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	<title>Si è cercato oscar - Players</title>
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		<title>La stanza accanto: la neve, Julianne Moore e Tilda Swinton [SSIFF]</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 24 Oct 2024 06:35:00 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[In evidenza]]></category>
		<category><![CDATA[Julianne Moore]]></category>
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		<category><![CDATA[Pedro Almodóvar]]></category>
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<p>I colori esplodono sullo schermo dai primi fotogrammi. Può sembrare anomalo, in un film sulla malattia, sulla vita che finisce. Ma Pedro Almodóvar, a settantacinque anni e alla sua ventitreesima regia, mostra di avere ancora assi nella manica e di saper riflettere sul passare del tempo in modo più lucido che agli inizi. <em>La stanza accanto</em> (<em>The Room Next Door</em>) è il suo primo film in lingua inglese: molti avrebbero scommesso sarebbe arrivato prima, dopo l’Oscar vinto nel 2003 per la sceneggiatura di <em><a href="https://www.imdb.com/title/tt0287467/">Parla con lei</a></em> (<em>Tutto su mia madre</em> vinse pochi anni prima come miglior film straniero ma, si sa, in quel caso la statuetta va alla pellicola, e il suo regista, che pur la ritira, non può considerarsi un vincitore dell’Oscar). E forse questo è il miglior film di Almodóvar in assoluto: già nell’incipit, con Julianne Moore che abbaglia dall’inquadratura iniziale nel ruolo di Ingrid, una scrittrice di successo che firma copie in una libreria di New York, <em>La stanza accanto</em> rivela un insolito potere ipnotico. Raramente Almodóvar, pur con una fotografia così abbagliante, è stato tanto raffinato, evocativo ma non sopra le righe.</p>



<p>Mentre è impegnata nel firmacopie, Ingrid si trova davanti un’amica di vecchia data: è lei a informarla che Martha (Tilda Swinton) è malata di cancro. Ingrid e Martha, che è stata un’importante inviata di guerra, non si vedono da tempo, ma è chiaro che sono state molto legate. Ingrid non ci pensa due volte: va in ospedale a farle visita e dissotterra l’amicizia di un tempo. Trascorrono molto tempo insieme, fra colazioni, passeggiate e l’attesa di buone notizie legate alla nuova terapia sperimentale cui Martha si sottopone. Poi, una doccia fredda: le cure non hanno il successo sperato, e le possibilità di sopravvivere sono appese a un filo. Martha fa a Ingrid una richiesta che la disorienta: può starle vicino – nella stanza accanto del titolo – quando si toglierà la vita con una pillola illegalmente comprata sul dark web? Preferisce evitarsi il calvario della malattia e ha deciso di darsi una morte dignitosa, ma non vuole essere sola.</p>



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<p>Scritto dallo stesso Almodóvar adattando il romanzo <em><a href="https://www.amazon.com/What-Are-You-Going-Through/dp/0593191412">What Are You Going Through</a></em> della newyorkese Sigrid Nunez, il film mesce con sapienza generi diversi (ovviamente) senza eccedere nel dramma, concedendo sfumature d’ironia ora mesta ora salata mentre avvolge nei tableau fatti di gialli, di verdi, di turchesi.</p>



<p>Quando Ingrid, dopo aver vacillato, dice sì alla richiesta di Martha cui altre amiche hanno già risposto no,<em> La stanza accanto</em> diventa una sorta di viaggio in un tempo sospeso, mai convenzionale. C’è ben poco di già visto mentre le due amiche partono e si trasferiscono in una villa fuori New York per quella che deve sembrare una vacanza per spezzare la routine. È in quella solitudine che Ingrid e Martha condividono maratone notturne di film e ricordi, fra i piccoli lussi di una casa in stile brutalista con tante stanze e due sdraio deluxe con vista.</p>



<p>Almodóvar non gira semplicemente un film sull’eutanasia, anche se il tema e le sue implicazioni etiche sono ben presenti in un dialogo tesissimo fra Ingrid e un poliziotto bacchettone. Ma un film sull’amicizia e sullo scorrere del tempo. Non necessariamente sulla sofferenza (non indulge mai, infatti, sull’esibizione del malessere fisico di Martha) ma sulle fragilità umane, fisiche e spirituali: probabilmente la ferita più grande per Martha è la frattura che l’ha allontanata dalla figlia, mai sanata fra i viaggi cui il giornalismo la chiamava.</p>



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<p>New York, in parte ricostruita a Madrid, non è mai stata così pulita e policroma: la fotografia di Eduard Grau non gioca solo con i colori, ma anche con il dosaggio della luce, soprattutto nel finale innevato fuori città, che cita <em>The Dead</em>, il racconto finale dei <em>Dubliners</em> di James Joyce più volte evocato nelle conversazioni fra le protagoniste.</p>



<p>Splendente nei blu e nei borgogna, Julianne Moore è una presenza tanto rassicurante quando magnetica. Un ruolo che si esprime nei silenzi, nelle frasi ordinarie della convivenza: le basta guardare la neve con gli occhi lucidi o cercare la porta della stanza di Ingrid con lo sguardo, salendo le scale, per riempire <em>La stanza accanto</em> della verità dell’empatia. Una prova che è un capolavoro di commozione: Julianne Moore non fa di Ingrid una donna che arriva a vincere la paura della morte, soprattutto di quella che Martha vuole darsi, ma che riesce ad accettarla lasciando spazio allo stupore per i momenti inattesi degli ultimi giorni di un’amicizia persa e ritrovata.</p>



<p>Campionessa di virtuosismo, la Moore non rivaleggia con la Swinton: le lascia spazio, osserva con silenzioso naturalismo (più vero di molte interpretazioni urlate che attraversano gli schermi nel 2024) il male fisico e morale dell’amica. Che, nelle mani di Tilda Swinton, emerge in tutta la complessità della sua personale via crucis. Quella del corpo legata alla malattia che la consuma, e quella del rimpianto materno che si gonfia fino a diventare insostenibile. La Swinton riesce a mettere a fuoco entrambe e a restituirle senza sbavature.</p>



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<p>Dopo il Leone d’oro a Venezia e la prima americana al festival di Toronto, <em>La stanza accanto</em> è arrivato al <a href="https://www.sansebastianfestival.com/2024/sections_and_films/7/720778/in">festival di San Sebastián</a>, dove Almodóvar ha ricevuto il premio alla carriera. “Facciamo quanto ci è possibile perché le tragedie, il dolore quotidiano, l’incomprensione, la menzogna, la mancanza di empatia, l’ingiustizia sociale, l’odio appartengano alla finzione: permettiamo alla vita reale di esistere con equità e pace, divertita dalle finzioni che esisteranno solo sugli schermi” ha dichiarato ricevendo il Donostia Award dalle mani di Tilda Swinton. Il suo film, in qualche modo, parla anche di come affrontare amarezza e incomprensione.</p>



<p>Eppure, l’epilogo con Julianne Moore che recita il finale di <em>The Dead</em> di Joyce – rendendolo più poetico che mai – ci lascia con un segno di speranza. Forse perché ci ricorda che possiamo provare il brivido di essere vivi, o forse perché Julianne Moore che osserva la neve in un dolcevita verde è una delle immagini più belle che il cinema ci ha consegnato negli ultimi anni.</p>
<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/10/24/la-stanza-accanto-la-neve-julianne-moore-e-tilda-swinton-ssiff/">La stanza accanto: la neve, Julianne Moore e Tilda Swinton [SSIFF]</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Modi &#8211; Three Days on the Wings of Madness: tre giorni di caos [SSIFF]</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator>
		<pubDate>Sat, 28 Sep 2024 06:55:00 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[Johnny Depp]]></category>
		<category><![CDATA[Modi - Three Days on the Wings of Madness]]></category>
		<category><![CDATA[Riccardo Scamarcio]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Star delle star, Johnny Depp gira in Europa il suo secondo lungometraggio dietro la macchina da presa. Un progetto distante &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/09/28/modi-three-days-on-the-wings-of-madness-tre-giorni-di-caos-ssiff/">Modi &#8211; Three Days on the Wings of Madness: tre giorni di caos [SSIFF]</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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<p>Star delle star, Johnny Depp gira in Europa il suo secondo lungometraggio dietro la macchina da presa. Un progetto distante da Hollywood per l’ex-sex symbol bello e dannato, attore carismatico che già dall’America si era allontanato per amore, ai tempi del matrimonio con Vanessa Paradis. E che, dopo i guai giudiziari con Amber Heard, sembra ritrovare nel vecchio continente – meno puritano e più tollerante – una sorta di nuova comfort zone. Tant’è che, dopo essere stato Luigi XV in <em>Jeanne du Barry &#8211; La favorita del re</em> di Maïwenn, sceglie di ricostruire Parigi a Budapest riprendendo un vecchio progetto pensato ai tempi per Al Pacino: punta sull’italiano Riccardo Scamarcio che dirige in un biopic sui generis dedicato ad Amedeo Modigliani. <strong>Settantadue ore nell’inferno professionale dell’artista italiano inseguendo il cliché del genio incompreso in vita, ma facendo di tutto per allontanarsi dal racconto cinematografico mainstream</strong>.</p>



<p>Per la prima mondiale, poi, Depp opta di nuovo l’Europa con il festival di San Sebastián, che tre anni fa gli ha tributato il suo premio alla carriera, il Donostia Award. Un cerchio che si chiude, in qualche modo.</p>



<p>In <em>Modi &#8211; Three Days on the Wings of Madness</em>, i tre giorni nella vita del pittore e scultore italiano, già logorato dalla tubercolosi, sono attraversate dal mercante d’arte Leopold Zborowski (Stephen Graham), dalla compagna e musa Beatrice Hastings (Antonia Desplat), dal collezionista d’arte Maurice Gangnat, un personaggio con cui lo stesso Pacino si ritaglia un cameo in memoria del progetto che fu: è lui il simbolo di quell’universo artistico che non comprese fino in fondo l’estro di Modi. E proprio a lui la sceneggiatura fa indirizzare una delle battute più basse (Modigliani, pieno di veleno, gli dice “Your power is in your pocket. Your taste is in your ass”).</p>



<p><strong>Ma una sceneggiatura sovraeccitata e grossolana non è l’unico problema del film di Depp</strong>. <em>Modi</em>, del resto, pare trasudare un insolito risentimento in più punti. Come quando l’artista ricorda alla Hastings che lui fa arte, lei ne scrive soltanto: in molti, alla première festivaliera, ci hanno visto un attacco più o meno velato di Depp ai suoi critici di una vita. Forse anche alla stampa?</p>



<p><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="403625" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #403625;" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="50775" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/09/28/modi-three-days-on-the-wings-of-madness-tre-giorni-di-caos-ssiff/modithreedaysonthewingofmadness_filmpicture_32480/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?fit=2560%2C1707&amp;ssl=1" data-orig-size="2560,1707" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?fit=300%2C200&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?fit=834%2C556&amp;ssl=1" class="wp-image-50775 aligncenter not-transparent" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-300x200.webp?resize=834%2C556&#038;ssl=1" alt="" width="834" height="556" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?resize=300%2C200&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?resize=1024%2C683&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?resize=768%2C512&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?resize=1536%2C1024&amp;ssl=1 1536w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?resize=2048%2C1365&amp;ssl=1 2048w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?resize=360%2C240&amp;ssl=1 360w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?w=1668&amp;ssl=1 1668w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/09/ModiThreeDaysontheWingofMadness_Filmpicture_32480-scaled.webp?w=2502&amp;ssl=1 2502w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></p>



<p>E dopo un incipit rocambolesco in cui c’è chi ha visto Chaplin e chi Jack Sparrow, con Modi in fuga da un café di lusso mentre salta sui tavoli e finisce per fare a pezzi una vetrata attraversandola, il film inizia subito a perdersi fra malinconia bohémienne ed eccessi narrativi, in una finta Parigi in cui italiani e francesi comunicano in inglese mentre la colonna sonora include una canzone spagnola.</p>



<p>Il risultato è confuso, nervoso: un film inquieto in cui diventa difficile cogliere l’essenza dell’artista nei dialoghi ai limiti dell’assurdo con i pittori Chaïm Soutine (Ryan McParland) e Maurice Utrillo (Bruno Gouery). Le loro discussioni allucinate sono più noiose che brillanti.</p>



<p>La fotografia di Nicola Pecorini e del candidato all’Oscar Dariusz Wolski è cupa e polverosa, e sembra esserci poca verità nell’approccio interpretativo, pur volenteroso, degli interpreti: <strong>spesso i toni sono troppo macchiettistici per risultare autentici</strong>, e il racconto non vibra, rimanendo imbrigliato in una sorta di rievocazione anticonformista del dramma di un talento non riconosciuto e costretto a vivere di stenti.</p>



<p>Che sia un divo con tre nomination all’Oscar a raccontarlo, poi, suona anomalo, vagamente stridente: Depp può sicuramente trovare sceneggiature migliori per esprimersi.</p>


<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/09/28/modi-three-days-on-the-wings-of-madness-tre-giorni-di-caos-ssiff/">Modi &#8211; Three Days on the Wings of Madness: tre giorni di caos [SSIFF]</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Conclave: benedetta realpolitik [SSIFF]</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator>
		<pubDate>Sun, 22 Sep 2024 06:57:00 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[conclave]]></category>
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<p>Thriller fra le porpore cardinalizie, dramma della fede in cui si scontrano dubbi e ambizioni, oscurantismo e bassezze degne della politica peggiore. A due anni dal suo duro e folgorante <em>Niente di nuovo sul fronte occidentale</em>, Edward Berger gira nella Roma vaticana l’adattamento del romanzo di Robert Harris scritto dal candidato all’Oscar (per <em>La talpa</em>) Peter Straughan, in cui <strong>Ralph Fiennes in stato di grazia dà una delle migliori prove della sua carriera nei panni del cardinale Thomas Lawrence</strong>: il papa è morto, e su di lui cade la responsabilità del conclave che ne eleggerà il successore.</p>
<p>Ad affollare la Cappella Sistina arrivano grossi calibri della Chiesa Cattolica dai quattro angoli del globo. Il progressista cardinal Bellini (Stanley Tucci), in linea con la filosofia religiosa di Lawrence. L’ambiguo e aristocratico cardinale Tremblay (John Lithgow). Poi il cardinale Adeyemi (Lucian Msamati), che potrebbe essere il primo papa di origini africane ma che pensa i gay meritino la galera in questa vita e l’inferno nell’altra. E il reazionario cardinal Tedesco (Sergio Castellitto). Tutti con aspirazioni più o meno velate al pontificato. A spaginare le carte e sconvolgere gli equilibri sarà (anche) il misterioso cardinal Benitez (Carlos Diehz), apparentemente nominato in pectore vescovo di Kabul.</p>
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<p>In un gioco al poliziesco che però non trasforma mai Lawrence in un Poirot del Vaticano, <em>Conclave</em> fa cadere con sordi colpi di scena il castello di segreti e peccati che guidano i giochi dietro le votazioni per il trono di San Pietro. Le alleanze si fanno e si disfano in una conta dei voti che si vorrebbe non influenzata dagli eventi esterni, ma su cui le colpe del passato – o del presente – finiscono per fare interferenza.</p>
<p>Molte delle tensioni e delle ansie nascoste fra i big del cattolicesimo risultano stranamente familiari. Berger restituisce con impressionante precisione i meccanismi conflittuali del potere: tutti tesi e muscolari (“È una guerra”, arriva a dichiarare il cardinal Bellini) <strong>in un mondo al maschile in cui votano gli uomini, mentre le donne sono le suore che preparano i pasti e le stanze in silenzio</strong>.</p>
<p>Anche se un ruolo chiave nella sfida a quel potere maschilista sarà quello di suor Agnes (Isabella Rossellini), in una delle scene più affilate del film.</p>
<p>I riferimenti alle contraddizioni della Chiesa moderna sono essenzialmente pretesti, perché <em>Conclave</em> non nasconde ambizioni di polemica denigratoria o sociale: gli accenni a papi sospettati di simpatie naziste o di avere coperto abusi sessuali cadono come dati di cronaca, senza sensazionalismi. Il film, in prima europea al Festival di San Sebastián dopo le première a Telluride e a Toronto, illustra infatti la contrapposizione fra una visione veterotestamentaria della Chiesa e le tendenze aperturiste solo in modo funzionale alla costruzione dell’intreccio.</p>
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<p>Edward Berger guida con impressionante rigore un cast da urlo. Nella sua interpretazione più raffinata dai tempi di <em>Grand Budapest Hotel</em>, Ralph Fiennes è lacerato fra dubbi e obbedienza nel ruolo di un cardinale la cui crisi di coscienza rende il suo compito sempre più pesante: il suo nome emerge come possibile candidato al papato quando gli scandali iniziano ad azzoppare le speranze di altri colleghi partiti in pole position.</p>
<p>Stanley Tucci fonde con efficacia ecumenismo e bramosia, ma fra i comprimari <strong>svetta soprattutto John Lithgow, monumentale nel ruolo di una vecchia volpe in rosso</strong> sospettata di anteporre le mire personali all’etica. E Isabella Rossellini resta una presenza talmente magnetica da far rimpiangere che non sia più presente.</p>
<p>E con attenzione quasi meticolosa ai dettagli del cerimoniale e del sistema di votazioni, in una Roma minacciata dagli attentati terroristici, Berger rende <em>Conclave</em> anche una riflessione – qua e là sarcastica – sulla politica contemporanea, sulle sue dinamiche e sulla speranza di una classe dirigente migliore. Un perfetto, sofisticato quadro di realpolitik.</p>
<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/09/22/conclave-benedetta-realpolitik-ssiff/">Conclave: benedetta realpolitik [SSIFF]</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>A settembre i primi titoli di Ne/oN</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2024/08/27/a-settembre-i-primi-titoli-di-ne-on-playersmag/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Mara Ricci]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 27 Aug 2024 14:09:50 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[News]]></category>
		<category><![CDATA[editoria]]></category>
		<category><![CDATA[eo]]></category>
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		<category><![CDATA[neon]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Da settembre saranno disponibili i primi titoli di Ne/oN, imprint della casa editrice E/O che pubblica, tra gli altri, Elena &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/08/27/a-settembre-i-primi-titoli-di-ne-on-playersmag/">A settembre i primi titoli di Ne/oN</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>Da settembre saranno disponibili i primi titoli di<strong> Ne/oN</strong>, <a href="https://www.ilpost.it/2024/02/12/imprint-editoria/" target="_blank" rel="noopener"><em>imprint</em></a> della casa editrice E/O che pubblica, tra gli altri, <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/10/09/lamica-geniale/" target="_blank" rel="noopener">Elena Ferrante</a>, Sacha Naspini, Valérie Perrin e <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/05/15/fidanzati-dell-inverno/" target="_blank" rel="noopener">Christelle Dabos</a> autrice che ha segnato la prima riuscita incursione della casa editrice nel mondo del<em> fantasy</em>.</p>
<p><strong>Ne/oN</strong> è un marchio editoriale <strong>dedicato alla narrativa fantastica e di genere </strong><br />e in quest&#8217;ottica &#8220;<span style="font-size: revert; color: initial;">si occuperà di portare in libreria testi in traduzione esplorando i vari ambiti della narrativa fantastica: F<em>antasy</em> – sia classico che contemporaneo –, <em>Light Novel, Romance, Romantasy, Fantascienza e Horror</em>, con proposte anche di <em>Queer Fiction, Historical Fiction e Literary Fiction</em>, alternando novità e riproposte&#8221;.</span></p>
<p>La direzione editoriale di Ne/oN è affidata a <strong>Marco Rana</strong> (Einaudi, Utet, Mondadori dove si è occupato anche di Oscar Vault) e <strong>Chiara Reali</strong> (traduttrice e consulente editoriale, tra le varie attività ha collaborato alla comunicazione e allo sviluppo editoriale di Oscar Vault occupandosi in particolare della narrativa <em>queer</em> e della selezione e formazione di traduttrici e traduttori).</p>
<p>Particolare attenzione è stata posta al <strong>formato</strong> e alla <strong>grafica</strong>, i libri saranno infatti pubblicati in brossura senza alette, con la copertina originale, essenziali, piacevoli al tatto e curati in ogni minimo dettaglio.</p>
<p>Sulle pagine di <strong>Players</strong> troverete prossimamente le nostre recensioni ai primi titoli della Ne/oN.</p>
<p><strong>Per restare aggiornati</strong>:</p>
<p><a href="https://neonlibri.it/" target="_blank" rel="noopener">Neon.it</a></p>
<p><a href="https://www.instagram.com/neonlibri/" target="_blank" rel="noopener">Neon su Instagram</a></p>
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		<title>Ripley: un talento da urlo</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2024/07/17/ripley-un-talento-da-urlo/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 17 Jul 2024 13:20:17 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[serie]]></category>
		<category><![CDATA[SERIE]]></category>
		<category><![CDATA[andrew scott]]></category>
		<category><![CDATA[dakota fanning]]></category>
		<category><![CDATA[il talento di mr. ripley]]></category>
		<category><![CDATA[johnny flynn]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>In qualche modo, Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith appartiene anche a un’altra epoca: uscito nel 1955, il &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/07/17/ripley-un-talento-da-urlo/">Ripley: un talento da urlo</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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<p>In qualche modo, <em>Il talento di Mr. Ripley</em> di Patricia Highsmith appartiene anche a un’altra epoca: uscito nel 1955, il <a href="https://amzn.to/467u6bE" target="_blank" rel="noreferrer noopener">romanzo</a> parlava a una società diversa dalla nostra. <strong>Ma risultava già vagamente inquietante</strong>. Anche, ma non solo, per come nascondeva il mostro dentro un ragazzo che ha poco più di vent’anni ma, che la vita o l’indole (o entrambe) trasformano in un assassino. E con modernità spiazzante, per un’autrice nata all’inizio degli anni Venti che pubblicava, nemmeno trentacinquenne, il primo dei cinque romanzi dedicati al suo amorale ladro d’identità.</p>



