gigantesco, forse più grande dell’umanità stessa</strong>, che necessita tuttavia di essere risolto un micro-tassello per volta. Il primo passo è la comprensione di Babel stessa, Arca all’apparenza pacifica, ma in realtà rigidamente strutturata in caste, in cui gli automi hanno sostituito gli umani nei lavori più umili. Sotto la calma apparente dunque covano rancori sociali mai del tutto sopiti, figli di una purga di cui è vietato parlare, ma che in molti ancora ricordano, e acuiti dal timore della <strong>sostituzione da parte dell’automazione</strong> vissuto dagli ultimi sulla scala sociale.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/la-memoria-di-babel-2/" rel="attachment wp-att-40083"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40083" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/la-memoria-di-babel-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-2.jpg?fit=1280%2C960&ssl=1" data-orig-size="1280,960" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="La memoria di Babel 2" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-2.jpg?fit=300%2C225&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-2.jpg?fit=834%2C626&ssl=1" class="aligncenter wp-image-40083" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-2.jpg?resize=800%2C600" alt="" width="800" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-2.jpg?w=1280&ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-2.jpg?resize=300%2C225&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-2.jpg?resize=768%2C576&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-2.jpg?resize=1024%2C768&ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Dopo i lussuosi e scoppiettanti inganni del Polo che nascondevano il più umano degli squallori, su Babel sono<strong> le architetture impossibili e la curiosità degli abiti a scatenare la fantasia</strong> dell’autrice francese. Per spostarsi da un luogo all’altro su Babel ci si affida ai <strong>trenuccello</strong>, enormi volatili che trasportano comode cabine passeggeri in volo senza accumulare mai un ritardo, mentre nella biblioteca un innovativo sistema consente di camminare su tutte le superfici, incluse quelle verticali, <strong>come in un quadro di Escher.</strong> La convergenza su questa Arca di cittadini provenienti dai più remoti angoli del mondo frantumato fornisce alla Dabos la possibilità di ampliare lo sguardo non solo sui costumi del suo universo narrativo, ma anche sugli usi, aggiungendo un po’ di profondità ai luoghi e ai personaggi più lontani dall’orbita della protagonista, colmando una piccola lacuna che aveva caratterizzato i precedenti volumi.</p> <p>Per quanto poi il materiale di partenza sia in gran parte noto, dalla mitologia più classifica ai riferimenti fantasy/sci-fi più celebri, la rielaborazione della Dabos fatta di <strong>contaminazioni e riletture</strong> riesce a rendere il materiale finale se non del tutto originale, di sicuro sorprendente. Perché pur aderendo a una serie di canoni che consentono di avvertire le vicende di Ofelia e dei suoi bizzarri compagni di viaggio come eventi familiari, di fondo <strong>non si sa mai cosa aspettarsi ad ogni cambio di pagina.</strong> Il risultato è un libro, anzi una saga, che tiene il lettore incollato precipitandolo nel suo universo narrativo con una manciata di paragrafi, ma che al contempo riesce a parlare a quello stesso lettore di quanto potere ci sia nel controllo e degli effetti che la <strong>manipolazione della memoria collettiva</strong> può avere sulla nostra vita quotidiana.</p> <p>Ora il problema più grosso è <strong>aspettare il quarto e conclusivo volume della saga</strong> e in questo senso la strategia editoriale di edizioni e/o, che ha optato nella dilazione sull’arco di un anno dei primi tre volumi disponibili, dovrebbe aver pagato. Al momento della traduzione – ottima e scorrevole, sempre a firma di <strong>Alberto Bracci Testasecca</strong> – del primo volume, la conclusione delle avventure di Ofelia esisteva ancora solo nella penna – o meno prosaicamente nel file doc – della sua autrice. A fine novembre 2019 tuttavia è uscito in Francia <span id="productTitle" class="a-size-large"><a href="https://www.amazon.it/gp/product/2075093865/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=2075093865&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=ebb5285493551d33198b116986b67cd3" target="_blank" rel="noopener"><em>La Tempête des échos,</em></a> quarto e ultimo capitolo dell’Attraversaspecchi: secondo noi, e ci sentiamo di dirlo con cognizione di causa – l’attesa per leggerne la versione italiana non sarà troppo lunga. </span></p> <p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8833571394/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8833571394&linkCode=as2&tag=playersmag-21&linkId=bf2b8aa6ae876c8fa9da5f31d5c0c78e" rel="attachment wp-att-40084"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="40084" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/la-memoria-di-babel-cover/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-cover.jpg?fit=1830%2C2657&ssl=1" data-orig-size="1830,2657" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="La memoria di Babel cover" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-cover.jpg?fit=207%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2020/01/La-memoria-di-Babel-cover.jpg?fit=705%2C1024&ssl=1" class="aligncenter wp-image-40084" 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style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/01/09/la-memoria-di-babel-il-senso-del-fantastico-di-christelle-dabos/">La memoria di Babel – Il senso del fantastico di Christelle Dabos</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">40029</post-id> </item> <item> <title>A Knight’s Quest: un’avventura di formazione?