Stiamo coprendo The Nevers settimanalmente. Qui trovate la recensione del pilot, qui quella del secondo episodio, e qui quella del terzo. Attenzione: SPOILER
The Nevers parla di lotta di classe, lotta per i diritti civili, per l’emancipazione femminile, e anche piuttosto prosaicamente contro i propri demoni personali, ma in un senso più ampio, quello a cui stiamo assistendo, è a suo modo un racconto di guerra.
Amalia è un soldato, viene più volte appellata con questo termine, e sia Pennance, che Lucy e Horatio sono familiari con i suoi racconti di guerra. Lavinia Bidlow – facendosi beffe dell’approssimazione dell’inglese americano – è stata la prima a parlare di “guerra” mentre osservava la misteriosa sfera azzurra, e Lord Massen non sarebbe potuto essere più esplicito con Amalia durante il confronto al quale assistiamo in puntata. Probabilmente la fascinazione che Amalia esercita sul Lord è dovuta proprio a questo: l’uomo la riconosce come pari per natura e valore, e quindi se ne sente doppiamente minacciato.
Non a caso la signora True aveva intuito il passato militare dell’uomo notando come muovesse gli occhi nello spazio circostante “assessing every trheat“. E di se stessa, nel terzo episodio dice invece “When I meet someone, the first thing I think of is how to kill them“. Nessuna sorpresa se i due sono formidabili avversari anche solo a livello dialettico, ed in fondo la conversazione tra due avversari è di per sé uno scontro su un campo di battaglia.
Il punto è: chi muove guerra a chi? Perché la sensazione è che Amalia, Massen e Bidlow, nella parzialità del loro punto di vista, abbiano colto molto ma non a sufficienza.
Tutti sono ancora affranti per la morte di Mary, ma Amalia è l’unica che non vuole concedersi il tempo del dolore. Da bravo soldato sa che il modo più efficace di onorare la memoria della ragazza è trovare il mandante del suo omicidio. Da qui il confronto con Lord Massen. Già nel secondo episodio Amalia aveva sfoggiato delle doti da detective moderno, in Undertaking continua a mostrare un inusuale – per l’epoca in questione – modo di approcciarsi al lato investigativo della storia. Ne viene fuori un confronto tra due personalità, due intelletti, e due soldati con una missione che sfocia in una sorta di psicodramma.
E qui cade uno degli elementi caratteristici di The Nevers. I personaggi funzionano non solo individualmente, ma anche nei confronti nelle interazioni tra loro. Se Amalia e Pennance spiccano su tutti gli altri sia singolarmente che nel loro rapporto tenero, leale e un po’ cialtroncello, episodio dopo episodio anche tutti gli altri trovano naturalmente un loro spazio, anche senza avere bisogno di grandi scene per farsi notare.
È senz’altro il caso di Primrose e Myrtle, così come di Hariet che finalmente emerge dallo sfondo per esserci mostrata con obiettivi e aspirazioni, ma anche di Desirée che si fa percepire come parte integrante dell’ensemble anche con una sola battuta, o del nuovo arrivato Nimble Jack che in due minuti si fa notare creando, nel mentre, una buona dose di alchimia con Bonfire. Mi annoio da me stessa a ripeterlo in ogni commento all’episodio, ma Augie continua a essere l’unico vistosamente fuori parte, sia di per sé stesso, che in iterazione con gli altri. Le uniche volte in cui la sua presenza ha senso è nei momenti in cui si confronta con Lavinia che, in modo molto meta testuale, ne evidenzia l’inutilità e la mancanza di un qualsivoglia talento. Non sono per nulla convinta nemmeno di Maladie, ma se non altro Amy Manson è bravissima e il personaggio, qui e là, ha battute esileranti (“That’s a form of lying!”)
Arrivati a questo punto della storia, non ci sono dubbi sul fatto che Amalia non sia di “questo mondo”, viene detto in modo esplicito e non più suggerito. Sembra, però, cadere l’ipotesi che sia un alieno, piuttosto potrebbe essere una persona che viene dal futuro. Nel confronto con Penance dice proprio “We don’t do that when I’m from…”. L’astronave potrebbe quindi essere una macchina del tempo. Resta da capire se Molly sia ancora viva e condivida il suo corpo, o se sia effettivamente morta annegata e l’entità che ne ha preso possesso ha accesso ai suoi ricordi ed emozioni.
Note
La cronista è chiaramente Maladie in disguise. IMDB accredita il personaggio a tale Margaret Tuttle che però non salta fuori da nessun’altra parte.
Sembra che i turn si manifestino esagerando una qualche caratteristica della persona che viene toccata. Lucy era già una combattente, Penance era già una mente creatrice, Augie già interessato al comportamento degli uccelli, e probabilmente Amalia vede il futuro perché è da lì che viene.
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