Rat-Man. La fine!
Leo Ortolani ha sempre saputo costruire trame che non fossero solo un’insieme di gag comiche più o meno (solitamente spessissimo) riuscite, ma anche con una serie di sottotesti fortissimi. La fine di Ratman, della quale attendo ancora il finale “alternativo”, è un esempio lampante della maturità raggiunta dall’autore di uno dei fumetti più importanti degli ultimi 20 anni. Ratman non sarà il miglior fumetto italiani di queste due decadi, ma è certamente quello che meglio ne ha colto lo zeitgeist. Uno zeitgeist tragicomico, come d’altronde tragicomica è l’anima di gran parte del nostro paese e dei suoi abitanti.
Universe!
Si tratta del secondo volume lanciato da Panel Syndicate, la casa editrice fondata da Brian J. Vaughan e Marcos Martín, ed è stato scritto e illustrato da Albert Monteys. Una raccolta di racconti fantascientifici che si distingue grazie a uno degli aspetti più importanti della fantascienza ben scritta: saper raccontare, attraverso uno sguardo al futur(ibile), il nostro presente e le sue problematiche. Universe! The periodical of cosmic wonder non sarà il miglior fumetto dell’anno, ma senz’altro un debutto coi fiocchi.
A casa prima del buio
La storia del più grande compositore di musica classica di cui non avete mai sentito parlare. Chi era Kristof Von Hofmann? Un collaborazionista del regime nazista che ha approfittato del tragico destino di una sua giovane allieva? O un uomo che ha cercato di vivere ai margini della Storia, ma ne è stato travolto suo malgrado? Moriconi & Albani hanno confezionato la storia più sottovalutata dell’anno, un meccanismo ad orologeria che trascina nella lettura mentre nutre la mente, un inganno letterario il cui miglior colpo di scena si svela tra le righe.
Macerie prime
In molti hanno interpretato il nuovo volume di Zerocalcare come il racconto di una generazione, quella dei 30equalcosa, che non vuole crescere e diventare adulta. Visto dall’interno invece è la storia di una generazione costretta a ricostruire sulle macerie lasciate dalle precedenti, costretta a un’eterna adolescenza dalla mancanza di prospettive e stabilità, privata anche della speranza del riconoscimento del merito. Un pugno in pieno stomaco.
Il bambino dentro. Spider-Man Collection
Io senza supereroi non ce la faccio. Ok, l’ho detto. E questo momento storico sarebbe bellissimo, se non fossi in bancarotta, perchè tra Panini e RW Lion stanno ristampando un sacco di storie classiche bellissime, in formati che fanno anche la loro figura in libreria di fianco ai classici della letteratura. Dal calderone di ristampe ce ne sarebbero a vagonate di storie da citare, io però ho un debole per Spider-Man e ho scelto Il bambino dentro, pubblicata su quella collana fighissima che è la Spider-Man Collection. Una seduta di terapia di coppia per Spider-Man e Goblin, un tuffo nella loro psiche destinato a lasciare tracce indelebili su entrambi. E pensare che da ragazzino quel tratto asciutto e spigoloso di Buscema proprio non mi piaceva e ora lo trovo perfetto.
P.s. metto le mani avanti, l’anno prossimo esce anche in Italia quella figata di Doomsday Clock e e la casella supertizi in costume la spuntiamo già ora.
L’uomo senza talento
L’opera dai forti connotati autobiografici del maestro mangaka Yoshiharu Tsuge è una riflessione intima e inconsolabile sul ruolo di ciascuno di noi su questa terra. Uno sguardo su un Giappone lontano temporalmente solo qualche decennio, ma distante anni luce dal nostro approccio alla vita. Una finestra sul percorso artistico di un autore la cui produzione è giunta col contagocce dalle nostre parti. Una sola avvertenza: non è garantito che usciate integri della lettura. È l’anno dei pugni nello stomaco.
Mercurio Loi
Qua il pugno può arrivare dalla sorte editoriale della serie, a quanto si legge in giro ancora da definirsi sulla base delle vendite. Qualunque sarà il destino di Mercurio Loi tuttavia bisogna gioire semplicemente del fatto che un fumetto di questa qualità abbia raggiunto per diversi mesi le edicole nel 2017. Sotto le splendide copertine di Fior non troverete un normale bonellide, ma l’albo più intelligente, irriverente e di rottura del fumetto italiano odierno firmato ogni mese da Alessandro Billotta. Lunga vita a Mercurio Loi!
The Private Eye
Il problema di The Private Eye è che il suo incipit, a 4 anni di distanza dall’uscita del primo numero, non suona più tanto fantascientifico. Il grande leak di dati personali del 2016 è fantasia o cronaca? A prescindere dalla risposta, sono però abbastanza sicuro che internet non sia ancora stato abolito come conseguenza. Se fosse successo vivremmo di sicuro in un 2017 molto diverso. Nel futuro immaginato da Vaughan e Martin la privacy è diventata un diritto inviolabile e quasi tutti hanno delle identità alternative da usare in pubblico. Nel nostro 2017 però The Private Eye è uscito in un’edizione cartonata orizzontale che è uno spettacolo anche solo da maneggiare. Difficile decidere quale delle due realtà sia migliore.
The Sheriff of Babylon
Tom King è la next big thing del fumetto statunitense. Al momento sta firmando Mr Miracle, una rilettura del personaggio creato da Kirby che parla … ehm, tutto, dal motivo per cui esistiamo ai significati delle relazioni, ma anche del perchè leggiamo i fumetti. Pochi giorni fa la RW Lion ha pubblicato Sheriff of Babylon, mini-serie che ha segnato il ritorno in grande stile dell’etichetta Vertigo nel 2016 e che ha portato King alla ribalta. Niente super eroi questa volta, ma un’indagine su un omicidio avvenuto tra i marine statunitensi a Baghdad tra poliziotti iracheni, contractor americani, agenti segreti e commistioni pericolose. Il suo principale difetto è che il volume appena stampato è già praticamente introvabile.
Visione
Ancora Tom King. La migliore serie Marvel degli ultimi anni. Eppure non è bastata ai capoccia della casa delle idee per convincersi della necessità di far firmare quanto prima un contratto in bianco a King. Che di fatti è filato dalla concorrenza della DC Comics. Non prima però di aver lasciato in dote alla Marvel una storia memorabile. Il sintetizoide Visione si è creato la sua famiglia, ha preso casa a Washington e si è cercato un normale lavoro d’ufficio. Ma a quale prezzo un androide che ha salvato la Terra 37 volte può accettare la normalità? E quale normalità può essere riservata oggi a chi è diverso da ogni altro essere vivente?
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