</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/</link> <dc:creator><![CDATA[Stefano Cappuccelli]]></dc:creator> <pubDate>Sun, 03 Nov 2019 09:54:30 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Videogiochi]]></category> <category><![CDATA[avventura]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[ps4]]></category> <category><![CDATA[ragazzi]]></category> <category><![CDATA[zelda]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=39279</guid> <description><![CDATA[<p>A Knight’s Quest può vantare un’ambizione di certo non modesta: entrare a pieno titolo in quella stretta cerchia di proto-Zelda … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/">A Knight’s Quest: un’avventura di formazione?</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p><a href="https://store.playstation.com/it-it/product/EP4395-CUSA09206_00-AKNIGHTSQUESTEUR" target="_blank" rel="noopener"><em>A Knight’s Quest </em></a>può vantare un’ambizione di certo non modesta: entrare a pieno titolo in quella stretta cerchia di <em>proto-Zelda</em> (o <em>Zelda like</em>) i cui standard qualitativi richiesti non sono propriamente bassi. Ma procediamo con ordine.</p> <p><strong><a href="http://sky9games.com/blog/" target="_blank" rel="noopener">Sky 9 Games</a></strong> ci trasporta in un setting quasi fiabesco in cui andremo a impersonare Rusty, un giovane avventuriero profilato partendo dai alcuni chiarissimi concetti high fantasy e con il quale dovremo, senza troppe iperboli, salvare il mondo dopo che accidentalmente ne abbiamo innescato la fine. Fin qui nulla di particolarmente originale; di fatto<strong> la progressione narrativa del titolo offre pochi spunti di interpretazione</strong>, mostrando una linearità non solo aliena alle vette del titolo Nintendo, ma fin troppo povera persino per un neofita alle prime battute con questa gamma di action adventure. La prima vera digressione da questo canovaccio non troppo originale l’avremo non appena entreremo in contatto con i <strong>Poteri degli Spirti</strong>, che ci daranno la possibilità di arricchire un’economia di gioco altresì troppo ricorsiva.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/a-knights-quest-4/" rel="attachment wp-att-39284"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="39284" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/a-knights-quest-4/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-4.jpg?fit=1280%2C720&ssl=1" data-orig-size="1280,720" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"1"}" data-image-title="a knight’s quest 4" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-4.jpg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-4.jpg?fit=834%2C469&ssl=1" class="aligncenter wp-image-39284" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-4.jpg?resize=800%2C450" alt="" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-4.jpg?w=1280&ssl=1 1280w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-4.jpg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-4.jpg?resize=768%2C432&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-4.jpg?resize=1024%2C576&ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Nel corso delle poche ore di gioco necessarie per il completamento della main quest, avremo a che fare con comprimari non particolarmente degni di nota, essendo questi scarsamente curati sia dal punto di vista dei dialoghi – lunghe porzioni di testo risultano a tratti persino superflue- sia sotto un profilo estetico. Altra nota dolente è definita da <strong>un basso livello di impegno richiesto al giocatore</strong>, che fatte salve rare eccezioni, non avrà particolari difficoltà a proseguire l’avventura proposta: mob scarsamente reattivi e non particolarmente brillanti e sezioni puzzle forse concepite per i più piccoli. Inoltre, la scarsa soddisfazione provata nella progressione della campagna principale trova riscontro anche fra le quest secondarie: insipide e prossime all’essere considerate fetch quest.</p> <p> </p> <p>L’ambiente di gioco è, a dire il vero, piuttosto modesto, <strong>proponendo al giocatore una vastità sorprendente</strong>, seppur questa sia eccessivamente poco densa e anche in questo caso, ricorsiva. In particolare nelle prime sequenze, muoversi all’interno di alcuni abitati può risultare piuttosto tedioso per via delle innumerevoli zone interdette – che si andranno a sbloccare man a mano che implementeremo i Poteri degli Spiriti -, andando così a tracciare il percorso da intraprendere e contribuendo a ridurre ulteriormente la difficoltà complessiva.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/a-knights-quest-2/" rel="attachment wp-att-39282"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="39282" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/a-knights-quest-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?fit=1920%2C1080&ssl=1" data-orig-size="1920,1080" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="a knight’s quest 2" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?fit=834%2C469&ssl=1" class="aligncenter wp-image-39282" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?resize=800%2C450" alt="" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?w=1920&ssl=1 1920w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?resize=768%2C432&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?resize=1024%2C576&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-2.jpg?w=1668&ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>La modellazione poligonale nel complesso del gioco presenta pregi e difetti: seppur antiquato sotto numerosi aspetti – ridestando forme vicine alle scorse generazioni -, i volti proposti sono ugualmente accettabili e si accompagnano bene a <strong>un level design discreto e forte di alcune location persino ben concepite</strong>. La routine di comandi è stata eccessivamente minimizzata, proponendo un pattern troppo elementare e debole di una limitata sequenza di tasti, omettendo così la possibilità di poter eseguire combo, banali o complesse che siano. Accettabile è invece il riscontro sul piano audio, proponendo jingle e temi sicuramente dimenticabili, ma coerenti con l’esperienza di gioco.