<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?><rss version="2.0" xmlns:content="http://purl.org/rss/1.0/modules/content/" xmlns:wfw="http://wellformedweb.org/CommentAPI/" xmlns:dc="http://purl.org/dc/elements/1.1/" xmlns:atom="http://www.w3.org/2005/Atom" xmlns:sy="http://purl.org/rss/1.0/modules/syndication/" xmlns:slash="http://purl.org/rss/1.0/modules/slash/" xmlns:georss="http://www.georss.org/georss" xmlns:geo="http://www.w3.org/2003/01/geo/wgs84_pos#" > <channel> <title>2018 Archivi - Players</title> <atom:link href="https://www.playersmagazine.it/tag/2018/feed/" rel="self" type="application/rss+xml" /> <link>https://www.playersmagazine.it/tag/2018/</link> <description></description> <lastBuildDate>Wed, 07 Aug 2019 12:44:44 +0000</lastBuildDate> <language>it-IT</language> <sy:updatePeriod> hourly </sy:updatePeriod> <sy:updateFrequency> 1 </sy:updateFrequency> <generator>https://wordpress.org/?v=6.7.1</generator> <image> <url>https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/10/Icona.jpg?fit=32%2C32&ssl=1</url> <title>2018 Archivi - Players</title> <link>https://www.playersmagazine.it/tag/2018/</link> <width>32</width> <height>32</height> </image> <site xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">24444452</site> <item> <title>2018: le 10 serie tv che avreste dovuto vedere</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2018/12/11/serie-tv-christmas-edition/</link> <dc:creator><![CDATA[Mara Ricci]]></dc:creator> <pubDate>Tue, 11 Dec 2018 05:00:54 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[SERIE]]></category> <category><![CDATA[2018]]></category> <category><![CDATA[bbc]]></category> <category><![CDATA[Bodyguard]]></category> <category><![CDATA[Christmas]]></category> <category><![CDATA[Cobra Cai]]></category> <category><![CDATA[consigli]]></category> <category><![CDATA[HBO]]></category> <category><![CDATA[Homecoming]]></category> <category><![CDATA[Kidding]]></category> <category><![CDATA[Killing Eve]]></category> <category><![CDATA[L'Amica Geniale]]></category> <category><![CDATA[natale]]></category> <category><![CDATA[Netflix]]></category> <category><![CDATA[rai]]></category> <category><![CDATA[Sabrina]]></category> <category><![CDATA[serie tv]]></category> <category><![CDATA[She-Ra]]></category> <category><![CDATA[Showtime]]></category> <category><![CDATA[The Kominsky Method]]></category> <category><![CDATA[Tim Vision]]></category> <category><![CDATA[youtube]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=35770</guid> <description><![CDATA[<p>Di questo 2018 seriale possiamo evidenziare due elementi peculiari: la sorpresa e la disattesa di serie che davamo come regine … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/12/11/serie-tv-christmas-edition/">2018: le 10 serie tv che avreste dovuto vedere</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Di questo 2018 seriale possiamo evidenziare due elementi peculiari: la sorpresa e la disattesa di serie che davamo come regine assolute o disastri annunciati, e una ridefinizione della durata canonica dei singoli episodi che compongono le serie stesse.</p> <p><em>I Romanoffs</em> e <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/03/27/altered-carbon-secondo-netflix-del-difficile-cammino-della-fantascienza-televisiva-verso-la-maturita/"><em>Altered Carbon</em></a> sarebbero dovute essere le due grandi <em>hit</em> dell’anno ma alla resa dei conti sono risultate essere due enormi delusioni. Della prima si è continuato a parlare solo per la firma dell’illustre genitore senza la quale, dopo un paio di episodi, la serie antologica sarebbe scivolata nel dimenticatoio anche se, purtroppo per Weiner, ci ricorderemo senz’altro dell’episodio in cui l’autore attacca maldestramente e meschinamente il <em>metoo</em>. <em>Altered Carbon</em>, altra serie attesissima, si è rivelata uno sterile mattatoio privo del fascino e del mordente della controparte cartacea. Sotto la voce delusioni possiamo annoverare, per motivi diversi, <em><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/10/02/maniac-la-noia-ai-tempi-della-derivazione/">Maniac,</a> <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/08/21/disenchantment-incantesimo-non-funziona/">Disenchantment,</a> <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/09/25/the-first-marte-forse/">The First</a></em> . Per contro, una serie come <em>Cobra Kai</em> ha spiazzato tutti rivelandosi una scommessa meritatamente vinta da YouTube. Sul versante inglese è stata invece <em>Bodyguard</em> a farsi inaspettatamente notare risultando il dramma targato BBC più visto degli ultimi dieci anni.</p> <p>Discorso a parte merita la durata, sempre più flessibile, dei singoli episodi delle serie. Eravamo abituati a sapere già dal minutaggio delle puntate se ci trovavamo di fronte a una <em>comedy</em> o a un <em>drama</em>: sotto i trenta minuti, <em>comedy</em>, quarantacinque minuti <em>drama</em>, circa un’ora <em>drama</em> su HBO o altro cable network.</p> <p>Già nel 2016 Louis C.K. con la sua webserie <em>Horace and Pete</em> aveva dimostrato che la durata di un episodio e l’etichetta sul suo contenuto non sono necessariamente in relazione: le puntate spaziavano da venti minuti a un’ora per un prodotto drammatico vicino all’essere teatro in tv. Già che siamo in argomento: recuperate questa serie! Per darvi l’idea è come se <em>Cheers</em> fosse stato scritto da Pinter. Ma torniamo al 2018. A fronte di ogni episodio dei <em>Romanoffs</em> della durata di un’ora e un quarto,<em> Barry, Cobra Kai, Homecoming, Kidding e The Kominsky Method</em> sono serie che stanno comodissime nei loro trenta minuti in cui – eccezione fatta per <em>Homecoming</em> <em>e Kidding, </em>drammi a tutti gli effetti – sono in grado di servire bene tanto il dio della<em> comedy</em> che quello del <em>drama</em> riuscendo a essere profonde e divertenti senza una mutua esclusione, ma anzi con un reciproco accrescimento dei due effetti.