Dici Cinemaware e la memoria corre a quel mitico numero di ZZap! che aveva in cover Wizball e dove venivano recensiti un sacco di bei giochi per Commodore 64 ma tu avevi occhi solo per lo speciale di tre pagine sui primi titoli di questa software house per Amiga, che ti trasportavano direttamente dal presente al futuro.
Beh, loro a fare i “giochi che sembrano film” c’hanno provato e, in qualche caso, ci sono pure riusciti. Certo, la potenza computazionale delle piattaforme del tempo non era sufficiente, ma la loro tacca nella storia dei videogiochi quelli della Cinemaware ce l’hanno messa.

Parlando di cinema, giochi a parte, non si possono non apprezzare le illustrazioni a corredo dei titoli della casa americana che effettivamente immergevano il giocatore in un’atmosfera particolarissima, di attesa e speranza per il titolo che stavano per giocare. Attesa ripagata in molti casi (DOTC, Wings) e altri molto meno (S.D.I). Visto che un’immagine vale più di 1000 parole, diamo una rinfrescata alle nostre polverose memorie…

Defender of the Crown, 1986: il manifesto di Amiga e il gioco a 16 bit per eccellenza. LA cover è diventata un’icona, così come le finte poppe della protagonista: a quei tempi c’erano le protesi? Ah, sti’americani…

DefenderOfTheCrown

Sinbad and the throne of the falcon, 1987: la cover è una delle migliori di quel periodo, giustamente orientaleggiante e ricca di esotiche promesse. Purtroppo la versione Amiga è la peggiore tra tutte quelle uscite, per questioni di tempistiche (anche ai tempi i ritardi erano all’ordine del giorno solo che noi non potevamo saperlo).

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S.D.I., 1986: la migliore cover Cinemaware è appannaggio del loro titolo più deludente. Davvero, un boxart splendido, che avrebbe dovuto introdurre un’epica storia di amore e fantascienza, in potenza. All’atto pratico il gioco era solo un medriocre e dimenticabile sparacchino.

S.D

King of Chicago, 1987: una cover coppoliana per un ottimo mix di azione e strategia. Incredibili i faccioni digitalizzati e “appiccicati” su corpi tutti identici uno all’altro. Kudos alla cosciazza della ballerina, elemento non presente nel gioco, ma vabbè, era bello sperarci.

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The Three Stooges, 1987: l’unico vero gioco “cinematografico” nel senso letterale del termine, visto che i minigiochi erano basati su gag del trio e ogni elemento grafico era digitalizzato pescando da reali sequenze dei film originali. La cover non fa eccezione e la sua costruzione tra flani, icone, font e immagini è perfetta.

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Rocket Ranger, 1988: Spettacolare. Un’avventura frutto della contaminazione di elementi molto diversi tra di loro (fumetti, film avventurosi degli anni 30) che mischia nazisti, dirigibili, alieni, razzi e assalti a templi maya.Uno dei pochi 99% corretti affibbiati da TGM all’epoca.

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Lords of the Rising Sun, 1988: il mio gioco preferito per Amiga ha una cover spettacolare. Notate la quantità di particolari e dettagli presenti e l’uso del colore. Kurosawa avrebbe apprezzato.

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It Came from the Desert, 1989: giocone trashone con formiconi radioattivi con annesso monito pacifista e antinucleare in stile anni ’50. La OST mi dà ancora i brividi. Font fantastici e tizia urlante con pelle rosa shocking da antologia.

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Wings, 1990: l’ultimo titolo, uno dei migliori, non ha una cover onestissima: Wings è uno dei giochi più tristi e malinconici della storia, con le vicende del battaglione narrate nel diario del pilota e quella colonna sonora da lagrime amare. Però lo spirito del film degli anni ’20 è intatto, quindi perdoniamo…

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Nelle puntate precedenti…

VOL 1: LE ARDITE SPERIMENTAZIONI DI ELECTRONIC ARTS
VOL 2: MEGADRIVE E GIAPPONE, IL MATRIMONIO FELICE
VOL. 3: BUON COMPLEANNO SUPER FAMICOM!
VOL.4: L’UMANESIMO OTTIMISTA DEI BOXART INTELLIVISION

La foto usata per la cover è stata gentilmente fornita da http://retro-video-gaming.com/



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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