</p> <p> </p> <p>Seppur sia piuttosto chiaro che a <em>Knight’s Quest</em> soffra di importanti lacune; è comunque possibile individuare dei punti d’interesse che andrebbero ugualmente portati all’attenzione. Come la sua potenziale funzione pedagogica. Il videogioco è indubbiamente <strong>poco adatto a un pubblico adulto</strong>, ciononostante lo stile grafico accattivante, combinato a un gameplay non particolarmente complesso, lo rende un titolo decisamente appropriato per un pubblico di più piccoli.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/a-knights-quest-3/" rel="attachment wp-att-39283"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="39283" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/a-knights-quest-3/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-3.jpeg?fit=1399%2C787&ssl=1" data-orig-size="1399,787" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="a knight’s quest 3" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-3.jpeg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-3.jpeg?fit=834%2C469&ssl=1" class="aligncenter wp-image-39283" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-3.jpeg?resize=800%2C450" alt="" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-3.jpeg?w=1399&ssl=1 1399w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-3.jpeg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-3.jpeg?resize=768%2C432&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/10/a-knights-quest-3.jpeg?resize=1024%2C576&ssl=1 1024w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>Naturalmente non si sta banalizzando la capacità ludica di un bambino, d’altronde intere generazioni di videogiocatori si sono formate con ben altri titoli, caratterizzati sia da livelli di difficoltà persino maggiori, sia da design e gameplay poi passati alla storia; eppure è proprio la sua natura fiabesca, quasi di formazione, a rendere <em>A Knight’s Quest</em> adatto ai più piccoli. Questi impersoneranno <strong>un avventuriero che dovrà farsi carico delle sue responsabilità</strong>, cercando di porre un rimedio a quanto fatto e nel mentre, combattere scheletri caricaturali e altre amenità varie. Il profilo docile ma al contempo avvincente del nostro Rusty, lo rende perfetto per una rapida assimilazione da parte di un bambino o di una bambina, vedendo in lui più un loro coetaneo piuttosto che un’adolescente o un giovane adulto.</p> <p><em>A Knight’s Quest</em> è una mancata occasione di realizzare un action adventure con una propria personalità e con un proprio timbro. Uno scarso combat system coadiuvato da un’eccessiva linearità rendono lo standard di questo gioco inaccostabile ad altri titoli della stessa famiglia. Ciononostante, la sua veste grafica e il suo concept lo rendono <strong>adatto ai videogiocatori dall’età più tenera.</strong></p> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/11/03/knights-quest-unavventura-formazione/">A Knight’s Quest: un’avventura di formazione?</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">39279</post-id> </item> <item> <title>Unholy Grail – La decostruzione del fantasy di Cullen Bunn</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2019/07/03/unholy-grail/</link> <dc:creator><![CDATA[Stefano Cappuccelli]]></dc:creator> <pubDate>Wed, 03 Jul 2019 05:54:06 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Fumetti]]></category> <category><![CDATA[Aftershock]]></category> <category><![CDATA[comics]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[Lovecraft]]></category> <category><![CDATA[Merlino]]></category> <category><![CDATA[Mignola]]></category> <category><![CDATA[re Artù]]></category> <category><![CDATA[SaldaPress]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=38240</guid> <description><![CDATA[<p>“Anal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve” fu la solenne litania che Merlino proferì nel celebre lungometraggio diretto da John … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/07/03/unholy-grail/">Unholy Grail – La decostruzione del fantasy di Cullen Bunn</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p><em>“Anal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve” </em>fu la solenne litania che Merlino proferì nel celebre lungometraggio diretto da John Boorman, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=6QR6_17mn5s" target="_blank" rel="noopener"><em>Excalibur</em></a> (1981); pellicola culto che ridefinì – ex aequo con <a href="https://www.youtube.com/watch?v=14cLj6TrIuM" target="_blank" rel="noopener"><em>Conan Il Barbaro</em></a> – lo standard concettuale del genere fantastico su grande schermo, e che restaurò e sublimò l’intera iconografia della più notoria fra le leggende: quella del sovrano di Camelot, <em>Artù Pendragon</em>.</p> <p>Ogni elemento rientrante nella Materia di Bretagna costituisce senza dubbio alcuno una delle composizioni più affascinanti e sicuramente più inflazionate dal genere Fantasy. Non poche, infatti, sono le congetture Arturiane mutuate nell’odierno immaginario fantastico: <strong>reami mistici e fatati, stregoni e streghe, prodi paladini e mogli fedifraghe.</strong> Tutto ciò rispecchiava pedissequamente il costrutto sociale dell’alto e basso Medioevo, riproducendolo sotto forma di allegoria. Al di là di questa presumibile funzione, l’epica cavalleresca ci ha donato uno dei concept e dei setting preferiti da chi racconta il fantastico, ed è anche per questa ragione che a qualcuno piace sovvertirlo: come nel caso di <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8869195716/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8869195716&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=aa04c32efef2f8b28fa858e4e85765d8" target="_blank" rel="noopener">Unholy Grail</a> </em>di Cullen Bunn e Mirko Colak.