Aaaaah il campeggio, gioia e orrore di tanti estati adolescenziali, di chi ci è stato davvero e di chi, come la sottoscritta, lo ha vissuto tramite l’immaginario culturale che ha filtrato in film, romanzi e fumetti il suo universo di giuramenti recitati a memoria, scherzi terribili tra fazioni rivali, gite tra i boschi e batticuori adolescenziali. In questo universo di marmotte e lumberjack, dove sono finite le ragazze? Solitamente intrappolate in strutture per signorine, nella versione decorosa e casalinga che mantiene il setting naturale ma stravolge gli obiettivi, 3bfb6e6d-0f26-430c-b288-3517f0211df1con manuali d’educazione per signorinelle che barattano l’esplorazione e l’avventura per un ballo di mezza estate (cfr. Il Cowboy Con Il Velo Da Sposa).

Non nel 2015 però, e non nel Campo per tipe dure del Tortino di Cardo di Miss Quinzella Thiskwin Penniquiqul, dove tra una medaglia e un corso di canoa ti può capitare di essere assalita da misteriose creature fantastiche. Niente di davvero pericoloso, non per le ragazze del capanno scout Roanoke: Jo, April, Molly, Ripley e Mal sanno tirarsi fuori dai pasticci in maniera bizzarra e ironica e prendono con brio e umorismo le situazioni sempre più assurde che costellano le loro gite (autorizzate e non) fuori dal campo.

Lumberjanes è insomma un fumetto tutto al femminile, dentro e fuori. Shannon Watters e Grace Ellis cominciano a lavorare a una serie che veda come assolutamente protagoniste un gruppo di ragazze assieme a Boom! Studios. Al progetto presto di aggiungono come scrittrice Noelle Stevenson, nota illustratrice su Tumblr e creatrice della serie Nimona (nata sul web e già annunciata da HarperCollins), e come curatrice del character design Brooke A. Allen. L’amalgama di idee e personaggi e la scarsità di prodotti simili crea una vera hit, che dalle otto uscite preventivate balza a serie regolare tuttora in corso, con tanto di versione italiana pubblicata da Bao Publishing (che ha appena dato alle stampe il primo volume).

Il segreto di questo successo non sta tanto nella mancanza totale di concorrenza o nella notorietà di cui gode la Stevenson, quanto nella formula scelta: una storia con ragazze, ma non incentrata sui cosiddetti temi per ragazze. Niente struggimenti amorosi o tematiche sociali come bullismo e disordini alimentari, che solitamente la fanno da padrone nei prodotti per le lettrici: le Lumberjanes sono delle tipe toste per davvero!
Lumberjanes-99757Basta leggere il primo volume per rendersene conto. Mentre la maggior parte dei prodotti rimanda l’azione per cominciare a caratterizzare i personaggi, Lumberjanes si apre con una situazione pericolosa nel folto di una foresta popolata di strane creature, di notte, per proseguire a rotta di collo tra misteri, fenomeni bizzarri e una sottile vena di umorismo strambo che non può non ricordare la leggerezza di Adventure Time.

Altra tematica che i due titoli condividono è la centralità del tema dell’amicizia (anzi, dell’amicizia al massimo!), che consente alle ragazze di uscire dalle situazioni più paradossali e di farsi scudo a vicenda delle reciproche debolezze. In un gruppo tanto affiatato, anche le prime timide avvisaglie di un nuovo amore sono trattate con grande tenerezza e in assoluta naturalezza, colorando il titolo di toni LGBT. Un approccio così riuscito da meritarsi una nomination ai GLAAD Media Awards nel 2015.

Anche dal punto di vista grafico Lamberjanes sembra aver interiorizzato la parte migliore della Social Justice: con uno stile di matita grazioso e colori accattivanti, troviamo 5 giovani donne con un assortimento di toni di pelle, statura, peso, acconciatura e conformazione fisica più che variegato.

La carta vincente di Lamberjanes è insomma dare anche alle ragazze la loro dose di avventura, aprendo ogni capitolo con una buffa spilletta (“Sveglia tutta la notte” o “Ogni cosa è addizionata”) ma stravolgendo un regolamento odioso che metteva le ragazze perennemente in competizione tra loro. Stavolta al centro c’è l’amicizia tra donne, un punto d’aggregazione così forte che rende la lettura davvero appassionante per il pubblico giovane a cui è rivolto, ma altrettanto piacevole anche per i più grandicelli, maschi inclusi. L’unico limite del primo volume ad oggi disponibile è di rimanere per larga parte introduttivo, ma se queste sono le premesse, non ci si potrà anche affezionare alle tipe toste alle prese con il fantomatico sacro micio.



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