p.d. james

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Un lavoro inadatto a una donna — P.D. James

Mondadori; traduzione di Ettore Capriolo.


Uscito in Inghilterra nel 1972, Un lavoro inadatto a una donna di P.D. James si apre con il ritrovamento da parte di Cordelia Gray del cadavere di Bernie Pryde, che si è tolto la vita nella misera sede della loro agenzia investigativa. Pryde, suo ex mentore e poi socio, ha lasciato una lettera dove spiega la ragione del suo gesto, dovuto a una diagnosi senza scampo, e le lascia in eredità la propria quota dell’agenzia. 

C’è un certo romanticismo nella costruzione del personaggio di Cordelia Gray: ha un nome inusuale da eroina scespiriana, è senza famiglia alcuna e, a soltanto ventidue anni, si ritrova a essere l’unica proprietaria di un’impresa di scarso successo. In seguito a una precaria vita familiare — la madre morta giovanissima, il padre un inaffidabile poeta comunista interessato più a vagare per l’Europa con i compagni che a crescere una figlia — si è abituata a una misura di solitudine e di autosufficienza maggiore rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare. Nondimeno, è necessario assicurare il funzionamento dell’agenzia e servono delle entrate: accade a proposito che Ronald Callender, importante scienziato non convinto dal verdetto di suicidio assegnato alla morte di suo figlio Mark, convochi l’investigatrice a Cambridge.

Anche se la giovinezza, l’avvenenza e i vantaggi economici non impediscono che una persona stabilisca di farla finita, allo stesso tempo è difficile capire le ragioni alla base della scelta di Mark Callender, trovato morto per impiccagione, con tracce di rossetto sul viso, nel cottage dove viveva da quando aveva lasciato l’università. Nella sua stanza, non ancora sgomberata, ci sono qualche libro, un bel quadro di Antonello da Messina e i resti di una vita frugale. È lì che Cordelia decide di trasferirsi mentre indaga, inaugurando un livello di identificazione psicologica con la possibile vittima che James descrive con acume psicanalitico, e che raggiungerà l’apogeo poco prima di una delle scene culminanti. Entrata in possesso all’inizio del romanzo della cinghia che Mark Callender usava come cintura e che era stata il mezzo per portare a termine il presunto suicidio (nessuno della famiglia ne aveva fatto richiesta alla polizia, che la consegna all’investigatrice previa ricevuta), Cordelia prende una decisione:

[S]i mise il tailleur, il più pesante degli indumenti che si era portata. Non l’aveva più indossato dalla morte di Bernie e s’accorse che la cintura era divenuta fastidiosamente larga. Aveva perso peso. Dopo un attimo di riflessione, andò a prendere la cinghia di Mark dalla cassetta per il luogo del delitto e se la legò due volte intorno alla vita.

Non le ripugnò sentire il cuoio che le si stringeva contro. Le era impossibile credere che qualsiasi cosa che lui avesse toccato o che gli fosse appartenuta potesse spaventarla o angosciarla. La forza e il peso del cuoio, così vicino alla sua pelle, era anzi vagamente confortante e rassicurante, come se la cintura fosse stata un talismano.

James esplicita senza intermediari il coefficiente erotico del transfert, che in Voci di Dacia Maraini passava per una terza persona (Marco, il compagno della protagonista), attraverso un’azione perturbante che sancisce la sovrapposizione psicologica tra Cordelia e Mark mentre prepara il terreno per la risoluzione del romanzo.
Grazie a questo incarico, del resto, Cordelia sembra vivere una sorta di vita parallela: per età è vicina agli amici della vittima, un quartetto che decide di tenerla vicina in modo da poterla osservare meglio; con il fine di arrivare a conoscere il frammento di verità che percepisce dietro la loro apparente armonia, va a una festa e passa un pomeriggio in barca, come una normale studentessa.

Un’identificazione così profonda con la vittima, però, sarebbe pericolosa e renderebbe Cordelia una creatura da compatire, se non si appoggiasse a un solido apprendistato.

Come la Cordelia di Shakespeare ha a che fare con suo padre Lear, Cordelia Gray in modo analogo si confronta con una genealogia maschile per quanto riguarda il suo lavoro: al suo primo caso da professionista indipendente, ritorna spesso agli insegnamenti di Bernie Pryde, il quale a sua volta faceva riferimento ai metodi dell’allora ispettore Adam Dalgliesh, il personaggio a cui P.D. James ha dedicato quattordici romanzi. Non è casuale che Un lavoro inadatto a una donna sia gremito di figure (per genetica o in metafora) paterne/patriarcali e che la sua linea di indagine più costante segua soprattutto i tentativi che Mark e Cordelia mettono in atto per gestire il proprio retaggio. 

Anche il rapporto filiale più concreto di Cordelia, ovvero quello con P.D. James, non è privo di ombre.
Al contrario di Dalgliesh, l’investigatrice appare come protagonista soltanto in un altro libro, Un indizio per Cordelia Gray (Mondadori, traduzione di Riccardo Mainardi), di qualità inferiore sotto ogni aspetto.

Nel suo saggio Gray Areas: P.D. James’s Unsuiting of Cordelia, la studiosa Nicola Nixon traccia un’analisi delle differenze tra i due romanzi. Un lavoro inadatto a una donna fu pubblicato all’inizio degli anni Settanta e ricevette un ottimo riscontro di pubblico e di critica. James si dimostrò reticente per tutto il decennio rispetto all’idea di scriverne un seguito, finché nel 1982 non diede alle stampe Un indizio per Cordelia Gray, che tuttavia non ebbe grande impatto. Oltre a una possibile disaffezione del pubblico, dato il considerevole intervallo di tempo, Nixon rileva come James abbia in gran parte snaturato la figura di Cordelia Gray, che da investigatrice alle prime armi ma talentuosa si trasforma in una persona maldestra, poco percettiva e addirittura innamorata di Dalgliesh (uno slancio sentimentale del tutto assente in Un lavoro inadatto a una donna).

La differenza nella gestione della protagonista, secondo Nixon, si radica nei mutamenti politici e sociali che, con l’avvento della conservatrice Margaret Thatcher, all’inizio degli anni Ottanta interessano l’Inghilterra e si riverberano sulla scrittura di P.D. James. Pur avendo dedicato due romanzi a un personaggio all’epoca di rottura, sottolineandone le capacità nello svolgere un lavoro che più di un comprimario ritiene inopportuno per un’esponente del cosiddetto gentil sesso, P.D. James conclude l’esistenza della sua investigatrice relegandola a occuparsi di indagini su animali scomparsi.
Per fortuna, l’epilogo di Un lavoro inadatto a una donna rende giustizia a Cordelia Gray. 

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