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/07/03/38240/unholy-grail-camelot/" rel="attachment wp-att-38244"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="38244" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/07/03/unholy-grail/unholy-grail-camelot/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-camelot.jpg?fit=1024%2C787&ssl=1" data-orig-size="1024,787" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="unholy-grail-camelot" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-camelot.jpg?fit=300%2C231&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-camelot.jpg?fit=834%2C641&ssl=1" class="aligncenter wp-image-38244" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-camelot.jpg?resize=800%2C615" alt="" width="800" height="615" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-camelot.jpg?w=1024&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-camelot.jpg?resize=300%2C231&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-camelot.jpg?resize=768%2C590&ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>L’Ucronia, per definizione, rappresentala più elementare risposta a un semplice quesito: “cosa sarebbe successo se?”. <strong>Di What If? la narrativa ne è piena</strong> – Dick, Silverberg, Turtledove, Harris – tutti definiti da una determinata diegesi narrativa, ossia porre un punto di svolta nella storia comprovata e da lì mutarlo affinché il corso degli eventi risponda alla domanda di cui sopra. Nel caso corrente, non è dato per certo dagli storiografi se il Ciclo Arturiano sia pura <em>res fictae</em> o <em>res gestae</em> – finzione o realtà – ma concettualmente, alla base di quest’opera a fumetti, troviamo né più né meno, una visione certamente ucronica della leggenda di Re Artù e compagine.</p> <p>Un demone, un diavolo asceso dagli inferi per l’irresistibile richiamo della manipolazione umana, uccide e prende le sembianze del celebre Mago Merlino, cominciando sin da subito a traviare le menti, dapprima di un Uther Pendragon su letto di morte, e poi di un neo-re Artù. Bunn sostiene, almeno così è riportato nella prefazione, di aver covato il soggetto di questa storia per anni, originariamente concepito per un romanzo (ed è chiarissimo) che a causa di non pochi intoppi non è mai riuscito a terminare, finché <a href="http://aftershockcomics.com/" target="_blank" rel="noopener"><em>Aftershock</em></a>, validissima label a stelle e strisce, non ha deciso di partorirla, <strong>affidando le sue illustrazioni alle matite di Mirko Colak e le sue colorazioni alla spagnola Maria Santaolalla.</strong></p> <p>Serializzato in patria in cinque albi, <em>Unholy Grail</em> si presenta bene ma non fino in fondo, proponendo un dark fantasy coerente nella forma ma non nello stile: grande infatti è la mancanza di quella forte esperienza visiva di fulciana memoria, fatta di orbite avulse, arti volanti e torrenti purpurei. Sia ben chiaro, <strong>l’opera è intrisa in un’ottima dose di crudo, ciononostante risulta fin troppo edulcorata</strong> e fin troppo debole rispetto ad altri titoli appartenenti alla medesima cerchia; <em>The Goddamned</em> di Aaron e Guéra primo su tutti.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/07/03/38240/915qlaqjmvl/" rel="attachment wp-att-38243"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="38243" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/07/03/unholy-grail/915qlaqjmvl/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/915qLAqjMVL.jpg?fit=1690%2C2560&ssl=1" data-orig-size="1690,2560" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="915qLAqjMVL" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/915qLAqjMVL.jpg?fit=198%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/915qLAqjMVL.jpg?fit=676%2C1024&ssl=1" class="aligncenter wp-image-38243" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/915qLAqjMVL.jpg?resize=396%2C600" alt="" width="396" height="600" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/915qLAqjMVL.jpg?w=1690&ssl=1 1690w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/915qLAqjMVL.jpg?resize=198%2C300&ssl=1 198w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/915qLAqjMVL.jpg?resize=768%2C1163&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/915qLAqjMVL.jpg?resize=676%2C1024&ssl=1 676w" sizes="auto, (max-width: 396px) 100vw, 396px" /></a></p> <p>Un soggetto solido e dotato di una buona coerenza stilistica, che tuttavia manca in fase di sceneggiatura di solidità e forma, ulteriore comprova della sua natura romanza. Le ottime illustrazioni al contempo danno un certo senso estetico, definendo in toto il perfetto senso dark o grim di questo fantasy. Ben caratterizzata infatti è la platea di personaggi che compone l’opera:<strong> lineamenti somatici ben definiti, capaci di conferire un certo senso di realismo,</strong> così come è ben rappresentata l’intera morfologia dei corpi, sia nei basilari movimenti – sessuali compresi – sia nelle fasi di combattimento.</p> <p>Ultimi, ma non ultimi, gli splendidi colori della Santaolalla, che appongono il sigillo sulla canonicità stilistica, quindi estetica, di questo dark fantasy; questo perché se c’è, nell’interezza dell’opera, <strong>un elemento che definisce propriamente il canone estetico dello stesso genere,</strong> questi sono proprio i colori. La Santaolalla sembra non aver risparmiato nulla della tavolozza, con ampi utilizzi di verde, blu e ovviamente rosso.</p> <p>Tornando alla sua narrazione, una dei meriti maggiori di Bunn è quello di aver comunque incluso ogni caposaldo degno di rilievo all’interno del Ciclo Arturiano. Naturalmente ognuno di questi elementi, seppur autentico nella forma e nella sostanza, è stato privato della sua logica originale per far posto alla nuova interpretazione redatta dall’autore. L’identità di Merlino non sarà l’unico grande stravolgimento. Morgana per esempio è introdotta in maniera a dir poco orrorifica, rasentando idee degne di Yuzna e Gordon, plasmata letteralmente dalla stessa bile intrisa di adulterio e peccato carnale che Ginevra vomiterà dopo aver consumato per l’ennesima volta con il suo amato Sir Lancillotto.