<p>Il <a href="https://amzn.to/4bSDdhw" target="_blank" rel="noreferrer noopener">cinema</a> non perse tempo a portare sul grande schermo la storia di Tom Ripley, che arriva in Italia e ruba praticamente la vita del ricco Dickie Greenleaf dopo averlo ucciso con un remo durante una gita in barca. Già nel 1960 usciva <em>Plein soleil</em>, in cui era Alain Delon a nascondere l’efferatezza dietro la bellezza di ghiaccio.</p>



<p>La generazione Y, però, non può non ricordare quello che è già un cult: a fine 1999 arrivava in sala <em><a href="https://www.imdb.com/title/tt0134119/">Il talento di Mr. Ripley</a></em> di Anthony Minghella. Il regista era reduce dal successo del <em>Paziente inglese</em>, che due anni e mezzo prima gli aveva portato l’Oscar per la migliore regia. Le quattro star – <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/04/08/air-la-storia-del-grande-salto-piccolo-spazio-pubblicita/">Matt Damon</a>, Gwyneth Paltrow, Jude Law e Cate Blanchett – erano in ascesa, tutte fresche di <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/03/11/oscar-2024-commento-lista-completa-vincitori-playersmagazine/">Oscar</a> o di nomination; Law la ottenne proprio per il ruolo di Dickie, vincendo anche il BAFTA; ma tutti e quattro furono scelti da Minghella prima che il loro successo esplodesse. Nonostante qualche stereotipo di troppo sull’italianità, il risultato furono cinque nomination all’Oscar (mancò quella al miglior film, ingiustamente), il National Board of Review per la miglior regia a Minghella, quasi 129 milioni di dollari come incasso globale e lo status di must della cinematografia USA a cavallo fra gli anni Novanta e il nuovo millennio: un mix di ossessione, sexiness e giallo probabilmente rimasto ineguagliato.</p>


<div class="wp-block-image">
<figure class="aligncenter size-large"><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="a3a4a4" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #a3a4a4;" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="469" data-attachment-id="50573" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/07/17/ripley-un-talento-da-urlo/ripley-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-2.png?fit=1200%2C675&amp;ssl=1" data-orig-size="1200,675" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Ripley 2" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-2.png?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-2.png?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-2.png?resize=834%2C469&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-50573 not-transparent" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-2.png?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-2.png?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-2.png?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-2.png?w=1200&amp;ssl=1 1200w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></figure></div>


<p>È difficile, quindi, non pensare a Minghella guardando<strong> il nuovo adattamento del romanzo della Highsmith scritto e diretto da Steven Zaillian</strong>. Otto episodi in bilico fra un bianco e nero di intossicante modernità e un’ambiguità in cui crogiolarsi, come al sole della costa campana che però, in questo nuovo <em>Ripley</em>, resta vagamente gelido.</p>



<p>Minghella aveva esplicitato pulsioni che, negli anni Cinquanta, la Highsmith poteva solo suggerire. In primis l’omosessualità di Tom Ripley, che subisce il fascino di Dickie fino ad ammazzarlo perché non ne sopporta il rifiuto. Zaillian invece ha più tempo (ogni episodio balla fra i 45 e i 75 minuti) e meno necessità di sintesi: non altera la storia del romanzo se non in qualche punto, e ne conserva l’allusività e l’ambivalenza.</p>



<p>Forse, la vera licenza di <em>Ripley</em> è il suo protagonista, sontuosamente interpretato da Andrew Scott. Qui Tom Ripley, come del resto Dickie Greenleaf che ha il volto di Johnny Flynn, sembra più vicino ai quaranta che ai vent’anni: è più maturo e calcola con più freddezza.</p>



<p>Per il resto, come la Highsmith, <strong>Steven Zaillian lascia sottese le implicazioni sentimentali.</strong> Se Minghella le amplificava esplicitandole per lo spettatore moderno, Zaillian le smorza (quasi) fino a eliminarle: il Ripley di Andrew Scott è attratto dai soldi e dalla vita di Dickie. Anche da lui?</p>


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<figure class="aligncenter size-large"><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="3b3b3b" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #3b3b3b;" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="469" data-attachment-id="50570" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/07/17/ripley-un-talento-da-urlo/ripley-4-1/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?fit=2560%2C1440&amp;ssl=1" data-orig-size="2560,1440" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Ripley 4 (1)" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-1024x576.webp?resize=834%2C469&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-50570 not-transparent" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?resize=1536%2C864&amp;ssl=1 1536w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?resize=2048%2C1152&amp;ssl=1 2048w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?w=1668&amp;ssl=1 1668w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-4-1-jpg.webp?w=2502&amp;ssl=1 2502w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></figure></div>


<p>La serie, disponibile da poco su Netflix, si concede un’altra licenza rispetto alla Highsmith: segue Minghella e districa i nodi del rapporto fra Dickie e Marge (qui Dakota Fanning) rendendoli palesemente fidanzati. Le tensioni irrisolte del romanzo originale, che suggerisce un’amicizia poco chiara in cui l’amore è monodirezionale (quello di Marge per Dickie), lasciano il posto a una frequentazione di routine. Così, le dinamiche più interessanti di questa sorta di triangolo non amoroso restano quelle che hanno Ripley come denominatore comune: l’intuito femminile di Marge lo smaschera prima del previsto, Dickie gli concede il beneficio del dubbio.</p>



<p>Quando diventa evidente che Ripley non può, o non vuole, mantenere la promessa fatta al padre di Dickie (convincere il figlio a tornare negli Stati Uniti) e lo stesso Dickie inizia a pensarla come Marge,<strong> l’omicidio è pensato ed eseguito con allucinato distacco:</strong> una barca al largo di Sanremo è lo scenario più lontano dagli sguardi.</p>



<p>Poi Ripley lascia la costiera e si trasferisce a Roma usando i soldi, gli abiti e il passaporto manomesso di Dickie. Ma non c’è pace: il delitto perfetto non esiste e le crepe, in un piano così ambizioso e spietato, si aprono presto. La prima ha il volto di Freddie Miles, una delle ricche amicizie borghesi di Dickie che vuole vederci troppo chiaro per i gusti di Tom: lo trova nel suo nuovo appartamento romano e inizia a fare troppe domande.</p>



<p>Così, senza scomporsi troppo, Tom deve continuare a uccidere, a mentire e a guardarsi le spalle. Fino a capire che, forse, è ora di tornare ad essere Ripley, se vuole restare libero.</p>


<div class="wp-block-image">
<figure class="aligncenter size-full"><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="252525" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #252525;" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="470" data-attachment-id="50571" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/07/17/ripley-un-talento-da-urlo/ripley-3-1/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-3-1-jpg.webp?fit=980%2C552&amp;ssl=1" data-orig-size="980,552" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="Ripley 3 (1)" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-3-1-jpg.webp?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-3-1-jpg.webp?fit=834%2C470&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-3-1-jpg.webp?resize=834%2C470&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-50571 not-transparent" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-3-1-jpg.webp?w=980&amp;ssl=1 980w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-3-1-jpg.webp?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ripley-3-1-jpg.webp?resize=768%2C433&amp;ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></figure></div>


<p>Le bellezze artistiche e paesaggistiche della costiera, di Roma, di Palermo e di Venezia hanno un fascino freddo e marmoreo: <strong>il bianco e nero di Robert Elswit (già Oscar per la fotografia de <em>Il petroliere</em>) è incredibilmente moderno, lucido,</strong> e scolpisce i visi e le forme con luci e ombre restituendo un mélange di noir contemporaneo e thriller giustamente lontanissimo dall’effetto vacanze-in-Italia.</p>



<p>Zaillian gestisce i tempi con meticolosa abilità. Anche nelle frenate, come quando allunga silenziosamente i minuti in cui Ripley deve fare i conti, in una piccola baia della costa ligure, con le conseguenze dell’omicidio di Dickie. O nei momenti apparentemente morti in cui, sulle rampe delle scale del lussuoso palazzo romano, ospiti più o meno desiderati si alternano usando un ascensore che ha troppa tendenza a guastarsi: quando si mette in moto, il suo suono fa più paura del sangue.</p>



<p>Le scale tornano a più riprese come leitmotiv visivo del film. Nella casa di Roma che Ripley prende in affitto, ma anche ad Atrani, il paesino campano in cui vivono Dickie e Marge: per arrivare alla villa di Dickie <strong>le scale da salire sembrano infinite e faticos</strong>e. Un rimando alla scalata sociale che Ripley tenta disperatamente?</p>



<p>Altre metafore rasentano l’eccesso, come quella con Caravaggio e la sua sanguigna indole da omicida, che nell’ultima puntata diventa pendant della situazione del protagonista ma che serpeggia in tutta la serie, con Tom che scopre una passione più che turistica per le opere del pittore. Eppure, in questo splendido affresco in cui convivono conflitto di classe, gelosia e fortuna sfacciata, finisce per sembrare un peccato veniale.</p>



<p>È un <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/01/18/1917-la-guerra-non-lavete-mai-vista/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Andrew Scott</a> di mostruosa bravura a sottrarre più che aggiungere, nel restituire l’instabilità repressa dell’antieroe del titolo: dopo un primo grande ruolo da protagonista al cinema (<em><a href="https://www.imdb.com/title/tt21192142/?ref_=nv_sr_srsg_0_tt_8_nm_0_in_0_q_estranei">Estranei</a></em>, per cui la nomination al Golden Globe è stata decisamente troppo poco) arrivato a quasi 47 anni, con <em>Ripley</em> si conferma uno dei più grandi attori della sua generazione. Lo sguardo vitreo e il sorriso elusivo, a tratti enigmatico, sono specchio di un’amoralità egoista e – episodio dopo episodio – sempre meno prevedibile.</p>
<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/07/17/ripley-un-talento-da-urlo/">Ripley: un talento da urlo</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Oscar 2024: Trionfo Nolan, Emma Stone miglior attrice. Lista completa vincitori e vinti</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2024/03/11/oscar-2024-commento-lista-completa-vincitori-playersmagazine/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Mara Ricci]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 11 Mar 2024 09:36:19 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[christoper nolan]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La 96esima cerimonia degli Academy Awards segna il trionfo di Christopher Nolan e del suo Oppenheimer grazie al quale porta &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/03/11/oscar-2024-commento-lista-completa-vincitori-playersmagazine/">Oscar 2024: Trionfo Nolan, Emma Stone miglior attrice. Lista completa vincitori e vinti</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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<p>La 96esima cerimonia degli Academy Awards segna <strong>il trionfo di Christopher Nolan</strong> e del suo <em>Oppenheimer</em> grazie al quale porta a casa sette vittorie, incluse quelle nelle categorie più ambite e prestigiose: miglior film, regia, attore protagonista (Cillian Murphy) e attore non protagonista per un Robert Downey Jr. che grazie a <em>Oppenheimer</em> può finalmente ricordare al mondo che lui non è Tony Stark, ma l&#8217;attore che lo interpreta. Nolan era stato nominato già sette volte.</p>
<p>Sette è un numero che ricorre anche per<strong> Emma Stone</strong> che, a distanza di sette anni dalla sua vittoria per <em>La La Land (2017)</em>, vince come miglior attrice protagonista per <em>Poor Things</em> (ne abbiamo parlato <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/03/10/poor-things-un-itinerario-piu-che-un-viaggio-recensione-playersmagazine/" target="_blank" rel="noopener"><strong>qui)</strong></a> che porta a casa altre tre statuette per <em>Production Design, Make Up e Costume</em>. Nessuna sorpresa, quindi, per la sua vittoria preceduta da altre acclamazioni (<em>Golden Globe, Bafta, </em><span id="Critics'_Choice_Awards" class="mw-headline">Critics&#8217; Choice Awards</span>), anche se c&#8217;era la curiosità di scoprire se Lily Gladstone (<em>Killers of the Flower Moon)</em> sarebbe riuscita ad essere la prima nativa americana a vincere un oscar nella categoria migliore attrice. </p>
<p><em>Maestro</em>, che non ha mai dato l&#8217;idea di poter essere la concorrenza da battere né per <em>Poor Things</em>, né tantomeno per la corazzata <em>Oppenheimer</em> resta a bocca asciutta. Per quanto riguarda <em>Barbie</em> (ne abbiamo parlato <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/08/09/barbie-film-recensione-playermagazine/" target="_blank" rel="noopener"><strong>qui</strong></a>), dopo l&#8217;accesa contestazione per la mancata candidatura sia per la regista Greta Gerwig che per l&#8217;attrice protagonista Margot Robbie, va la statuetta per la canzone originale di Billie Eilish, <em>What Was I Made For?,</em> una vittoria che a questo punto cade sul confine tra il meglio di niente e il premio di consolazione. </p>
<p><em>The Holdovers</em> è arrivato agli oscar sotto i riflettori per via delle <a href="https://www.ilpost.it/2024/03/10/the-holdovers-lezioni-di-vita-accuse-plagio-sceneggiatore/" target="_blank" rel="noopener">accuse di plagio</a> che gli sono state mosse contro, ma torna a casa sereno e pacifico con la vittoria Da’vine Joy Randolph quale attrice non protagonista.</p>
<p>Prevedibilmente nella categoria <strong>miglior film straniero vince <em>The Zone of Interest</em></strong>, ma per Garrone è comunque un bel riconoscimento essere arrivato fin là.</p>
<p>La cerimonia è stata presentata per la quarta volta da Jimmy Kimmel.</p>
<h2>La lista completa di vincitori e vinti</h2>
<p><a href="https://www.cbsnews.com/" target="_blank" rel="noopener">(fonte cbs)</a></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-15" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Picture</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-16" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>American Fiction<br />Anatomy of a Fall<br />Barbie<br />The Holdovers<br />Killers of the Flower Moon<br />Maestro<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>Oppenheimer</strong><br />Past Lives<br />Poor Things<br />The Zone of Interest</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-18" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Director</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-19" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Justine Triet, <em>Anatomy of a Fall</em><br />Martin Scorsese, <em>Killers of the Flower Moon</em><br /><strong>WINNER: Christopher Nolan, <em>Oppenheimer</em><br /></strong>Yorgos Lanthimos,<em> Poor Things</em><br />Jonathan Glazer, <em>The Zone of Interest</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-21" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Actor</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-22" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Bradley Cooper, <em>Maestro</em><br />Colman Domingo, <em>Rustin</em><br />Paul Giamatti, <em>The Holdovers</em><br /><strong>WINNER: Cillian Murphy, <em>Oppenheimer</em><br /></strong>Jeffrey Wright,<em> American Fiction</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-24" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Actress</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-25" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Annette Bening, <em>Nyad</em><br />Lily Gladstone, <em>Killers of the Flower Moon</em><br />Sandra Hüller, <em>Anatomy of a Fall</em><br />Carey Mulligan, <em>Maestro</em><br /><strong>WINNER: Emma Stone,</strong><em><strong> Poor Things</strong><br /></em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-27" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Supporting Actor</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-28" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Sterling K. Brown,<em> American Fiction</em><br />Robert De Niro, <em>Killers of the Flower Moon</em><br /><strong>WINNER: Robert Downey Jr., <em>Oppenheimer</em><br /></strong>Ryan Gosling, <em>Barbie</em><br />Mark Ruffalo, <em>Poor Things</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-30" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Supporting Actress</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-31" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Emily Blunt, <em>Oppenheimer</em><br />Danielle Brooks,<em> The Color Purple</em><br />America Ferrera, <em>Barbie</em><br />Jodie Foster, <em>Nyad</em><br /><strong>WINNER: Da&#8217;Vine Joy Randolph,<em> The Holdovers</em></strong></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-33" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Original Screenplay</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-34" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><strong>WINNER: Justine Triet and Arthur Harari, A<em>natomy of a Fall</em><br /></strong>David Hemingson, <em>The Holdovers</em><br />Bradley Cooper and Josh Singer, <em>Maestro</em><br />Samy Burch and Alex Mechanik, <em>May December</em><br />Celine Song, <em>Past Lives</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-36" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Adapted Screenplay</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-37" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><strong>WINNER: Cord Jefferson, <em>American Fiction</em><br /></strong>Greta Gerwig and Noah Baumbach, <em>Barbie</em><br />Christopher Nolan, <em>Oppenheimer</em><br />Tony McNamara, <em>Poor Things</em><br />Jonathan Glazer, <em>The Zone of Interest</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-39" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Animated Feature</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-40" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><strong>WINNER: </strong><em><strong>The Boy and the Heron</strong><br />Elemental<br />Nimona<br />Robot Dreams<br />Spider-Man: Across the Spider-Verse</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-42" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best International Feature</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-43" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Io Capitano</em> (Italy)<em><br />Perfect Days</em> (Japan)<em><br />Society of the Snow </em>(Spain)<em><br />The Teachers&#8217; Lounge </em>(Germany)<em><br /></em><strong>WINNER: <em>The Zone of Interest </em>(United Kingdom)</strong></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-45" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Documentary Feature</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-46" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Bobi Wine: The People&#8217;s President<br />The Eternal Memory<br />Four Daughters<br />To Kill a Tiger<br /></em><strong>WINNER: <em>20 Days in Mariupol</em></strong></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-48" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Documentary Short</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-49" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>The ABCs of Book Banning<br />The Barber of Little Rock<br />Island in Between<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>The Last Repair Shop</strong><br />Nai Nai &amp; Wai Po</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-51" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Live-Action Short</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-52" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>The After<br />Invincible<br />Knight of Fortune<br />Red, White, and Blue<br /></em><strong>WINNER: <em>The Wonderful Story of Henry Sugar</em></strong></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-54" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Animated Short</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-55" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Letter to a Pig<br />Ninety-Five Senses<br />Our Uniform<br />Pachyderme<br /></em><strong>WINNER: <em>WAR IS OVER! Inspired by the Music of John &amp; Yoko</em></strong></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-57" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Original Score</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-58" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Laura Karpman, <em>American Fiction<br /></em>John Williams,<em> Indiana Jones and the Dial of Destiny<br /></em>Robbie Robertson, <em>Killers of the Flower Moon<br /></em><strong>WINNER: Ludwig Göransson, </strong><em><strong>Oppenheimer</strong><br /></em>Jerskin Fendrix, <em>Poor Things</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-60" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Original Song</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-61" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">&#8220;The Fire Inside&#8221; from <em>Flamin&#8217; Hot</em>, music and lyric by Diane Warren<br />&#8220;I&#8217;m Just Ken&#8221; from <em>Barbie,</em> music and lyric by Mark Ronson and Andrew Wyatt<br />&#8220;It Never Went Away&#8221; from <em>American Symphony</em>, music and lyric by Jon Batiste and Dan Wilson<br />&#8220;Wahzhaze&#8221; (A Song for My People) from <em>Killers of the Flower Moon</em>, music and lyric by Scott George<br /><strong>WINNER: &#8220;What Was I Made For?&#8221; from <em>Barbie</em>, music and lyric by Billie Eilish and Finneas O&#8217;Connell</strong></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-63" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Sound</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-64" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>The Creator<br />Maestro<br />Mission: Impossible — Dead Reckoning Part One<br />Oppenheimer</em><strong><em><br /></em>WINNER: <em>The Zone of Interest</em></strong></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-66" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Production Design</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-67" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Barbie<br />Killers of the Flower Moon<br />Napoleon<br />Oppenheimer<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>Poor Things</strong><br /></em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-69" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Cinematography</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-70" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>El Conde<br />Killers of the Flower Moon<br />Maestro<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>Oppenheimer</strong><br />Poor Things</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-72" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Makeup &amp; Hairstyling</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-73" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Golda<br />Maestro<br />Oppenheimer<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>Poor Things</strong><br />Society of the Snow</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-75" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Costume Design</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-76" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Jacqueline Durran, <em>Barbie<br /></em>Jacqueline West, <em>Killers of the Flower Moon<br /></em>Janty Yates and Dave Crossman, <em>Napoleon<br /></em>Ellen Mirojnick, <em>Oppenheimer<br /></em><strong>WINNER: Holly Waddington, <em>Poor Things</em></strong></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-78" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Film Editing</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-79" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Anatomy of a Fall<br />The Holdovers<br />Killers of the Flower Moon<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>Oppenheimer</strong><br />Poor Things</em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-81" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Best Visual Effects</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-82" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>The Creator<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>Godzilla Minus One</strong><br />Guardians of the Galaxy Vol. 3<br />Mission: Impossible — Dead Reckoning Part One<br />Napoleon<br /></em></p>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-84" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Academy Honorary Awards</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-85" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Previously <a href="https://ew.com/awards/oscars/angela-bassett-honorary-oscar-winners/" data-component="link" data-source="inlineLink" data-type="internalLink" data-ordinal="1">announced</a> and <a href="https://ew.com/john-mulaney-surprise-governors-awards-host-opening-monologue-highlights-8425366" data-component="link" data-source="inlineLink" data-type="internalLink" data-ordinal="2">awarded at the Governors Awards ceremony</a></em><br /><br /><a href="https://ew.com/person/angela-bassett/" data-component="link" data-source="inlineLink" data-type="internalLink" data-ordinal="3">Angela Bassett</a><br /><a href="https://ew.com/person/mel-brooks/" data-component="link" data-source="inlineLink" data-type="internalLink" data-ordinal="4">Mel Brooks</a><br />Carol Littleton<em><br /></em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-87" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-embed mntl-sc-block-embed"> </div>
<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/03/11/oscar-2024-commento-lista-completa-vincitori-playersmagazine/">Oscar 2024: Trionfo Nolan, Emma Stone miglior attrice. Lista completa vincitori e vinti</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
]]></content:encoded>
					
