Batman Fortnite Punto Zero – Il metaverso è tra noi

Come raccontava Massimiliano Di Marco nella sua newsletter qualche settimana fa (ci si iscrive qui), l’obiettivo finale di Epic è dare vita a un metaverso. Epica è lo sviluppatore di Fortnite, il videogioco su cui diversi milioni di adolescenti passano ore della loro giornata ogni giorno. Un metaverso invece è un luogo virtuale in cui prodotti e proprietà intellettuali di diverse aziende possano convivere: se avete visto Ready Player One, avete capito di cosa sto parlando. 

Finora Fortnite aveva inseguito questo obiettivo attirando al suo interno ospiti illustri, da Predator ai marchi d’auto fino ai trailer esclusivi del nuovo Star Wars proiettati in un drive in virtuale. Ora qualcosa cambiato: ora è Fortnite a uscire dal suo mondo per entrare nel nostro. 

Dopo alcune fugaci apparizioni in alcuni albi promozionali Marvel, Fortnite è da alcuni giorni protagonista anche dell’universo narrativo DC Comics grazie alla minisere Batman Fortnite Punto Zero, sei numeri che Panini Comics pubblica nel nostro paese in contemporanea con gli USA (evento parecchio raro che rende ben l’idea della portata dell’operazione). 

In questo primo numero, scritto dal veterano Christos Gage e disegnato da Reilly Brown, Il cavaliere Oscuro si trova a indagare su un misterioso squarcio dimensionale apparso nei cieli di Gotham che pare attirare a sé la curiosità di un sacco di gente; per lo più, brutta gente. 

Arrivato sul luogo e distratto da un comitato di benvenuto ben poco benevolo composto da una Harley Quinn in vena di scherzi, Batman viene colpito alle spalle da una misteriosa figura e scaraventato all’interno del portale. Al suo risveglio, il detective migliore al mondo si ritrova in un luogo a lui ignoto, ovviamente l’isola di Fortnite, accerchiato da una tempesta incombente, circondato da strambi personaggi intenzionati a fargli la pelle, ma soprattutto privo di memoria e incapace di parlare. 

Benché si tratti di un primo numero parecchio introduttivo, Gage ha già disseminato qualche seme interessante, come l’incapacità di esprimersi a voce all’interno dell’isola, ricalcando le caratteristiche dei personaggi che si muovo all’interno del gioco. Questa potrebbe non essere la sola meccanica di Fortnite a influenzare il fumetto: visto che la tempesta sembra stringere sempre di più il suo perimetro, cosa succederà quando Batman ne verrà travolto (o si ritroverà ad essere l’unico superstite)?

Un altro dettaglio che è interessante notare è come la storia di Gage e l’albo prodotto da Panini sembrino rivolti più ai fan di Fortnite che ai lettori di Batman. Da un lato, la mitologia dell’uomo-pipistrello è ridotta ai soli elementi iconici conosciuti da tutti (il commissario Gordon, il bat-segnale, Gotham), mentre il grosso della storia si svolge sull’sola di Fortnite, dove Batman appunto è il solo a non sapere cosa stia succedendo. 

Dall’altro, l’albo è disseminato di pubblicità di altre produzioni Panini a tema Batman (ben più dei normali prodotti da edicola) e persino i redazionali sono utilizzati per approfondire Batman e l’universo narrativo in cui si muove partendo dalle nozioni più basilari. 

L’albo in questo momento è semi introvabile, esaurito su Amazon e oggetto di ricerca in tutte le edicole del paese, non tanto per un improvviso risveglio dei lettori di fumetti, quanto piuttosto per la presenza di un codice download che consente di ottenere l’esclusivo costume di Harley Quinn all’interno del gioco.

Insomma, forse non è Fortnite ad essere sbarcato nel nostro mondo, ma siamo noi a vivere nell’universo di Fortnite senza essercene ancora accorti.