Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, un manipolo di ribelli sconfisse un impero malvagio. Duecento anni prima di quel tanto tempo fa, quella stessa galassia viveva un’epoca di pace e prosperità senza precedenti sotto la guida attenta della Cancelliera Suprema Lina Soh, impegnata a collegare anche le zone più esterne al centro nevralgico, e grazie alla costante vigilanza dei Jedi. Nei libri di storia questa epoca sarebbe stata poi ribattezzata l’Alta Repubblica

In realtà, non solo sui libri di storia: Alta Repubblica è l’etichetta che Disney ha deciso di apporre al suo nuovo progetto targato Star Wars, un’operazione titanica e ambiziosa dalla portata transmediale, i cui primi passi partono da un romanzo e una serie a fumetti

L’Alta Repubblica: La Luce dei Jedi, romanzo edito in Italia da Panini Comics, è il primo tassello di Project Luminous, il nome in codice dell’intera operazione pensata per raccontare una nuova epoca dell’epopea di Star Wars, questa volta senza legami (almeno per quanto è dato sapere finora) con la famiglia Skywalker e la sua mitologia. Dei quattro demiurghi responsabili della creazione e dello sviluppo di questo nuovo universo narrativo (Cavan Scott, Claudia Gray, Charles Soule, Daniel José Older e Justina Ireland), la scrittura del romanzo portante è stata affidata a Soule, già autore di un paio di romanzi sci-fi e di alcune sceneggiature importanti per la Marvel (tra cui quella de La morte di Wolverine, ma soprattutto di diverse serie ambientate nell’universo di Star Wars, su tutte l’ottima Darth Vader: Dark Lord of the Sith). 

L'Alta Repubblica

La galassia presentata da La luce dei Jedi è parecchio diversa da qualunque altra sua versione già nota. L’imminente completamento del Faro Starlight sta per celebrare un momento di pace e unione, in cui l’ordine garantito dalla Republica è in grado di estendersi fino all’Orlo Esterno, grazie a questa nuova stazione pensata per costituire un punto di riferimento per la navigazione, ma anche un monumento all’unione e alla sicurezza, garantita dalla presenza di un nutrito contingente Jedi tra le sue pareti metalliche. 

La tranquillità idilliaca di quest’epoca inesplorata viene tuttavia interrotta da un incidente all’apparenza inspiegabile: nei pressi del sistema di Hetzal appare senza preavviso una pioggia di detriti provenienti dall’iperspazio e lanciati a velocità di poco inferiore a quella della luce, capaci di vaporizzare quasi all’istante qualunque oggetto sul loro percorso e infliggere ferite notevoli persino a lune e pianeti. 

Quello che passerà alla storia come il Grande Disastro è l’occasione per Soule di introdurre la grande platea di personaggi che popola il suo romanzo, dai Jedi e gli alti ranghi del corpo di difesa della Repubblica fino ai Nihil, predoni spaziali che incarnano il ruolo di avversari in questa nuova fase. 

Una Prova di Coraggio è il romanzo young adult della nuova linea editoriale di Star Wars.

Sotto la patina di familiarità, Soule ci presenta un’ambientazione che è diversa da quella che conosciamo. Non solo perché la Repubblica è nel pieno della sua efficienza: anche i Jedi sono distanti dalle figure che abbiamo imparato ai conoscere. Senza la minaccia dei Sith incombente, l’Ordine è disposto a lasciare a ciascun Cavaliere uno sviluppo più personale del proprio rapporto con la Forza e con lo sviluppo delle proprie abilità. E benché il loro numero sia decisamente superiore rispetto a quanto noto in epoca Skywalker, la loro figura è tuttora ammantata da un’aura di mitologia e rispetto, al punto che la loro sola presenza in un sistema planetario funziona come deterrente. 

D’altro canto i Nihil sono nemici molto diversi dai loro avversari abituali, meno idealisti e più subdoli, tanto che la loro presenza in scena resta ignota ai Jedi per buona parte del racconto. Benché estranei alla Forza, i Nihil possono invece contare su una tecnologia esclusiva che consente lor di muoversi a piacere attraverso l’iperspazio, apparendo e scomparendo all’improvviso dai luoghi delle loro scorribande. 

Il compito assegnato a L’Alta Repubblica: La Luce dei Jedi non è di quelli da poco: rifondare la nuova mitologia di Star Wars, lasciandosi alle spalle l’epoca Skywalker, per attirare a bordo nuovi fan senza alienare quelli storici. E il romanzo di Soule, tutto considerato, riesce a portare a casa il risultato. L’obiettivo principale è quello di far avvertire la sincronicità degli eventi raccontati, un meccanismo complesso che si mette in moto in diverse parti della galassia, e per riuscirci Soule passa spesso da un punto di vista all’altro, frammentando un po’ la narrazione per sostenere un ritmo incalzante, anche se non sempre tarato sul giusto battito. 

Un po’ sacrificati sull’altare del world building sono invece i personaggi, a cui viene concesso poco tempo e spazio per crescere (quando le loro vite non vengono spezzate nel pieno dell’azione), ma è un rischio calcolato, considerando che il loro arco è progettato per distendersi su più libri/fumetti/serie. Qualcuno riesce a spiccare comunque come Avar Kriss, la Jedi più in vista nel romanzo che avverte la Forza come musica, il Padawan Bell Zettifar o Marchion Ro, il leader dei Nihil che mostrerà un lato meno prevedibile e più calcolatrice di sé nella parte finale della vicenda. 

L'Alta Repubblica

Più in generale, L’Alta Repubblica: La Luce dei Jedi porta un po’ su di sé il peso della storia concepita non tanto, o non solo quanto meno, per raccontare un qualcosa con un inizio e una fine definiti al suo interno, ma come prima mattonella di un percorso più lungo e di cui la conclusione non è avvertibile all’orizzonte. 

In questo senso, la contemporanea pubblicazione da parte di Panini della serie a fumetti L’Alta Repubblica (Scott/Anindito/Leoni) aiuta a rimettere un po’ di tasselli in prospettiva. Nel primo numero appena uscito, ad esempio, ritroviamo diversi personaggi già incontrati in precedenza come Ssker, reduce dagli eventi conclusivi dell’opera di Soule, la stessa Avar Kriss e persino un  giovane Yoda. Ma soprattutto ci viene presentato un altro sguardo, simile, ma scostato di un poco, sulla galassia e sul clima che la pervade nei giorni in cui il Faro Starlight sta per essere varato ufficialmente ospitando la più nutrita delegazione Jedi dopo quella di Coruscant. 

Forse è un po’ presto per trarre un giudizio complessivo sul mosaico che comporrà L’Alta Repubblica nel suo complesso, anche alla luce dei passi avanti e indietro compiti dalla saga di Star Wars nell’ultima trilogia, ma l’impressione forte è quella di trovarsi di fronte a un approccio alla galassia che si discosta da quello utilizzato finora (nonostante qualche subdolo link ad altre  produzioni) e che prova a raccontare qualcosa d’altro, senza abbandonare però del tutto il solco di ciò che è reso il franchise ciò che è oggi. Un compito mostruosamente difficile. Un compito da Jedi. 

 

 

 



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , ,
Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

Similar Posts
Latest Posts from Players