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2019/07/03/38240/unholy-grail-perceval/" rel="attachment wp-att-38245"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="38245" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/07/03/unholy-grail/unholy-grail-perceval/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-perceval.jpg?fit=1024%2C787&ssl=1" data-orig-size="1024,787" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="unholy-grail-perceval" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-perceval.jpg?fit=300%2C231&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-perceval.jpg?fit=834%2C641&ssl=1" class="aligncenter wp-image-38245" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-perceval.jpg?resize=800%2C615" alt="" width="800" height="615" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-perceval.jpg?w=1024&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-perceval.jpg?resize=300%2C231&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/07/unholy-grail-perceval.jpg?resize=768%2C590&ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <p>La discordia che il reo posseduto Merlino disseminerà a corte porterà buona parte dei Cavalieri della Tavola Rotonda a compiere gesta dalla dubbia moralità e…utilità, non a caso il fantomatico Graal che nel mito originale viene rinvenuto da Sir Parsifal e che porterà alla redenzione Artù, qui si rivelerà essere <strong>nient’altro che un bluff, un bluff orchestrato ad hoc</strong>, un bluff che finirà per dissolversi assieme al povero cavaliere.</p> <p>Infine, la sempiterna Dama del Lago, nonché figura preponderante nella leggenda, viene qui definita attraverso una chiara dicotomia: soave, bella, quasi dolce, almeno finchè non vediamo scivolare dalla sua silhouette dozzine di appendici tentacolari che rievocano un certo stile Lovecraftiano. Questo è <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8869195716/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8869195716&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=aa04c32efef2f8b28fa858e4e85765d8" target="_blank" rel="noopener">Unholy Grail</a></em>, <strong>un’opera a fumetti che tenta di attingere a quello stile fantasy tipico di un certo post modernismo</strong>, con una forma mentis che ricorda il duo Mignola – Byrne, ma che non riesce ad andare oltre quel velo che sa un po’ troppo di esercizio di stile. Eppure fatevi un favore, leggetelo…leggetelo e divertitevi, il fantasy serve a questo.</p> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/07/03/unholy-grail/">Unholy Grail – La decostruzione del fantasy di Cullen Bunn</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">38240</post-id> </item> <item> <title>Il futuro è una cosa da donne – Le visionarie</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2019/03/13/il-futuro-e-una-cosa-da-donne-le-visionarie/</link> <dc:creator><![CDATA[Elisa Giudici]]></dc:creator> <pubDate>Tue, 12 Mar 2019 22:27:03 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[antologia]]></category> <category><![CDATA[fantascienza]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[femminismo]]></category> <category><![CDATA[Nero edizioni]]></category> <category><![CDATA[Not]]></category> <category><![CDATA[sci-fi]]></category> <category><![CDATA[VanderMeer]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=36956</guid> <description><![CDATA[<p>Ricordo bene il periodo in cui i coniugi VanderMeer stavano lavorando a una delle loro antologie più ambiziose da assemblare. … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/03/13/il-futuro-e-una-cosa-da-donne-le-visionarie/">Il futuro è una cosa da donne – Le visionarie</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Ricordo bene il periodo in cui i <strong>coniugi VanderMeer</strong> stavano lavorando a una delle loro antologie più ambiziose da assemblare. Lo rammento con precisione perché non passava giorno senza che uno dei due twittasse qualche commento entusiasta su questo o quel racconto SFF (<em>science fiction & fantasy</em>) scovato in qualche remota raccolta, in qualche massive paperback dimenticato degli anni ’80.</p> <p>Sotto l’eccitazione per ogni scoperta o riscoperta però leggevo l’ansia tipica dei curatori di compendi come <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8880560077/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8880560077&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=5bebbaea75755851e019a4a8afea1783" target="_blank" rel="noopener"><em><strong>Le visionarie</strong></em></a>. Nonostante sia dentro sia fuori i confini della SFF il lavorio (in)conscio per ridurre o cancellare del tutto l’enorme contributo che il genere femminile ha dato alla letteratura di genere sia incessante, non serve che una conoscenza superficiale del comparto per capire che la scrematura deve essere estrema, brutale. <strong>Le Guin, Carter, Butler sono nomi conosciuti al pari di quelli di Asimov, Clarke, Heinlein,</strong> tanto famosi da essere noti senza essere stati necessariamente letti. Un’antologia di fantascienza femminile è un’antologia di fantascienza senza alcun tipo di riduzione (quantitativa o qualitativa) e come tale, pesca in un bacino così ampio che innanzitutto s’impone una visione prospettica ben affinata.</p> <p>La scelta dei VanderMeer, non nuovi a questo genere d’imprese che impongono all’attenzione di un pubblico liminare contenuti di genere “puro”, è quella di rendere femminile (e femminista) l’antologia; i racconti contenuti in <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8880560077/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8880560077&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=5bebbaea75755851e019a4a8afea1783" target="_blank" rel="noopener"><em><strong>Le visionarie – Fantascienza, fantasy e femminismo</strong> </em></a>sono infatti scritti da donne sì, <strong>ma soprattutto parlano di donne e condizione femminile</strong>. Lo fanno in maniera conscia, consapevole e il più delle volte politicamente connotata: non è un caso infatti che lo scritto più remoto sia datato 1967 e gran parte dei racconti sai stato scritto a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90.