Era l’altro ieri che avevo sotto mano la lista di cose da fare prima che nell’aria iniziassero a risonare i “Ne riparliamo a settembre” e tutto d’un tratto mi ritrovo con ferragosto alle porte e un sacco di bigliettini con to-do-list lavati in lavatrice nelle tasche dei pantaloni. E allora ne riparliamo prima di settembre. Il consueto appuntamento coi libri del mese (inclusa la seconda parte di maggio, sorry) diventa un post quotidiano. A forse più di uno, l’estate è sempre un tempo strano. Via, cominciamo.
Fortezza Volante
Maggio è stato un mese pazzesco per libri e fumetti. Come se le case editrici avessero deciso tutte insieme di sparare i loro colpi migliori a metà anno (immagino l’avrete notato leggendo la prima parte di questo articolo divenuto nel frattempo una catena). Minimum Fax però ha davvero esagerato, sfoderando uno dei più seri candidati a fumetto del 2023: Fortezza Volante di Lorenzo Palloni e Miguel Vila. I nomi sul tavolo, in effetti, autorizzavano un abbondante dose di entusiasmo.
Lo sceneggiatore aretino, con alle spalle una manciata di premi Boscarato e Gran Guinigi, è una certezza del fumetto italiano degli ultimi anni, fondatore del collettivo Mammaiuto nonché sempre attivo su una gran vastità di progetti,: tra maggio e giugno ha pubblicato tre graphic novel, oltre alla collaborazione stabile con La Revue Dessinée. Miguel Vila è un illustratore in enorme e costante crescita, nonché un nome piuttosto noto per chi è abituato a leggere le nostre pagine: i suoi precedenti lavori da autore unico, Padovaland e Fiordilatte, sono stati oggetto di due entusiaste recensione del nostro Flavio.
Gran parte della mia curiosità intorno a Fortezza Volante, lo ammetto, riguardava proprio il risultato del lavoro di squadra tra Palloni e Vila. Finora infatti abbiamo visto Vila solo nei panni nel duplice ruolo di sceneggiatore e disegnatore, attraverso il quale ha potuto dare al suo stile tutta la libertà immaginabile, pagine bianche disseminate da una costellazione di microvignette, corpi grotteschi, colorazioni tenue ed eteree allo stesso tempo stranianti e fiabesche. Se mai tuttavia ci fosse stata da parte mia preoccupazione, direi che è stata dissipata in una manciata di pagine. Palloni ingabbia Vila quando ha bisogno di gestire il ritmo, poi lo lascia libero e lo asseconda quando serve frammentarlo, o fermarlo con illustrazioni a tutta pagina. E bisogna dire che Vila è davvero in uno stato di grazia, ormai in pieno controllo della gabbia fumettistica e dei suoi confini, vicino a mostri sacri come Andrea Sorrentino o James H. Williams III per la capacità di piegare lo spazio bianco della pagina in composizioni grafiche articolate, ma perfettamente intellegibili al primo sguardo e al servizio del racconto.
Sotto il suo tratto fine scorre una vicenda ucronica (ma paradossalmente molto attuale viste la recente deposizione al Congresso) che prende spunto dall’incidente di Vergiate, presunto schianto UFO avvenuto nel varesotto nel pieno deli ventennio fascista. Palloni si avventura, furbescamente, nel sottobosco della provincia nebbiosa, quella in cui Vila si muove più a suo agio, ma anche quella che meglio si presta a raccontare la dimensione familiare e paesana del fascismo, quella che aveva attecchito più profondamente nel tessuto culturale italiano e che di fatto mai è stata sradicata, nemmeno dopo la caduta del regime. Intorno va in scena la Roswell italiana, i rapporti di forza all’interno dell’Asse si invertono, famiglie si sgretolano, amori proibiti consumano le divise che li indossano e la resistenza già cova. Fortezza Volante racconta l’Italia fascista quanto e come M di Scurati, ma lo fa in chiave sci-fi e a fumetti, e a me sembrano solo note di merito.
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