</p> <p>Detto questo, ecco le dieci migliori serie di quest’anno viste e consigliate dalla sottoscritta. Vi segnalo inoltre <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/11/02/hill-house-la-caduta-della-casa-crain/">Hill House </a> piaciuta e recensita dalla nostra Arianna Mereu, e <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/11/27/fiammata-grande-televisione-the-little-drummer-girl/">The Little Drummer Girl</a> che ha entusiasmato la nostra Elisa Giudici. Abbiamo parlato di serie anche <strong><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/10/25/pilot-season-2018-dai-romanoffs-al-reboot-charmed/">qui</a> e <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/08/03/agosto-le-serie-tv-da-portare-in-vacanza/">qui.</a></strong> Ultima nota: la lista che segue non è una classifica. Buona visione!</p> <p><img data-recalc-dims="1" fetchpriority="high" decoding="async" data-attachment-id="35948" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/12/11/serie-tv-christmas-edition/killing-eve-4/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?fit=2000%2C1125&ssl=1" data-orig-size="2000,1125" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="killing eve" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?fit=834%2C469&ssl=1" class="alignnone wp-image-35948 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?resize=834%2C469" alt="" width="834" height="469" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?w=2000&ssl=1 2000w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?resize=768%2C432&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?resize=1024%2C576&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/12/killing-eve-1.jpg?w=1668&ssl=1 1668w" sizes="(max-width: 834px) 100vw, 834px" /></p> <h3>Killing Eve (BBC America)</h3> <p>Due protagoniste carismatiche, il genere <em>spy thriller</em> rivisitato, ribaltato nei cliché e rinnovato. Villanelle, così giovane, attraente e piena di vita è in realtà una inarrestabile killer che si palesa improvvisa e letale. Eve, agente MI5, è sulle sue tracce ma ogni volta che l’incontro tra le due è prossimo non sa se fuggire o andare incontro all’avversaria elettrizzata dalla carica e dal fascino di qualcosa di così potente e primordiale.<br /> Funziona tutto: cast, sceneggiatura, scelte musicali. Ne ho parlato <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/06/19/killing-eve-la-serie-dovete-vedere/"><strong>qui</strong></a>.</p> <h3>Cobra Kai (YouTube Red)</h3> <p>Sulla carta il progetto sembrava avere tutte le credenziali per candidarsi al fallimento. Ennesima riproposizione di un cult anni ’80 che per altro aveva già subito un tentativo di rianimazione nel 1994, e un remake nel 2010 un po’ detestato un po’ ignorato. Dei tre protagonisti, Pat Morita è scomparso nel 2005, Ralph Macchio dopo qualche colpo di coda (<em>Mio Cugino Vincenzo</em>) è scomparso, Bill Zebka caduto nel dimenticatoio come attore ma ricordato come bullo per antonomasia. YouTube Red Channel non solo decide che sì, il progetto senza il leggendario Mr Myagi e con due attori in pensione anticipata si può fare, ma addirittura in chiave <em>comedy</em>! Signori, hanno avuto ragione. <em>Cobra Kai</em> in meno di trenta minuti e solo otto episodi racconta una storia di successo e fallimento, cattivi maestri e ragazzi alla ricerca di mentori. La componente leggera non solo non svilisce l’elemento drammatico, ma lo veicola scongiurando una svolta troppo cinica. La serie è stata meritatamente un successo per Youtube. Ne ho parlato <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/05/25/cobra-kai-vincere/" target="_blank" rel="noopener"><strong>qui</strong></a>.</p> <h3>Bodyguard (BBC1)</h3> <p>Lei è il ministro dell’Interno inglese, lui è il suo <em>bodyguard</em> e supervisore per ogni aspetto della sua sicurezza. Il conflitto tra i due appare subito inevitabile: lei è un politico ambizioso, scaltro, interventista e prossimo a far passare un disegno di legge controverso, lui è un reduce ostile a tutte le politiche estere della ministra, professionale e capace ma con una ptsd non diagnosticata. Lo scontro tra i due si annida sotto la superficie così come l’attrazione. Ma i protagonisti e la loro notevole alchimia sono il <em>selling point</em> di una storia più grande, adrenalinica, con sequenze d’azione mozzafiato, depistaggi e suspense a volontà. In mani meno capaci sarebbe stato troppo, Jed Mercurio però sa il fatto suo, osa ma si ferma un atimo prima di strafare, e mette a segno una delle migliori serie dell’anno. Ne ho parlato <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/10/16/bodyguard/"><strong>qui</strong></a>.</p> <h3>L’Amica Geniale (Rai1 – HBO)</h3> <p>Un’autentica impresa quella di trasporre un<a href="http://www.playersmagazine.it/2018/10/09/lamica-geniale/"> libro</a> amatissimo come pochi. La serie è stata attesa come un grande evento e Saverio Costanzo, personalmente scelto da Elena Ferrante, è stato all’altezza del compito. Costanzo è rimasto fedele alla pagina scritta là dove era fondamentale che lo fosse, ma ha saputo rimodellare, aggiungere e togliere con grande sensibilità artistica e rispetto per il materiale di partenza che deve necessariamente adattarsi a un media diverso.<br /> L’amicizia tra Lila e Lenù, complessa, vibrante, appassionata, descritta da Ferrante prende vita sullo schermo grazie ad attrici straordinarie che ne incarnano i tratti essenziali e distintivi rendedoli vivi e palpitanti proprio davanti ai nostri occhi. La Napoli del Rione è ricostruita in un modo da assomigliare quasi a un ambiente teatrale, una scelta insolita e potente che esalta la storia portata in scena. Una grande produzione di cui l’Italia deve essere orgogliosa.</p> <h3>Succession (HBO)</h3> <p>Un magnate dell’industria dell’informazione sta per ritirarsi e lasciare il suo impero nelle mani di uno dei suoi figli ma, il malore che lo coglie poco prima dell’avvicendamento, anziché rafforzare la sua decisione di farsi da parte sortisce l’effetto contrario: è il potere a tenerlo in vita, l’idea della sua assenza ad abbatterlo. I figli si dividono: sono ambiziosi, deboli, indecisi e soprattutto sono stati cresciuti in competizione tra loro e per l’affetto del padre. Potere, ricchezza, privilegio e miseria umana. HBO al suo meglio.