</p> <blockquote><p>I racconti contenuti in <em>Le visionarie – Fantascienza, fantasy e femminismo </em>sono infatti scritti da donne sì, ma soprattutto parlano di donne e condizione femminile.</p></blockquote> <p>L’ultimo decennio del Novecento per la letteratura di genere (e per la fantascienza in particolare) è stato un periodo di grande instabilità. Il genere ha conosciuto una prima <strong>grande crisi di popolarità,</strong> ma al contempo <strong> ribolliva di nuove idee,</strong> sia nel contenuto sia nella forma. È proprio in questo momento che le grandi madri nobili e universali della SFF (quella manciata di nomi incontestabili anche dai lettori più conservatori) cedono il testimone a un gran numero di scrittrici – alcune nemmeno puramente di genere – che danno il via alla sperimentazione letteraria, travasando con un po’ di ritardo le idee delle varie ondate femministe nel futuro e nello spazio.</p> <p>In questo senso <em>Le visionarie</em> racconta con estrema precisione la difficoltà del genere femminile ad uscire dei limiti imposti dalla tradizione. Sorprende come per tutti gli anni ’80 e ’90 le autrici si siano sì via via affrancate dal ruolo di madri e mogli anche nella narrativa speculativa, ma con una lentezza dolorosa e un ritardo quasi esasperante. È come se anche nel campo più immaginifico possibile, l’emancipazione non possa bruciare le tappe della lotta nel mondo reale, neppure una. Si comincia quindi dal livello base: la ribellione per annullamento. Racconti come<strong> Il sonno delle piante</strong> di <strong>Anne Richter (1967)</strong> e <strong>La donna che si credeva un pianeta di Vandana Singh (2003) </strong>ritraggono l’annullamento di sé e della propria umanità, persino della propria concretezza corporea, qualcosa di simile a quanto fatto da Han Kang <a href="http://www.playersmagazine.it/2016/06/07/han-kang-la-carne-e-il-sangue/" target="_blank" rel="noopener noreferrer" data-auth="NotApplicable"> nei suoi romanzi.</a></p> <p>Poi arriva un massiccio blocco di <strong>maternità travagliate</strong>, vissute come crimini, prigioni, tradimenti verso sé stesse. La maternità è un passaggio obbligato anche sulla pagina, quasi inesorabile. Al patriarcato non si sfugge nemmeno se si tenta di abbatterlo, ed ecco<strong> Le madri di Shark Island di Kat Reed</strong> (1998) o <strong>Le lacrime della madre di Leena Krohn</strong> (2004), a fronte di sparute, visionarie riflessioni sul contesto lavorativo delle donne come <strong>Strategie stabili per manager di fascia media di Eileen Gunn</strong> (1988). Per sfuggire a marito e prole rimane solo il fantastico più sospinto o dal retrogusto favolistico, come in <strong>La regina mangia la torre di Tanith Lee</strong>.<br /> Non manca poi la violenza diffusa e apocalittica e qui non poteva che comparire James Tiptree Jr., un gigante della storia breve, con <strong>la soluzione della mosca.</strong> La femminilità vissuta come handicap, come attributo mortale, da cancellare o assimilare al maschile. A sorpresa la fluidità di generi e sessualità appare fugace in un unico racconto, <strong>E Salomé danzò</strong>.</p> <blockquote><p>È come se anche nel campo più immaginifico possibile, l’emancipazione non possa bruciare le tappe della lotta nel mondo reale, neppure una.</p></blockquote> <p>Costruire un’antologia di questo tipo presuppone uno sforzo titanico e una selezione richiede per forza di cose il gesto dell’esclusione più o meno giusta. Qui però mi sembra che più che i nomi rappresentativi (le grandi del passato ci sono tutte e anche le giovani leve più amate sono rappresentate) manchi la<strong> rappresentazione di visioni alternative </strong>che la SFF in quegli anni ha saputo creare. In Le visionarie quello rappresentato è un ritratto sin troppo classico e canonico della fantascienza / del fantastico militante, che tra l’altro a sua volta ragiona e critica modelli molto tradizionali di femminilità. Soprattutto negli anni ’90 e primi 2000 si sarebbe potuto (e dovuto) rappresentare molto altro. Non si è quasi pescato nel mezzo di quella produzione che a partire dalla linguistica sino alla sessualità ha modificato in maniera indiretta ma altrettanto forte e decisa il ruolo femminile nello spazio e nel futuro.</p> <p>Gli altri due limiti di questo volume sono insiti nel suo stesso metodo di costruzione. Ovviamente spaziando così tanto nel tempo e nei generi <strong>il livello qualitativo è medio alto,</strong> ma non eccelso. Per mio gusto personale però preferisco antologie il più possibile rappresentative di varie correnti, che statisticamente mi mettano di fronte a un paio di storie per me indigeste (per me per esempio Leonora Carrington rimane un mistero privo di senso) piuttosto che raccolte eccelse ma sin troppo settoriali e ripetitive.</p> <p>La scelta di campo che perdono un po’ meno ai coniugi VanderMeer è che la selezione così <strong>squisitamente statunitense.</strong> Nel senso che la stragrande maggioranza delle autrici sono anglofone e anche i cognomi più “esotici” finiscono per tradurre da sé le proprie opere in inglese o comunque sono già pienamente entrati nel mercato americano. Per esempio tutte le autrici con qualche connessione con il continente africano hanno solo origini; sono cittadine statunitensi. Sulle europee poi non mi esprimo nemmeno: un paio di scandinave che già scrivono in inglese, cittadine del Regno Unito e bon. Idem per il vastissimo blocco asiatico. Insomma, si può risolvere il problema della rappresentazione di genere, ma per quella geopolitica non si può che passare per gli Stati Uniti.