		
		
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		<title>Poor Things: un itinerario più che un viaggio</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2024/03/10/poor-things-un-itinerario-piu-che-un-viaggio-recensione-playersmagazine/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Mara Ricci]]></dc:creator>
		<pubDate>Sun, 10 Mar 2024 11:07:29 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
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		<category><![CDATA[emma stone]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Il botteghino della passata stagione cinematografica è stato segnato dal cosiddetto Barbenheimer con i film di Greta Gerwig e Christopher &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/03/10/poor-things-un-itinerario-piu-che-un-viaggio-recensione-playersmagazine/">Poor Things: un itinerario più che un viaggio</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[
<p>Il botteghino della passata stagione cinematografica è stato segnato dal cosiddetto <em>Barbenheimer</em> con i film di Greta Gerwig e Christopher Nolan che hanno regalato ai circuiti cinematografici un autentico bagno nell&#8217;oro. Abbastanza a sorpresa, nella stagione dei premi, il binomio non si è però riconfermato e dopo i Golden Globe e i Bafta, è evidente quanto Nolan sia lanciatissimo verso la conquista del suo primo oscar da regista, mentre sul versante <em>leading actress</em> Emma Stone è la favorita per <em>Poor Things</em>. Lanthimos potrebbe ancora avere qualche<em> chance</em>, ma Nolan questa volta ha giocato l&#8217;asso nella manica del <em>biopic</em> e probabilmente l&#8217;<em>Academy</em>, dopo aver decretato il trionfo di Del Toro con <em>La Forma dell&#8217;Acqua</em> nel 2018, aspetterà altri dieci anni prima di considerare nuovamente un film così sopra le righe quale è, all&#8217;apparenza, quello di Lanthimos.</p>



<p>La marcia trionfale di <em>Poor Things </em>è iniziata a Venezia dove il film è stato salutato con recensioni entusiastiche venendo anche impropriamente <a href="https://www.nytimes.com/2024/03/02/movies/barbie-poor-things-motherhood.html">accostato a <em>Barbie</em></a>, e anzi a volte maldestramente presentato come una versione per adulti del lavoro di Gerwig, dove per &#8220;adulti&#8221; si intende che il film di Lanthimos non solo è ricco di scene di nudo e sesso, ma anche portatore di una riflessione più matura e profonda rispetto alla pellicola con Margot Robbie. Ecco, nulla di tutto ciò. La rivalità tra<em><a href="https://www.playersmagazine.it/2023/08/09/barbie-film-recensione-playermagazine/"> Barbie</a></em> e <em>Poor Things</em> è del tutto forzata visto che gli intenti sono diversi, ma su questo tornerò più avanti. [Da qui in poi SPOILER]



<figure class="wp-block-image size-large"><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="85663c" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #85663c;" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="555" data-attachment-id="50222" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/03/10/poor-things-un-itinerario-piu-che-un-viaggio-recensione-playersmagazine/poor-things-emma-stone/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?fit=2000%2C1333&amp;ssl=1" data-orig-size="2000,1333" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="poor-things-emma-stone" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?fit=300%2C200&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?fit=834%2C555&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-1024x682.webp?resize=834%2C555&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-50222 not-transparent" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?resize=1024%2C682&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?resize=300%2C200&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?resize=768%2C512&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?resize=1536%2C1024&amp;ssl=1 1536w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?resize=360%2C240&amp;ssl=1 360w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?w=2000&amp;ssl=1 2000w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/poor-things-emma-stone-jpeg.webp?w=1668&amp;ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></figure>


<p><em>Poor Things</em> è basato sull&#8217;omonimo romanzo di Alasdair Gray (1992) adattato da Tony McNamara già co-autore del precedente film di Lanthimos, <em>The Favourite</em>. La storia segue il percorso di formazione di Bella Baxter, una creatura con il corpo di una donna morta suicida su cui è stato impiantato il cervello del neonato che portava in grembo. Il padre-demiurgo è Godwin Baxter (Willem Dafoe), uno scienziato che indaga le leggi della natura studiandole, piegandole e perseguendo l&#8217;unico risultato che può garantire all&#8217;uomo la superiorità sulla natura stessa: il dare la vita. Il debito nei confronti di <strong><em>Frankenstein</em> </strong>è evidente e dichiarato ma<strong> le similitudini, oltre la premessa iniziale, sono molto più di atmosfera che di sostanza</strong>, a ben vedere <em>Poor Things</em> ha più elementi in comune con i romanzi di formazione dalle ambientazioni gotiche che Jane Austen ha parodiato in Northanger Abbey, che con l&#8217;opera di Mary Shelley.</p>


<p>Bella Baxter è dunque una giovane donna che <em>letteralmente</em> muove i primi passi nel mondo, essendo la sua esperienza governata dalla mente di un neonato. Bella è anche un prodigio della scienza, oltre che una meraviglia della natura, e cresce circondata dall&#8217;amorevole protezione del padre-creatore che la segue registrando tutti i suoi progressi. Più la ragazza cresce, più diventa manifesta la sua voglia di esplorare il mondo fuori dal maniero in cui vive con il padre e il giovane medico che lui ha designato come futuro genero. Si succedono piccoli e grandi episodi di insubordinazione finché <strong>per Bella la scoperta del sesso e dell&#8217;autoerotismo è una vera epifania</strong> &#8211; accolta con allegra e spensierata voracità &#8211; che innesca una serie di eventi che finalmente le danno l&#8217;occasione di varcare i confini di casa e partire all&#8217;avventura. Dopo l&#8217;indecisione iniziale, Godwin concede a Bella la sua benedizione: come padre non può che desiderare che la vita regalata sia effettivamente vissuta appieno, e come scienziato &#8211; si intuisce &#8211; non può dichiarare concluso con successo un esperimento senza che questo venga messo alla prova fuori dal laboratorio.</p>



<p>Bella si affaccia così al mondo al fianco di Duncan Wedderburn, un avvocato danaroso, vanesio e donnaiolo che è rimasto soggiogato dal fascino unico della ragazza, nonché dal desiderio di lei di dedicarsi liberamente al sesso. A questo punto della storia la caratteristica di Bella è infatti una fame di esperienze che si traduce soprattutto in una continua ricerca dell&#8217;appagamento sessuale: come tutti i bambini ha trovato quello che le dà piacere, che sia cibo o sesso poco importa, e le sue azioni sono dirette nell&#8217;avere sempre e solo quello che piace, senza imposizioni di sorta. <strong>Il rapporto tra i due diventa rapidamente un modo per illustrare, con penetrante ironia, l&#8217;esercizio del potere e del possesso praticato dagli uomini sulle donne</strong>: è subito evidente che tra Bella e Duncan l&#8217;adulto con il cervello di bambino è lui. Mark Ruffalo dà vita a un personaggio capriccioso, immaturo e sprovvisto di mezzi tanto per accettare un &#8220;no&#8221;, quanto per affrontare difficoltà non preventivate. Duncan viene racchiuso nella fulminante battuta di Bella: &#8220;Quindi o ti sposo o mi uccidi: è questa la scelta?&#8221; che nella sua estrema sintesi racconta secoli di sopraffazione sulla donna privata di autonomia, indipendenza e diritto di scelta.</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="6d3d0a" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #6d3d0a;" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="556" data-attachment-id="50225" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/03/10/poor-things-un-itinerario-piu-che-un-viaggio-recensione-playersmagazine/bella-baxter-poor-things/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/bella-baxter-poor-things-scaled.webp?fit=2560%2C1707&amp;ssl=1" data-orig-size="2560,1707" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;4&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;Atsushi Nishijima&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;ILCE-9&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;Emma Stone and Mark Ruffalo in POOR THINGS. Photo by Atsushi Nishijima. Courtesy of Searchlight Pictures. \u00a9 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;1636123918&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;-&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;200&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;4000&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0.005&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="bella-baxter-poor-things" data-image-description="" data-image-caption="&lt;p&gt;Emma Stone and Mark Ruffalo in POOR THINGS. Photo by Atsushi Nishijima. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.&lt;/p&gt;
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<p><strong>È chiaro fin da subito di cosa ci vuole parlare Lanthimos.</strong> Il regista vuole mettere in scena l&#8217;autodeterminazione di una giovane cresciuta libera dall&#8217;influenza opprimente della società con tutte le sue regole e costrizioni particolarmente punitive soprattutto per le donne, e che può quindi esplorare sé stessa ed esperire il mondo libera dalle catene di pregiudizi, moralismi e obblighi che limitano in tutte le direzioni la capacità di movimento. Purtroppo <strong>Lanthimos</strong>, per raggiungere lo scopo, insiste soprattutto sulla componente sessuale e volendo mostrare il sesso per quello che è, ovvero un mezzo per approfondire quella moltitudine di sensazioni e piaceri che la consapevolezza del nostro corpo può offrire, in opposizione a quello che è diventato, ovvero un mezzo di controllo e sopraffazione, <strong>finisce per cadere nella stessa trappola che voleva disinnescare. </strong></p>



<p>I primi anni della vita di un bambino sono irripetibili perché tutto ciò che accade segna una prima volta, la più piccola esperienza, come la più scontata (per noi adulti) delle sensazioni, diventa per un neonato un discrimine tra un prima e un dopo, la prima informazione acquisita su di sé e sull&#8217;altro da sé. Bella Baxter è in questa precisa condizione: venuta al mondo e cresciuta in cattività, dotata di un corpo di adulta che invia le informazioni da processare a un cervello di infante, seppure in rapidissimo sviluppo, dovrebbe affacciarsi alla vita colma di stupore e timor panico. Ma lo slancio della protagonista è banalizzato dall&#8217;eccessivo focalizzarsi sulla sfera sessuale, e per nulla veicolato da un&#8217;estetica che susciti autentica meraviglia. </p>



<p>Da un punto di vista visivo il film è spesso opulento ma nonostante questo, tutto quello su cui Bella posa gli occhi per la prima volta è privo del meraviglioso turbamento che il debutto alla vita dovrebbe suscitare. Usciti dalla sala è più facile ripensare alle fonti di ispirazione a cui rimanda il film, visto che le scelte visive ricordano da vicino la maggior parte dei lavori di Tim Burton, il Tarsen di <em>The Fall</em>, la regia di Alfonso Gomez-Rejon per <em>American Horror: Coven</em>, Guillermo Del Toro, Gustave Dorè nelle sue illustrazioni per la <em>Divina Commedia</em>. </p>



<p></p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="a97440" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #a97440;" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="556" data-attachment-id="50232" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/03/10/poor-things-un-itinerario-piu-che-un-viaggio-recensione-playersmagazine/povere-creature/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/povere-creature-scaled.webp?fit=2560%2C1707&amp;ssl=1" data-orig-size="2560,1707" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;2.8&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;Atsushi Nishijima&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;ILCE-9&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;Emma Stone in POOR THINGS. Photo by Atsushi Nishijima. Courtesy of Searchlight Pictures. \u00a9 2023 Searchlight Pictures All Rights Reserved.&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;1635956114&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;-&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;32&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;2000&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0.005&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="povere-creature" data-image-description="" data-image-caption="&lt;p&gt;Emma Stone in POOR THINGS. Photo by Atsushi Nishijima. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 Searchlight Pictures All Rights Reserved.&lt;/p&gt;
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<p><em>Poor Things</em> è una <em>comedy</em> grottesca che mutua atmosfere e scelte estetiche dallo <em>steam punk</em> e dal gotico, un romanzo di formazione che si dedica intensamente alla sua protagonista, una sfavillante Emma Stone ormai musa ufficiale di Lanthimos: i due sono alla seconda collaborazione dopo <em>The Favourite,</em> in attesa della terza, <em>Kinds of Kindness</em>. <strong>A Stone va il merito di aver reso una festa per gli occhi e fieramente ingovernabile il personaggio di Bella </strong>che sarebbe potuto facilmente scadere nel <em>camp</em> involontario. Il problema è che la storia, pur mettendo al centro una donna, racconta <strong>un percorso di autodeterminazione come lo può intendere un uomo per una donna.</strong> Troppo spesso i viaggi di crescita e scoperta dei personaggi femminili devono necessariamente fare tappa o nell&#8217;episodio di violenza, o nel bordello. Qui si verifica la seconda eventualità e la (non) sensibilità artistica maschile, come in questo caso, ripropone il <em>trope</em> della romanticizzazione del bordello come luogo di studio di una certa varietà umana e crocevia di storie e destini.</p>



<p>Serve ricordare che il bordello è un luogo in cui gli uomini pagano per abusare di donne povere, sole, rifiutate ed emarginate dalla società. L&#8217;esperienza di Bella, come tutte le sue esperienze, è qui addomesticata e mai, in nessun momento, si sente oppure è realmente in pericolo. <strong>E</strong> <strong>la questione economica, seppure passata sottotraccia, è molto più interessante da valutare rispetto a quella sessuale.</strong></p>



<p><em>Poor Things</em> è un film spassoso, con diversi acuti, ma <strong>Lanthimos butta fumo negli occhi </strong>perché il film è, tolti gli strati più vistosi e superficiali, la storia di una rampolla giovane, ricca e attraente che sfida un mondo in cui le difficoltà sono ampiamente alla sua portata, salvo poi fare ritorno a casa dove ritrova il fidanzato comprensivo, ed eredita i soldi e l&#8217;attività del padre. Insomma, quanto di più lontano ci possa essere dallo scardinare convenzioni e norme sociali perché <strong>la vera autodeterminazione delle donne, prima ancora che dal sesso, passa attraverso l&#8217;indipendenza economica</strong> <strong>dagli uomini</strong> e Bella &#8211; che ne sia consapevole o meno &#8211; passa dall&#8217;essere <em>pagata</em> per la sua avvenenza, all&#8217;ereditare i soldi del padre: la sua autoaffermazione è perimetrata da questi due elementi. Il primo vero momento in cui sceglie senza rete di protezione è quando decide di capire quale fosse la vita della donna di cui abita il corpo, sua madre. Il marito aguzzino funziona da opposto dello spettro in cui si posizionano gli uomini predatori in relazione alle donne: da una parte gli adulatori che amano la libertà sessuale delle donne solo finché sono i primi a beneficiarne, dall&#8217;altra chi la teme e la reprime attivamente. Anche in questo caso, però, la risoluzione del conflitto avviene in tempi di pronta consegna e la storia può avviarsi verso il lieto fine.</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="504f4d" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #504f4d;" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="469" data-attachment-id="50234" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/03/10/poor-things-un-itinerario-piu-che-un-viaggio-recensione-playersmagazine/emma-stone-poor-things/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?fit=1920%2C1080&amp;ssl=1" data-orig-size="1920,1080" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="emma-stone-poor-things" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?fit=300%2C169&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?fit=834%2C469&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-1024x576.webp?resize=834%2C469&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-50234 not-transparent" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?resize=1024%2C576&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?resize=300%2C169&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?resize=768%2C432&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?resize=1536%2C864&amp;ssl=1 1536w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?w=1920&amp;ssl=1 1920w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/emma-stone-poor-things-jpg.webp?w=1668&amp;ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></figure>



<p>Come dicevo all&#8217;inizio, il termine di paragone più immediato, ma anche più fuorviante, è quello con il <em>Frankenstein</em> di Shelley, ma i percorsi di Bella e della Creatura viaggiano su direzioni opposte. Là dove la Creatura viene immediatamente rifiutata dal suo creatore, condannata alla solitudine e spinta verso l&#8217;efferatezza dal suo aspetto terrificante e contronatura che gli aliena ogni possibilità di contatto umano, in <em>Poor Things</em> Bella è amata e desiderata proprio in virtù della sua avvenenza. Curioso che un film che dà a intendere di parlare di orrorifico, strambo e anormale, per le due creature nate dagli esperimenti dello scienziato scelga le fattezze di Emma Stone e Margaret Qualley. Non a caso in <em>Barbie</em>, il monologo principale viene affidato ad America Ferrera: pronunciato da Margot Robbie, oltre che <em>out of character</em>, sarebbe risultato ridicolo. </p>



<p><em>Poor Things</em> è dunque un film godibile, divertente, che in più di un momento regala acuti e battute fulminanti, a patto di capire cosa si sta guardando: non un viaggio rivoluzionario, ma una gustosa favola gotica/fantascientifica raccontata attraverso un comodo itinerario a tappe.</p>



<p></p>



<p></p>
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<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/03/10/poor-things-un-itinerario-piu-che-un-viaggio-recensione-playersmagazine/">Poor Things: un itinerario più che un viaggio</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Jonathan Fujii: «Fra numeri e intuito: ecco chi vincerà l’Oscar e chi potrebbe sorprenderci»</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 05 Mar 2024 07:55:00 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[<p>Un canale YouTube, The Film Drunk, che ha superato i 16.600 iscritti in meno di quattro anni. La passione per &#8230; </p>
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<p class="has-medium-font-size"><strong>Un canale YouTube, <em>The Film Drunk</em>, che ha superato i 16.600 iscritti in meno di quattro anni. La passione per i film. L’arte di prevedere chi riuscirà a vincere la statuetta con cui, ogni anno, Hollywood celebra l’industria del cinema. Abbiamo chiesto a Jonathan Fujii quali film non perdere quest’anno e chi, domenica prossima, porterà a casa l’Oscar</strong></p>