</p> <h3>The Kominsky Method (Netflix)</h3> <p>Michael Douglas è Sandy Kominsky, un rinomato coach di divi e dive di Hollywood. Ha vissuto la sua vita tra amori ed emozioni forti ma consumati in fretta, adesso ha una scuola di recitazione, una figlia assennata che lo mantiene a galla, problemi alla prostata. Alan Arkin è Norman potente agente delle star, un uomo caustico e spigoloso che deve affrontare gli ultimi anni della sua vita senza l’adorata moglie. I due sono amici da sempre ma è la morte della moglie di Norman a unirli ancora di più nonostante i caratteri frizionino di continuo. Un perfetto esempio di come la componente comica e quella drammatica riescano a compenetrarsi traendo beneficio l’una dall’altra. Un benvenuto e divertente racconto sull’amore e la vita anche nella terza età, due prove attoriali di gran razza, tante risate e molta tenerezza.</p> <h3>Homecoming (Amazon Video)</h3> <p>Drama da trenta minuti. Sam Esmail sa cosa vuole raccontare, come e quale effetto produrre nello spettatore e quando si hanno le idee chiare e sostanza da mettere in scena (come dimostra anche Cobra Kai) la concisione diventa maestria nel saper dosare i tempi: non un minuto più del necessario, non uno di meno.</p> <p>La serie si snoda attraverso due piani temporali. In uno, quello dei nostri giorni, Heidi (Julia Roberts) è una cameriera che si è lasciata alle spalle un lavoro e una vita che ricorda solo a grandi linee avendo ricordi stranamente lacunosi. Poi abbiamo la Heidi di qualche tempo addietro che lavorava come analista in un centro, Homecoming, in cui veniva impiegato un trattamento sperimentale per curare la ptsd dei militari. In cosa consista la particolarità di questo trattamento non è subito chiaro visto che assistiamo a delle classiche sedute di terapia tra Heidi e, in particolare, un giovane reduce di nome Walter con il quale instaura un rapporto di simpatia e complicità. Un tenace impiegato, tra un dettaglio e l’altro, intuisce la necessità di indagare sul perché delle dimissioni di Heidi dal centro.</p> <p>Sarà che per tutto il tempo ho pensato che il ruolo sarebbe stato perfetto per Julianna Marguilies, ma il debutto di Julia Roberts nel mondo seriale si fa solo notare per il fatto in sé: la sua interpretazione, per quanto ottima, non è di quelle che aggiungono qualcosa al CV al contrario, per esempio, della partecipazione di Nicole Kidman in<em> Big Little Lies.</em></p> <h3>Sabrina (Netflix)</h3> <p>Sabrina è umana per parte di madre e strega per via paterna, il giorno del suo 16esimo compleanno dovrebbe essere anche quello in cui, apponendo il suo nome nel registro di Satana, sceglierà per sempre la sua metà stregonesca a scapito di quella umana. Le cose non andranno così, Sabrina è decisa a trovare una terza via che le dia la possibilità di essere un’adolescente qualunque – fidanzato, scuola, amiche – e al contempo una strega senza dover giurare sottomissione eterna a Satana. E qui la faccenda si complica perché Lucifero ci tiene davvero tantissimo ad avere Sabrina tra i suoi fedeli e la sua emissaria non lascia nulla di intentato per condurre la ragazza all’ovile di Satana.</p> <p>Un gustosissimo <em>teen horror</em> con stregoneria, proiezioni astrali, esorcismi e tanto altro! Kiernan Shipka è perfetta per il ruolo di adolescente divisa tra quello che vorrebbe essere e quello che famiglia e società vorrebbero che fosse. Sabrina è un’amica premurosa, una fidanzata innamorata, una strega estremamente dotata, ma è pur sempre una sedicenne e la spregiudicatezza dei suoi anni, unita alla mancanza di esperienza, la fanno peccare spesso di ingenuità nonostante si senta più furba degli altri. La parte magica è tratteggiata con maggiore cura risultando decisamente più interessante di quella umana, peccato però per la scuola di stregoneria appena abbozzata come ambiente. Menzione d’onore alle due zie: una più morbida, comprensiva e succube dell’altra altera e ossequiosa dei dettami della Chiesa di Satana.</p> <h3>She-Ra and the princesses of power (Netflix)</h3> <p>La She-Ra di Netflix ha poco o nulla a che vedere con l’eroina adulta, sexy e muscolosa degli anni ’80, e questo ha provocato la prima, ridicola, ondata di critiche: la nuova versione della protagonista è indirizzata a un pubblico di bambine e adolescenti e non si capisce per quale motivo un prodotto per bambine o ragazzine debba risultare sexy per un uomo di 40 anni. O meglio, volendo posso capirlo ma dopo averlo capito dovrei farmi una doccia.</p> <p>Chiarisco che, indipendentemente dall’evidente target, la serie è piacevole e godibile per chiunque perché è un prodotto semplicemente realizzato ad arte.</p> <p>Adora scopre di essere destinata alla spada che la trasforma, in una sequenza alla Sailor Moon, nella leggendaria She-Ra, una sorta di guerriera messianica con il potere di liberare Etheria. Nel suo percorso di scoperta del proprio potere diviene amica di Glimmer e Bow, i tre insieme cercheranno di ricostituire l’alleanza tra le principesse del potere. Una serie fatta per intrattenere ed ispirare, rappresentare la diversità e infondere fiducia. Deliziosa senza zuccheri aggiunti.</p> <h3>Kidding (Showtime)</h3> <p>Jim Carry e Michel Gondry lasciano il segno. Jeff Piccirillo è famoso per essere Mr Pickles, presentatore televisivo, ideatore e autore di un delicato e sensibile programma dedicato ai più piccoli ma amatissimo anche dagli adulti. Jeff però vive da tempo, silenziosamente, una tragedia personale: uno dei suoi due figli è morto e il lutto lo ha portato alla separazione dalla moglie. Mr Pickles però non può né soffrire, né essere troppo adulto, condannato per esigenze di copione a restare in una specie di limbo tra l’innocenza dell’infanzia e una ideale età adulta in cui si è saggi ma non disillusi: con queste premesse la crisi esistenziale di Jeff sembra sempre più inevitabile. Andrea Chririchelli ne ha parlato <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/10/22/kidding-il-miracolo/"><strong>qui</strong></a>.