</p> <p>Detto questo però<em> <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8880560077/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8880560077&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=5bebbaea75755851e019a4a8afea1783" target="_blank" rel="noopener"><strong>Le visionarie – Fantascienza, fantasy e femminismo</strong></a> </em>rimane una delle più belle antologie di genere disponibili sul mercato letterario italiano. Non sfugge allo sguardo degli appassionati la sciatteria con cui si ostina a riproporre al lettore casuale e poco informato antologie vecchie di decenni, mai riviste come traduzioni e selezione (e quindi che ancora esprimono il peggio del metodo taglia e cuci dell’era Fruttero & Lucentini, solo occultato dietro copertine riviste e rifinite).</p> <p>Non rimane che ringraziare <a href="https://not.neroeditions.com/i-libri-di-not/" target="_blank" rel="noopener"><strong>Not</strong></a> per il coraggio dimostrato nell’aver proposto un volume che unisce due degli elementi che suscitano più profonda avversione presso una ampia fetta di pubblico (la letteratura femminile e quella di genere). Ottima tra l’altro l’idea di abbinare ai racconti di genere un lungo elenco di traduttrici che nella SFF ci hanno già messo lo zampino. Chiara Reali, Nicoletta Vallorani, Claudia Durastanti; <strong>vedere all’opera in traduzione chi ha già dato prova di amare e conoscere il campo di gioco non può che impreziosire un volume già inestimabile.</strong> Ce ne vorrebbero di più di editori che al posto di riproporre vecchie meraviglie di ciò che ormai non è più possibile, puntino a visioni di quello che è ancora da realizzare: una parità letteraria nel contesto del visionario e futuribile.</p> <p><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8880560077/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8880560077&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=5bebbaea75755851e019a4a8afea1783" rel="attachment wp-att-36966"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="36966" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2019/03/13/il-futuro-e-una-cosa-da-donne-le-visionarie/cover_levisionarie/" 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<category><![CDATA[bbc]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[his dark materials]]></category> <category><![CDATA[James McAvoy]]></category> <category><![CDATA[Lord Azriel]]></category> <category><![CDATA[Lyra Belacqua]]></category> <category><![CDATA[nothern lights]]></category> <category><![CDATA[queste scure materie]]></category> <category><![CDATA[Ruth Wilson]]></category> <category><![CDATA[trailer]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=36791</guid> <description><![CDATA[<p>BBC ha diffuso il primo trailer di Queste Oscure Materie (His Dark Materials), l’attesissima serie tratta dalla trilogia di Philip Pullman. … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/02/24/queste-oscure-materie-primo-teaser-trailer/">Queste Oscure Materie: primo teaser trailer</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>BBC ha diffuso il primo trailer di <em>Queste Oscure Materie (His Dark Materials), </em>l’attesissima serie tratta dalla trilogia di Philip Pullman.</p> <p>La messa in onda è prevista nel corso del 2019, nel cast troviamo James McAvoy (Lord Asriel)<strong>, </strong>Dafne Keen (Lyra), Lin-Manuel Miranda (Lee Scoresby)<strong> </strong>e<strong> </strong>Ruth Wilson (la signora Coulter). La regia è affidata a Tom Hooper, nel 2011 premio oscar per <em>Il Discorso del Re</em>.</p> <div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="His Dark Materials | Teaser Trailer - BBC" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/eudsYr0iER0?start=2&feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe></div> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2019/02/24/queste-oscure-materie-primo-teaser-trailer/">Queste Oscure Materie: primo teaser trailer</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">36791</post-id> </item> <item> <title>Come fermare il tempo – Il ritorno al fantastico di e/o</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2018/11/20/come-fermare-il-tempo/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Mon, 19 Nov 2018 22:13:14 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Libri]]></category> <category><![CDATA[anageria]]></category> <category><![CDATA[Edizioni E/O]]></category> <category><![CDATA[fantascienza]]></category> <category><![CDATA[fantasy]]></category> <category><![CDATA[Matt Haig]]></category> <category><![CDATA[romanzo]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=35701</guid> <description><![CDATA[<p>Edizioni e/o ci ha preso gusto. Dopo il primo passo nel territorio del fantastico compiuto con la pubblicazione di I … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/11/20/come-fermare-il-tempo/">Come fermare il tempo – Il ritorno al fantastico di e/o</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Edizioni e/o ci ha preso gusto. Dopo il primo passo nel territorio del fantastico compiuto con la pubblicazione di <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/05/15/fidanzati-dell-inverno/" target="_blank" rel="noopener"><em>I fidanzati dell’inverno</em></a> a maggio di quest’anno, <a href="https://www.edizionieo.it/" target="_blank" rel="noopener">la casa editrice romana</a> è di recente tornata a frequentare la narrativa di genere. Non con il secondo capitolo della saga fantasy di Christelle Dabos, <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/07/26/seguito-dei-fidanzati-dellinverno-arriva-gennaio-2019/" target="_blank" rel="noopener">previsto per gennaio 2019</a>, ma con il successo editoriale di Matt Haig, nonché caso editoriale in Gran Bretagna, <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B07F2JB1H7/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B07F2JB1H7&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=7617a5c037e14a26e16413ebf2889982">Come fermare il tempo</a></em>.