<p>Con più di 16.600 iscritti su YouTube, è una delle voci made-in-USA in ascesa quando si parla di film e di premi: nel 2020 Jonathan Fujii ha aperto <a href="https://www.youtube.com/@TheFilmDrunk"><em>The Film Drunk</em></a>, ossia “Ubriaco di film”, e il canale ha avuto crescite esponenziali a ogni Awards Season, la stagione dei premi americani che parte dopo i festival autunnali &#8211; Telluride, Venezia, Toronto, San Sebastian, New York… &#8211; e finisce con gli <a href="https://www.oscars.org/">Oscar</a>. Lo stile fresco e poco ortodosso l’ha catapultato alla ribalta nella nuova generazione di esperti che, oltre a parlare di film, prova a predire quali vinceranno l’Oscar e perché.</p>
<p>Lo incontro via Meet. Jonathan mi parla dalla stanza dove registra i suoi video, in Arizona. La silhouette di una macchina da presa appesa alla parete, un po’ il suo marchio di fabbrica.</p>
<hr />
<p><strong>Prevedere chi vincerà l’Oscar: contano di più numeri e statistiche o l’intuizione?</strong></p>
<p>Le statistiche si basano su cosa è successo negli anni precedenti e sui vincitori dei premi che vengono assegnati prima dell’Oscar. I dati possono aiutare, ma quando fai una previsione devi seguire anche la tua sensibilità: se qualcosa non torna, bisogna dare retta all’istinto. Se gli Oscar si basassero solo sui numeri, non ci sarebbero sorprese. La cosa difficile e divertente è trovare un equilibrio fra la statistica e l’intuizione.</p>
<p><strong>Dietro al successo di <em>The Film Drunk</em> c’è il tuo intuito?</strong></p>
<p>Nel 2020 scrivevo per un giornale online. Ma ero agli inizi, non potevo scrivere sempre di ciò che mi interessava e, dopo le revisioni del direttore, non riconoscevo nemmeno più quello che avevo scritto. Ho capito che, se volevo continuare a fare quello che mi piaceva, dovevo mettermi in proprio. Ho sempre fatto video editing dai tempi della scuola e ho deciso di aprire un canale: non l’ho detto a nessuno, volevo solo caricare i miei video e non pensarci.</p>
<p><strong>Jonathan, nessuna strategia di marketing?</strong></p>
<p>No! [<em>ride</em>, ndr] Anche se nessuno mi avesse seguito, avrei continuato a produrre video per il canale. Il successo è stata una sorpresa. Dietro c’è soprattutto la mia passione. È sempre così: seguiamo quello che ci appassiona, poi iniziamo a capire come funziona. Oggi vedo le cose in modo diverso. Da ragazzino non sapevo cosa fossero gli effetti speciali o il <em>sound design</em>. Ora so apprezzare anche dettagli di cui anni fa non mi accorgevo.</p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="My Top 10 Movies of 2023" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/HhNMgW12NI0?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p><strong>I film della stagione da perdere? Io ho adorato <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/10/02/may-december-magnifica-ossessione-ssiff/"><em>May December</em></a>, che uscirà in Italia il mese prossimo… ma che purtroppo ha solo una nomination agli Oscar.</strong></p>
<p>Ti sembrerà strano, ma avrei davvero iniziato rispondendo <em>May December</em>. Assolutamente. È affascinante, ed è un peccato sia candidato solo per la sceneggiatura. Naturalmente <em>Barbie</em> e <em>Oppenheimer</em>, su cui si è ormai detto tutto. Ho adorato <em>Anatomia di una caduta</em>, amo quel genere di dramma poliziesco, venato di giallo… è girato magnificamente, e le nomination all’Oscar ne hanno premiato la qualità. <em>La zona d’interesse</em> è molto interessante, non è il classico film sull’Olocausto ma lancia il suo messaggio con grande potenza.</p>
<p><strong>Ho amato anche <em>The Holdovers</em>.</strong></p>
<p>Anche io, è bellissimo!</p>
<p><strong>… anche sono sorpreso dall’infilata di premi per Da&#8217;Vine Joy Randolph come attrice non protagonista. Non perché non sia brava, ma perché è un’interpretazione molto silenziosa, senza scene acchiappa-voti.</strong></p>
<p>Sono d’accordo. È sorprendente non solo che stia vincendo così tanti premi, ma che la sua sia una delle corse all’Oscar come migliore attrice non protagonista che più hanno dominato la stagione… a memoria d’uomo! Ha perso solo qualche premio delle associazioni dei critici, poi ha praticamente vinto tutto, dai premi più piccoli ai più importanti. Da&#8217;Vine Joy Randolph è bravissima in <em>The Holdovers</em> e, probabilmente, quest’anno, quella categoria è meno competitiva rispetto ad altri anni… soprattutto dopo che Lily Gladstone per <em>Killers of the Flower Moon</em> è stata spinta come miglior attrice protagonista.</p>
<p><strong>Dopo aver visto <em>May December</em> avevo iniziato a sperare che Julianne Moore sarebbe stata candidata come migliore attrice non protagonista. </strong></p>
<p>Ti capisco. Anche io.</p>
<p><strong> </strong><strong>Fino a Natale, Julianne è stata candidata quasi a tutto: all’ASTRA, al <a href="https://goldenglobes.com/">Golden Globe</a>, al Critics Choice… Dopo le feste, il vento è cambiato, e sia il SAG sia il BAFTA l’hanno lasciata fuori. E non è andata meglio a Charles Melton che, dopo la vittoria del Gotham e la nomination al Golden Globe, sembrava certo fra i migliori attori non protagonisti per <em>May December</em>. Cos’è andato storto?</strong></p>
<p>Melton è una faccia relativamente nuova, un giovane attore cui sono stati preferiti dei veterani con una reputazione più solida. Ma, in generale, più <em>May December</em> veniva visto qui negli Stati Uniti e più polarizzava i pareri: io l’ho amato molto come te, è il secondo dei miei film preferiti della stagione. Ma è un film non facile, che può farti sentire a disagio, e se non riesci a sintonizzarti sulla sua frequenza d’onda… rischia di non piacerti. Credo sia successo esattamente questo durante la stagione: il film è partito in quarta a novembre, poi il momento è passato. Succede. Ma resta un film fantastico.</p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Ranking the 2024 Best Picture Nominees" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/jZwTorciAAw?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p><strong>C’è qualche speranza che Paul Giamatti vinca come miglior attore per <em>The Holdovers</em>? O i giochi sono già fatti e, dopo il <a href="https://www.bafta.org/">BAFTA</a> e il <a href="https://www.sagawards.org/">SAG</a>, Cillian Murphy vincerà anche l’Oscar per <em>Oppenheimer</em>?</strong></p>
<p>Non mi piace essere categorico. Paul Giamatti è incredibilmente rispettato e il pubblico ha amato <em>The Holdovers</em>. Avrei voluto vedere Giamatti vincere il SAG: è quel genere di interpretazione che il SAG ama. Ma il SAG ha premiato Cillian Murphy. Se <em>Oppenheimer</em> vincerà quasi tutti gli Oscar a cui è candidato, ed è un’eventualità probabile, è difficile immaginare Cillian Murphy perdere. Anche se quello di Murphy non è il tipo di interpretazione che di norma vince l’Oscar: la prova di Giamatti probabilmente rientra più nei parametri che l’Academy ama. Ma <em>Oppenheimer </em>è un fenomeno troppo grande, e Murphy è bravissimo. Ero sul punto di scegliere Paul Giamatti come previsione finale per l’Oscar al miglior attore, ma non credo abbia più grandi speranze. Penso che, dopo il SAG, Murphy vincerà anche l’Oscar come miglior attore.</p>
<p><strong>È certo che<em> Oppenheimer</em> vincerà gli Oscar per il miglior film e la migliore regia?</strong></p>
<p>È quanto di più vicino a una certezza possiamo immaginare.</p>
<p><strong>Quattro anni fa, <a href="https://www.playersmagazine.it/2020/01/18/1917-la-guerra-non-lavete-mai-vista/"><em>1917</em> </a>di Sam Mendes sembrava pronto a vincere per film e regia, poi <em>Parasite</em> vinse a sorpresa… anche se nemmeno io credo che quest’anno qualcuno fermerà <em>Oppenheimer</em>.</strong></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2019/06/27/parasite-la-poverta-un-odore-sgradevole/"><em>Parasite</em> </a>aveva vinto il SAG come miglior cast, che aveva ricevuto una standing ovation alla cerimonia. So che quel premio non ha grande rilievo statistico, ma… era ovvio che <em>Parasite</em> fosse in seconda posizione nella corsa all’Oscar 2020. Pensa a quest’anno: c’è <em>Oppenheimer</em>. E poi? Potremmo citare cinque film diversi che secondo noi sono in seconda posizione nella gara… e saremmo credibili. Ma il problema è questo: non c’è un film che davvero possa insidiare il primato di <em>Oppenheimer</em>.</p>
<p><strong>Qualcuno sussurra che il successo di <em>Oppenheimer</em> potrebbe portare Emily Blunt a vincere a sorpresa come attrice non protagonista battendo Da&#8217;Vine Joy Randolph. Improbabile? </strong></p>
<p>Era una possibilità fino a poche settimane fa, ma la Blunt non ha vinto né il SAG né il BAFTA. La Randolph sta dominando la stagione come raramente abbiamo visto succedere. Purtroppo pare che la Blunt sarà l’unica, fra gli attori candidati per <em>Oppenheimer</em>, a non vincere la statuetta.</p>
<p><strong>Non sprechiamo tempo a parlare del migliore attore non protagonista. È ovvio che vincerà Robert Downey Jr.</strong></p>
[<em>ride</em>, ndr]
<p><strong>Invece, probabilmente una delle previsioni più difficili resta quella per la migliore attrice. Lily Gladstone o Emma Stone?</strong></p>
<p>È la domanda più ostica. È come giocare a testa o croce. Il fatto che Lily Gladstone abbia vinto il SAG, il fatto che Emma Stone abbia già vinto un Oscar e il fatto che probabilmente Hollywood sa che avrà altre possibilità per premiare la Stone in futuro… tutto fa pensare che il vento tiri dalla parte di Lily Gladstone. Ha una <em>narrative</em> forte [<em>sarebbe la prima attrice nativa americana a vincere l’Oscar come migliore attrice</em>, ndr] ed è bravissima in <em>Killers of the Flower Moon</em>: ha un minutaggio inferiore rispetto a quello che di solito hanno le vincitrici come migliore attrice protagonista, eppure lascia il segno.</p>
<p><strong>Quando la Gladstone ha vinto il SAG le votazioni per l’Oscar erano già aperte. Può averlo vinto troppo tardi?</strong></p>
<p>È una teoria che non mi convince. Ha avuto un forte momento di visibilità mediatica alla cerimonia dei SAG quando i voti per l’Oscar erano già iniziati, ma molti avevano già votato per lei: la vittoria del SAG lo dimostra.</p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="2024 OSCAR NOMINATIONS LIVE REACTION (NYAD LIVES)" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/G_dED1q4xGg?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p><strong><em>Anatomia di una caduta</em> vincerà l’Oscar per la sceneggiatura originale?</strong></p>
<p>Credo di sì. È un esercizio di sceneggiatura perfetto, una vera e propria vetrina per Justine Triet: penso che per la sceneggiatura originale <em>Anatomia di una caduta</em> vincerà. Più complesso prevedere la migliore sceneggiatura non originale: una delle gare più aperte insieme a quella per la miglior attrice. Non so cosa aspettarmi. <em>Barbie</em> è una sceneggiatura non originale per gli Oscar, ma tutti gli altri premi l’hanno messa in gara come originale: non abbiamo indizi su quanto la sceneggiatura di <em>Barbie</em> sia competitiva fra le non originali. Se <em>Oppenheimer</em> sarà l’asso piglia-tutto che ci si aspetta, i dialoghi di <em>Oppenheimer </em>potrebbero spuntarla. Ma c’è anche <em>American</em> <em>Fiction</em>, che ha vinto il BAFTA: quella per la sceneggiatura era l’unica nomination del film ai BAFTA, e si è trasformata in una vittoria. Se fossi costretto a dare una risposta precisa sulla sceneggiatura non originale, probabilmente risponderei <em>American Fiction</em>: non so come abbia fatto a vincere il BAFTA, ma è difficile ignorare il fatto che ci sia riuscito.</p>
<p><strong>Ti aspetti qualche sorpresa?</strong></p>
<p>Forse <em>Povere creature!</em> per la migliore fotografia. La fotografia di<em> Oppenheimer </em>è straordinaria, ma<em> Povere</em> <em>creature!</em> ha vinto il British Society of Cinematographers Award ed è un film dal forte impatto visivo… potrebbe sorprendere. Non sto dicendo che vincerà, solo che potrebbe essere la sorpresa della serata.</p>
<p><strong>Quali interpretazioni hai amato e avresti voluto vedere candidate all’Oscar quest’anno?</strong></p>
<p>Charles Melton in <em>May December</em>. Ma avrei candidato tutto il cast di quel film. Natalie Portman è fantastica, mi sarebbe piaciuto vederla candidata come miglior attrice. E sono d’accordo con te: Julianne Moore è fenomenale nel film, meritava la nomination come non protagonista. Sono tre delle migliori interpretazioni del 2023. Ma aggiungo Rachel McAdams in <em>Ci sei Dio? Sono io, Margaret</em>.</p>
<p><strong>La vittoria che negli ultimi anni ti ha sorpreso di più agli Oscar.</strong></p>
<p>Quella di Bong Joon-ho per <em>Parasite</em>, di cui abbiamo parlato prima. E quella di Olivia Colman come miglior attrice per <em>La favorita</em> nel 2019, quando la favorita era Glenn Close per <em>The Wife</em>. La Close è un’attrice molto rispettata che non ha mai vinto l’Oscar, e quella stagione aveva vinto quasi tutto…</p>
<p><strong>… aveva perso solo il BAFTA, che era andato a Olivia Colman…</strong></p>
<p>… Glenn Close sembrava avere il vento in poppa, e la <em>narrative</em> della veterana mai premiata dall’Academy sembrava poterla portare alla vittoria.</p>
<p><strong>Perché ha perso secondo te? </strong></p>
<p>Quella come migliore attrice era l’unica candidatura all’Oscar per <em>The Wife</em>: non so quante persone abbiano visto il film, a parte gli addetti ai lavori. Molti miei amici non ne hanno mai sentito parlare. <em>La favorita</em> invece è stato un film di maggiore successo, candidato all’Oscar come miglior film.</p>
<p><strong>Guardiamo al 2025: quali film saranno potenziali concorrenti per l’Oscar l’anno prossimo?</strong></p>
<p><em>Blitz</em> di Steve McQueen con Saoirse Ronan e Harris Dickinson, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, sembra avere buone chance. Poi <em>Megalopolis</em> di Francis Ford Coppola, ma non se ne sa molto: potrebbe essere un grande ritorno come un flop. E <em>Dune – Parte due</em>, che è appena uscito ed è il sequel di un film che ha vinto sei Oscar: le recensioni sono ottime, il pubblico sembra amare la seconda parte più della prima.</p>
<p> </p>



<h2 class="wp-block-heading"></h2>


<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/03/05/jonathan-fujii-fra-numeri-e-intuito-ecco-chi-vincera-loscar-e-chi-potrebbe-sorprenderci/">Jonathan Fujii: «Fra numeri e intuito: ecco chi vincerà l’Oscar e chi potrebbe sorprenderci»</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Dune &#8211; Parte 2 &#8211; Villenueve, l&#8217;imperatore che sconfisse la maledizione</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2024/02/21/dune-parte-2-villenueve-limperatore-che-sconfisse-la-maledizione/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Claudio Magistrelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 21 Feb 2024 17:11:56 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[Alejandro Jodorowsky]]></category>
		<category><![CDATA[David Lynch]]></category>
		<category><![CDATA[Herbert]]></category>
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		<category><![CDATA[villeneuve]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Denis Villeneuve ce l&#8217;ha fatta. Non solo ha portato sullo schermo il libro di Frank Herbert, impresa di per se &#8230; </p>
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										<content:encoded><![CDATA[
<p>Denis Villeneuve ce l&#8217;ha fatta. Non solo ha portato sullo schermo il libro di Frank Herbert, impresa di per se complicata come ben sanno sia <a href="https://www.playersmagazine.it/2021/09/02/jodorowskys-dune-missione-impossibile/" target="_blank" rel="noopener">Jodorowsky</a> che Lynch, ma l&#8217;ha fatto senza piegare la sua visione artistica ad altre esigenze, partorendo una pellicola destinata a trovare un proprio posto tra i giganti del cinema sci-fi. <strong>Il nome di Villeneuve, insomma, è entrato nella storia di <em>Dune</em> in maniera probabilmente indelebile al fianco di quelli di <a href="https://www.playersmagazine.it/2021/11/29/il-dune-di-folio-society-e-meraviglioso-come-il-dune-di-villeneuve/" target="_blank" rel="noopener">Herbert</a> padre e figlio. </strong></p>
<p>L&#8217;utilizzo chirurgico della macchina da presa di Villeneuve <a href="https://www.playersmagazine.it/2021/09/04/dune-di-villeneuve-recensione-oscar-players/" target="_blank" rel="noopener">ritrova</a> i maestosi e incandescenti scenari di Arrakis, dominati ancora di più dai toni dell&#8217;ocra e delle sue sfumature che sovrastano ogni cosa. La spezia è l&#8217;assoluta protagonista, un pulviscolo costantemente presente in scena che ammanta le gigantesche strutture, si riflette nell&#8217;aria e vortica veloce sopra la sabbia. La sua influenza è inebriante, tanto per lo spettatore ammaliato dalla poderosa messa in scena di Villeneuve, quanto per i personaggi che solcano le dune del pianeta della spezia, mossi da ambizioni ingigantite dagli effetti della droga. Le numerose pedine che si muovo sulla scacchiera dell&#8217;Imperium si ritrovano infine tutte nello stesso luogo, coinvolte o attirate in una resa dei conti in cui ciascuno è mosso dal proprio credo. </p>
<p><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="777465" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #777465;" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="50166" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/02/21/dune-parte-2-villenueve-limperatore-che-sconfisse-la-maledizione/dune-1/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-1-jpeg.webp?fit=800%2C533&amp;ssl=1" data-orig-size="800,533" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="Dune 1" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-1-jpeg.webp?fit=300%2C200&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-1-jpeg.webp?fit=800%2C533&amp;ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-50166 not-transparent" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-1-jpeg.webp?resize=800%2C533&#038;ssl=1" alt="" width="800" height="533" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-1-jpeg.webp?w=800&amp;ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-1-jpeg.webp?resize=300%2C200&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-1-jpeg.webp?resize=768%2C512&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-1-jpeg.webp?resize=360%2C240&amp;ssl=1 360w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p>
<p>La guerra che a lungo si è mossa sotto la sabbia, come i giganteschi vermi di Dune, è infine esplosa in superfice mostrandosi per ciò che è sempre stata: un guerra di religione, una guerra sacra. Per gli Arkonnen il dio è il denaro, una galassia di denaro, quello perso insieme al feudo su Arrakis e la sua spezia, da riconquistare attraverso il sangue anche grazie a un nuovo campione, Feyd Rutha (Austin Butler). Il nipote del Barone (Stellan Skarsgård) è infatti ambizioso al punto da avere nelle proprie mire il trono dell&#8217;Imperatore (Vince Vaughan), a sua volta devoto dell&#8217;Impero e della sua sopravvivenza a ogni costo, tradimento incluso. Mentre le Bene Gesserit tendono le loro molte tele per assicurarsi che il destino segua comunque il loro volere, i Fremen si riuniscono intorno a quello che alcuni considerano il messia finalmente giunto, ma la fede di Paul (Timothée Chalamet) è divisa tra le aspirazioni politico-religiose della madre (Rebecca Ferguson), il desiderio di vendetta per lo sterminio della sua stirpe e l&#8217;amore per Chani (Zendaya), attraverso cui passa anche la rivalsa di un popolo da sempre oppresso. </p>
<p>La sceneggiatura di Villeneuve, affiancato nel compito da Jon Spaihts, si districa affilata come un bisturi tra le <a href="https://amzn.to/3T6l89C" target="_blank" rel="noopener">congiure</a> e le allucinazioni immaginate da Herbert più di mezzo secolo fa, senza timore di riordinarme alcune parti per facilitare la comprensione dei numerosi eventi allo spettatore schiacciato sotto il peso della maestosità della visione. <em>Dune &#8211; Parte 2</em> è un&#8217;opera imponente, monumentale, che crea un immaginario collettivo come <em>Star Wars</em> sul finire dei &#8217;70, ma si rifà come modello ai kolossal della golden age di Hollywood: la sequenza dell&#8217;atterraggio dell&#8217;astronave-città dell&#8217;imperatore scuote per solennità e scala, ma nel contempo affoga nel contrasto che attraversa tutto il film, tra la freddezza dello sguardo registico e delle monumentali strutture che sovrastano Arrakis, e il calore delle immagine e della spezia che tutto sferza,  confonde e altera, tra cui si insinua una poderosa colonna sonora che si fa carico spesso della componente emozionale. </p>
<p><img data-recalc-dims="1" data-dominant-color="2e2118" data-has-transparency="false" style="--dominant-color: #2e2118;" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="50167" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2024/02/21/dune-parte-2-villenueve-limperatore-che-sconfisse-la-maledizione/dune-2-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-2-jpg.webp?fit=800%2C422&amp;ssl=1" data-orig-size="800,422" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="Dune 2" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-2-jpg.webp?fit=300%2C158&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-2-jpg.webp?fit=800%2C422&amp;ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-50167 not-transparent" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-2-jpg.webp?resize=800%2C422&#038;ssl=1" alt="" width="800" height="422" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-2-jpg.webp?w=800&amp;ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-2-jpg.webp?resize=300%2C158&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Dune-2-jpg.webp?resize=768%2C405&amp;ssl=1 768w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p>
<p>Il dualismo formale e tematico accompagna la pellicola attraverso un gran numero di corali sequenze di azione che conferiscono a questa <em>Parte 2</em> un ritmo più sostenuto e omogeneo, al punto che di fronte all&#8217;ultimo fotogramma le due ore e quaranta di visione sembrano solo una piccola dose di spezia di cui se ne vorrebbe ancora, ancora e ancora. Servirà tempo, probabilmente, per mettere in prospettiva l&#8217;impresa cinematografica di Villeneuve che in colpo solo ha sconfitto la maledizione di <em><a href="https://amzn.to/3T6l89C" target="_blank" rel="noopener">Dune</a></em>, ha diretto un cast quasi inconcepibile per star-power (oltre ai già ccitati, mancano Oscar Isaacs, Josh Brolin, Javier Bardem, Dave Bautista e i nuovi ingressi Lea Seydoux e Florence Pugh), ha riportato ancora una volta la fantascienza nell&#8217;agenda di Hollywood, ma soprattutto ha restituito all&#8217;industria cinematografica americana un&#8217;ambizione e un senso di grandeur che nel tempo stava andando un po&#8217; perdendosi lungo il viale del tramonto dei supereroi.  </p>