</p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/12/11/serie-tv-christmas-edition/">2018: le 10 serie tv che avreste dovuto vedere</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">35770</post-id> </item> <item> <title>TIFF 2018 – Green Book: strada facendo</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2018/09/20/tiff-2018-green-book-strada/</link> <dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator> <pubDate>Thu, 20 Sep 2018 16:39:37 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Articoli]]></category> <category><![CDATA[Cinema]]></category> <category><![CDATA[2018]]></category> <category><![CDATA[Mahershala Ali]]></category> <category><![CDATA[Moonlinght]]></category> <category><![CDATA[oscar]]></category> <category><![CDATA[Peter Farrelly]]></category> <category><![CDATA[TIFF]]></category> <category><![CDATA[Toronto International Film Festival]]></category> <category><![CDATA[Viggo Mortensen]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=34969</guid> <description><![CDATA[<p>Facile amare Green Book, l’ultimo film di Peter Farrelly che ha trionfato al Festival di Toronto vincendo il People’s Choice Award. Qui Farrelly dirige … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/09/20/tiff-2018-green-book-strada/">TIFF 2018 – Green Book: strada facendo</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<p>Facile amare <i>Green Book</i>, l’ultimo film di <a href="https://www.imdb.com/name/nm0268380/" target="_blank" rel="noopener">Peter Farrelly</a> che ha trionfato al Festival di Toronto vincendo il People’s Choice Award.</p> <p>Qui Farrelly dirige solo, <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Peter_e_Bobby_Farrelly" target="_blank" rel="noopener">senza il fratello Bob</a> in coppia col quale aveva segnato la commedia finto-demenziale anni 90/inizio 2000 grazie a <i>Tutti pazzi per Mary</i>,<i> </i><i>Amore a prima svista </i>e<i> </i><i>Fratelli per la pelle</i>. E sforna una pellicola che trova il giusto equilibrio di sapori cinematografici nel dosare il dolce del <i>comedy </i>e l’amaro del dramma.</p> <p><i>A spasso con Daisy</i> guardato attraverso lo specchio: qui è un bianco a fare da autista. L’italo-americano Tony Lip (<a href="http://www.playersmagazine.it/?s=Viggo+Mortensen" target="_blank" rel="noopener">Viggo Mortensen</a>) fa il buttafuori nella New York del ’62, ma il suo bilancio familiare con moglie (Linda Cardellini) e figli a carico ha bisogno di più entrate. A un big del jazz come il pianista Don Shirley (Mahershala Ali) serve uno chauffeur per una tournée nel sud degli Stati Uniti, <strong>uno che possa fargli anche da guardia del corpo</strong> in caso di episodi di odio razziale.</p> <p>L’affare è presto fatto, con un cachet interessante e la promessa di essere a casa per Natale. L’amicizia si costruirà strada facendo.</p> <p>La disarmante semplicità di <i>Green Book</i>, che prende il titolo da quel <a href="https://www.nbcnews.com/news/nbcblk/green-book-was-travel-guide-just-black-motorists-n649081" target="_blank" rel="noopener">libro verde pensato anni fa per viaggiatori di colore on-the-road</a> e utile a trovare luoghi friendly ed evitare problemi, nasce dal <strong>mélange di realtà, buoni sentimenti e onestà narrativa</strong>. Ispirato a una storia vera, l’amicizia finisce per essere ritratta con tonalità ancora più vivide perché interrazziale e proprio con gli USA retrogradi di cinquant’anni fa come sfondo.</p> <p><iframe src="https://www.youtube.com/embed/QkZxoko_HC0" width="560" height="315" frameborder="0" allowfullscreen="allowfullscreen"></iframe></p> <p>In tutto il film, facendo esplodere la metafora, il verde è spesso la tonalità dominante: la fotografia di Sean Porter (che ha curiosamente al suo attivo anche <i>Green Room</i> del 2015)<strong> declina il colore in tantissime nuanc</strong>e: oltre ai campi e alla natura ci sono le luci acide dei locali notturni e delle loro insegne, la Cadillac verde acqua tendente al turchese su cui viaggiano Tony e Don e, a fine film, le ghirlande e gli alberi di Natale.</p> <p>Il film è di facilissima digestione, un piacere per gli occhi dello spettatore, pur in una narrazione dai toni sofisticati che evita i cliché con più cura di quanto sembri.</p> <p>L’unico rimpianto, in corso di visione, è una sottile patina ruffiana, dai toni rassicuranti, che rende il risultato a tratti compiacente. In più si aggiunge il fatto che, per lo spettatore italiano, la visione può risultare fastidiosa in più punti: lo stereotipo di un’Italia rozza e devota al cibo come a una religione, rappresentata da emigrati dall’accento improbabile dediti al nepotismo, è qualcosa che non vorremmo più vedere. <strong>Per una volta, forse, il doppiaggio farà giustizia</strong> quando <i>Green Book</i> arriverà sugli schermi italiani: gli interpreti dei parenti di Tony, infatti, scandiscono battute in italiano in maniera ridicola. Persino un poliglotta come Viggo Mortensen suona risibile nel suo tentativo di imbastire un accento del sud Italia. Difetti che lo spettatore americano non nota, ma che nella visione in originale sono come il gesso sulla lavagna per l’orecchio di casa nostra.</p> <p>E’ una fortuna che, almeno, il film resti fedele a se stesso nel suo procedere verso un finale in cui sono i semplici a saper convivere davvero con la diversità. Il rientro a casa per Natale, in una <strong>New York gelida ma dal cuore caldo e con poliziotti campioni di civiltà se paragonati a quelli degli stati del Sud</strong>, chiude il cerchio senza sbavare: a tavola non ci sono differenze di nazionalità né di colore.</p> <p><iframe src="https://www.youtube.com/embed/HYbDOu61O3E" width="560" height="315" frameborder="0" allowfullscreen="allowfullscreen"></iframe></p> <p>Accento a parte (di nuovo, a Hollywood non ci faranno caso),<strong> Mortensen scolpisce il ritratto di Tony Lip con il consueto mimetismo</strong>: mette su peso e si immerge nel ruolo del padre di famiglia, ma contro cui è meglio non mettersi, con poderosa fisicità.