Mentre fuori dalla finestra il sole estivo sembra ormai intenzionato a bruciare le carni, più che ad abbronzarle, c’è un luogo e ombroso che in questa torrida estate mi ha offerto un rifrescante e inatteso rifugio: Luigi’s Mansion 2 HD. Forse sto invecchiando o forse è un segno dei tempi: ricordo tantissime estati accompagnate dalla ricerca del clima vacanziero anche sullo schermo, tra un Theme Park su Mega Drive e un Dead or Alive su Xbox. Ora cerco il fresco.
E Luigi’s Mansion 2 HD è fresco come un cocomero appena tirato fuori dal frigo, come un bicchiere di Coca Cola con le goccioline che colano mentre il ghiaccio tintinna, come… gli scantinati di una vecchia magione invasa da fantasmi. Ma, a dirla tutta, Luigi’s Mansion 2 HD è fresco come un gioco uscito per la prima volta nel 2024 e fresh, nel senso di una grossa figata, come se non fossero passati 11 anni dalla sua pubblicazione originale su 3DS.
Luigi è fresh come il Principe di Bel Air, spaventato come Willy davanti ai bulli del campetto, ma per sua fortuna non si trova immerso tra riccastri viziati, bensì attorniato da simpatici ectoplasmi in vena di scherzoni. La colpa, come spesso accade, è di Re Boo, che ha rubato la Luna Oscura, l’unico tranquillante capace di tenere a bada la gang di spiritelli burloni di Cupavalle. E quando ci sono in giro dei fantasmi, chi chiamerai? Sì, lo so chi chiamereste voi, ma per il Dottor Strambic la sola risposta accettabile è Luigi. Luigi, a dirla tutta, sembrerebbe pensarla diversamente, ma non pare avere molta scelta.
La formula è la stessa della versione originale concepita per una console esclusivamente portatile, ovvero una serie di missioni da giocare in sequenza suddivise in livelli e boss fight tra le cinque ambientazioni del gioco. Una variazione rispetto al simil open world del primo e del terzo capito, che a qualcuno ha fatto arricciare il naso, ma che invece a mio parere si presta benissimo alla fruizione estiva, per ingannare l’attesa tra il pranzo e il tuffo (spoiler: è una leggenda metropolitana) o per staccare la testa dai deliri complottistici che arrivano dal vicino di ombrellone. In quest’ultimo caso, in particolare, la necessità di dover riprendere dall’inizio il livello a prescindere dal punto in cui si è morti, risulta facilmente più digeribile, soprattutto quando l’alternativa è tornare a prestare orecchio alla versione live di un post proveniente dai recessi più boomer di Facebook.
Se la struttura è dunque rimasta immutata (forse tenendo fede all’inno stagionale “stessa spiaggia, stesso mare”), il suffisso HD esplicita nel titolo l’upgrade grafico destinato in particolare a texture e risoluzione. Perché di fatto, Luigi’s Mansion 2 dal punto di vista tecnico tiene botta anche oggi, a più di dieci anni di distanza, evidenziando come di fatto i titoli realizzati internamente da Nintendo siano ciò che maggiormente si avvicina a un film Pixar che scorre in tempo reale, su un hardware più vecchio del cellulare che avete regalato al nonno.
Il discorso sarebbe lunghissimo ed è radicato in una serie di scelte apparentemente radicali (ops, scusate il gioco di parole) di Nintendo, ma che consentono agli sviluppatori di Kyoto di lavorare di cesello come nessun altro nell’industria. Impressiona ancora vedere come già dieci anni il Poltergust 5000 col suo flusso d’aria e lo Strobobulbo col suo fascio di luce interagissero con tappeti, tende, carta da parati e pulviscolo in sospensione nella polverosa magione, con una naturalezza introvabile altrove e, devo dire, piacevolmente rinfrescante. Quella frescarura deve sentirla anche Luigi, visto che trema sempre come una foglia.
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