<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/02/21/dune-parte-2-villenueve-limperatore-che-sconfisse-la-maledizione/">Dune &#8211; Parte 2 &#8211; Villenueve, l&#8217;imperatore che sconfisse la maledizione</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>2023: I 20 film che avreste dovuto vedere</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2024/01/08/2023-i-20-film-che-avreste-dovuto-vedere-playersmagazine/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Andrea Chirichelli]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 08 Jan 2024 13:00:58 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Best of]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[Listoni!]]></category>
		<category><![CDATA[2023]]></category>
		<category><![CDATA[andrea chirichelli]]></category>
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		<category><![CDATA[Recensione]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Incredibile, Players è ancora vivo. Ancora più incredibile, IO sono ancora vivo. Quindi, come ogni anno, è tempo di consigliare &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/01/08/2023-i-20-film-che-avreste-dovuto-vedere-playersmagazine/">2023: I 20 film che avreste dovuto vedere</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Incredibile, Players è ancora vivo.</p>
<p>Ancora più incredibile, IO sono ancora vivo.</p>
<p>Quindi, come ogni anno, è tempo di consigliare i 20 migliori film passati davanti agli occhi del sottoscritto.</p>
<p>Qualche info prima di iniziare</p>
<p>-Non è una classifica, è un listone</p>
<p>-La stragrande maggioranza dei titoli è stata visibile in Italia (anche se magari solo in rassegne, festival, etc.)</p>
<p>-Ho deciso di focalizzarmi solo sugli “underdog” del caso che potrebbero essere sfuggiti al vostro radar</p>
<p>-Alla fine c’è qualche altro consiglio</p>
<p> </p>
<p>Buona lettura, spero possa esservi utile.</p>
<p><span style="color: #ff0000;"><strong>(NOTA: articolo aggiornato l&#8217;8 gennaio con Wenders e Miyazaki)</strong></span></p>
<p><strong>1-THE HOLDOVERS</strong></p>
<p>Alexander Payne si riprende dal passo falso di Downsizing e torna all&#8217;assoluta eccellenza di Nebraska, Sideways e ovviamente di Paradiso Perduto, uno dei miei dieci film preferiti di sempre. Lo fa raccontando la storia di tre loser (un professore meschino e frustrato, un ragazzo &#8220;ribelle&#8221; e una cuoca che ha perso il figlio in Vietnam) costretti a vivere assieme le vacanze natalizie del 1970 in un collegio americano. Sfruttando appieno la sceneggiatura PERFETTA di David Hemingson, Payne torna a fare quello sa fare meglio: descrivere minuziosamente i rapporti interpersonali tra esseri umani molto differenti tra di loro, ma accomunati dall&#8217;essere fragili e imperfetti. Una cura per i dettagli maniacale, un humour noir sempre efficace, una regia ferma e una progressione drammatica impeccabile, accompagnano i protagonisti (e gli spettatori) nel processo catartico verso l&#8217;accettazione delle rispettive miserie e, forse, la speranza di un futuro migliore. Ovviamente, Paul Giamatti DEVE avere già l&#8217;Oscar in tasca. Uno dei migliori film degli ultimi anni, non solo del 2023.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="THE HOLDOVERS Trailer (2023)" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/pgIyk1tvTd8?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>2-AMERIKATSI</strong></p>
<p>Sfuggito da bambino al genocidio nascondendosi in un baule diretto negli Stati Uniti, un uomo torna nel 1947 in Armenia e viene immediatamente incarcerato e messo in isolamento dal regime comunista perché porta una cravatta. Dalla finestra della sua cella però, scopre presto di poter vedere l&#8217;interno di un edificio dove vive una coppia e inizia a “vivere” insieme a loro…</p>
<p>Un’opera di puro genio, scritta, diretta e interpretata da Michael A. Goorjian (americano di origine armena, da giovane era in Party of Five, per chi se lo ricorda, ma ha girato un botto di roba anche se non è molto famoso), che “rielabora” in chiave agro-dolce e tragicomica Le Vite degli Altri (unico film che mi sovvenga che possa essere concettualmente avvicinato a questo, con un pizzico di La Finestra sul cortile, La vita è bella e Morto Stalin, se ne fa un altro).  Lui è assolutamente incredibile, idem dicasi il colorito cast a supporto, la satira sociale e politica è sferzante e di rara intelligenza, ci sono alcune sequenze clamorose, ma soprattutto è un film umanissimo, davvero uno di quei titoli che capitano sempre più di rado. L’Armenia ovviamente lo manda agli Oscar e quindi quest’anno so chi tifare.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Amerikatsi (Official Trailer)" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/DXp-8SiqLfI?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>3-KAFKA A THERAN</strong></p>
<p>Dodici storie, girate tutte in piano sequenza, che raccontano l’ordinaria follia burocratico-religiosa dell’Iran attuale.</p>
<p>Davvero splendida quest’idea di Ali Asgari e Alireza Khatami che, senza mostrare l’interlocutore “oppressore” (un fanatico religioso, un rozzo burocrate, un manager con mire sessuali…) si concentrano esclusivamente sulle espressioni e la parola della vittima di turno, oscillando sempre tra il grottesco, il tragico e il paradossale. Inquieta il riflettere sul fatto che alcuni episodi, scevri da contaminazioni religiose, potrebbero verificarsi quotidianamente anche da noi (per gli altri, forse basta aspettare…). Finale clamoroso, specie se si è misantropi. Tutto eccelso, uno dei migliori film del 2023.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Kafka a Teheran - Trailer Ufficiale - Dal 5 ottobre al cinema" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/w71DFTCphkM?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>4-IL CAFTANO BLU</strong></p>
<p>Halim e Mina, sposati da molto tempo, gestiscono un tipico negozio di caftani nella medina di Salé, in Marocco. Insieme custodiscono anche il segreto dell&#8217;omosessualità di lui, ma quando Mina si ammala e in negozio arriva un giovane apprendista, l&#8217;equilibrio si romperà…</p>
<p>Sorprendente e meraviglioso film marocchino, che lo aveva candidato giustamente agli Oscar e che ce la stava quasi facendo a vincere. Una “doppia” storia d’amore raccontata con garbo e leggerezza e con un’attenzione maniacale a dettagli e particolari, gli stessi che le sapienti mani del sarto protagonista cura per gli abiti (bellissimi) che crea. Attori, regia, script, tutto impeccabile, finale da applausi in piedi.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="IL CAFTANO BLU Trailer Ufficiale Italiano dal 21 settembre al Cinema" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/bUU-lI3T1_A?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>5-RAPITO</strong></p>
<p>Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica…</p>
<p>Capolavoro ASSOLUTO.</p>
<p>Bellocchio, a 83 anni, martella la Chiesa (e la religione tutta, a ben vedere) raccontando una storia incredibile, con il suo stile unico e inimitabile. Tutto eccelso: la regia, che regala sequenze visivamente e emotivamente potentissime (il Cristo “schiodato” che prende e se ne va una volta sceso dalla croce, il Papa sottoposto a circoncisione), il cast, in stato di grazia (mostruoso Paolo Pierobon nei panni di Pio IX, rappresentato come un fanatico integralista, incredibile Fausto Russo Alesi (memorabile Cossiga in Esterno Notte) nei panni del padre del giovane, ma sono tutti bravissimi, ragazzino compreso), lo script, asciutto e tagliente nella sua furia iconoclasta e nel conferire tridimensionalità a tutti i personaggi.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="RAPITO di Marco Bellocchio (2023) - Trailer Ufficiale HD" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/plbm-8m8ax8?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>6-PASSEGGERI DELLA NOTTE</strong></p>
<p>1981: Una donna con due figli adolescenti, supera il divorzio trovando lavoro in una radio in una trasmissione notturna, grazie alla quale incontra una giovane squatter cui si affeziona e che cambierà le vite di tutta la famiglia&#8230;</p>
<p>Una storia Rohmeriana, intrisa di malinconia e ottimismo, che attraversa gli anni &#8217;80, raccontando le piccole cose di tutti i giorni, gli incontri casuali, il cinema, le quotidiane gioie e delusioni, la musica (I Wanna Discover You, gemma sconosciuta dell&#8217;italo disco del tempo) e il tempo che passa e cambia tutto, persone, città, orizzonti&#8230; È tutto magnifico in questo lavoro del bravo Mikhaël Hers, che conferma il talento già mostrato ai tempi di Quel giorno d&#8217;estate e dirige un cast perfetto, su cui spiccano la &#8220;solita&#8221;, immensa Charlotte Gainsbourg e la giovane, fantastica, Noée Abita.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="&quot;Passeggeri della Notte&quot;, con Charlotte Gainsbourg, Trailer Ufficiale | Wanted Cinema" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/ZIkJpYyKFJw?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>7-ANIMALI SELVATICI (R.M.N)</strong></p>
<p>Un uomo, dopo aver perso il lavoro in Germania, torna in Transilvania dove vivono la moglie, il figlio, il padre e l&#8217;amante. Quando dei lavoratori cingalesi vengono assunti nel panificio locale, la situazione esplode&#8230;</p>
<p>Sesto film e sesto centro per Cristian Mungiu, che si conferma uno dei migliori registi e sceneggiatori europei. RMN, che potrebbe valere come &#8220;Romania senza vocali&#8221; o come Risonanza Magnetica, l&#8217;esame cui si sottopone uno dei personaggi, è un altro film enorme, che racconta asetticamente come il genere umano non abbia alcuna possibilità di salvezza, non essendo capace di affrancarsi da paure ataviche e superstizioni, invidie e accidia. La sequenza dell&#8217;assemblea pubblica è un capolavoro assoluto (ed è curiosamente simile a quella, più grottesca, di un altro filmissimo rumeno recente, Sesso sfortunato o follie porno) ma tutto il film straborda di allegorie, segni, significati.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Animali Selvatici | Trailer Ufficiale | Dal 6 Luglio al cinema" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/DBVwCya8RKo?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>8-KLONDIKE</strong></p>
<p>Guerra Russo/Ucraina. No, non quella attuale, ma quella iniziata nel 2014. Un colpo di artiglieria sfonda il muro di una casa circondata dal nulla, dove abitano marito (alcolizzato) e moglie (incinta). Il buco diventa lo specchio e lo schermo per osservare il reale impatto che il conflitto ha sulle persone normali.</p>
<p>Gran film questo di Maryna Er Gorbach, giustamente premiato al Sundance, che lavora di sottrazione, con pochi dialoghi e la scelta di campi lunghi e lunghissimi per raccontare l&#8217;inizio della guerra civile in Ucraina, nella regione di Donec&#8217;k e l&#8217;abbattimento lì vicino del volo MH17, diretto da Amsterdam a Kuala Lumpur. Gli uomini si ammazzano, le donne, provano, per quanto possibile, a continuare a vivere e dare la vita. Ultimi dieci minuti da storia del cinema, ma anche prima è tanta roba.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Klondike | Official Trailer" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/epmfMMHq6mg?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>9-CONCRETE UTOPIA</strong></p>
<p>Dai un genere cinematografico qualsiasi in mano a un coreano e lui te lo smonterà pezzo per pezzo e cliché per cliché, per ricostruirlo a formare qualcosa di completamente nuovo. Capita anche stavolta con questo bizzarro ma riuscito mix tra disaster movie + black comedy + thriller psicologico, che vede un gruppo di sopravvissuti ad un terremoto &#8220;estintivo&#8221; sopravvivere all&#8217;interno dei grattacieli rimasti (più o meno) in piedi. Lo script ammicca ad High Rise e Triangle of Sadness, ma c&#8217;è molta farina del regista e sceneggiatore Um Tae-hwa. Lee Byung-hun, come spesso gli capita, sta due spanne sopra tutti. Meno immediato e leggibile dei successoni coreani degli ultimi anni, ma validissimo, tant&#8217;è che sarà il loro candidato agli Oscar come miglior film internazionale.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="CONCRETE UTOPIA Official Trailer (2023)" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/57CJngvMoqg?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>10-DREAM SCENARIO</strong></p>
<p>Un anonimo e frustrato professore universitario appare improvvisamente nei sogni di milioni di persone e diventa celebre, ma la fama dura poco, perché i sogni presto si trasformano in incubi…</p>
<p>Che dire? Un’opera assolutamente geniale e capace come poche di raccontare la miseria umana e morale di questi tempi. Kristoffer Borgli, già autore del valido Sick of Myself, altro film sulla “ricerca e gestione della fama”, prende i soldi di A24, la omaggia con flash “horror” di alta qualità e firma un’opera sagace e cinica, spietata e intelligente. Particolarmente oculata è la scelta di Cage come protagonista, forse l’attore più “memizzato” in assoluto, che torna ai fasti di The Weather Man, Adaptation e firma una performance memorabile. E che finale magnifico.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Dream Scenario | Official Trailer HD | A24" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/q3x9iUL-74w?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>11-IL MALE NON ESISTE</strong></p>
<p>“L’acqua scorre sempre verso il basso”</p>
<p>Una società di intrattenimento compra un terreno nel villaggio di Mizubiki, nei pressi di Tokyo, per costruirci un Glamping, ma la popolazione locale, intuito che il progetto avrà̀ un impatto negativo sulla rete idrica locale, si oppone…</p>
<p>Ennesimo capolavoro assoluto di Ryūsuke Hamaguchi che assieme a Hirokazu Kore&#8217;eda e Shin&#8217;ya Tsukamoto, conferma di essere il più brillante dei registi e sceneggiatori nipponici, quanto si parla di live action. Potentissimo pamphlet ambientalista (nel senso letterale del termine, con la Natura che ti ammazza senza rimorsi) e difficilmente comprensibile per una larga fetta di popolazione che, semplicemente, non capisce l’ovvio (memorabile la sequenza dell’assemblea con i due esponenti dell’azienda incapaci di rispondere alle motivate, semplici e logiche obiezioni dei cittadini). Ancora più pazzesco il finale, che richiama le atmosfere di Picnic ad Hanging Rock, grazie alla sontuosa partitura della compositrice Eiko Ishibashi. Nessuna possibilità di redenzione o salvezza, un film per tempi più civilizzati.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="IL MALE NON ESISTE (Evil Does Not Exist) - Trailer ufficiale - Dal 6 Dicembre al Cinema" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/Uhwl3wyoml8?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>12-PERFECT DAYS</strong></p>
<p>Undici giorni nella vita di un simpatico sessantenne che per lavoro pulisce i bagni pubblici di Tokyo.<br />Che dire? Il miglior film della carriera del quasi ottantenne Wenders, e non è cosa da poco, un’opera ironica, minimalista ed essenziale, il trionfo della semplicità e un inno mai retorico o autoreferenziale all’importanza delle cose banali, ma belle (i libri, la musica, il cibo, scattare foto, coltivare piante). Un’opera fieramente analogica e anacronisticamente ottimista, molto lontana dai temi ricorrenti di Wenders, interpretata magnificamente dal fantastico Kōji Yakusho. Giustamente candidato agli Oscar dal Giappone come miglior film internazionale, visione imprescindibile.</p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="PERFECT DAYS (2024) Trailer ITA del Film di Wim Wenders #Oscars2024" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/PUAaGSqiN-c?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>13-A LIGHT NEVER GOES OUT</strong></p>
<p>Hong Kong, oggi: la vedova di un artigiano esperto nella creazione di insegne al neon (oramai vietate da dieci anni) decide di realizzare l’ultimo progetto del marito, con l’aiuto di uno strambo apprendista…</p>
<p>Splendido melò d’esordio per la sceneggiatrice e regista Anastasia Tsang, che racconta una storia tutto sommato banale e dallo svolgimento prevedibile, ma con grande leggerezza e un super plus di nostalgia. Il fulcro del film, infatti, più che nelle vicende dei personaggi (ben interpretati, a cominciare dalla stupenda Sylvia Chang) sta nell’approccio quasi documentaristico (pazzesco il montaggio che alterna immagini del passato e del presente, col passaggio dalla luce colorata al buio) che ricorda quanto fossero importanti le insegne al neon per descrivere e definire lo spirito di HK prima dell’avvento cinese. L’arrivo della Cina, purtroppo, ha spento luci, speranze nel futuro e democrazia.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="A Light Never Goes Out – trailer | IFFR 2023" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/SkPqddvYAz4?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>14-IL GIURAMENTO DI PAMFIR</strong></p>
<p>Leonid, soprannominato Pamfir, è un buon padre di famiglia ucraino che ha lavorato per anni in Germania. Quando torna al paese natale vorrebbe vivere tranquillo con la famiglia, ma il figlio incendia una chiesa e lui, per evitargli conseguenze giudiziarie, pratica il contrabbando per raggranellare i soldi necessari&#8230;</p>
<p>Davvero intrigante questo film ucraino, dotato di uno script al bacio, che racconta la spirale negativa che trascina verso l&#8217;abisso il protagonista, colpevole solo di troppo amore verso la famiglia. Sullo sfondo, ma nemmeno troppo, gli assurdi riti ancestrali di un popolo ancora immerso nelle superstizioni e nella mistica, nelle tradizioni e nel malaffare endemico. Cast, regia e fotografia sopra la media.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Pamfir – trailer | IFFR 2023" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/xVox4GQrC80?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>15-PAST LIVES</strong></p>
<p>Il film estivo di A24 racconta la storia di due ragazzini coreani che si &#8220;amano&#8221; fin da piccoli, ma che la vita separa: lei si trasferisce in Canada, lui resta in patria. Dodici anni dopo, si ritrovano, almeno virtualmente, e si &#8220;ri-lasciano&#8221;, ma dopo altri dodici anni, si incontrano per davvero, anche se le loro vite sono molto cambiate&#8230;</p>
<p>Bella dramedy romantica, modernissima e scevra da qualsiasi retorica o sentimentalismo melenso, intrisa piuttosto di malinconia esistenziale e dotata di rara intelligenza. Celine Song (esordiente!) scrive e dirige un bellissimo film, tutto giocato sui dettagli, le espressioni dei due magnifici protagonisti (gli affascinanti Greta Lee e Teo Yoo, ma kudos anche al &#8220;terzo incomodo&#8221; americano John Magaro, spettacolare e autoironico), le sliding doors e le &#8220;strade non prese&#8221; che incontriamo nella vita, con il loro carico di rimpianti, rimorsi e promesse non mantenute.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Past Lives | Official Trailer HD | A24" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/kA244xewjcI?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>16-L’ULTIMA LUNA DI SETTEMBRE</strong></p>
<p>Mongolia, oggi. Un uomo fa ritorno dopo anni al suo villaggio natale nelle steppe per assistere l&#8217;anziano padre malato. Dopo la sua morte, decide di restare fino al raccolto e fa amicizia con un ragazzino, mollato dalla madre, che lavora in città, ai nonni. Tra i due si creerà un rapporto padre/figlio destinato però a finire nel giro di poche settimane…</p>
<p>Davvero splendido questo titolo d’esordio di Amarsaihan Balžinnâmyn, che racconta una storia semplice con leggerezza e poesia, sfruttando al meglio gli incredibili paesaggi della steppa (ora capisco perché i CSI ne restarono così colpiti da trarne ispirazione per il loro album più celebre) e l’ottimo cast. Forse il più “alieno” dei paesi terrestri, dove la differenza tra l’ultramoderna Ulan Bator e il verdeggiante nulla delle praterie, saltuariamente interrotto da qualche iurta, è stridente, la Mongolia affascina e stupisce e si dimostra perfetto sfondo per narrare il perenne contrasto tra vecchio e nuovo, passato e presente, tradizioni e modernità.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="L&#039; ULTIMA LUNA DI SETTEMBRE | Trailer ufficiale | Dal 21 settembre al cinema" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/khOiSmt2p_o?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>17-ANATOMIA DI UNA CADUTA</strong></p>
<p>Daniel, undicenne cieco a causa di un incidente occorso anni prima, una mattina trova suo padre morto ai piedi dello chalet in cui viveva assieme a lui e alla moglie, Sandra, una famosa scrittrice, che diventerà imputata per l’omicidio del marito…</p>
<p>Palma d’oro a Cannes 2023 (troppo presto per dire se meritata), Anatomia di una caduta è un legal atipico, che lavora molto sul linguaggio (letteralmente, ci si muove tra francese e inglese, per una ragione precisa…) e sulla direzione degli interpreti, confermando il talento della regista francese Justine Triet (incredibili i primi dieci minuti, in quest’ottica, e tutta la parte “processuale”).</p>
<p>Gran parte dei pregi, che compensano una durata eccessiva (due e ore e mezza con almeno mezz’ora ridondante e superflua), vanno ascritti alla sceneggiatura, che tratteggia con grande precisione la protagonista (figura che lo spettatore vede completamente stravolta durante il film), il relativo pargolo (decisivo nel dirimere il mistero) e un certo modo (tossico) di vivere i rapporti di coppia e alla performance dell’ottima Sandra Hüller. Finale giustamente ambiguo.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="ANATOMY OF A FALL - Official Trailer" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/FUXawkH-ONM?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>18-THE TEACHERS&#8217;LOUNGE</strong></p>
<p>Una giovane insegnante in una scuola media in cui si sono verificati dei furti decide di indagare da sola e individua un possibile colpevole: pessima idea…<br />Capolavoro, poco da aggiungere. Un vero e proprio thriller, ambientato però tra i banchi di una scuola e la sala professori, un microcosmo apparentemente innocuo e stabile, in realtà pronto a deflagrare e a trasformarsi in un’arena dove presidi, insegnanti, consulenti, genitori e alunni sono pronti a scannarsi senza pietà, in un crescendo di odio e rabbia. Satira feroce sulla scuola contemporanea, sul “buonismo” posticcio e ipocrita imperante, che si sbriciola alla prima occasione e sull’uso “ambiguo” della tecnologia, graziata dalla regia ultra-dinamica del bravissimo Ilker Çatak (due sequenze sono assolutamente incredibili) e dalla performance convinta della fantastica Leonie Benesch, che ricordavo giovanissima ai tempi de Il Nastro Bianco. La Germania lo manda agli Oscar e se c’è giustizia, DEVE entrare nella cinquina finale.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="The Teachers’ Lounge Trailer #1 (2023)" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/7jfz7H3-ehs?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>19-PALAZZINA LAF</strong></p>
<p>Potentissimo esordio alla regia dell&#8217;ottimo Riondino, per certi versi sorprendente, che racconta le vicende della Palazzina LAF, un ufficio isolato rispetto agli impianti dell&#8217;Ilva di Taranto, dove vengono &#8220;stoccati&#8221; i dipendenti de-mansionati, che passano le giornate a non far nulla. Una vicenda kafkiana e assurda, avvenuta alla fine degli anni &#8217;90, che vede protagonisti Riondino (operaio che accetta di far &#8220;la talpa&#8221; antisindacalista all&#8217;interno della LAF) e Germano (come al solito incredibile e quasi deforme, dentro e fuori, nell&#8217;interpretare il medio dirigente aziendalista che complotta contro i dipendenti). Alcuni passaggi sono da applausi per ferocia e inventiva e Riondino dimostra una incredibile maturità nello scansare ogni retorica e utilizzare all&#8217;occorrenza una massiccia dose di humour noir per definire e descrivere personaggi e circostanze.</p>
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<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="&quot;Palazzina LAF&quot; di Michele Riondino | Trailer Ufficiale | dal 30 novembre al cinema" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/xFoZSerreFI?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
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<p><strong>20-MAY DECEMBER</strong></p>
<p>“Le persone insicure sono pericolose. Io sono sicura”</p>
<p>Una star del cinema inizia a frequentare una coppia sposata da anni, perché deve interpretare la moglie in una fiction tv. La coppia era diventata suo malgrado celebre molti anni prima, perché la donna, ai tempi trentacinquenne, aveva avuto una relazione con un ragazzino 13enne (poi diventato appunto suo marito) ed era finita in prigione. La coppia ha inaspettatamente resistito per due decenni alle polemiche e al gap d’età e ha avuto tre figli, ora prossimi al college, ma l’arrivo dell’attrice metterà a rischio le dinamiche familiari…</p>
<p>Film ultra-stratificato e di rara intelligenza già dalla scelta del titolo (due mesi lontani l’uno dall’altro, due stagioni diverse), che scandaglia con sapienza non solo l’animo umano (e la sua intima fragilità, visto che tutti i personaggi sono alla costante ricerca di una “identità” più o meno accettabile per gli altri e per sé stessi) ma il concetto stesso di Storia, mutevole e variamente interpretabile a seconda delle necessità. Quasi un trattato sociologico esaltato da uno script impeccabile e dalla performance assoluta della Portman, mai in passato così efficace.</p>
<p> </p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="MAY DECEMBER | Official Trailer" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/8z3JaevxEMA?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p> </p>
<p> </p>
<p><strong>BONUS</strong></p>
<p> </p>
<p><strong>Il miglior documentario dell’anno (ex aequo)</strong></p>
<p><strong>20 DAYS IN MARIUPOL</strong></p>
<p>A proposito di &#8220;documentari papabili per l&#8217;Oscar&#8221; (in questo caso anche come miglior film internazionale, visto che l&#8217;Ucraina lo ha candidato) c&#8217;è anche quest&#8217;opera incredibile, frutto del lavoro coraggioso di una squadra di giornalisti ucraini dell&#8217;Associated Press, guidati da Mstyslav Chernov, intrappolati nella città assediata di Mariupol all&#8217;inizio del conflitto. Essendo gli unici reporter internazionali rimasti in città, riprendono e mostrano, senza filtri, bambini morenti, fosse comuni, il bombardamento di un ospedale materno e tutto quanto accaduto in quei giorni. Visivamente incredibile e girato con un notevole sprezzo del pericolo, lascia decisamente il segno, specie oggi che quel conflitto è quasi sparito dai radar. E d&#8217;altra parte, &#8220;War. War Never Changes.&#8221;</p>
<p> </p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="20 Days In Mariupol (trailer) | FRONTLINE" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/9H_Fg_5x4ME?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p> </p>
<p><strong>LA MEMORIA INFINITA</strong></p>
<p>Tenero ma potente documentario cileno (che, me la gioco, finirà nella cinquina per l&#8217;Oscar) che racconta due anni di vita della coppia formata da Augusto Góngora, uno dei più importanti giornalisti e attivisti cileni, affetto da Alzheimer, e sua moglie, Paulina Urrutia, attrice, attivista e politica che si prende cura di lui. Alternando filmati d&#8217;epoca e riprese &#8220;in diretta&#8221;, si evitano facili pietismi e patetismi e si raccontano una storia d&#8217;amore, il Cile attuale e passato, due vite e la fine di una di esse (lui è deceduto qualche mese fa). Bella opera di Maite Alberdi, che già qualche anno fa aveva firmato l&#8217;interessante The Mole Agent. Vincitore al Sundance.</p>
<p> </p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="La Memoria Infinita | Tráiler Oficial" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/tkBiO4p6UPY?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p> </p>
<p><strong>Il miglior documentario musicale</strong></p>
<p><strong>WHAM!</strong></p>
<p>&#8220;Gli Wham non possono diventare cinquantenni&#8221;.</p>
<p>Spettacolare, davvero splendido documentario su un duo che ha fatto, letteralmente, la Storia della Musica. Chris Smith, regista di Tiger King, ha l&#8217;ottima idea di far raccontare la storia degli Wham da loro stessi, alternando le voci fuori campo di George Michael (da interviste del tempo) e Andrew Ridgeley (da un&#8217;intervista fatta ad hoc) e limitando al massimo i contributi &#8220;terzi&#8221; (fatta eccezione per un incredibile endorsment di Elton John negli anni &#8217;80, che aveva capito tutto, come al solito). Andrew Ridgeley, spesso considerato &#8220;a rimorchio&#8221; di George Michael, ne esce ampiamente rivalutato e visto come fondamentale per la nascita del duo, che iniziò come gruppo quasi &#8220;politico&#8221; (si pensi alle primissime canzoni) e che ebbe poi la saggia idea di cogliere il desiderio di leggerezza degli anni &#8217;80, cavalcandolo appieno. Micheal appare come genio musicale assoluto ma anche come persona fragile, sensibile e dotato di una intelligenza fuori dal comune (da sbellicarsi quando ammette candidamente che gli rodeva che Last Christmas fosse stata &#8220;battuta&#8221; a Natale da Do They Know It&#8217;s Christmas a cui lui stesso aveva partecipato). Incredibili le scene del Live Aid, mai visto tanto talento assieme sullo stesso palco, così come tutto il materiale dell&#8217;epoca che occupa il 100% del film.</p>
<p> </p>
<p>https://www.youtube.com/watch?v=8huyeTjZjik&#038;ab_channel=Netflix</p>
<p> </p>
<p><strong>Il miglior film animato dell’anno (ex aequo)</strong></p>
<p><strong>INU-OH</strong></p>
<p>Giappone, periodo feudale: un ragazzo cieco e un altro deforme a causa di una maledizione s’incontrano e creano un duo artistico: entrambi cantano, uno suona e l’altro balla. È l’inizio di una rivoluzione, non solo musicale…</p>
<p>Che dire? Capolavoro assoluto, uno stracult imprevisto e imprevedibile, il film “della vita” del talentuoso di Masaaki Yuasa (Mind Game, Ride your wave, Devilman Crybaby), un’opera rock senza eguali. Dopo una prima mezz’ora “di studio”, atta a presentare i personaggi, il film esplode, con numeri musicali memorabili e affastella temi attualissimi, dall’importanza dell’anticonformismo, al miglioramento di sé attraverso l’arte (il personaggio deforme migliora dopo ogni performance), dalla presenza persistente della censura nella Storia (Inu-Oh è esistito per davvero, ma non è rimasta traccia della sua arte, cancellata per motivi politici) alla gestione del successo con la propria “fanbase”. Sequenze vertiginose (una chiaramente ispirata alla più celebre de La storia della Principessa Splendente di Isao Takahata), ritmo forsennato, canzoni pazzesche. Yausa crea personaggi al tempo stesso respingenti e armoniosi, con uno stile grezzo ma funzionale e a suo modo affascinante, certamente unico e riconoscibile e firma un’opera assolutamente memorabile.</p>
<p> </p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Masaaki Yuasa - INU-OH | Theatrical Trailer" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/iGL4ETxVKd8?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p> </p>
<p><strong>IL RAGAZZO E L&#8217;AIRONE</strong></p>
<p>Ennesimo centro del Maestro, che stavolta guarda al cinema di David Lynch, Fellini e del collega Takahata: i tempi degli Eroi e del Mito, della speranza verso un futuro migliore, di Nausicaa, Totoro e Laputa sono finiti, addio linee morbide e armoniose, addio moniti pacifisti e ambientalisti, il futuro è diventato presente ed è terribile. <br />Ecco, quindi, un “sequel” concettuale di Si Alza il Vento, con il passaggio sullo sfondo dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale, un coming-of-age mascherato da fantasy denso, stratificato, ricchissimo di metafore e concetti, intimista, crepuscolare e autobiografico (il “mondo magico” destinato a scomparire senza un successore è ovviamente Studio Ghibli). <br />Mirabile mix di forma e contenuto, tecnicamente enorme e citazionista (la sequenza col ragazzo che si precipita verso il fuoco richiama quella della folle corsa della protagonista ne La storia della principessa splendente di Isao Takahata), Il Ragazzo e l’Airone è senz’altro la sua opera più matura e pessimista (e la OST dimessa e minimalista di Hisaishi in questo senso è coerente col contesto): basta con le favole, i voli e le utopie, ora bisogna affrontare le perdite, i fantasmi, gli orrori e il vuoto spettrale di stanze abbandonate. <br />Visione spiazzante ma imprescindibile e finalmente pienamente comprensibile (saluti a Cannarsi, dai che ce ne siamo liberati, adesso ridoppiateli tutti…).</p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="Il ragazzo e l&#039;airone, il nuovo film del maestro Premio Oscar Hayao Miyazaki | Trailer Italiano HD" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/IVHsUddTmK0?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p><strong>La migliore nuova serie animata dell’anno</strong></p>
<p><strong>PLUTO</strong></p>
<p>Che dire? Capolavoro memorabile, una di quelle opere che escono una volta ogni vent’anni.</p>
<p>Lo aspettavo ansiosamente dal giorno del trailer e non ha deluso, confermando il talento assoluto e cristallino di Naoki Urasawa nel raccontare storie e indagare sull’animo umano (NOTA: il manga è la rielaborazione di una storia di Osamu Tezuka con Astroboy come protagonista e già ai tempi, Tezuka sembrava indicare come minaccia principale alla pace mondiale del futuro il Medio Oriente).  Sono infatti umanissimi i robot protagonisti di questo clamoroso mix tra thriller, horror, fantascienza e giallo classico (il protagonista, Gesicht, è un robot detective che cerca di risolvere una serie di omicidi ai danni dei più potenti robot del mondo, ma è solo la punta di un iceberg profondissimo). Dissertazioni filosofiche, dilemmi etici, riflessioni sullo scopo dell’esistenza del genere umano e sul ruolo pervasivo dell’intelligenza artificiale (il manga è del 2003, rendiamoci conto), alternate ad un plot mistery ricco di colpi di scena, scary moments, suspense e personaggi indimenticabili. Come Monster, insomma, ma con un background sci-fi. Otto episodi densissimi, da un’ora ciascuno, che coprono alla perfezione l’intero manga, realizzati con una grande cura per le animazioni e un enorme rispetto per il tratto grafico dell’originale cartaceo. Nettamente la migliore serie dell’anno.</p>
<p> </p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="PLUTO | Trailer ufficiale | Netflix Italia" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/Jpenk78hsA4?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p> </p>
<p><strong>La migliore nuova serie live action dell’anno NON americana</strong></p>
<p><strong>LA TERAPIA</strong></p>
<p>Josy, la figlia tredicenne del noto psichiatra Viktor Larenz, scompare in circostanze inspiegabili. Due anni dopo, Viktor, dopo aver divorziato, si rifugia in una casa su un’isola semideserta ma un giorno appare una donna misteriosa che pare saperla lunga sulla sorte della ragazza…</p>
<p>Oh, ma i tedeschi son bravi a fare le serie!</p>
<p>Questa, tratta da un celebre best seller pubblicato anni fa, punta tutto sull’intreccio misterioso, che calibra bene i tantissimi colpi di scena, e sulla fotografia, assolutamente eccezionale e “cinematografica”, che esalta l’incredibile location principale, un&#8217;isola del Mare del Nord, vero e proprio personaggio aggiunto all’ottimo cast (il protagonista è “uno di Dark”, serie che ha seminato talenti ovunque). Sei puntate da 45 minuti, con zero tempi morti, ma più che sufficienti da dipanare il mistero con un finale compiuto, soddisfacente e assolutamente sorprendente. Davvero un mistery coi fiocchi.</p>
<p> </p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="LA TERAPIA DI SEBASTIAN FITZEK (2023) Trailer ITA della Serie Thriller Psicologico | Prime Video" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/9mR1dXaVPYo?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p><strong> </strong></p>
<p><strong>La migliore nuova serie live action dell’anno americana</strong></p>
<p><strong>THE FALL OF THE HOUSE OF THE USHER</strong></p>
<p>Altro giro, altro successo, altro passo in avanti per Mike Flanagan, che si conferma essere il più in palla degli autori Netflix e impareggiabile creatore di serie terrificanti e stilosissime. Dopo gli ottimi The Haunting of Hill House, The Haunting of Bly Manor e Midnight Mass, si torna alle famiglie disfunzionali, stavolta ricchissime e spietate, che crollano sotto il peso delle proprie nefandezze. Poe è l&#8217;ispirazione dichiarata (ogni episodio è la versione moderna di un suo classico), ma si pesca anche dalle recenti serie Succession e Dopesick, frullate assieme a formare un mix unico e intrigante. Cast di soliti noti, almeno per chi ha visto i suoi lavori precedenti, cui si aggiunge un luciferino Mark Hamill (in guanti neri!) e una strafighissima Carla Cugino che tormenta le anime dei familiari peccatori. Gran dialoghi, strepitoso il pippone anticapitalista e misantropo di un personaggio verso la fine (che richiama quello, eccezionale, sulla morte in Midnight Mass), valori produttivi eccelsi.</p>
<p> </p>
<p><div class="jetpack-video-wrapper"><iframe loading="lazy" title="The Fall of the House of Usher | Official Trailer | Netflix" width="834" height="469" src="https://www.youtube.com/embed/yvuAWVzP6wI?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe></div></p>
<p> </p>
<p><strong>LISTONI PASSATI</strong></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2022/12/15/i-20-film-del-2022-che-avreste-dovuto-vedere/">2022</a> </p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2021/12/15/i-20-film-del-2021-che-avreste-dovuto-vedere/">2021 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2020/12/21/i-20-film-del-2020-che-avreste-dovuto-vedere-piu-altri-consigli/">2020 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2019/12/16/2019-20-film-avreste-dovuto-vedere/">2019 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2018/12/12/2018-i-20-film-che-avreste-dovuto-vedere/">2018 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2017/11/28/2017-20-film-avreste-dovuto-vedere/">2017 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2016/12/01/2016-20-film-avreste-dovuto-vedere/">2016 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2015/12/09/2015-i-20-film-che-avreste-dovuto-vedere/">2015 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2014/11/27/2014-i-20-film-che-avreste-dovuto-vedere/">2014 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2013/12/16/2013-i-20-film-che-avreste-dovuto-vedere/">2013 </a></p>
<p><a href="https://www.playersmagazine.it/2012/12/17/2012-i-20-film-che-avreste-dovuto-vedere/">2012 </a></p>
<p> </p>
<p> </p>
<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/01/08/2023-i-20-film-che-avreste-dovuto-vedere-playersmagazine/">2023: I 20 film che avreste dovuto vedere</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Golden Globes 2024: trionfano Nolan e Succession. Lista completa di vincitori e vinti</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2024/01/08/golden-globes-2024-commento-lista-completa-vincitori-playersmagazine/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Mara Ricci]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 08 Jan 2024 11:20:57 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[Christopher Nolan]]></category>
		<category><![CDATA[emma stone]]></category>
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		<category><![CDATA[golden globes 2024]]></category>
		<category><![CDATA[Succession]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Storicamente i Golden Globes vengono percepiti come un atto di prelazione sugli Oscar, cosa in cui di sicuro spera Christopher &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/01/08/golden-globes-2024-commento-lista-completa-vincitori-playersmagazine/">Golden Globes 2024: trionfano Nolan e Succession. Lista completa di vincitori e vinti</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[
<p>Storicamente i <em>Golden Globes</em> vengono percepiti come un atto di prelazione sugli Oscar, cosa in cui di sicuro spera <strong>Christopher Nolan</strong> che con il suo <em>Oppenheimer</em> porta a casa <strong>cinque vittorie</strong> incluse quelle nelle categorie più prestigiose: miglior regista, miglior film, miglior attore protagonista (Cillian Murphy) e miglior attore non protagonista (Robert Downey Jr). Il <em>Barbenheimer</em> per ora è vinto dal regista inglese, dunque, mentre Gerwig deve accontentarsi della vittoria nella <strong>nuova e superflua categoria</strong> &#8220;<span class="mntl-sc-block-heading__text"><em>Cinematic and Box Office Achievement</em>&#8221; e per la migliore canzone originale (<em>What Was I Made For?</em>&#8221; di Billie Eilish e Finneas O&#8217;Connell).</span></p>
<p><strong>Sul fronte seriale</strong> non stupisce la performance di <strong><em>Succession</em> </strong>(HBO) che prevedibilmente e meritatamente porta a casa le vittorie importanti nelle categorie riservate alle serie drammatiche: miglior serie, migliore attrice (Sarah Snook), miglior attore protagonista (Kieran Culkin) e non protagonista (Matthew Macfadyen). Analogamente, sul fronte seriale comedy è <strong><em>The Bear</em></strong> a segnare le conquiste importanti: miglior serie comedy, miglior attore protagonista (Jeremy Allen White) e miglior attrice protagonista (Ayo Edebiri). </p>
<p>Completano il quadro dei vincitori <strong>Poor Things</strong> di Yorgos Lanthimos che conquista miglior film nella categoria <em>musical/comedy</em> e miglior attrice (<strong>Emma Stone</strong>), e la vittoria di<strong> Lily Gladstone</strong> come protagonista per <em>Killer of The Flower Moon</em>. L&#8217;attrice, di etnia osage, commenta così la sua vittoria “<em>This is for every little rez kid, every little urban kid, every little native kid out there who has a dream and is seeing themselves represented</em>”.</p>
<h2>Golden Globes 2024: Lista completa di vincitori (e vinti)</h2>
<p> </p>
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<div id="article-content_1-0" class="comp article-content mntl-block">
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<h3 id="mntl-sc-block_1-0-19" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Motion Picture — Drama</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-20" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Anatomy of a Fall<br />Killers of the Flower Moon<br />Maestro<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>Oppenheimer</strong><br />Past Lives<br />The Zone of Interest</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-21" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-22" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Motion Picture — Musical or Comedy</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-23" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Air<br />American Fiction<br />Barbie<br />The Holdovers<br />May December<br /></em><strong>WINNER: <em>Poor Things</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-24" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-25" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Motion Picture — Animated</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-26" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><strong>WINNER: </strong><em><strong>The Boy and the Heron</strong><br />Elemental<br />Spider-Man: Across the Spider-Verse<br />The Super Mario Bros. Movie<br />Suzume<br />Wish</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-27" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-28" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Motion Picture — Non-English Language</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-29" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><strong>WINNER: <em>Anatomy of a Fall</em> (France)<br /></strong><em>Fallen Leaves</em> (Finland)<br /><em>Io Capitano</em> (Italy)<br /><em>Past Lives</em> (United States)<br /><em>Society of Snow</em> (Spain)<br /><em>The Zone of Interest</em> (United Kingdom/Poland/United States)</p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-30" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<span id="toc-cinematic-and-box-office-achievement" class="heading-toc"></span>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-31" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Cinematic and Box Office Achievement</span></h2>
<p id="mntl-sc-block_1-0-32" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><strong>WINNER: </strong><em><strong>Barbie</strong><br />Guardians of the Galaxy Vol. 3<br />John Wick: Chapter 4<br />Mission: Impossible — Dead Reckoning Part One<br />Oppenheimer<br />Spider-Man: Across the Spider-Verse<br />The Super Mario Bros. Movie<br />Taylor Swift: The Eras Tour</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-33" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-34" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actor in a Motion Picture — Drama</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-35" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Bradley Cooper, <em>Maestro</em><br />Leonardo DiCaprio, <em>Killers of the Flower Moon</em><br />Colman Domingo, <em>Rustin</em><br />Barry Keoghan, <em>Saltburn</em><br /><strong>WINNER: Cillian Murphy, <em>Oppenheimer</em><br /></strong>Andrew Scott,<em> All of Us Strangers</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-36" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-37" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actress in a Motion Picture — Drama</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-38" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Annette Bening, <em>Nyad</em><br /><strong>WINNER: Lily Gladstone, <em>Killers of the Flower Moon</em><br /></strong>Sandra Hüller, <em>Anatomy of a Fall</em><br />Greta Lee, <em>Past Lives</em><br />Carey Mulligan, <em>Maestro</em><br />Cailee Spaeny, <em>Priscilla</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-39" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-40" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actor in a Motion Picture — Musical or Comedy</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-41" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Nicolas Cage, <em>Dream Scenario</em><br />Timothée Chalamet, <em>Wonka</em><br />Matt Damon, <em>Air</em><br /><strong>WINNER: Paul Giamatti, <em>The Holdovers</em><br /></strong>Joaquin Phoenix, <em>Beau Is Afraid</em><br />Jeffrey Wright,<em> American Fiction</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-42" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-43" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actress in a Motion Picture — Musical or Comedy</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-44" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Fantasia Barrino, <em>The Color Purple</em><br />Jennifer Lawrence, <em>No Hard Feelings</em><br />Natalie Portman, <em>May December</em><br />Alma Pöysti, <em>Fallen Leaves</em><br />Margot Robbie, <em>Barbie</em><br /><strong>WINNER: Emma Stone, <em>Poor Things</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-45" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-46" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by a Supporting Actor in a Motion Picture</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-47" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Willem Dafoe, <em>Poor Things</em><br />Robert De Niro, <em>Killers of the Flower Moon</em><br /><strong>WINNER: Robert Downey, Jr., <em>Oppenheimer</em></strong><br />Ryan Gosling, <em>Barbie</em><br />Charles Melton, <em>May December</em><br />Mark Ruffalo, <em>Poor Things</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-48" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-49" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by a Supporting Actress in a Motion Picture</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-50" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Emily Blunt, <em>Oppenheimer</em><br />Danielle Brooks, <em>The Color Purple</em><br />Jodie Foster, <em>Nyad</em><br />Julianne Moore, <em>May December</em><br />Rosamund Pike, <em>Saltburn</em><br /><strong>WINNER: Da&#8217;Vine Joy Randolph, <em>The Holdovers</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-51" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-52" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Director</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-53" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Bradley Cooper, <em>Maestro</em><br />Greta Gerwig, <em>Barbie</em><br />Yorgos Lanthimos, <em>Poor Things</em><br /><strong>WINNER: Christopher Nolan, <em>Oppenheimer</em><br /></strong>Martin Scorsese, <em>Killers of the Flower Moon</em><br />Celine Song, <em>Past Lives</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-54" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-55" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Screenplay</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-56" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Greta Gerwig and Noah Baumbach, <em>Barbie</em><br />Tony McNamara, <em>Poor Things</em><br />Christopher Nolan, <em>Oppenheimer</em><br />Eric Roth and Martin Scorsese, <em>Killers of the Flower Moon</em><br />Celine Song, <em>Past Lives</em><br /><strong>WINNER: Justine Triet and Arthur Harari, <em>Anatomy of a Fall</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-57" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-58" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Original Score</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-59" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Jerskin Fendrix, <em>Poor Things</em><br /><strong>WINNER: Ludwig Göransson, <em>Oppenheimer</em><br /></strong>Joe Hisaishi, <em>The Boy and the Heron</em><br />Mica Levi, <em>The Zone of Interest</em><br />Daniel Pemberton, <em>Spider Man: Across the Spider-Verse</em><br />Robbie Robertson,<em> Killers of the Flower Moon</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-60" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-61" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Original Song</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-62" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">&#8220;Addicted to Romance&#8221; — Bruce Springsteen,<em> She Came to Me</em><br />&#8220;Dance the Night&#8221; — Mark Ronson, Andrew Wyatt, Dua Lipa, and Caroline Ailin, <em>Barbie</em><br />&#8220;I&#8217;m Just Ken&#8221; — Mark Ronson and Andrew Wyatt, <em>Barbie</em><br />&#8220;Peaches&#8221; — Jack Black, Aaron Horvath, Michael Jelenic, Eric Osmond, and John Spiker, <em>The Super Mario Bros. Movie</em><br />&#8220;Road to Freedom&#8221; — Lenny Kravitz, <em>Rustin</em><br /><strong>WINNER: &#8220;What Was I Made For?&#8221; — Billie Eilish and Finneas O&#8217;Connell, <em>Barbie</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-63" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<span id="toc-television-categories" class="heading-toc"></span>
<h2 id="mntl-sc-block_1-0-64" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-heading mntl-sc-block-heading"><span class="mntl-sc-block-heading__text">Television categories</span></h2>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-65" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Television Series — Drama</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-66" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>1923<br />The Crown<br />The Diplomat<br />The Last of Us<br />The Morning Show<br /></em><strong>WINNER: <em>Succession</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-67" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-68" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Television Series — Musical or Comedy</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-69" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>Abbott Elementary<br />Barry<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>The Bear</strong><br />Jury Duty<br />Only Murders in the Building<br />Ted Lasso</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-70" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-71" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Limited Series, Anthology Series, or Motion Picture Made for Television</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-72" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><em>All the Light We Cannot See<br /></em><strong>WINNER: </strong><em><strong>Beef</strong><br />Daisy Jones &amp; the Six<br />Fargo<br />Fellow Travelers<br />Lessons in Chemistry</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-73" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-74" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actor in a Television Series — Drama</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-75" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Brian Cox, <em>Succession</em><br /><strong>WINNER: Kieran Culkin, <em>Succession</em></strong><br />Gary Oldman, <em>Slow Horses</em><br />Pedro Pascal, <em>The Last of Us</em><br />Jeremy Strong, <em>Succession</em><br />Dominic West, <em>The Crown</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-76" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-77" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actress in a Television Series — Drama</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-78" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Helen Mirren, <em>1923</em><br />Bella Ramsey, <em>The Last of Us</em><br />Keri Russell, <em>The Diplomat</em><br /><strong>WINNER: Sarah Snook, <em>Succession</em><br /></strong>Imelda Staunton, <em>The Crown</em><br />Emma Stone, <em>The Curse</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-79" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-80" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actor in a Television Series — Musical or Comedy</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-81" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Bill Hader, <em>Barry</em><br />Steve Martin, <em>Only Murders in the Building</em><br />Jason Segel, <em>Shrinking</em><br />Martin Short, <em>Only Murders in the Building</em><br />Jason Sudeikis, <em>Ted Lasso</em><br /><strong>WINNER: Jeremy Allen White, <em>The Bear</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-82" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-83" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actress in a Television Series — Musical or Comedy</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-84" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Rachel Brosnaham,<em> The Marvelous Mrs. Maisel</em><br />Quinta Brunson, <em>Abbott Elementary</em><br /><strong>WINNER: Ayo Edebiri, <em>The Bear</em><br /></strong>Elle Fanning, <em>The Great</em><br />Selena Gomez, <em>Only Murders in the Building</em><br />Natasha Lyonne,<em> Poker Face</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-85" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-86" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actor in a Limited Series, Anthology Series, or Motion Picture Made for Television</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-87" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Matt Bomer, <em>Fellow Travelers</em><br />Sam Claflin, <em>Daisy Jones &amp; the Six</em><br />Jon Hamm, <em>Fargo</em><br />Woody Harrelson, <em>White House Plumbers</em><br />David Oyelowo, <em>Lawmen: Bass Reeves</em><br /><strong>WINNER: Steven Yeun, <em>Beef</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-88" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-89" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by an Actress in a Limited Series, Anthology Series, or Motion Picture Made for Television</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-90" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Riley Keough, <em>Daisy Jones &amp; the Six</em><br />Brie Larson, <em>Lessons in Chemistry</em><br />Elizabeth Olsen, <em>Love &amp; Death</em><br />Juno Temple, <em>Fargo</em><br />Rachel Weisz, <em>Dead Ringers</em><br /><strong>WINNER: Ali Wong, <em>Beef</em></strong></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-91" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-92" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by a Supporting Actor in a Series, Limited Series, Anthology Series, or Motion Picture Made for Television</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-93" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html">Billy Crudup, <em>The Morning Show</em><br /><strong>WINNER: Matthew Macfadyen, <em>Succession</em><br /></strong>James Marsden, <em>Jury Duty</em><br />Ebon Moss-Bachrach, <em>The Bear</em><br />Alan Ruck, <em>Succession</em><br />Alexander Skarsgård, <em>Succession</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-94" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-95" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance by a Supporting Actress in a Series, Limited Series, Anthology Series, or Motion Picture Made for Television</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-96" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><strong>WINNER: Elizabeth Debicki, <em>The Crown</em></strong><br />Abby Elliott, <em>The Bear</em><br />Christina Ricci, <em>Yellowjackets</em><br />J. Smith-Cameron, <em>Succession</em><br />Meryl Streep,<em> Only Murders in the Building</em><br />Hannah Waddingham, <em>Ted Lasso</em></p>
<div id="mntl-sc-block_1-0-97" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-adslot mntl-block"> </div>
<h3 id="mntl-sc-block_1-0-98" class="comp mntl-sc-block ew-sc-block-subheading mntl-sc-block-subheading"><span class="mntl-sc-block-subheading__text">Best Performance in Stand-Up Comedy on Television</span></h3>
<p id="mntl-sc-block_1-0-99" class="comp mntl-sc-block mntl-sc-block-html"><strong>WINNER: Ricky Gervais, <em>Ricky Gervais: Armageddon</em></strong><br />Trevor Noah, <em>Trevor Noah: Where Was I</em><br />Chris Rock, <em>Chris Rock, Selective Outrage</em><br />Amy Schumer, <em>Amy Schumer: Emergency Contact</em><br />Sarah Silverman, <em>Sarah Silverman: Someone You Love</em><br />Wanda Sykes, <em>Wanda Sykes: I&#8217;m an Entertainer</em></p>
<p><strong>Fonte:<a href="https://ew.com/" target="_blank" rel="noopener"> ew</a></strong></p>
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<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2024/01/08/golden-globes-2024-commento-lista-completa-vincitori-playersmagazine/">Golden Globes 2024: trionfano Nolan e Succession. Lista completa di vincitori e vinti</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Saltburn è la provocazione perfetta per l’era social</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2023/12/27/saltburn-e-la-provocazione-perfetta-per-lera-social/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Elisa Giudici]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 27 Dec 2023 08:23:55 +0000</pubDate>
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		<category><![CDATA[Una ragazza promettente]]></category>
		<guid isPermaLink="false">https://www.playersmagazine.it/?p=49977</guid>