</p> <p>Nel primo ruolo da star dopo l’Oscar per <a href="http://www.playersmagazine.it/2017/02/24/moonlight-blue-is-the-lividest-colour/" target="_blank" rel="noopener"><i>Moonlight</i></a>, <strong>Mahershala Ali mixa l’aplomb sofisticato del musicista e la rabbia repressa del discriminato</strong>, in totale controllo dell’emotività inespressa di un Don Shirley che può essere applaudito da una platea di bianchi, ma che non può usare i loro bagni né cenare nei loro ristoranti.</p> <div>Il binomio Mortensen-Ali finisce per essere uno dei punti forti del film: bastano venti minuti di visione per capirlo.</div> <div>Dopo la vittoria a Toronto, le scommesse in vista delle nomination agli <a href="http://www.playersmagazine.it/?s=oscar" target="_blank" rel="noopener">Oscar 2019</a> sono già partite.</div> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/09/20/tiff-2018-green-book-strada/">TIFF 2018 – Green Book: strada facendo</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">34969</post-id> </item> <item> <title>E3 2018 – Quest’anno non gioco più</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Tue, 12 Jun 2018 20:38:48 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Videogiochi]]></category> <category><![CDATA[2018]]></category> <category><![CDATA[e3]]></category> <category><![CDATA[Microsoft]]></category> <category><![CDATA[Nintendo]]></category> <category><![CDATA[ps4]]></category> <category><![CDATA[sony]]></category> <category><![CDATA[Switch]]></category> <category><![CDATA[xbox]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=33970</guid> <description><![CDATA[<p>Ora che anche il Direct Nintendo è andato agli archivi (COSA CAZZO HO VISTO?!) è arrivato il momento di tirare … </p> <p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/">E3 2018 – Quest’anno non gioco più</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></description> <content:encoded><![CDATA[<ul> <li>Ora che anche il Direct Nintendo è andato agli archivi (<a href="https://www.youtube.com/watch?v=6F1tNnKC8fo" target="_blank" rel="noopener">COSA CAZZO HO VISTO?!</a>) è arrivato il momento di tirare le somme anche sull’edizione 2018 del E3. Dopo ore di dirette, filmati, conferenze e dibattiti, la domanda che riecheggia è una sola: quest’anno cosa si gioca? Vero, l’E3 è da sempre la terra delle illusioni, ricordo ancora quando leggevo il mega speciale di <a href="https://www.thegamesmachine.it/" target="_blank" rel="noopener">TGM</a> sdraiato sul pavimento durante le vacanze estive e almeno un paio dei giochi che attendevo con trepidazione credo debbano ancora uscire. Ma un’edizione moscia come quella di quest’anno fatico a ricordarla. Sono mancati colpi di scena, i pochi annunci sono sequel di sequel, peraltro già spifferati con settimane di anticipo.Per questa fine 2018 resta poco, <em>Forza Horizon 4</em> su Xbox, <em>Spider-Man</em> su PS4, <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B07DCYWN3J/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B07DCYWN3J&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=52aee542308ae00be745bfa2034d0c8a" target="_blank" rel="noopener">Mario Tennis Aces</a><img loading="lazy" decoding="async" style="border: none !important; margin: 0px !important;" src="//ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=playemagaz-21&l=am2&o=29&a=B07DCYWN3J" alt="" width="1" height="1" border="0" /></em> e <em>Super Smash Bros.</em> su Switch. Il resto è tutto 2019, sempre che qualcuno voglia crederci. Il natale è di <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/05/02/trailer-red-dead-redemption-2/" target="_blank" rel="noopener"><em>Red Dead Redemption 2</em></a>, una sfida che nessuno ha voluto raccogliere.</li> <li>La buona notizia è che Microsoft ci sta provando. Si è visto l’anno scorso cosa succede <a href="http://www.playersmagazine.it/2017/06/14/le3-2017-e-stato-un-e3-tutto-matto/" target="_blank" rel="noopener">quando un solo attore domina il mercato</a>. Quel che fa sorridere è che il tentativo di MS di riequilibrare il mercato passi attraverso una politica di corporate acquisition parecchio aggressiva, ma <a href="http://www.playersmagazine.it/2018/03/02/blood-sweat-and-pixels-la-materia-di-cui-sono-fatti-i-videogiochi/" target="_blank" rel="noopener">questo è un altro discorso</a>. Parlando di giochi, la conferenza è stata di sicuro la migliore del mazzo. Ritmo serrato, zero chiacchiere, anteprime, esclusive. Certo manca il guizzo. <em>Forza Horizon 4</em> è strepitoso (come facciano i Playground a tirare fuori quella grafica resta un mistero), ma ci vorrebbe qualcosa di più oltre alla solita minestra in salsa <em>Halo</em> o <em>Gears</em>. Probabilmente è presto. Il percorso di Xbox è appena ripartito e i fuochi d’artificio, a parer mio, li vedremo nella next gen già ventilata da Phil Spencer. È mancata però anche la ciliegina sulla torta. <em>Cyberpunk 2077</em> col suo look generico ha spezzato le game alle aspettative. E soprattutto è ancora quasi tutto su carta. 2020 ad andare bene.<a href="http://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/2ajzhfs/" rel="attachment wp-att-33971"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="33971" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/2ajzhfs/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/2aJZHfs.gif?fit=631%2C347&ssl=1" data-orig-size="631,347" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="2aJZHfs" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/2aJZHfs.gif?fit=300%2C165&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/2aJZHfs.gif?fit=631%2C347&ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-33971" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/2aJZHfs.gif?resize=631%2C347" alt="" width="631" height="347" /></a></li> <li>La formula della conferenza Sony di quest’anno non funziona. Sapere con mesi di anticipo di cosa si parlerà ammazza ogni hype, le chiacchiere tra un trailer e l’altro non interessano a nessuno e gli stacchetti musicali da imbarazzo empatico dovrebbero essere considerati crimini contro