Site icon Players

Frozen II – Il Segreto di Arendelle: striduli gorgheggi

Vi ricordate, quando ancora esisteva il mercato dell’home video (quello con le videocassette e i dvd, non le millemila aziende che propongono servizi in streaming), dei sequel dei titoli famosi made in Disney? Pocahontas 2, Cenerentola 2, La Sirenetta 2 e 3 o ancora Il Re Leone 2 e 3? Molto spesso erano opere dozzinali, realizzati con un centesimo del budget speso per i film principali, a volte di qualità ancora più bassa rispetto ad un comune “cartone animato” serializzato sulle emittenti nazionali pubbliche e private? Ecco.

Certo, i bambini li guardavano volentieri più e più volte, perchè per occhi poco smaliziati non c’era molta differenza con i film in sala, e rivedere i propri personaggi preferiti era sempre un piacere. Evidentemente anche alla Disney-mangiatutto di questi anni, operazioni di questo genere non spiacciono, perchè sì, Frozen II – Il Segreto di Arendelle arriverà al cinema e pure in pompa magna e sì, Frozen II – Il Segreto di Arendelle è un sequel con gli stessi immensi valori produttivi dei film Disney ma, purtroppo, è davvero pessimo. Ma pessimo nel senso letterale del termine: è il peggior film Disney degli ultimi 20/25 anni.

Per tornare a livelli così imbarazzanti bisogna fare un salto nel tempo agli anni della grande crisi creativa Disney, che venne interrotta, agli inizi degli anni ’90, da un filotto di opere meravigliose e di incredibile successo commerciale (diciamo da La Sirenetta in poi). Ma cosa è andato storto, esattamente? Eh, tutto.

Davvero difficile trovare qualche elemento positivo, realizzazione tecnica a parte, in Frozen II – Il Segreto di Arendelle. La storia, cui non accenneremo, giusto per non togliere quel minimo barlume di interesse a chi accompagnerà i propri pargoli al cinema, è così elementare, scontata e banale da lasciar interdetti. Onestamente il “darker, better” letto su alcuni siti di recensioni americane lascia sgomenti, perchè se nel primo film c’erano parecchi elementi di interesse, in questo sequel gli sceneggiatori si sono limitati a ricalcarli pigramente, senza aggiungervi un solo spunto originale. Zero pathos, zero suspense, nessuna scena che meriti di essere ricordata, fatte salve un paio di gag del sempre simpatico Olaf.

E poi ci sono le canzoni. TERRIBILI. Moltissimi film Disney hanno fatto la storia della musica, grazie alle partiture, ai temi e alle canzoni in essi presenti. Qui si spazia dall’anonimato più assoluto alla vera e propria cacofonia, roba che persino l’opacissimo Il Ritorno di Mary Poppins, inizia a splendere di luce propria, se messo a paragone con questo guazzabuglio di note. La frequenza degli intermezzi sonori è insopportabile, solo nella prima mezz’ora ce ne sono quasi una decina: sembra che siano stati pensati solo per tappare un buco e saltare alla sequenza successiva, senza un briciolo di logica o senso.

Onestamente è difficile pensare che un film del genere possa interessare ad una persona over 6 e stavolta non c’è nemmeno il prevedibile gioco citazionista che può vagamente coinvolgere anche gli adulti al seguito. Disney, che hai combinato?



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
Exit mobile version