					<description><![CDATA[<p>La regista di Una donna promettente torna con Saltburn, un film pensato per suscitare reazione forti, ma che a ben &#8230; </p>
<p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/12/27/saltburn-e-la-provocazione-perfetta-per-lera-social/">Saltburn è la provocazione perfetta per l’era social</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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<h3><em>La regista di <a href="https://www.playersmagazine.it/2021/04/24/promising-young-woman-oscar2021/" target="_blank" rel="noopener">Una donna promettente</a> torna con Saltburn, un film pensato per suscitare reazione forti, ma che a ben vedere è una vuota provocazione.</em></h3>
<p>Tra le tante uscite streaming e cinematografiche di questo Natale, <em>Saltburn</em> è quella che <strong>tiene banco da giorni sui <a href="https://twitter.com/search?q=saltburn&amp;src=typeahead_click" target="_blank" rel="noopener">social</a> network, do</strong>ve è un continuo fuoco di fila di meme, battute, stroncature, lodi, clip d’interviste e riflessioni sul nuovo film di Emerald Fennell. Il lungometraggio è perfetto per ricoprire questo ruolo di “film del momento da vedere e commentare”, dato che contiene tutta una serie di scene e scelte volte a suscitare una reazione forte, di pancia.</p>
<h2>Saltburn meritava la sala, ma è pensato per i social</h2>
<p>In Italia non abbiamo potuto vederlo in sala, come invece avvenuto in altre nazioni. Ci abbiamo perso noi, perché nel suo secondo film da regista e sceneggiatrice <strong>Emerald Fennell non è più costretta a girare in ristrettezze di tempo e di mezzi,</strong> come avvenuto al suo debutto. <em>Saltburn</em> ci porta nel mondo classista e snob dei college inglesi, facendoci <strong>esplorare con gli occhi di estraneo il mondo degli inglesi più abbienti, istruiti, isolati dal resto della società</strong>. Il titolo rimanda all’enorme maniero dove il protagonista Oliver Quick (Barry Keoghan) viene invitato a trascorrere l’estate dal compagno di corso Felix (Jacob Elordi). Oliver è irresistibilmente attratto dall’amico fino a divenirne ossessionato, ma imparerà ben presto che <strong>i propri destini di outsider nelle stanze dell’antico maniero sono sempre appesi a un filo,</strong> al capriccio di un momento e alla comprensione delle bizzarre relazioni che uniscono i membri della famiglia e gli altri ospiti.</p>
<p>Il lussuoso mondo in cui vivono Felix e la madre Elspeth Catton (Rosamund Pike), i vestiti di Valentino e grandi marchi che indossano a cena, le fattezze cesellate e il fisico statuario di Elordi, la nudità consapevole e il continuo mutare dello sguardo di Barry Keoghan <strong>meriterebbero il grande schermo</strong>. È paradossale come il precedente <em>Una donna promettente</em>, realizzato con mezzi di fortuna, sia passato al cinema mentre un film di tutt’altra levatura e ambizione, candidato ai Golden Globes, arrivi solo sullo <a href="https://www.primevideo.com/detail/Saltburn/0RUKC4SBCMVYTLG6SFGLEXLQTV" target="_blank" rel="noopener">schermo di casa</a>.</p>
<h2>Una vuota provocazione giovanile</h2>
<p>Detto questo, <strong><em>Saltburn</em> sembra proprio ideato per produrre una fiammata di dibattito all’uscita</strong> e poi scemare nel disinteresse. È quel genere di progetto da vedere in un finestra temporale risicatissima per far parte del dibattito cinefilo del giorno, ma che alla lunga intrattiene solo considerandone e soppesandone i difetti. Questo perché è <strong>una provocazione, sì, ma vuota,</strong> che non ha niente da dire o fare al di fuori di quella scossa che vuole provocare. Gli inglesi lo definiscono <em>shock value</em>, il valore intrinseco dello sbigottimento provocato da qualcosa pensato proprio per suscitare quella reazione. Una reazione che è insomma il fine ultimo, non una effetto o danno collaterale.</p>
<p><em>Shock value</em> è un’espressione dal significato abbastanza negativo, che si adatta pienamente a questo film. I suoi estimatori vi diranno che parla di politica, che <strong>denuncia il classismo della società inglese,</strong> che guarda dentro i suoi personaggi rivelandone perversioni e giochi di potere. I suoi detrattori vi diranno invece che il progetto <strong>sposa il punto di vista degli ultra-ricchi,</strong> che è eccessivo e amorale in ciò che mostra, tra nudità e manipolazioni varie. La verità sta non nel cosa mostra, ma in come lo fa.</p>
<p><em>Saltburn</em> è sì ambientato in una società classista per antonomasia come quella inglese e sì, alla fine sembra voler “dare la colpa” agli unici non ricchi abbastanza per farne parte. Questo però succede perché <strong>il film ruota attorno a due colpi di scena inseriti proprio con il fine</strong> (la spocchia?) <strong>di destabilizzare lo spettatore</strong>, sorprenderlo, conquistarlo. Un inserimento artificioso che per ben due volte cambia così bruscamente direzione alla traiettoria del protagonista da renderlo inconcludente, sghembo, psicotico.</p>
<p>Il primo riguarda le origini di Oliver, il secondo i suoi fini originari, ciò che lo spinge ad avvicinarsi a Felix. Chi condanna o loda il film sulla base della sua interpretazione in chiave morale sembra aggiungere un significato che <em>Saltburn</em> non ha, o quantomeno a cui non dedica particolare spazio e cura. Sì, ci sono i ricchi che si comportano da stronzi, ma poi sono anche vittime e in generale l’essere facoltosi sembra essere una scusa per dare al film quella spruzzata di gotico un po’ di facciata, ben riassunta dal carattere e dalle grafiche dei titoli di testa.</p>
<h2>Sotto il sesso, niente</h2>
<p>Sì, vengono ritratti svariati <strong>interscambi erotici che coinvolgono due elementi visivamente quasi tabù</strong> &#8211; lo sperma e il sangue mestruale &#8211; ma entrambe le scene hanno un sapore da provocazione giovanile, volta a spararla più grossa, a far stringe con forza la collana di perle alla vecchia zia benpensante durante il pranzo di Natale. Il problema è che <em>Saltburn</em> ci provoca senza un reale fine: non vuole metterci in crisi, né tantomeno farci pensare. Non lo fa nemmeno per il mero gusto di farlo, ma perché è il suo modo (ancora una volta immaturo, giovanilistico) di fare la voce grossa, <strong>di sentire di aver un peso, di dire qualcosa di forte.</strong></p>
<p>La sua provocazione e il suo sperma annaffiano un terreno sterile di tomba, perché non portano argomenti, riflessioni, nemmeno intrattenimento così appagante. <strong>Si prende troppo sul serio per farci ridere con le sue esagerazioni, ha così poco da dire che risulta difficile prenderlo sul serio</strong>. Tecnicamente ha la stessa mano pesante della sceneggiatura: Fennell torna ad accostare blu e rossi, sempre più saturi, sempre più artificiosi e senza più stridenti, mera propensione all’eccesso, esattamente come le sue tematiche.</p>
<p>Che <em>Saltburn</em> sia un castello di carte lo si capisce da come sembra voglia essere una versione esplicita, persino spinta della bollente estate di <a href="https://www.playersmagazine.it/2017/12/30/chiamami-nome-esercizio-stile/" target="_blank" rel="noopener"><em>Chiamami col tuo nome</em></a>. È un’illusione: lascia un amarissimo sapore di un film che <strong>fa entrare e uscire il suo protagonista del ruolo di personaggio queer, </strong>abbandonando la questione quando la provocazione è stata servita. Oliver è un mistero non perché la sua mente sia inconoscibile, non per le sue ossessioni e devianze, ma perché la stessa Fennell non fa che cambiare la sua essenza e direzione in maniera così incoerente da risultare irritante. Quando oscilla tra vittima e aggressore, quando il suo ruolo della vicenda nel finale viene riscritto, non è lui ad apparire patologicamente indeciso e insicuro, bensì il film. Lungometraggio che usa Elordi come una statua greca che prende vita, che vive di rendita dell’allure da donna pericolosa dei precedenti personaggi di Rosamund Pike, che introduce personaggi che non danno nulla al film come Venetia e Pamela.</p>
<p>I fluidi, le inclinazioni sessuali, la prevaricazione di classe, gli istinti omicidi: tutto entra nel tritacarne di un film che vuole mettere più carne al fuoco possibile, servendocela sempre poco cotta, buttata sul piatto, nella speranza di impressionarci.</p>
<p>Non è una sorpresa che il pubblico generalista reagisca con vivacità a questo tipo di scene, diventate negli ultimi anni ancor più inusuali di un tempo, anche dentro il perimetro del cinema d’autore. A lasciare l’amaro in bocca è che per risultato <em>Saltburn</em> si posiziona sotto chi usava le provocazioni per dire qualcosa, per mandare un messaggio, ma anche per titillare o semplicemente batter cassa. Se cerchi solo una reazione forte, icontenuto della scena diventa un atto meccanico, un calcolo a tavolino, un espediente simile al <em>jump scare</em>, per ottenere la stessa forte reazione con un trucchetto. Dietro le forti reazioni che <em>Saltburn</em> sta raccogliendo però non c’è nulla, nemmeno il piacere della provocazione stessa.</p>
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<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/12/27/saltburn-e-la-provocazione-perfetta-per-lera-social/">Saltburn è la provocazione perfetta per l’era social</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>May December: magnifica ossessione [SSIFF]</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2023/10/02/may-december-magnifica-ossessione-ssiff/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 02 Oct 2023 06:37:00 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[Players]]></category>
		<category><![CDATA[Charles Melton]]></category>
		<category><![CDATA[Julianne Moore]]></category>
		<category><![CDATA[May December]]></category>
		<category><![CDATA[natalie portman]]></category>
		<category><![CDATA[Todd Haynes]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Le due donne sono allo specchio, si guardano nel riflesso. Condividono una sessione di trucco: Gracie (Julianne Moore) svela a &#8230; </p>
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<p>Le due donne sono allo specchio, si guardano nel riflesso. Condividono una sessione di trucco: Gracie (Julianne Moore) svela a Elizabeth (Natalie Portman) i segreti del suo make-up. Dietro, in realtà, c’è molto di più. Perché Elizabeth vuole carpire altro: o meglio, carpire tutto. È un’attrice e si sta preparando a interpretare la Gracie di vent’anni prima, quando sedusse un minorenne iniziando con lui una storia clandestina che finì con un processo e il carcere, nonostante la gravidanza. Vent’anni dopo, il dodicenne sedotto, Joe (Charles Melton), è il marito di Gracie. Hanno tre figli.</p>