l’umanità. (Sì, Ubisoft, parlo anche con te). Il vantaggio oceanico sulla concorrenza consente a Sony di giocarsi le sue carte con calma. Quasi tutto quello che si è visto è datato 2019 o boh. <em>The Last of Us II</em> sembra aver imparato la lezione cinematografica di <em><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/05/21/god-of-war-no-davvero-kratos-non-sei-tu-sono-io/">God of War</a></em>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=FhqTNAlErQc" target="_blank" rel="noopener"><em>Ghosts of Tsushima</em></a> mi convince poco, mentre <a href="https://www.youtube.com/watch?v=a-lEnz5QKuM" target="_blank" rel="noopener"><em>RE2</em></a> è un colpo al cuore allo stomaco. Nota a parte per <a href="https://www.youtube.com/watch?v=tOdZvUGnGeI" target="_blank" rel="noopener"><em>Death Stranding</em></a>: dubito che ci sia un qualche tipo di gioco lì dietro, ma ce ne fosse anche solo un altro di Kojima in questa industria il livello di piattume sarebbe dimezzato.</li> <li>Il gioco del 2018 di Sony è <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B072MR38Q9/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=B072MR38Q9&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=8f3e5aea6daae18ceb14e144128aef7d" target="_blank" rel="noopener">Spider-Man</a><img loading="lazy" decoding="async" style="border: none !important; margin: 0px !important;" src="//ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=playemagaz-21&l=am2&o=29&a=B072MR38Q9" alt="" width="1" height="1" border="0" /></em> di Insomniac. Da quello che si è visto le fasi action paiono un po’ troppo precalcolate, ma lo svolazzo su New York pare fatto a modino e basta quello per fare un gioco di Spidey bello. Personalmente ho apprezzato poco il look serioso e militare dei costumi dei villain, ma DATEMELO ORA E NESSUNO DI FARÀ DEL MALE! :@</li> </ul> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/ply_tra_1250_spidermangameplay_playstation/" rel="attachment wp-att-33972"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="33972" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/ply_tra_1250_spidermangameplay_playstation/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?fit=1920%2C1080&ssl=1" data-orig-size="1920,1080" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?fit=300%2C169&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?fit=834%2C469&ssl=1" class="aligncenter wp-image-33972" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?resize=800%2C450" alt="" width="800" height="450" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?w=1920&ssl=1 1920w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?resize=300%2C169&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?resize=768%2C432&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?resize=1024%2C576&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/PLY_TRA_1250_SpiderManGameplay_Playstation.jpg?w=1668&ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <ul> <li>Menzione d’onore per Remedy che appare a sorpresa nella conferenza Sony con un trailer di <a href="https://www.youtube.com/watch?v=jijuz7j_-0g" target="_blank" rel="noopener"><em>Control</em></a>, in pratica una replica di Quantum Break, ma disponibile anche sulla concorrenza. Viva il risparmio, bene così.</li> <li>Il Direct di Nintendo <span style="font-size: 32px;"><strong>MA COME CAZZO VI VIENE IN MENTE?<br /> </strong></span>Chi può aver pensato che ammassare 10 mini trailer in 3 minuti e riservarne 42 a un tutorial di <em>Smash Bros.</em> potesse essere una buona idea?! Ma come si fa ad essere così scollegati dalla realtà? Ma soprattutto, come si fa a fare un anno intero praticamente senza giochi first party di rilievo?! Nessuno si aspettava un seguito del clamoroso 2017 di <em>Zelda</em> & <em>Mario</em>, ma nemmeno di dover rimpiangere WiiU. Nemmeno due parole sull’online. Matti completi.</li> <li>La tendenza del 2018 sono le protagoniste femminili e la rappresentazione della diversità. Male, perchè come tutte le mode è destinata a finire, ma una rappresentazione diversa dello stereotipato maschio bianco eterosessuale è una boccata d’aria fresca di cui si sentiva il bisogno. Posto che si potrebbe anche smettere col fotorealismo a tutti i costi e puntare ad altro.</li> <li>Sparare sembra essere la sola meccanica a popolare la mente degli sviluppatori. Siamo tutti videogiocatori, perciò lo sappiamo che le periodiche polemiche sul collegamento tra le sparatorie e i videogiochi sono cazzate, ma la dipendenza dei videogiochi dalla violenza è qualcosa su cui bisognerebbe iniziare a riflettere sul serio, per il bene dei videogiochi.</li> </ul> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/kisskiss/" rel="attachment wp-att-33973"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="33973" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/kisskiss/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?fit=1200%2C800&ssl=1" data-orig-size="1200,800" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="kisskiss" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?fit=300%2C200&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?fit=834%2C556&ssl=1" class="aligncenter wp-image-33973" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?resize=800%2C533" alt="" width="800" height="533" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?w=1200&ssl=1 1200w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?resize=300%2C200&ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?resize=768%2C512&ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?resize=1024%2C683&ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/06/kisskiss.jpg?resize=360%2C240&ssl=1 360w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></a></p> <ul> <li>La conferenza Devolver è stata un more of the same, una replica di quello dello scorso anno, ed è un altro dei segnali che portano a pensare che il publisher di alcuni dei giochi più interessanti degli ultimi anni stia iniziando a perdere colpi. Nonostate tutto però, ci sono almeno due titoli interessanti in arrivo: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=zaPBAKg3VT4" target="_blank" rel="noopener"><em>My Friend Pedro</em></a>, il gioco di <a href="http://www.playersmagazine.it/2016/02/17/chi-diavolo-e-deadpool/" target="_blank" rel="noopener">Deadpool </a>senza la licenza di Deadpool – a proposito di violenza – e la versione rimasterizzata di <em><a href="https://www.youtube.com/watch?v=G_395DCBLF0" target="_blank" rel="noopener">Metal Wolf Chaos</a></em>, folle titolo di Form Software passato ingiustamente inosservato un paio di generazioni fa. Almeno credo, c’è il presidente degli Stati Uniti che esce dalla Casa Bianca su un mech sparando missili, pensate quanto fosse profetico senza che nessuno lo sapesse.