Semplice è una situazione, un esercizio, una vita quando chi la vive può contare su agi e facilitazioni. In questa accezione l’aggettivo ha sempre una connotazione positiva. Ma semplice è anche una persona, anche se in questo caso la sfumatura di positività va via via attenuandosi, schiacciata dall’ombra dell’inferiorità e della banalità: si dice sempliciotto per non dire di peggio, provinciale, ingenuo, un po’ stupido. Paradossalmente, per la gente semplice la vita non è mai semplice: prevedibile forse, noiosa spesso, ripetitiva quasi sempre, ma semplice mai.

Semplice è la sorprendente graphic novel d’esordio di Stefano Simeone, romano e giovane membro del Micheal Kane Studio, edita da Tunué. Racconta, come forse avrete già intuito di una persona semplice, Mario, ragazzo di provincia che passa le sue giornate tra la fabbrica e Brenda, la ruota panoramica gestita da Ernesto, arzillo vecchietto e campione di boccia-bowling. Come ammette fin dalla prima pagina del volume, Mario è un supereroe, anche se ora è in un periodo di stanca.

Lo diceva Dalla che l’impresa eccezionale è essere normali, ma è difficile essere normali nella noiosa provincia dove la vita si ripete meccanica e identica ogni giorno, come in fabbrica, e anche quando la fabbrica va in sciopero, la routine segue sempre il suo corso con un fondale diverso. Quello del supereroe è un meccanismo che la mente attiva per impedirti di imbruttirti al tavolino di un bar ogni sera dopo il lavoro, è l’ancora di salvezza, per una persona semplice, come Mario. La vita di Mario si popola così di personaggi ripescati dalla pop colture comune alla generazione degli attuali venti-trentenni, omini punk che aiutano a tirare le fila del discorso o a piazzare un “cazzo” quando ci vuole, e ragazze che rompono il quarto muro e dialogano col narratore, mettendo sotto la giusta luce i ricordi adulterati.

A spezzare il ciclo ripetitivo dei giorni di Mario ci pensa l’arrivo di Giada, o meglio, il ritorno di Giada in provincia, durante il periodo di vacanza dagli studi nella città moltomoltolontana. Ma la gente di lì è complessa, o complessata, usa termini complicati anche per le cose più semplici -ed ecco che il termine ritorna ancora una volta- perché altrimenti non le capisce, e ci tiene molto alla sua aurea di superiorità, e quelli che li ci vanno a studiare per scappare dalla provincia finiscono per assomigliarci.

Il volume di Simeone è una piacevole sorpresa, surreale e spassoso, pieno di riferimenti nerd, eppure al contempo perfettamente fruibile anche da un pubblico per nulla nerd; un racconto leggero nei toni, nel tratto e nel colore, pur affrontando un tema né leggero né semplice come l’apatia del vivere, che Mario sconfigge col (super)potere dell’immaginazione guidando la flotta interstellare fin dentro la fabbrica per scatenare la Revolusciòn. Ma sullo sfondo resta la provincia che attanaglia, vero villain del supereroe da cui ci si salva solo fuggendo, a piedi, in macchina, in aereo o a bordo della fantasia.



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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