<p><strong>Basterebbero gli sguardi incrociati di Natalie Portman e Julianne Moore per dare senso a <em>May December</em></strong>, il nuovo film di Todd Haynes passato fuori concorso al festival di San Sebastián dopo aver sedotto Cannes lo scorso maggio. Lo studio dell’attrice sul suo soggetto è sempre più invasivo, più morboso: e Haynes costruisce sulle sue attrici una magnifica spirale di ossessione e insofferenza.</p>



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<div class="wp-block-image">
<figure class="aligncenter size-large"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="451" data-attachment-id="49593" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/may-december-2-_/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?fit=2400%2C1298&amp;ssl=1" data-orig-size="2400,1298" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="May December (2) _" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?fit=300%2C162&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?fit=834%2C451&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?resize=834%2C451&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-49593" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?resize=1024%2C554&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?resize=300%2C162&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?resize=768%2C415&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?resize=1536%2C831&amp;ssl=1 1536w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?resize=2048%2C1108&amp;ssl=1 2048w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-2-_.jpg?w=1668&amp;ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></figure></div>


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<p>I titoli di testa scorrono su una colonna sonora che grida “Oscar!”. Ma è improbabile che arrivi alla nomination: curiosamente, non è originale. Haynes sceglie infatti la musica che Michel Legrand compose per <em><a href="https://www.imdb.com/title/tt0067144/?ref_=nv_sr_srsg_0_tt_5_nm_0_q_messaggero%2520d%27amore">Messaggero d’amore</a></em> di Joseph Losey, riarrangiata da Marcelo Zarvos. Si adatta al film splendidamente. Anche se sembra promettere più di quello che il regista è disposto a dare: cariche di presagio, le note anticipano un’escalation che non arriva. <em>May December</em> è quello che qualcuno chiamerebbe un thriller dei sentimenti, forse. Ma senza espliciti colpi di scena: la detective, in qualche modo, è Elizabeth, anche se non ha un caso da risolvere. Dello scandalo tutti sanno tutto, Gracie ha pagato il suo debito con la galera: se ora è sposata con Joe, che ha superato i trent’anni, ed è pronta a mandare i suoi due gemelli al college, sono fatti suoi. Ma è chiaro che la ricerca di Elizabeth vuole spingersi oltre: con la cortesia di una gatta morta, scruta e scandaglia. La sua curiosità inizia presto a urtare i nervi di Gracie.</p>



<p>Sono diversi i momenti in cui Portman e Moore si confrontano allo specchio. Innanzitutto, nella sessione di trucco, una masterclass di recitazione: entrambe meritano la nomination all’Oscar (Netflix ha annunciato che la Portman correrà come protagonista, la Moore come non protagonista). Poi, nei bagni di un ristorante, in un dialogo più breve e più teso: impara a tenere le tue aspettative basse, insegna Gracie a Elizabeth, ed eviterai molte delusioni. <strong>In ogni scambio fra le due protagoniste, la tensione è più forte</strong>, anche se la frizione non è mai esplicita. Gracie getta la maschera solo con suo marito, è con lui che sfoga l’isteria repressa (memorabile il crollo nervoso della Moore quando un ordine delle torte che prepara a casa viene cancellato). Con Elizabeth, l’ostilità serpeggia in modo carsico. Si inizia nella scena in cui le due donne accompagnano la figlia di Gracie a scegliere un abito per la cerimonia del diploma, di nuovo riflesse negli specchi del negozio, mentre la madre influenza le scelte della figlia con subdola dolcezza. E si continua in cucina per una lezione di torte, con tanto di attenzione meticolosa alla disposizione delle ciliegie sul fondo della teglia.</p>