</li> <li>Devo ancora mettermi in pari con la vagonata di trailer e annunci che si susseguono anche a margine delle conferenze. Al momento però il premio simpatia ai giochi che seguirò con maggior interesse nei prossimi mesi va a <em><a href="https://www.youtube.com/watch?v=7EMAtlY4R-E" target="_blank" rel="noopener">Twin Mirror</a></em>, avventura che richiama la <a href="http://www.playersmagazine.it/?s=twin+peaks" target="_blank" rel="noopener">celebre serie di Lynch</a> dei francesi Dontnod, e <a href="https://www.youtube.com/watch?v=KJFQhEY9udE" target="_blank" rel="noopener"><em>Sable</em></a>, indie che richiama in maniera palese le atmosfere di Moebius.</li> <li>Di <em>Shenmue III</em> ancora nessuna notizia. Il remake di <em>Final Fantasy 7</em> probabilmente non esiste.</li> </ul> <p> </p> <p> </p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/06/12/e3-2018-questanno-non-gioco-piu/">E3 2018 – Quest’anno non gioco più</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">33970</post-id> </item> <item> <title>Days of Hate: L’America post-Trump di Ales Kot</title> <link>https://www.playersmagazine.it/2018/01/15/days-of-hate-lamerica-post-trump-ales-kot/</link> <dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator> <pubDate>Mon, 15 Jan 2018 11:07:25 +0000</pubDate> <category><![CDATA[Fumetti]]></category> <category><![CDATA[2018]]></category> <category><![CDATA[Ales Kot]]></category> <category><![CDATA[guerra civile]]></category> <category><![CDATA[nazi]]></category> <category><![CDATA[punch a nazi]]></category> <category><![CDATA[Trump]]></category> <guid isPermaLink="false">http://www.playersmagazine.it/?p=31080</guid> <description><![CDATA[<p>Ho scoperto Ales Kot qualche anno fa, grazie a un articolo di The Nerd Experience. 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Riemerso dalla lettura a metà dell’articolo – la seconda metà è spoilerosa, io vi ho avvisato – avevo già deciso di leggere tutto ciò che mi fosse capitato a tiro di Ales Kot.</p> <p>Purtroppo le sue opere migliori, pubblicate per la <a href="https://imagecomics.com/" target="_blank" rel="noopener">Image</a>, sono inedite dalle nostre parti – ma le edizioni originali sono fortunatamente <a href="https://www.amazon.it/gp/product/160706863X/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=160706863X&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=e2d27a08516cec648f7a221c080f0b91" target="_blank" rel="noopener">disponibili attraverso Amazon</a>. In italiano i suoi soli lavori disponibili sono quelli Marvel, ovvero la run su <em>Secret Avengers e quella su <em><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8891216577/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8891216577&linkCode=as2&tag=playemagaz-21&linkId=717ef80393e29eab95c1f05a3ea4aeb8" target="_blank" rel="noopener">Bucky Barnes: Winter Soldier</a><img loading="lazy" decoding="async" style="border: none !important; margin: 0px !important;" src="//ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=playemagaz-21&l=am2&o=29&a=8891216577" alt="" width="1" height="1" border="0" />,</em> </em>in cui è comunque possibile apprezzarne lo stile di scrittura, benché in questi casi il suo <a href="https://www.youtube.com/watch?v=1lJKX0Qp_RE" target="_blank" rel="noopener">approccio al fumetto</a> risulti mediato dalle inevitabili esigenze narrative della casa editrice. In alternativa per conoscere Ales Kot ci si può affidare ai suoi <a href="https://twitter.com/ales_kot" target="_blank" rel="noopener">profili social</a>.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/01/15/days-of-hate-lamerica-post-trump-ales-kot/unnamed-89/" rel="attachment wp-att-31085"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="31085" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/01/15/days-of-hate-lamerica-post-trump-ales-kot/unnamed-89/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/unnamed-89.jpg?fit=600%2C922&ssl=1" data-orig-size="600,922" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="unnamed-89" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/unnamed-89.jpg?fit=195%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/unnamed-89.jpg?fit=600%2C922&ssl=1" class="aligncenter wp-image-31085" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/unnamed-89.jpg?resize=400%2C615" alt="" width="400" height="615" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/unnamed-89.jpg?w=600&ssl=1 600w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/unnamed-89.jpg?resize=195%2C300&ssl=1 195w" sizes="auto, (max-width: 400px) 100vw, 400px" /></a></p> <p>Kot non è quel tipo di autore che teme di alienarsi le simpatie di chi i fumetti li compra esprimendo idee controverse. Quella dell’autore non schierato è una figura comunque sul viale del tramonto nell’America di Trump, ma Kot non ha mai fatto mistero del suo pensiero politico anche prima che alla Casa Bianca si sedesse un uomo così polarizzante. Anzi, buona parte del fascino autoriale di Kot deriva dalla curiosità di scoprire come porterà su carta, di volta in volta, i temi che occupano spesso le sue riflessioni pubbliche: la guerra, che da europeo dell’est avverte particolarmente familiare, la diversità, l’anarchia. Ma anche il paranormale, la filosofia e l’alterazione sensoriale. Quello di Kot è un melting pot di generi in cui confluiscono suggestioni contemporanee e rimandi più e meno espliciti alla cultura pop.