</p> <p>Benché in questa occasione la natura a cavallo tra fantasy e sci-fi del romanzo sia molto meno sbandierata, al di là di un piccolo accenno nell’aletta della cover, l’appartenenza del romanzo alla sfera del fantastico è indiscutibile già da pagina 3, quando il suo protagonista ammette senza troppi giri di parole di essere <strong>vecchio, molto più vecchio dovrebbe</strong>. Per la precisione Tom Hazard è nato nel 1581 in Francia, il che lo rende oggi un essere umano di 437 anni: longevo, eppure non il più longevo sul pianeta.</p> <p>A guardarlo oggi, Tom sembra una persona come tante. <strong>L’aspetto è quello di un uomo sulla quarantina</strong>, i modi sono gentili, insegna storia in una scuola di Londra frequentata anche da qualche ragazzo difficile, è single ed ha un cane che gli fa compagnia e lo spinge ad uscire di casa. Questa però è la sua vita temporanea: una parentesi di 8 atti ricevuta in dono da Hendrich, il leader della Società degli Albatross. Il principio è semplice: un uomo affetto da anageria, che <strong>invecchia cioè quindici volte più lentamente del normale</strong>, dopo un po’ dà nell’occhio. Quindi, in cambio di qualche piccolo favore eticamente discutibile, la Società procura ai suoi membri una nuova identità periodica, con tutti gli agi del caso.</p> <p>Sulla carta potrebbe sembrare un ottimo accordo, ma per Tom è solo l’ultima possibilità di continuare la ricerca di sua figlia Marion, nata qualche secolo prima e affetta dalla sua stessa “condizione”, nonché ultimo appiglio alla vita rimastogli.</p> <p>Il primo impulso suscitato dalla lettura di <em>Come fermare il tempo</em>, già nelle primissime pagine, è quello di chiedersi come gestire una vita destinata a durare all’incirca nove secoli abbondanti, al netto di episodi violenti che la fermino anzitempo. <strong>Un’esistenza liberata dalla piaga dell’incombenza</strong>, forse persino priva della consapevolezza che non si avranno mai abbastanza giorni a disposizione per leggere tutti i libri, guardare tutti i film o visitare tutti i luoghi che si desiderano. Ancora una volta: sulla carta, una prospettiva allettante. Non ci vuole molto però a capire che la risposta di Matt Haig filtrata attraverso il suo protagonista Tom sia ben diversa.</p> <p>In fondo, ciascuno tende a far coincidere il proprio limitato orizzonte degli eventi con quello dell’intera esistenza e una volta ri-tarata la propria prospettiva sul millennio<strong> la paura di morire viene sostituita dalla noia</strong>. “Time is a flat circle” diceva un amareggiato Rustin Cohle in <em>True Detective</em>. Nonostante ogni generazione trovi sollievo e autoaffermazione nella celebrazione della propria superiorità (etica, morale, fisica…) rispetto alle successive, la Storia è un ciclo che si ripete ed ogni cambiamento ne richiama uno precedente.</p> <p>Se quel che resta è apatia e sconforto di fronte al ripetersi degli errori collettivi umani, il rovescio della medaglia è <strong>una visione più profonda e consapevole della condizione umana</strong>. Sganciato da un limite temporale fissato in decenni, Tom finisce per perdere ogni punto fermo, compresi i vincoli che lo legano a luoghi, regioni o confini, al punto da mettere in discussione la sua visione del mondo, abbattendo una ad una le differenze che pensava lo separassero dagli altri esseri umani, fino a rendersi conto di essere esattamente uguale nel natura più profonda a qualunque altro esponente della sua stessa specie abbia mai calpestato, o calpesterà mai, questo pianeta.</p> <p><iframe loading="lazy" src="https://www.youtube.com/embed/UJpLRafaDLI" width="560" height="315" frameborder="0" allowfullscreen="allowfullscreen"></iframe></p> <p>L’indole fortemente ottimista di Haig, evidente anche dai suoi tweet attraverso cui spesso filtra il percorso che l’ha portato a opporre questo atteggiamento alla vita, maturato attraverso l’esperienza con la depressione documentata in <a href="https://www.amazon.it/gp/product/1782115080/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=1782115080&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=68cf462c40b5930a75b32fb8a56956c9"><em>Reasons to stay alive</em></a>, cova nei sotterranei del romanzo, tenuta per lungo tempo a bada dalla <strong>vena melanconica che permea l’intero racconto</strong>. Quando emerge tuttavia lo fa con toni un po’ troppo semplicistici, più vicini alla frase da Bacio o alla didascalia motivazione di un post su Instagram che alla riflessione filosofica sulla condizione umana.</p> <p>Queste considerazioni, spesso affidate ai monologhi del protagonista Tom, si intervallano a capitoli in cui il il racconto vira a volta verso il rosa, altre verso il thriller cospirazionista. Una natura triplice, che si mantiene in equilibrio precario, con <strong>un dosaggio degli ingredienti che si alterna in proporzioni variabili,</strong> ma che riesce al contempo a non allontanare fino alla conclusione anche chi è attratto in fondo solo da una delle tre anime che compongono la struttura del romanzo.</p> <p>Quel che ad Haig riesce meglio però è il parlare del presente attraverso il passato. I quasi cinque secoli di vita di Tom <b>sono stati costellati da incontri celebri, da Shakespeare al capitano Cook</b>, senza dimenticare Scott e Zelda Fitzgerald. Ma ancor più interessanti degli aneddoti che li riguardano sono le rievocazioni di situazioni storiche che appaiono lontane solo a un primo sguardo, come la caccia alle streghe o la confusione che ha scosso l’Europa negli anni ’30 del secolo scorso, la cui citazione suona oggi oltremodo sinistra. Se la risposta al quesito del titolo trovata da Tom, al termine della sua missione, porta con sé una buona dose di rassicurazione, le modalità trovate dal resto dell’umanità per fermare il tempo appaiono insomma foriere di conseguenze più preoccupanti.</p> <p><div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.</p> <p>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.</p> <p>Grazie!</center></div></div></p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/11/20/come-fermare-il-tempo/">Come fermare il tempo – Il ritorno al fantastico di e/o</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">35701</post-id> </item> </channel> </rss>