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<div class="wp-block-image">
<figure class="aligncenter size-large"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="436" data-attachment-id="49592" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/may-december-1-_/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?fit=2400%2C1254&amp;ssl=1" data-orig-size="2400,1254" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="May December (1) _" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?fit=300%2C157&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?fit=834%2C436&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?resize=834%2C436&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-49592" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?resize=1024%2C535&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?resize=300%2C157&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?resize=768%2C401&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?resize=1536%2C803&amp;ssl=1 1536w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?resize=2048%2C1070&amp;ssl=1 2048w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-1-_.jpg?w=1668&amp;ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></figure></div>


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<p>A una prima visione, <em>May December</em> può sembrare vagamente fuori fuoco, qua e là incompleto nel non lasciare mai che il climax raggiunga un vero apice. Ma la seconda visione (l’abbiamo visto a San Sebastián per la seconda volta pochi mesi dopo) rimette in fila le aspettative e rivela <strong>un dramma squisitamente caustico</strong>. Lasciate attese e previsioni fuori dalla sala: il film non ha segreti nascosti da svelare. O forse ne ha uno talmente grande che nessuno lo nota, se non nel finale. Non siamo davanti alla migliore regia di Todd Haynes. Ma la ricetta cinematografica è straordinariamente ben bilanciata. Dal cast alla fotografia di Christopher Blauvelt, Haynes maneggia ingredienti di prim’ordine, e non spreca nessuna chance.</p>



<p>Lo humour è pungente, mai grossolano: in sala il pubblico festivaliero ride, ma la sceneggiatura di Samy Burch sparge il sarcasmo con parsimonia. Non servono battute alla Portman per dar forma alla perplessità di Elizabeth quando esamina le foto dei candidati (immaturi e non esattamente attraenti) a interpretare il giovanissimo Joe nel film, con cui probabilmente dovrà simulare una qualche forma di intimità.</p>



<p>Dopo la gloriosa prima mondiale sulla croisette, <em>May December</em> <a href="https://variety.com/2023/film/news/may-december-cannes-natalie-portman-julianne-moore-1235609819/">è stato comprato da Netflix</a> per un lancio nordamericano a dicembre (in Italia dovrebbe arrivare poi in sala distribuito da Lucky Red). E pochi giorni dopo il passaggio a San Sebastián, il film ha avuto la sua première americana <a href="https://www.filmlinc.org/nyff2023/daily/todd-haynes-samy-burch-christine-vachon-and-more-on-may-december/">aprendo il New York Film Festival</a>. È ovvio che sarà uno dei film della stagione.</p>



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<figure class="aligncenter size-large"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" width="834" height="556" data-attachment-id="49594" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/may-december-3-_/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?fit=2300%2C1533&amp;ssl=1" data-orig-size="2300,1533" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="May December (3) _" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?fit=300%2C200&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?fit=834%2C556&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?resize=834%2C556&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-49594" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?resize=1024%2C683&amp;ssl=1 1024w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?resize=300%2C200&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?resize=768%2C512&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?resize=1536%2C1024&amp;ssl=1 1536w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?resize=2048%2C1365&amp;ssl=1 2048w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?resize=360%2C240&amp;ssl=1 360w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/May-December-3-_.jpg?w=1668&amp;ssl=1 1668w" sizes="auto, (max-width: 834px) 100vw, 834px" /></figure></div>


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<p>Vera musa di Haynes dopo essere stata diretta da lui in <em>Safe</em>, <em>Lontano dal paradiso</em>, <em>Io non</em> <em>sono qui</em> e <em>La stanza delle meraviglie</em>, <strong>Julianne Moore è fenomenale. Non è una novità</strong>. Ma qui la Moore mesce sprazzi machiavellici e collassi emotivi in una prova di assoluta perfezione. L’epilogo in cui ricorda ad Elizabeth di avere una volontà di ferro è monumentale: Gracie ha fatto suo il ruolo dell’ingenua, ma maneggia i familiari e altera i fatti con freddezza inquietante. Titanica.</p>



<p>La Portman, che è anche produttrice, nasconde dietro i sorrisi di maniera un’efferatezza voyeuristica sempre più allucinata: è evidente che il gioco le sta sfuggendo di mano. La sua indagine familiare è esasperata. Un’assenza di scrupoli che svela via via un fondo di aridità ripugnante: Elizabeth non è qualcuno che vorresti attorno, nella tua vita privata.</p>



<p>Charles Melton non si fa intimidire dalle due star: la sua vulnerabilità è incredibilmente vera, ha qualcosa di ingenuo e toccante. Non essere messo in ombra da Portman e Moore è già una vittoria. Ma le due superstar sono troppo brave per trasformare <em>May December</em> in un two-women-show: si lanciano impavide in territori che non tutti i divi di quel calibro saprebbero (o vorrebbero) esplorare, e modellano con Melton<strong> un trinomio interpretativo in cui diventa difficile capire chi studia chi</strong> e chi usa chi.</p>
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<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/10/02/may-december-magnifica-ossessione-ssiff/">May December: magnifica ossessione [SSIFF]</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Il ragazzo e l’airone: il testamento di Miyazaki? [SSIFF]</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2023/09/25/il-ragazzo-e-lairone-il-testamento-di-miyazaki-ssiff/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 25 Sep 2023 08:06:00 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[Hayao Miyazaki]]></category>
		<category><![CDATA[Il ragazzo e l'airone]]></category>
		<category><![CDATA[Studio Ghibli]]></category>
		<category><![CDATA[The boy and the heron]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Sullo schermo appare il logo dello Studio Ghibli, e l’applauso esplode prima ancora che Il ragazzo e l’airone inizi. Succede &#8230; </p>
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<p>Sullo schermo appare il logo dello Studio Ghibli, e l’applauso esplode prima ancora che <em>Il ragazzo e l’airone </em>inizi. Succede alla prima proiezione del mattino dell’ultimo film di Hayao Miyazaki, scelto quest’anno come <strong>film d’apertura dell’edizione 2023 del <a href="https://www.sansebastianfestival.com/home/2/in">festival del cinema di San Sebastián</a></strong>. Promosso come l’addio al cinema del regista e produttore giapponese, già Oscar per <em>La città incantata</em> prima di vincere la statuetta alla carriera nel 2015, il film arriva al festival spagnolo in prima europea. E i fan sono accorsi in massa. Alcuni con la speranza che di un vero addio non si tratti: Miyazaki, infatti, aveva già presentato dieci anni fa <em><a href="https://www.playersmagazine.it/2013/09/02/the-wind-rises-miyazaki-vola-basso/">Si alza il vento</a></em> come il suo canto del cigno. Se ci ha ripensato una volta può ripensarci una seconda, bisbigliavano alcuni in sala.</p>



<p><em>Il ragazzo e l’airone </em>è un passo avanti per lo Studio Ghibli rispetto a <em>Si alza il vento</em>. Nell’incipit echeggiano di nuovo i toni plumbei della guerra, che fanno pensare a un film simile: nel 1943 Mahito ha dodici anni, sua madre muore in un incendio e due anni dopo suo padre, un produttore di munizioni aeree, sposa in seconde nozze la sorella di sua moglie, Natsuko. Quando fuggono da Tokyo per trovare riparo in campagna, Mahito non ha ancora elaborato il lutto.</p>



<p></p>


<div class="wp-block-image">
<figure class="aligncenter size-full"><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" width="425" height="600" data-attachment-id="49520" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2023/09/25/il-ragazzo-e-lairone-il-testamento-di-miyazaki-ssiff/fp_710479_28708/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/fp_710479_28708.jpg?fit=425%2C600&amp;ssl=1" data-orig-size="425,600" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;0&quot;}" data-image-title="fp_710479_28708" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/fp_710479_28708.jpg?fit=213%2C300&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/fp_710479_28708.jpg?fit=425%2C600&amp;ssl=1" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/fp_710479_28708.jpg?resize=425%2C600&#038;ssl=1" alt="" class="wp-image-49520" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/fp_710479_28708.jpg?w=425&amp;ssl=1 425w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/fp_710479_28708.jpg?resize=213%2C300&amp;ssl=1 213w" sizes="auto, (max-width: 425px) 100vw, 425px" /></figure></div>


<p></p>



<p>L’airone che plana sempre più vicino al ragazzo non prelude a un’amicizia poetica: sarà la chiave di volta per entrare in un universo (parallelo?) in cui <strong>le logiche umane lasciano il tempo che trovano</strong>.</p>



<p>Tornano molti dei temi cari a Miyazaki. Le figure femminili sono forti e hanno ruoli intrisi di tensione emotiva e simbolica. Non manca l’amore per l’ambiente e la necessità di tutelarlo, così come lo spirito pacifista di fronte allo scempio della guerra.</p>



<p>Lo Studio Ghibli scioglie, con <em>Il ragazzo e l’airone</em>, un realismo nostalgico sul più classico degli stili fantasy <em>made in Japan</em> adorato dai fan del genere. Strizzando, come secondi molti era inevitabile, l’occhio alla <em>Città incantata</em> (forse il vero capolavoro dello studio) e al <em>Castello errante di Howl</em>.</p>



<p>L’affabulazione visiva, qua e là, deborda e prevarica sul plot: i cultori di Miyazaki apprezzeranno sicuramente, chi lo conosce meno può uscirne spaesato. <em>Il ragazzo e l’airone </em>non ha la bellezza cinefila della <em>Città incantata</em>, infatti. Ma, in qualche modo, riesce a esplorare una strada narrativa inedita che porta in dote anche una forma di originalità, e una volontà di allontanarsi dai suoi precedenti blasonati.</p>



<figure class="wp-block-embed aligncenter is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class="wp-block-embed__wrapper">
https://www.youtube.com/watch?v=f7EDFdA10pg
</div></figure>



<p>L’eccesso di ingordigia con cui l’airone inghiotte un pesce è preludio all’<strong>eccesso di visione che il cartoon consegna allo spettatore</strong>. Nel volatile vive (letteralmente) uno spirito antropomorfo: spunta dal becco come un folletto malefico per instaurare un rapporto di amore e odio con il giovane protagonista. Nel loro primo incontro ci sono addirittura vaghi omaggi all’horror: niente sangue, ma un’invasione di pesci e rane poco rassicuranti. E non mancano le citazioni dotte, fra cui una a Dante che probabilmente solo il pubblico italiano potrà cogliere: l’ingresso alla torre attraverso cui Mahito inizia il suo viaggio è sovrastato da un arco che riporta l’incisione “Fecemi la divina potestate”.</p>



<p>Forse anche per questo, nella seconda parte del film, si ha la sensazione che <strong>il virtuosismo visivo sia molto più importante del racconto</strong>. Non mancherà chi, a metà strada, si chiederà che a che genere <em>Il ragazzo e l’airone </em>appartenga.</p>



<p>Il film, così, deve essere gustato in modo più istintivo e meno razionale di quanto facciano alcuni cultori di Hayao Miyazaki. I colori della fotografia di Atsushi Okui, del resto, abbagliano, e molte sequenze – dall’incendio alla navigazione su un mare che può far pensare ai dipinti di William Turner – sono quasi spettacolari.</p>
<br><br>
<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/09/25/il-ragazzo-e-lairone-il-testamento-di-miyazaki-ssiff/">Il ragazzo e l’airone: il testamento di Miyazaki? [SSIFF]</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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		<title>Jeanne du Barry – La favorita del re: mon roi, mon amour</title>
		<link>https://www.playersmagazine.it/2023/09/04/jeanne-du-barry-la-favorita-del-re-mon-roi-mon-amour/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Alessandro Bizzotto]]></dc:creator>
		<pubDate>Mon, 04 Sep 2023 15:42:05 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Articoli]]></category>
		<category><![CDATA[Cinema]]></category>
		<category><![CDATA[Cannes]]></category>
		<category><![CDATA[francia]]></category>
		<category><![CDATA[Johnny Depp]]></category>
		<category><![CDATA[Luigi XV]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Fra verità e sfumature da romanzo, ascesa e caduta di una delle favorite più note della storia: Marie-Jeanne, nata Bécu, &#8230; </p>
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<p>Fra verità e sfumature da romanzo, ascesa e caduta di una delle favorite più note della storia: Marie-Jeanne, nata Bécu, poi Vaubernier probabilmente perché usò il cognome del padre naturale, il monaco francescano Jean-Jacques-Baptiste Gomard de Vaubernier. Figlia illegittima, di origini umilissime, scelse di mantenersi usando la bellezza e diventando una delle cortigiane più note di Parigi. Fino ad essere notata da Luigi XV quando fu portata a Versailles (pare) dal <a href="https://amzn.to/45O8CPO" target="_blank" rel="noopener">duca di Richelieu</a>, padrino del re.</p>
<p>Per diventare <em>maîtresse-en-titre</em>, ossia amante ufficiale del monarca, serviva un matrimonio propedeutico alla presentazione a corte: così Jeanne Vaubernier acquisì il titolo di contessa Du Barry, secondo il film diventando la moglie del suo protettore, il conte Jean-Baptiste du Barry, in realtà sposandone il fratello Guillaume.</p>
<p><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="49423" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2023/09/04/jeanne-du-barry-la-favorita-del-re-mon-roi-mon-amour/la-preferita-del-re-2/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-2.jpg?fit=800%2C533&amp;ssl=1" data-orig-size="800,533" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;5.6&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;stephanie branchu&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;ILCE-9&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;1659966794&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;stephanie branchu&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;49&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;800&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0.005&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="La preferita del re 2" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-2.jpg?fit=300%2C200&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-2.jpg?fit=800%2C533&amp;ssl=1" class="aligncenter wp-image-49423 size-full" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-2.jpg?resize=800%2C533&#038;ssl=1" alt="Un frame del film Jeanne du Barry – La favorita del re." width="800" height="533" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-2.jpg?w=800&amp;ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-2.jpg?resize=300%2C200&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-2.jpg?resize=768%2C512&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-2.jpg?resize=360%2C240&amp;ssl=1 360w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p>
<p><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ma%C3%AFwenn" target="_blank" rel="noopener">Maïwenn</a> porta sullo schermo uno spaccato della vita della donna che <strong>fece perdere la testa a Luigi XV dando scandalo a Versailles per le sue origini</strong> (i libellisti, alludendo al passato di Jeanne, scrissero che “<em>di due Veneri si parla nel mondo: una nacque dalla schiuma del mare, l’altra dalla schiuma del vaso da notte</em>”).</p>
<p>Ma la contessa du Barry fu donna più mite e meno intrigante di quanto la cultura pop ci ha abituati a credere. E Maïwenn prova, almeno in parte, a concentrarsi sul lato più autentico: <em>Jeanne du Barry – La favorita del re</em> corregge l’immagine di velenosa arrampicatrice sociale per restituire alla protagonista la verità di figlia del suo tempo. Donna capace di spontaneità e gentilezza che evitò per il possibile di immischiarsi negli intrichi della politica (Luigi XV le fu sempre grato per questa forma di discrezione).</p>
<p>Scelto per aprire il Festival di <a href="https://www.playersmagazine.it/2018/06/04/martiri-italiani-a-cannes-71-lazzaro-felice-e-dogman/" target="_blank" rel="noopener">Cannes</a> 2023, <em>Jeanne du Barry </em>mesce fasto e tono intimo tratteggiando con vibrante femminismo l’immagine di una donna che, forse senza volerlo, al centro della scena politica finì per trovarcisi. La silenziosa opposizione di Maria Antonietta alla du Barry, ad esempio, divenne quasi un incidente internazionale: la delfina d’Austria, arrivata a Versailles per sposare il futuro Luigi XVI, non le rivolgeva la parola, criticando così indirettamente la vita personale del sovrano. Dovette intervenire anche Maria Teresa da Vienna per correggere sua figlia.</p>
<p><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="49424" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2023/09/04/jeanne-du-barry-la-favorita-del-re-mon-roi-mon-amour/la-preferita-del-re-3/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-3.jpg?fit=800%2C533&amp;ssl=1" data-orig-size="800,533" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;0&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;0&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;0&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;0&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="La preferita del re 3" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-3.jpg?fit=300%2C200&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-3.jpg?fit=800%2C533&amp;ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-49424" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-3.jpg?resize=800%2C533&#038;ssl=1" alt="Un frame del film Jeanne du Barry – La favorita del re." width="800" height="533" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-3.jpg?w=800&amp;ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-3.jpg?resize=300%2C200&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-3.jpg?resize=768%2C512&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-3.jpg?resize=360%2C240&amp;ssl=1 360w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p>
<p>Eppure, <strong>su più punti Maïwenn tradisce la verità storica</strong>. Iniziando da se stessa: interpreta la protagonista anche se, a quarantasette anni splendidamente portati (quarantasei durante le riprese), col suo fascino bruno è senz’altro diversa dalla venticinquenne bionda che incantò Luigi XV.</p>
<p>La du Barry, poi, non impose la moda dell’indossare abiti maschili per andare a cavallo. Né pare abbia mai legato particolarmente con il delfino Luigi, qui interpretato dal figlio di Maïwenn (Diego Le Fur).</p>
<p>Gli stessi costumi di Jürgen Doering, purtroppo, in alcuni momenti sembrano strizzare l’occhio all’abitudine di reinterpretare la moda d’epoca, permettendosi libertà creative e anacronismi che (almeno in alcune serie recenti) hanno ora ridicolizzato ora banalizzato l’ambientazione storica.</p>
<p><img data-recalc-dims="1" loading="lazy" decoding="async" data-attachment-id="49422" data-permalink="https://www.playersmagazine.it/2023/09/04/jeanne-du-barry-la-favorita-del-re-mon-roi-mon-amour/la-preferita-del-re-1/" data-orig-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-1.jpg?fit=800%2C533&amp;ssl=1" data-orig-size="800,533" data-comments-opened="1" data-image-meta="{&quot;aperture&quot;:&quot;3.2&quot;,&quot;credit&quot;:&quot;stephanie branchu&quot;,&quot;camera&quot;:&quot;ILCE-9&quot;,&quot;caption&quot;:&quot;&quot;,&quot;created_timestamp&quot;:&quot;1662656384&quot;,&quot;copyright&quot;:&quot;stephanie branchu&quot;,&quot;focal_length&quot;:&quot;146&quot;,&quot;iso&quot;:&quot;1600&quot;,&quot;shutter_speed&quot;:&quot;0.003125&quot;,&quot;title&quot;:&quot;&quot;,&quot;orientation&quot;:&quot;1&quot;}" data-image-title="La preferita del re 1" data-image-description="" data-image-caption="" data-medium-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-1.jpg?fit=300%2C200&amp;ssl=1" data-large-file="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-1.jpg?fit=800%2C533&amp;ssl=1" class="aligncenter size-full wp-image-49422" src="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-1.jpg?resize=800%2C533&#038;ssl=1" alt="Un frame del film Jeanne du Barry – La favorita del re." width="800" height="533" srcset="https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-1.jpg?w=800&amp;ssl=1 800w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-1.jpg?resize=300%2C200&amp;ssl=1 300w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-1.jpg?resize=768%2C512&amp;ssl=1 768w, https://i0.wp.com/www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/08/La-preferita-del-re-1.jpg?resize=360%2C240&amp;ssl=1 360w" sizes="auto, (max-width: 800px) 100vw, 800px" /></p>
<p>Più accurata di quanto sembri <strong>la scelta di affidare a Johnny Depp in ruolo di Luigi XV</strong>, nonostante alcuni abbiano storto il naso di fronte al francese imperfetto della star. <a href="https://www.playersmagazine.it/2022/06/07/animali-fantastici-i-segreti-di-silente-recensione-film-players/" target="_blank" rel="noopener">Depp</a> ha oggi più o meno l’età che aveva il re quando si innamorò di Jeanne e, come il re, ha un passato da bellissimo (Luigi XV ebbe il soprannome di <em>Bien-Aimé</em>, “Beneamato”, anche per l’avvenenza giovanile). Un divo di Hollywood per interpretare il monarca, che nella Francia del Settecento era quanto di più simile a una superstar, si rivela una scommessa vinta: Depp porta al ruolo il giusto mélange di egoismo, malinconia e alterigia. E l’alchimia cinematografica con Maïwenn va in crescendo.</p>
<p>Inaspettatamente, <em>Jeanne du Barry </em>vince con la sua struttura classica, dai titoli di testa alla colonna sonora (scritta da Stephen Warbeck, Oscar per <em>Shakespeare in Love</em>) fino alla voce fuori campo che, placida e inesorabile, scandisce le fasi della vita della protagonista, e si assume il compito di raccontarne il finale. Com’era prevedibile, infatti, Maïwenn è interessata agli anni d’oro a Versailles. Quando Luigi XV muore di vaiolo, la regista arriva a seguire Jeanne solo fino all’esilio nel convento di Pont-aux-Dames. Il resto, dalla vita matura al castello di Louveciennes agli anni della Rivoluzione, è sintetizzato in poche frasi. Da un lato è un peccato. Dall’altro, la sintesi aggiunge al finale una nota di malinconia crepuscolare.</p>
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<div class="su-note"  style="border-color:#9fd6dc;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><div class="su-note-inner su-u-clearfix su-u-trim" style="background-color:#b9f0f6;border-color:#ffffff;color:#333333;border-radius:3px;-moz-border-radius:3px;-webkit-border-radius:3px;"><center><strong>Players</strong> è un progetto gratuito.<br><br>Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link <a href="http://www.amazon.it/b?_encoding=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;linkCode=ur2&#038;node=412603031&#038;site-redirect=&#038;tag=playemagaz-21" target="_blank" class="lt_ns">Amazon</a> che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.<br><br>Grazie!</center></div></div><p>L'articolo <a href="https://www.playersmagazine.it/2023/09/04/jeanne-du-barry-la-favorita-del-re-mon-roi-mon-amour/">Jeanne du Barry – La favorita del re: mon roi, mon amour</a> sembra essere il primo su <a href="https://www.playersmagazine.it">Players</a>.</p>
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