</p> <p>Il 2017 però è stato un anno diverso da tutti i precedenti e anche il lavoro di Kot ne uscito cambiato, scosso, più graffiante, diretto e politico. In uscita nei primi giorni del 2018 sia nelle <a href="https://imagecomics.com/comics/releases/days-of-hate-1-of-12" target="_blank" rel="noopener">fumetterie americane</a> che su <a href="https://www.comixology.eu/Days-Of-Hate-1/digital-comic/596270?ref=c2VyaWVzL3ZpZXcvZGVza3RvcC9ncmlkTGlzdC9SZWNlbnRBZGRpdGlvbnM" target="_blank" rel="noopener">ComiXology</a>, <em>Days of hate</em> affonda profondamente le sue radici nell’anno appena trascorso. L’America di <em>Days of hate</em> è quella di dopo domani, un paese dove lo scontro ideologico sempre più radicalizzato è sfociato in una inevitabile guerra civile, di cui le storie, i volti e le famiglie portano segni evidenti.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/01/15/days-of-hate-lamerica-post-trump-ales-kot/days_of_hate_01_preview-2/" rel="attachment wp-att-31086"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="31086" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/01/15/days-of-hate-lamerica-post-trump-ales-kot/days_of_hate_01_preview-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Days_of_Hate_01_Preview-2.jpg?fit=700%2C538&ssl=1" data-orig-size="700,538" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Days_of_Hate_01_Preview-2" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Days_of_Hate_01_Preview-2.jpg?fit=300%2C231&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Days_of_Hate_01_Preview-2.jpg?fit=700%2C538&ssl=1" class="aligncenter wp-image-31086 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Days_of_Hate_01_Preview-2.jpg?resize=700%2C538" alt="" width="700" height="538" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Days_of_Hate_01_Preview-2.jpg?w=700&ssl=1 700w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Days_of_Hate_01_Preview-2.jpg?resize=300%2C231&ssl=1 300w" sizes="auto, (max-width: 700px) 100vw, 700px" /></a></p> <p>È proprio una famiglia a rappresentare i due poli del racconto. Due donne prima unite contro le avversità e i (pre)giudizi e poi divise dagli eventi, un tempo unite dall’amore e ora poste l’una contro l’altra dall’odio. Due facce di una stessa medaglia, quell’America ulteriormente spaccata in due dalla polarizzazione politica. Una guerrilla sul territorio statunitense condotta contro la cultura egemonica neo-nazista che sarebbe stata ucronia nel 2016 mentre oggi è l’elemento meno fantascientifico dello scenario allestito da Kot.</p> <p>Mentre negli ultimi mesi il mondo si è interrogato se sia giusto utilizzare la violenza per impedire a nazisti vecchi e nuovi di diffondere le loro rivoltanti idee, Ales Kot e <a href="https://imagecomics.com/creators/view/danijel-zezelj" target="_blank" rel="noopener">Danijel Zezelj</a> – il disegnatore di <em>Days of hate</em> – non hanno molti dubbi a riguardo: <a href="https://twitter.com/ales_kot/status/948649398493474816">l’unico nazista buono è un nazista morto</a>. Tra le pagine <a href="https://imagecomics.com/features/these-are-the-days-of-hate-interview" target="_blank" rel="noopener">filtrano le esperienze Kot e Zezelj</a>, entrambi immigrati in USA da ragazzi dall’Europa dell’est dopo aver avuto contatto diretto con la guerra e le moderne forme di nazismo. Un urgenza di raccontare che si traduce nella prosa secca di Kot, che chiarisce senza possibilità di dubbio il suo punto di vista già nelle prime due pagine, e nei segni grafici di Zezelj, feroci ed essenziali.</p> <p><a href="http://www.playersmagazine.it/2018/01/15/days-of-hate-lamerica-post-trump-ales-kot/nov170638-03/" rel="attachment wp-att-31087"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="31087" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2018/01/15/days-of-hate-lamerica-post-trump-ales-kot/nov170638-03/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/NOV170638-03.jpg?fit=659%2C1000&ssl=1" data-orig-size="659,1000" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="NOV170638-03" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/NOV170638-03.jpg?fit=198%2C300&ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/NOV170638-03.jpg?fit=659%2C1000&ssl=1" class="aligncenter wp-image-31087" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/NOV170638-03.jpg?resize=400%2C607" alt="" width="400" height="607" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/NOV170638-03.jpg?w=659&ssl=1 659w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/NOV170638-03.jpg?resize=198%2C300&ssl=1 198w" sizes="auto, (max-width: 400px) 100vw, 400px" /></a></p> <p>Dalle matite dell’artista croato l’America del 2022 emerge sporca e ruvida, decaduta. I tratti netti tradiscono una necessità irrefrenabile di raccontare, quasi selvaggia e primordiale. Una sintesi espressiva che mischia la semplicità e l’efficacia dei graffiti rupestri alle loro evoluzioni moderne, la street art da cui Zezelj prende i colori accesi e pieni, e i contorni neri delle sagome come stencil riempiti da neri spruzzati che colano come da una bomboletta.</p> <p>Il #1 di Days of hate sarà <a href="https://www.comixology.eu/Days-Of-Hate-1/digital-comic/596270?ref=c2VyaWVzL3ZpZXcvZGVza3RvcC9ncmlkTGlzdC9SZWNlbnRBZGRpdGlvbnM" target="_blank" rel="noopener">disponibile a partire dal 17 gennaio.</a> I 12 numeri della miniserie pubblicata sotto l’etichetta Image scandiranno mese dopo mese l’intero 2018. Sembra quasi un azzardo, vista la velocità con la Storia ha preso di colpo a galoppare.</p> <br><br> <div class="su-note" style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&camp=3370&creative=23322&linkCode=ur2&node=412603031&site-redirect=&tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/01/15/days-of-hate-lamerica-post-trump-ales-kot/">Days of Hate: L’America post-Trump di Ales Kot</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p> ]]></content:encoded> <post-id xmlns="com-wordpress:feed-additions:1">31080</post-id> </item> </channel> </rss>